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domenica 30 settembre 2012

Crostata cioccolato e pere


Stupenda commedia con attori che adoro e che tutte le volte che la trasmettono la guardo perchè è troppo forte ! Come non sorridere guardando Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant impegnati in scene dai tratti esilaranti e a volte "imbarazzanti" ....


Bridget Jones è una trentenne frustrata, sovrappeso, un po' troppo incline al fumo, all'alcool e alle figuracce, con tre migliori amici (Jude, Shazzer e Tom) single come lei. È invaghita del suo capo al lavoro, Daniel Cleaver, brillante e donnaiolo.
Bellissima la scena dove Bridget,nel suo pigiamone intero rosso canta la stupenda canzone All by Myself scritta ed eseguita da Eric Carmen nel 1975. ( Il brano prende in prestito integralmente il secondo movimento (Adagio Sostenuto) del Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Sergei Rachmaninoff, che Carmen credeva fosse di pubblico dominio. Solo dopo la pubblicazione del disco Carmen scoprì la verità e, per evitare una causa, dovette trovare un accordo con i Rachmaninoff)
Il giorno di Capodanno viene invitata, come ogni anno, al buffet freddo a base di tacchino al curry di sua madre, che tenta in ogni modo di accasarla con "un noiosone di mezza età con i capelli a cespuglio". È così che fa la conoscenza di Mark Darcy, un avvocato divorziato , che si mostra altezzoso e scostante nei suoi confronti che la definisce una zitella con incontinenza verbale che fuma come un camino beve un pesce e si veste come sua madre. Lei nel suo abito che definisce un tappeto, dopo che la mamma l'ha accolta in casa e invitata a cambiarsi perchè sembrava scappata da Auschwitz, e lui nel suo maglione confezionato a mano con un'enorme testa di renna sul davanti...Le sue parole spingono però Bridget a ragionare, e decide di riprendere in mano la sua vita cominciando un diario in cui scrivere tutta la verità su di sé e riproporsi di cambiare.
L'anno comincia nondimeno con la solita routine, fin quando non prende a scambiarsi messaggi in ufficio con Daniel, prima per caso, poi sempre più di frequente. Alla presentazione di La Moto di Kafka , dove con grande imbarazzo presenta il libro e continua ad avere nella mente l'autore " il signor fissatette" , Bridget rincontra Mark e riesce ad avere una cena con Daniel in persona, durante la quale quest'ultimo le rivela di essere stato il testimone di nozze di Mark, suo amico dai tempi di Cambridge, e che il loro legame si è infranto quando Mark è stato a letto con la fidanzata di Daniel. La serata si conclude nel migliore dei modi e Bridget e Daniel instaurano una relazione.
Quella poi dove si reca al party col costume da coniglietta di playboy è imbarazzantissima povera!.....e ritornando a casa si reca da Daniel e scopre che  la tradisce con Lara, una sua collega americana. Di primo acchito si dispera, ingrassa, dopodiché decide di non farsi distruggere da lui e cerca lavoro ottenendo un posto in televisione e affrontando Daniel a testa alta.
La scena di lei che scende dal palo dei pompieri mettendo in mostra ul suo sedere nudo è isilarante!
Nel frattempo, ad una cena di coppie felicemente sposate, Mark fa un'inaspettata dichiarazione a Bridget, affermando di essere attratto da lei "così com'è". Anche questa volta riesce a far riflettere molto Bridget, che inizia a cambiare opinione su di lui. Anche grazie a Mark riesce ad ottenere una vittoria importante sul lavoro, nell'intervistare Kafir Aghani ed Eleanor Eeney, marito e moglie in lotta per far valere i diritti di lui, un curdo che rischiava la morte se fosse stata accolta la richiesta della propria estradizione dal Regno Unito.
Bridget decide di festeggiare organizzando una cena con i suoi amici, lo stesso giorno del suo compleanno, alla quale per una serie di circostanze partecipa anche Mark. Le cose tra i due sembrano andare per il verso giusto, finché non compare Daniel per scusarsi con Bridget e dirle di non averla mai dimenticata. Si scatena un litigio tra i due uomini che culmina con un'aperta rissa per le strade. Bridget si infuria con Mark, ma rivela a Daniel di star ancora cercando qualcuno migliore di lui e non intende riprendere la loro storia.
Più tardi la donna viene a sapere che in realtà è stato Daniel ad andare a letto con l'ormai ex moglie di Mark, così Bridget fa irruzione durante una festa a casa dei coniugi Darcy per porgere le sue scuse a Mark e dirgli che lui le piace "così com'è", alla stessa maniera in cui lo aveva detto Mark in passato. Lui però deve partire per gli Stati Uniti, e lascia Bridget col cuore spezzato.
Gli amici di lei cercano di tirarla su organizzando un weekend a Parigi, ma quando Bridget sta per andarsene si presenta Mark, tornato dagli Stati Uniti solo per lei. Quando i due salgono a casa di lei e Bridget lo lascia un attimo da solo, Mark finisce per leggere il diario della protagonista, dove trova una serie di invettive contro di lui scritte da Bridget nel passato. Mark va via dall'abitazione e non appena se ne rende conto Bridget lo insegue, incurante di essere praticamente in mutande, per implorarlo di tornare... e scopre che lui stava soltanto andando a comprarle un diario nuovo, per cominciare una nuova pagina insieme, e alla fine si baciano,sotto la neve....

