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domenica 14 ottobre 2012

Pan moeuj o in süppa



Un po' in ritardo ho scoperto il blog di Elisa e il suo originale e interessante contest...far rivivere le tradizioni popolari attraverso la lingua , la letteratura e il cibo..... io non ho libri ai quali mi sono ispirata , perchè aprendo il cassetto dei ricordi sono uscite filastrocche e ricette semplici e popolari , che anche se siamo in piena era tecnologica non sono affatto demodè e dimenticate....

Crapa pelada l’ha faa i turtèi                                      
ghe ne da minga ai sò fradei,
i sò fradei han faa la fritada
ghe ne dan minga a crapa pelada.
(Crapa pelata ha fatto i tortelli ,non gliene ha dati mica ai suoi fratelli,i suoi fratelli han fatto la fritatta,non gliene hanno data mica al crapapelata)

Con questa filastrocca ci si metteva uno di fronte all'altro , con i pugni chiusi e bisognava indovinare dentro quale pugno era nascosto un sassolino, una caramella....
Pin pin cavalin
sòtta al pè del tavolin
pan poss
pan fresch
mi indovini che l’è proppri quest !
(Pin pin cavallino,sotto il piede del tavolino, pane duro pane fresco , io indovino che è proprio questo.)

Questo invece era un scioglilingua che mi faceva sempre divertire un sacco perchè si faceva a chi lo diceva sempre piu' veloce senza sbagliare!
Tì che te tacchet i tacc
taccom i tacch !
Taccàtt i tacch a tì che te tachett i tacch ?
Taccheti tì i tò tacch , tì che te tacchett i tacch !
 ( Tu che attacchi i tacchi , attaccami i tacchi!Attaccare i tacchi a te che attacchi i tacchi? Attaccati tu i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi!)

Queste sono solo tre fra le tante filastrocche che la zia Angelina , poliomelitica e costretta a stare per tutta la vita su una sedia , mi ha insegnato. La zia Angelina abitava al quarto piano nella stessa nostra palazzina , insieme a sua sorella , la nonna Teresina...vado dalla nonna , gridavo...e su di corsa per le scale , mi mettevo accovacciata di fronte alla lei, chiedendo di insegnarmi le filastrocche , canzoni e raccontarmi qualche cosa....anche se a volte erano sempre le stesse cose , non mi stancavo mai di ascoltare e il tempo passava e passava , non sarei mai scesa ! Questo e tanti altri ricordi , che devo purtroppo sintetizzare , mi resteranno sempre vivi e indelebili nella mia memoria e nel mio cuore . Nei tempi della tecnologia , degli smartphone , ipad e altre diavolerie...è bello far riaffiorare dalla mente racconti e storie che mi hanno fatto crescere e accompagnato durante la mia infanzia, che seppur assolutamente non tecnologica di quanto non sia ora per certi bambini e ragazzi , mi ha fatto ugualmente crescere e apprezzare le cose semplici che ti rimangono nel cuore perchè sono piene di valori e insegnamenti....

e ora veniamo alla ricetta che è comunemente conosciuta come pancotto.
Questo è un piatto che mia mamma mi cucinava da bambina , e poi anche un po' piu' grande dai , e mi piaceva davveo cosi' tanto ! Per me era visto come una vera specialità , un qualcosa che mi coccolava , per la sua consistenza , calore , gusto . Non posso descrivere a parole quello che provavo . Era un'insieme di sensazioni che mi facevano star bene e sentire amata . E si capiva quando lo avrebbe cucinato...bastava che andassi in cucina e posassi lo sguardo sulla cucina del gas , ed ecco che vedevo un pentolino con a bagno la michetta vecchia e secca , che man mano , col passare delle ore , diventava morbida e gonfia.....Mi ricordo che la nonna paterna , milanese , lo chiama el pantrid , e la nonna materna , mantovana el pancott o panada...
La differenza stava nella tipologia del pane : nella zuppa di pantrid , si usava il pane trito , grattugiato , nel pancotto o panada , la michetta vecchia veniva fatta rinvenire in acqua e poi cotta nel brodo....
SAT GHE' AL PAN MA MIA I DENT , FA NA PANADA....( se hai il pane ma non hai i denti , fatti una panada)....
Questo è un piatto veramente povero . Curiosando in rete , non ho trovato molte notizie . Ma penso che comunque sia , ogni regione d'Italia abbia il suo pancotto....nato appunto come piatto povero , perchè non si doveva buttare via niente , e come tuti i piatti poveri , nati dall'utilizazre quel poco che era disponibile , questo è nato per non buttare via il pane secco . Quindi come base ha il pane secco , e anche qua , avendo ogni regione il suo pane tipico , ecco che anche questa ricetta si differenzia un po' nel gusto e nella consistenza . Ma poi , ogni massaia , ci aggiunge del suo ed è come se ci fossero un'infinità di ricette....
In Toscana , si usa il pane sciocco , cioè senza sale , l'aglio , grana grattugiato , uova e un filo di olio d'oliva .
In Puglia , si aggiunge il finocchietto selvatico , aglio, pomodori perini , patate .
Il Pancotto alla romana , con aglio , pomodori e pecorino.
Invece curiosamente , ho trovato che ad Assemini , la panada è una sfoglia con ripieno di carne e piselli.....
Le mie ricerche finiscono qua....anche se per me , il pancotto piu' buono , era quello che mi faceva la mamma , semplicemente fatto di pane , brodo , grana grattugiato e un filo di olio d'oliva....la semplicità assoluta . Quello che anche lei mangiava da bambina , quando nulla andava sprecato . E anche a lei , mi raccontava , piaceva tanto....o forse , visti i tempi e le possibilità economiche , doveva farselo piacere....Comunque sia , sono contenta che mi abbia fatto amare questo piatto semplicissimo , che ancora adesso ogni tanto si cucina ,  e che ogni tanto cucino per me. Si , perchè nonostante lo abbia fatto assaggiare a marito e figlia...non ho ottenuto un gran successo. Cosi me lo preparo e gusto "in solitaria" , come lo vedevo preparare dalla mamma , mentre loro si mangiano qualcos'altro...e la mia mente torna indietro nel tempo , che meraviglia.....e che peccato non lo apprezzino...

Ingredienti
1 michetta ( o altro tipo di pane raffermo)
brodo q.b.
grana grattugiato
olio extravergine di oliva Dante q.b.


Esecuzione
Mettete a bagno almeno un'ora , il pane raffermo in un pentolino di acqua , fino a ricoprirlo . Una volta che si è ammorbidito del tutto , accendete il gas e aggiungete un dado . Fate cuocere fino a quando si sarà sciolto il dado e ben cotto il pane . Impiattate aggiungendo una generosa grattugiata di formaggio e un filo di olio extravergine di oliva . Il fantastico e semplice risultato lo potete vedere nella fotografia in alto....


con questa ricetta partecipo al contest


3 commenti:

  1. Ciao Antonella! Grazie infinite per questo post, perché è emozionante e centra in pieno il senso di questa puntata del gioco: raccogliere ricordi di situazioni popolari che riaffiorano grazie a qualche poesia, canzone o filastrocca e qualche ricetta della tradizione. Grazie ancora e a presto! :)

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  2. se tu sapessi quanti ricordi mi hai richiamato alla memoria! Grazie mille davvero! Un abbraccio
    Dani

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