Una curiosità...Nel villaggio di Snowshill nel Worcestershire, i vicoli e le fattorie inglesi sono state utilizzate per rappresentare il set dove sorge l'abitazione dei genitori di Bridget . In questa città gli attori e i tecnici trascorsero quattro giornate non solo per girare le scene in questione, ma anche per trasformare l'ambiente circostante in base al passare delle stagioni.
Pertanto, le case e i loro giardini dovevano passare dall'estate più calda all'inverno più freddo in poche ore. Per trasformare il villaggio di Snowshill in un set invernale, a metà del mese di luglio, la troupe ha potato alberi e fiori, installato abeti, Babbo Natale e luci di Natale sulle case, e coperto il suolo con la neve. Questa trasformazione fu messa in scena anche in alcune strade di Londra che, per trasmettere l'idea del cambiamento di stagione, dovevano essere coperte di neve
Perchè questa torta goduriosa? Perchè la vedo bene, gustata e finita un boccone dopo l'altro dalla fantastica Bridget, alla faccia dei chili di troppo , con il sottofondo di All my byself....
Bridget la mangerà virtualmente...chi la divorerà davvero saranno domani i colleghi d'ufficio...una sorpresa per iniziare bene la settimana e il mese.... ma non ditelo!!!!
e ora la ricetta !

Ingredienti
150  gr di farina
  75  gr di zucchero
  50  gr olio extravergine di oliva Dante
1 uovo
1 bustina di vanillina
1/2 cucchiaino di lievito

30 gr di zucchero
25 gr di farina
80 gr di cioccolato amaro
  2 cucchiai di panna
  2 pere
  1 uovo

Esecuzione
Sbattete lo zucchero e l' uovo. Aggiungete l'olio . Versate la farina nella quale avrete aggiunto la vanillina e il lievito. Mescolate bene e formate una palla. Lasciatela in frigorifero per 20 minuti ( o per il tempo necessario per preparare il ripieno).
Mescolate l'uovo con lo zucchero, aggiungete il cacao , la farina , la panna e la pera tagliata a dadini.
Stendete la frolla ottenuta in uno stampo coperto da carta da forno, adagiate la pera tagliata a dadini e versate l'impasto. Decorate con le listarelle di frolla e infornare a 180° per 30/40 minuti.

 p.s.....la pera...mettetela tutta nell'impasto...non come me che dopo aver infornato la crostata me la sono ritrovata metà ancora nel piatto....uff....

con questo contest partecipo al contest

sabato 22 settembre 2012

Tagliolini alla crema di funghi e tartufo


Da quando ho scoperto questa deliziosa cremina ai funghi e tartufo....mi è venuta ancor piu' voglia di fare la pasta fatta in casa! Perchè una crema cosi merita il meglio...e visto che oggi ho un bel po' di  tempo a disposizione e si pranza tardi , ecco che mi son messa a fare questi deliziosi e profumatissimi tagliolini , facili e veloci da realizzare.....

Ingredienti
100 gr di farina
    1 uovo
sale q.b.
crema ai funghi e tartufo di Sulpizio tartufi q.b.
burro q.b.

Esecuzione
Versate la farina sulla spianatoia e fate una fontana dove sguscerete un uovo, aggiungete un pizzico di sale e un cucchiaio di crema ai funghi e tartufo . Sbattete con la forchetta raccogliendo man mano la farina partendo dai lati,facendo attenzione a non far uscire l'uovo (foto1). Continuate ad impastare con le mani fino ad ottenere un composto elastico e morbido (foto 2) . Lasciate riposare per 20/30 minuti coperto con un canovaccio. Trascorso il tempo tirate la sfoglia con il mattarello e ricavate i tagliolini (foto 3). Mettete a bollire una pentola di acqua , salatela e versate delicatamente la pasta . Quando salirà a galla scolatela e conditela con un po' di burro fuso e un cucchiaio di crema di funghi e tartufo.....
la foto non rende la squisitezza e il profumo del piatto...un vero peccato!!!



mercoledì 19 settembre 2012

Farfalle alla crema di carciofi e tartufo bianco


Che giornata mamma mia ! L'unica cosa intelligente e scontata da fare era quella di rilassarmi e stop. Invece,strada facendo, ho deciso che per sfogarmi dovevo cucinare qualche cosa di speciale per stasera. Dopo aver pennichellato un po' sul pulman sulla via del ritorno , ho recuperato le forze e ho trovato : pasta fresca fatta in casa e via. Ma l'adrenalina non si consuma mai?
E' stata un'idea terapeutica....una mezz'oretta tra impastare e poi formare le farfalle ,con grazia altrimenti si spiaccicavano tra le dita, bè , mi son propro rilassata! Il profumo di tartufo che si srpigionava nell'aria ogni volta che giravo la sfoglia poi....
Vedere le farfalle che han preso letteralmente il volo nella boccuccia affamata di Alice poi....è stato ancora piu' piacevole!

Ingredienti
100 gr di farina 00
    1 uovo
sale q.b.
1 cucchiaio di crema di carciofo e tartufo bianco di Sulpizio tartufi
carciofi sott'olio q.b.
foglie di basilico q.b.

Esecuzione
Versate la farina sul piano di lavoro e formate una fontana nella quale sguscerete l'uovo, un pizzico di sale e la crema di carciofi e tartufo (foto 1). Sbattete delicatamente l'uovo e raccogliete pian piano la farina partendo dal centro, fino a quando l'avrete raccolta tutta . Impastate con le mani e formate una palla dalla consistenza morbida ed elastica (foto 29. Lasciatela riposare coperta da un tovagliolo per 20 minuti. Tirate la sfoglia e con una rotellina dentellata tagliate dei quadrati. Formate le farfalle : posizionate le tre dita sul quadrato , tenete l'indice al centro , senza schiacciare , posizionate il pollice e il medio ai lati del quadrato e  avvicinateli al centro. Alzate l'indice ed ecco fatta la farfalla....(foto 3) E' piu' facile farle che descrivere come si fa!
Mescolate due cucchiai di crema di carciofi e tartufo bianco con qualche carciofo sott'olio e foglie di basilico spezzettate.
Mettete a bollire l'acqua , versate le farfalle e quando verranno a galla scolatele delicatamente e conditele con il condimento precedentemente preparato.
Decorate con foglie intere di basilico ed ecco un profumatissimo e delicatissimo piatto di pasta ...




domenica 16 settembre 2012

Ravioloni alla crema di tartufo bianco con ripieno di ricotta


Un film che non mi stanco mai di vedere per la bravura degli attori : Richard Gere, Jennifer Lopez e Susan Sarandon é SHALL WE DANCE di Peter Chelsom .

Narra di John Clark che ha una vita all'apparenza perfetta, un lavoro soddisfacente, una moglie e una famiglia normale, che è in realtà disinteressata a lui in quanto la moglie , sempre presa da comitati di beneficenza e la figlia con la tipica arroganza della giovinezza gli fanno sentire ogni giorno di più una sempre piu' crescente solitudine. Ogni giorno, mentre rientra a casa, sente che qualcosa manca nella propria esistenza. Una sera, mentre è in giro per Chicago la sua città, dalla metropolitana che lo riporta a casa , John vede una bellissima donna che guarda dalla finestra di una scuola da ballo, con lo sguardo perso nel vuoto. Tutte le sere al rientro dal lavoro, alza gli occhi verso la finestra della scuola di ballo e incontra lo sguardo di Paulina . Questo incrocio di sguardi sono intensi ,carichi di passione e di mistero . Conquistato dal fascino della donna, una sera John impulsivamente decide di entrare nell'edificio e s'iscrive per alcune lezioni di danza nella speranza di incontrarla. All'inizio, teme si sia trattato di un errore: la sua insegnante non è la bella Paulina ma l'anziana Miss Mitzi, senza contare che John si rivela del tutto negato per il ballo da sala. A peggiorare la situazione ci si mette Paulina, che freddamente dice a John che spera che le sue intenzioni siano di imparare a ballare veramente e non tentare un approcciocon lei .  Man mano che le lezioni continunano, John finisce per appassionarsi al ballo. Mantenendo la sua passione per il ballo segreta a famiglia e amici, John si prepara a partecipare ad una delle più importanti competizioni di ballo di Chicago ed inoltre conquista la fiducia di Paulina: il suo contagioso entusiasmo finisce per ridare linfa alla spenta passione dell'istruttrice nei confronti della danza. Bellissima la scena del tango tra lui e Paulina , veramente sensuale e coinvolgente .
Tuttavia più il tempo passa, più Beverly si mostra sospettosa; John dovrà fare i salti mortali per tenere segreta la sua attività e partecipare al concorso di ballo : un bellissimo ed elegantissimo walzer eseguito di fronte agli occhi stupiti della sua famiglia e degli amici.
Stupenda  la scena finale, quando John , sulle note di The book of love di Peter Gabriel , scende la scala mobile del grande magazzino dove lavora la moglie , vestito con abito nero e scarpe di vernice , donandole una rosa rossa le chiede se vuole ballare....
Perchè questi ravioli ? Perchè la crema al tartufo bianco dà un tocco di eleganza e sofisticatezza alla pasta , nella quale è racchiuso un delicato ripieno di ricotta , profumatissime foglie di basilico e pinoli tostati....una danza di sapori e di consistenze tutte da scoprire....

Ingredienti
   1 uovo
100 gr di farina bianca
sale q.b.
crema al tartufo bianco di Sulpizio tartufi q.b.
(con queste dosi ho realizzato 3 ravioloni e una porzione abbondante di pappardelle...)

per il ripieno
3 cucchiai di ricotta di pecora
basilico e pinoli q.b.

Esecuzione
Versate la farina sulla spianatoia e fate la fontana al centro nella quale sguscerete l'uovo, il sale e un cucchiaio di crema al tartufo bianco (foto 1). Mescolate piano con una forchetta , raccogliendo man mano la farina dai bordi verso il centro . Continuate ad impastare con le mani fino ad ottenere una palla morbida ed elastica ( foto 2). Lasciatela riposare il tempo necessario che vi occorre per preparare il ripieno, coperta da un canovaccio .Mescolate la ricotta con alcune foglie di basilico spezzettate e una manciata di pinoli fatti tostare leggermente(foto 3).
Tirate la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile . Mettete un cucchiaio di ripieno sulla pasta (foto 4) , ripiegate un lato della sfoglia , fate uscire l'aria schiacciando leggermente lungo i bordi (foto 5). Con un coppapasta o stampino , realizzate la forma e schiacciate con i rebbi di una forchetta i contorni (foto grande)
Portate a bollore una pentola di acqua , salatela e tuffate con delicatezza i ravioloni che scolerete quando saranno saliti a galla . Condite con burro fuso e servite con qualche pinolo tostato .

con questa ricetta partecipo al contest





Torta Pasqualina



Ma bene! Questo mese per l' MTChalleng è prevista la torta Pasqualina....quella che tutti conoscono , preparano appunto a Pasqua o per un bel picnic , e per la quale si usa la pasta sfoglia confezionata.....Nooooo ! Non è la vera torta Pasqualina se l'avete preparata come me fino ad ora con la pasta sfoglia già pronta , quella che ti salva se all'ultimo momento non sai cosa cucinare e ci schiaffi dentro quello che trovi nel frigo , dai pezzettini di formaggio,di prosciutto o verdure. La vera pasta sfoglia è un'altra. E quando ho visto che tra le regole da seguire c'era appunto quella che la sfoglia deve essere tassativamente preparata da noi partecipanti e non quella già bella e pronta ho detto, si ciao...impossibile! E invece , come tutte le volte che c'è una sfida, ti domandi perchè porsi dei limiti? Non sono riuscita a fare le tagliatelle tirando la sfoglia a mano e a tagliarle con il coltello? E cosi' come ho fatto per il panettone , pandoro ecc?
Allora ho letto bene la ricetta proposta dalla Vitto e vi posso garantire che da ora in poi la sfoglia la faccio a mano! E' di una facilità estrema ed è buonissima! La pasta di una elasticità senza eguali che si allarga e diventa trasparente tra le tue mani. E che sensazione vederle in controluce tra il velo di pasta che hai appena stirato , che assomigliano alle ombre cinesi!!
Peccato non poter utilizazre la prescinseua....
L'unica cosa che farà storcere un po' il naso agli schizzinosi è quella che per gonfiare la superficie della sfoglia bisogna soffiare tra uno strato e l'altro con una cannuccia...Ma se usate una cannuccia a gomito ogni rischio sputacchi è salvo!
E soprattutto eseguite questa operazione lontano da occhi indiscreti altrimenti sentirete un urlo , come quello che ha lanciato Alice...ma che schiiiifoooo, stai alitando dentro la tortaaaa . Io non la mangio!!! ( uè ciccia..... tutte le pipi', cacche e vomitini che mi sono sorbita io????)
Quindi lanciatevi anche voi . Sperimentate e non fermatevi di fronte a quelle che credete imprese ardue e impossibili. Il piu' delle volte sono limiti mentali che ci creiamo noi stessi quando ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo e per paura di fallire stiamo sulla difensiva e gettiamo la spugna ancora prima di provare....

Ingredienti
300 gr di farina manitoba
 30 gr di sale
 75 ml di vino bianco buono
1/2 kg di bietole
200 gr di prescinseua ( io ricotta)
    2 cucchiai di yougurt naturale (quello fatto da me)
  50 gr di parmigiano grattugiato
olio extravergine di oliva Dante q.b.
maggiorana q.b.
pepe nero Tec-Al q.b.
    3 uova

Esecuzione
Impastate la farina con il sale,il vino e l'acqua . L'impasto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso. Dividete in 5 palline e fate riposare coperta almeno 1 ora, meglio 2 ( foto 1)
Pulite 1,2 kg di bietole, togliendo quasi tutta la parte del gambo, tagliatele a striscette e saltatele in padella con olio extravrgine di oliva , maggiorana e cipolla tritata. Deve asciugarsi bene l’umidità. Lasciate raffreddare.
In una ciotola lavorate 250 gr di ricotta con 50 gr circa di parmigiano grattugiato,un pizzicone di maggiorana, sale e pepe.  Mancando il formaggio tipico genovese ho unito lo yougurt alla ricotta. Stendete una pallina in una sfoglia sottile e foderate il fondo e le pareti di una teglia tonda (diametro 22-24) unta d’olio facendola un poco debordare (ungete anche il bordo della teglia altrimenti la pasta si strapperà quando dovrete arrotolarla) . La sfoglia dovrà essere cosi' sottile ma elastica tanto da vedere in controluce le sagome delle mani! (foto 2). Ungete la pasta di olio con il pennello, stendete la seconda sfoglia. Versate dentro le bietole, sopra il composto di formaggio (foto 3)


Poi con il dorso di un cucchiaio fate 3 o 4 incavi a distanza regolare e in ognuno rompete un uovo; salate e pepate e versate un filino d’olio su ognuno (foto 3) . Le altre 3 sfoglie devono essere tirate sottilissime e non devono assolutamente avere buchi.
Tirare la prima delle tre sfoglie e coprire il ripieno facendo debordare la sfoglia di lato. Ungere bene la superficie con un pennello o con le dita delicatamente (sotto ci sono le uova intere!!!) ( foto 4)
Appoggiare la seconda sfoglia, ungere bene, appoggiare al bordo una cannuccia per soffiare aria fra uno strato e l’altro di pasta del coperchio, appoggiare l’ultima sfoglia e ungete anche questa molto bene. A questo punto arrotolare il bordo a cordoncino (se è troppo tagliarne una parte con le forbici).
Se usate una cannuccia con il gomito non ci sarà rischio che qualche micro goccia di saliva arrivi alla torta, terrore di molti!!! Una volta si usava un maccherone lungo!
Quando è ben gonfia come un palloncino togliete rapidissime la cannuccia e sigillate l’apertura (foto grande)
Infornare a 180° per 40-50 minuti o fino a doratura della pasta.


Appena tolta dal forno spennellate delicatissimamente di olio. Raffreddandosi la pasta si ammorbidirà e, se l’avrete fatta abbastanza sottile, scenderà come un velo!

p.s. .....la torta "alitata" è stata mangiata con gusto ed è stata anche bissata....ahahah

con questa ricetta partecipo al contest


martedì 11 settembre 2012

Gelée alle susine


Queste gelée sono nate un po' cosi', per utilizzare le susine che ho comperato in quantità industriale per fare la  crostata , e che sono avanzate. Senza troppa convinzione o l'intenzione di prepararle... a dire il vero non so nemmeno se si devono chiamare cosi...Non ho voluto cercare nessuna ricetta perchè non ne avevo proprio il tempo , pero' mi son detta , se le frullo e ci aggiungo la colla di pesce va da sé che si addensa il tutto...quindi sono andata veramente ad occhio ed ecco qua , delle gelatine veramente deliziose e dal colore....decisamente Viola!!

Ingredienti
6 susine
3 fogli di colla di pesce

Esecuzione
Frullate le susine . Mettete a bagno 3 fogli di colla di pesce e scioglieteli in un pentolino a fuoco bassissimo . Fate raffreddare leggermente , aggiungete la purea di susine e mescolate bene . Versate il composto in stampini di silicone e fate raffreddare in frigorifero per almeno 3 ore...

con questa ricetta partecipo ai contest



domenica 9 settembre 2012

Le manfrigole


Nonostante avessi trascorso estati e inverni fin da quando ero piccolissima ai giorni nostri a Teglio , ho scoperto l'esistenza di questa specialità solo settimana scorsa....meglio tardi che mai vero ? Per me la Valtellina era "solo" pizzoccheri, sciätt , bitto , torte di grano saraceno , pane di segale....e ora scopro che c'è questa bontà ! Scoperta tra l'altro anche da mio fratello solo in occasione della nostra fuga dalla città in cerca di refrigerio , che ho raccontato qui .... e siccome Rino è rimasto entusiasta della scoperta , ha pensato di proporla ai nostri amici , anche loro compagni di avventure montanare e anche loro all'oscuro di cosa fossero queste manfrigole. Si è messo all'opera e tutto orgoglioso ha portato in tavola questi rotolini deliziosi di grano saraceno ripieni di formaggio...una vera delizia ! La cucina è diventata off limit per tutti , come sempre del resto , quando cucina lui....comunque sia,son semplici da preparare , farete davvero un figurone.
Forse nelle giornate fredde invernali si gustano piu' volentieri , forse...perchè nonostante ci fossero un bel tot di gradi sono state gustate in egual modo....accompagnate da un ottimo vinello , e con altre portate sostanziose abbiamo cercato di smaltire camminando fino in centro città...almeno la coscienza era a posto !!

Ingredienti
80 gr di farina 00
40 gr di farina di grano saraceno
  2 dl di latte
  2 uova
sale q.b.
pepe nero Tec-Al q.b.

per il ripieno:
100 gr di pane raffermo
200 gr di formaggio (casera , latteria o altro simile)
1,6  dl di latte
  1 dl di panna da cucina

40 gr di burro e 60 gr di formaggio

Esecuzione
Preparate il ripieno ammorbidendo il pane con il latte . Con il mixer tritate il pane ammorbidito con i formaggi e alla fine aggiungete la panna . Il composto dovrà risultare morbido ma non troppo liquido .
Sbattete con un frustino le uova con il sale,il pepe e il latte. Aggiungete poco alla volta le farine mescolate , facendo attenzione a non formare grumi . Il composto dovrà risultare liscio e appena denso . In una padella antiaderente unta con  un goccio di olio , versate un mestolo di composto e procedete per fare le crespelle.
( foto 1 ) . Spalmate su ogni crespella il ripieno di formaggio fino ai bordi , livellandolo bene ( foto 2 ) e arrotolate ( foto 3 ) . Tagliate a rondelle alte circa 3 dita o di piu' se volete ( foto 4 ) e sistematele in una pirofila unta di burro ( foto 5 ). Adagiate su ogni rondella un pezzettino di formaggio ( foto 6 ) e infornate a 180° per pochi minuti , fino a quando il formaggio in superficie si sarà sciolto ( foto 7 ).
Servite subito dopo aver versato il burro fuso , piu' o meno tostato , a seconda dei gusti personali .

sabato 8 settembre 2012

Polpette di melanzane


Finalmente ce l'ho fatta ! A fare cosa  vi chiederete... a fare le polpette di melanzane come le fa la mia mamma . Il melone della nonna è piu' buono del tuo...le polpette della nonna son piu' buone delle tue...uff...
Cosi dopo due tentativi piu' o meno riusciti , questa volta è andata alla grande. Il commento ? "uhm...si...buone...sono uguali a quelle che fa la nonna , ma la nonna le fa piatte e le tue son tonde....."
 Non esageriamo con i complimenti se no mi monto la testa !
Ovviamente essendo una ricetta che mi ha passato la mamma non esistono dosi...nel senso che è tutto semplice per lei ed è tutto " un po'" , " una manciata" " e , lo vedi quando è pronto..." ecc....quindi abbiate pietà....se vedete un po' di q.b. in questa ricetta non vogliatemene ! Anche se ad essere sincera a volte mi è difficile quantificare e specificare le dosi , perchè anche io vado ad occhio...specialmente quando faccio polpette ,  polpettoni o ripieni in genere !
Sono morbidissime e saporitissime e chissà come mai si finiscono sempre cosi' in fretta...anche perchè mentre le scolavo non resistevo e a rischio ustione ne ho mangiate un po'....

Ingredienti
1 melanzana viola
1 uovo
pangrattato , grana grattugiato , erba cipollina , sale , filetti di acciughe , q.b.
olio per friggere
farina per impanare

Esecuzione
Tagliate la calotta alla melanzana e togliete la polpa interna facendo attenzione a non rompere la parte esterna , che vi servirà da contenitore ( non l'ho fatto cuocere ma usato crudo )
Tagliate la polpa a pezzetti e fateli stufare in pochissima acqua . Una volta cotti strizzateli e frullateli . Se preferite sentire una consistenza diversa lasciateli interi . Aggiungete tutti gli altri ingredienti e amalgamate con le mani . Il composto dovrà essere non troppo morbido tanto da permettere di realizzare le classiche polpette ( e questo si sente tra le mani !!) ( foto 1 ) . Infarinatele e friggetele in abbondante olio ( foto 2 )Scolatele su carta assorbente e servite nella melanzana svuotata....


con questa ricetta partecipo al contest

Crostata di susine


Quando ho visto che il colore del contest di questo mese di Cinzia e Valentina era il VIOLA ....
non ho potuto che gioire ! Per qualcuno sarà strano , brutto , triste...ma per me non è cosi' . Innanzi tutto è il nome dello strumento con il quale mi sono diplomata quindi non puo' che essere bello , anche se in casa si accendono "animate discussioni" sull'importanza e bellezza del proprio strumento musicale , e ognuno porta l'acqua al suo mulino , come si suol dire ! Alice che sostiene che il suo violoncello è "il piu' eccezionale strumento" che abbiano inventato...che senza di lui l'orchestra non ha senso di esistere....Rino che ovviamente ribadisce che il suo basso tuba non è da meno , lei che lo prende in giro dicendo che piu' che patacche non suona ( il che non è vero ...) ed entrambi che si coalizzano contro di me dicendo che anche se in orchestra mancano le viole nessuno si accorge....va bè sorvoliamo...Certamente per un musicista questo colore non è proprio ben visto , e il motivo va ricercato nel lontano Medioevo , quando durante il periodo di Quaresima veniva proibito agli artisti di rappresentare i loro spettacoli , e quindi era un bel danno , dal momento che vivevano solo di quello ! Anche in tempi piu' recenti , non è molto ben visto da artisti e gente di spettacolo , quindi si cerca di evitare di indossare qualsiasi indumento di questo colore . Lo scorso anno , stavamo andando ad un concerto e Alice si è accorta ormai quando eravamo arrivate alla sala del concerto che aveva un maglione viola ! Per tutto il tempo del concerto ha tenuto il cappotto chiuso fino alla gola !!
Leggendo quà e là ho "scoperto" che questo colore mi "appartiene"...è il colore della fantasia , dei sogni , dell'altruismo ( vero vero vero...)  . E' dignità e nobiltà , intelligenza ( q.b....) , prudenza ( uhm..) , umiltà ( tanta... ) , saggezza ( q.b....) . Il carattere di chi ama questo colore è difficile con tendenze opposte e inconciliabili ( vero...) , suscita simpatia ( vero...) e ammirazione ( non esageriamo...) . E' molto disponibile , comunicativo e possiede grande umanità , coltiva interessi ad alto livello , è colto e sensibile...vuole aiutare gli altri e ha un'inclinazione verso il mondo magico , l'occulto e l'arcano , ha buon gusto ed è cultore della bellezza e dell'arte ( vero vero vero...)
E' collegato con il 7° chakra:  sahasrara o “chakra della corona” . E' il colore della meditazione e dell'emozione .
Si dice che a Richard Wagner il viola serviva come colore  ispiratore , ma il mio proff di Storia della Musica non me l'ha mai detto , quindi non so....
Ovviamente adoro quel bellissimo e commoventissimo film di Spielberg "Il colore viola"....va bè , a parte che mi ci vuole veramente poco per commuovermi dal momento che ho pianto persino guardando Pocahontas !!
Ora , tornando coi piedi per terra, veniamo alla ricetta che piu' viola di cosi' non mi poteva venire!
La ricetta della frolla me l'ha passata la Paola, che è una mia vicina di casa che dopo tanti tentativi per sfornare la crostata perfetta , alla fine c'è riuscita ed ecco qua ! Ormai l'ho fatta mia . Non è la solita frolla che rimane un po' bassa e a volte troppo dura, perchè con l'aggiunta di un cucchiaino di lievito ...bè non posso descrivere come è.....dovete assolutamente provarla ! La marmellata doveva essere viola anche quella, ma avendo nel frigo quella di rosa canina che diceva "mangiami"...l'ho utilizzata anche se era rossa e anche se dalla foto sembra passata di pomodoro !! Bè ....il viola è l'insieme del blu e del rosso quindi....ci sta. Il risultato...una crostata dal cuore "tenero"  q.b.

Ingredienti
300 gr di farina
150 gr di zucchero
100 gr di olio extravergine di oliva Dante
    2 uova
buccia grattugiata di 1 limone oppure
1 bustina di vanillina
sale q.b.
Marmellata q.b.
susine q.b.

Esecuzione
Montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e gonfio . Aggiungete l'olio , e un pizzico di sale . Versate la farina alla quale avrete aggiunto il lievito e la vanillina ( o la scorza del limone )  poco alla volta e mescolate fino ad ottenere un composto compatto ed elastico ( foto 1 ) . Lasciatelo riposare coperto in frigorifero per 30 minuti . Trascorso questo tempo , stendete l'impasto in una teglia o pirofila o stampo di silicone e con i rebbi di una forchetta decorate i bordi ( foto 2 ) . Stendete uno strato di marmellata ( foto 3 ) e la susine tagliate a metà e senza nocciolo ( foto 4 )
Infornate a 180° per 30/40 minuti o fino a quando la superficie sarà leggermente dorata ( foto grande )

con questa ricetta partecipo ai contest






giovedì 6 settembre 2012

Taralli al pepe nero e mandorle


Era da un po' che volevo provare a fare questi taralli . La prima volta che li ho assaggiati è stata quando Rino insegnava ad Avellino e tornando a casa portava mozzarelle di bufala , taralli e altre specialità campane , e poi direttamente sul posto , con la scusa che aveva gli esami , io e Alice siamo scese con lui e passato le caldissime giornate di giugno tra Pompei , Atripalda , Napoli , Pozzuoli , la Solfatara e poi risalendo lo stivale ci siamo fermati in Umbria girovagando tra Assisi , Gubbio , Corciano , Bevagna , Spoleto , Deruta , Orvieto , Narni , Todi , Perugia .....che periodo e vacanza stupendi !!
Lui che ormai era abituato al ritmo di vita di Avellino e dintorni , io che scleravo all'inizio, perchè abituata ad altri ritmi , non mi capacitavo della  loro "lentezza" e del modo di fare , del traffico ! Io che tutte le volte che si comperava qualche cosa o si andava fuori a mangiare gli chiedevo se per caso non avessero sbagliato il conto...non poteva essere che in 3 persone si spendeva cosi poco e si mangiava una pizza cosi' bbbbuona !
Siamo ritornati a casa con una scorta di questi fantastici taralli , e mi sono sempre rimasti in mente !
Cosi ecco qua...un tuffo nel passato....piu' facile farli che descriverne la preparazione !
Serve aggiungere che li ho fatti assaggiare ai colleghi che hanno apprezzato alla grande ?

Ingredienti
500 gr di farina
200 ml di vino bianco secco di qualità
125 gr di olio extravergine di oliva Dante
  10 gr di sale fino
pepe nero Tec-Al q.b.
mandorle

Esecuzione
In una ciotola o nella planetaria mescolate la farina con il vino , l'olio , il sale e il pepe . L'impasto dovrà risultare morbido ed elastico ( foto 1 ) . Lasciatelo riposare per 30 minuti coperto e al fresco . Passato questo tempo formate dei bastoncini che andrete a tagliare a tocchetti ( foto 2 ) . Ricavate dei bastoncini facendo rotolare il tocchetto di pasta tra il palmo della mano e il piano di lavoro , che andrete ad intrecciare due o tre volte , dipende dalla lunghezza che volete dare . Adagiate una mandorla nell'incavo che si è creato tra un giro e l'altro schiacciandola leggermente . Spolverizzate ancora con un pizzico di pepe nero ( foto 3 )
Infornate a 200° per 15/20 minuti o fino a quando la superficie risulterà leggermente dorata .
Il contrasto tra il sapore deciso del pepe e il dolce della mandorla è davvero delizioso !

La focaccia dolce della sciüra Maria



Questo mese ci cimentiamo con  la proposta di Vittoria : la focaccia che mangiava da piccola , come merenda quando andava alle elementari , che preparava appunto la panettiera Maria . Avendo a disposizione il mio superlievito, perchè non provarci ?  Il risultato...una soffice focaccia che è durata veramente pochissimo tempo , perchè era un continuo sbocconcellare . Ci vuole veramente poco , e puo' essere una valida e sana proposta che prende il posto di quelle merendine industriali , che saranno anche buone ma volete mettere una fetta di una torta o focaccia preparate in casa ? Abituiamo i bambini e perchè no , tutta la famiglia , a gustare e assaporare ricette che hanno quasi il gusto antico , genuino e ormai dimenticato , delle sane preparazioni che le nostre nonne e le nostre mamme ci hanno fatto conoscere . Non c'è niente di meglio del profumo di torta o di pane che si sprigiona dal forno...certo è piu' facile aprire la dispensa e scartare una merenda già pronta . Ma la soddisfazione che si ha mentre si mettono le mani in pasta , e aggiungere gli ingredienti uno alla volta , sbirciare l'impasto mentre lievita e si dora in superficie...e la casa che si riempie di profumo buono e vedere che quello che abbiamo preparato viene apprezzato fino all'ultima briciola...bè...non ha eguali ! Un attimo di pausa e di relax , a dispetto del tempo che corre troppo , e che ci vede sempre affannati e di corsa . Prendiamoci un po' di tempo per noi stessi e per chi ci sta accanto . E ci stupiremo di come si sia riusciti , nonostante tutto , a ritagliarci lo spazio necessario per realizzare un qualcosa che ci ha fatto rilassare e ci ha riempito di soddisfazione . E perchè no...avere il controllo del tempo che passa , finalmente a nostro piacimento e non il contrario !

Ingredienti
350 gr di farina
    2 mele golden (100 gr)
una manciata di uvetta (70 gr)
un cucchiaio di olio extravergine di oliva Dante
7 gr  di sale 
15 gr di lievito di birra fresco ( io ho usato la pasta madre)
1 cucchiaio di zucchero per l'impasto
110 gr di acqua 
burro e zucchero per la copertura (circa 50 gr di burro e 2 o 3  di cucchiai di zucchero)

Esecuzione
Nella planetaria o in una ciotola sciogliete il lievito di birra con 50 gr di acqua appena tiepida e il cucchiaino di zucchero . Aggiungete gradatamente la farina ,  30 gr di acqua, olio ed infine sale. Lavorate bene l'impasto e aggiungete una mela tagliata a pezzettini alternandola con l'acqua (30 gr) controllando quanto liquido richiedeva l'impasto tenendo conto dell'umidità della mela. Aggiungete l'uvetta ammollata, e lasciate lievitare per 2 ore 
Trascorse le due ore stendete l'impasto , adagiate le fette della seconda mela e cospargete  la superficie con burro e zucchero e lasciate lievitare per 1 ora .

Infornate nella parte centrale del forno a 200° per 20-25 minuti circa fino a vedere la superficie caramellata

con questa ricetta partecipo al contest