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domenica 30 dicembre 2012

Tradizione,genialità,impegno,passione....tutto questo e altro è OpenKitchenMagazine


                                               
Ed eccoci all'ultimo numero della nostra bellissima rivista! E' passato un'altro anno,e voglio salutarvi invitandovi a sfogliare le pagine create da tutte noi con grande impegno,serietà ,passione e gioia e a prendere spunto per rallegrare la tavola delle feste,con le nostre proposte. Certo,Natale è passato,ma fervono ancora i preparativi per salutare l'anno vecchio e accogliere il nuovo anno, e sinceramente,tutto quello che vedete lo potrete realizzare anche in altre occasioni! Si, perchè ogni occasione è buona per coccolare e donare ai nostri ospiti e ai nostri cari ,la cucina della tradizione e altri piatti ricchi di fantasia e genialità!
Questo numero poi è speciale anche per un'altro motivo. Quante volte voi mamme dovete ingaggiare battaglie con i vostri  figli, (o anche adulti ??!!) affinchè mangino le verdure,formaggi,pesce e frutta? E alla fine desistete scoraggiate....Allora eccovi in aiuto con le nostre allegre proposte, sapientemente camuffate,che sicuramente saranno apprezzate anche dai bambini piu' tosti!! E una volta che hanno assaporato tutto quanto e scoperto quanto buone sono.....fatevi aiutare dai vostri figli nella preparzione!

Quindi,rinnovandovi i miei auguri per un anno nuovo speciale e si spera migliore di quello passato,sfogliate la nuova rivista e vi ricordo che qua potrete trovare tutti i numeri , nel caso ve ne foste perso uno
mentre qui potrete trovare le pagine delle mie ricette.

E alle mie colleghe di pentole,mestoli,pirottini,glasse e click,tanti complimenti per le magnifiche proposte!
Vi aspettiamo il prossimo anno,con tante novità e ricette originali ...si, perchè stiamo già lavorando per il prossimo numero,e non avete idea di cosa bolle già in pentola!!! Sicuramente ne sfoglierete delle belle!!

                                                        BUON 2013 !!!

venerdì 28 dicembre 2012

Natale 2012...tradizione,specialità,sfiziosità e tenerezza...


E anche quest'anno è arrivata puntuale come al solito! La festa che molti amano/odiano. Se mi guardo intorno vedo le persone che come formiche impazzite corrono qua e là,forsennate,alla ricerca dell'ultimo regalo,quello originale,quello utile,quello che fa colpo,quello che costa poco,quello che che costa molto,quello inutile ma è cosi carino che lo prendo ugualmente,quelle che uff,lo devo fare per forza....persone che sembra stia per scoppiare la guerra e riempiono i carrelli della spesa sfidando tutte le leggi della fisica e della gravità, che pretendono che i negozi siano aperti anche i giorni di festa,Natale compreso,perchè il prosciutto deve essere affettato di fresco e non del giorno prima e il pane appena sfornato ecc....dimenticando purtroppo che anche le persone che le stanno servendo hanno una famiglia con la quale vorrebbero trascorrere questi momenti di festa...io questa cosa non la capiro' mai! E alla fine arrivano stressate e stremate e non vedono l'ora che tutto questo finisca! Ad essere sincera,non mi sono mai ridotta alla corsa dell'ultimo momento in cerca del regalo. La mia regola è quella che quando vedo qualche cosa di originale,carino,utile,spiritoso,lo prendo e basta,anche se non siamo vicino alle feste. L'unico guaio è quello di non ricordarmi poi dove metto gli acquisti...si, perchè mi è capitato di conservarli talmente bene da non ricordarmi nemmeno di averli presi o dove li avevo riposti!! Come quest'anno, che avevamo preso un po' prima di Natale una confezione mega di funghi porcini sott'olio da regalare al nostro amico...l'ho messa in fondo alla dispensa per evitare che venisse consumata,ma una sera,mio marito,comincia a curiosare e tira fuori questo vaso di funghi...che dici,li assaggiamo? E io,si daaaai devono essere buonissimi....Quando è stato il momento di preparare il cesto con i regali,sono impazzita alla ricerca di questo vaso,in cantina,nell'armadio in camera,in cucina...niente,nessuna traccia....per poi avere un flash...ma noooo,son quelli che abbiamo mangiato quella sera!!! Ormai era troppo tardi per rimediare....ahahaha.
Gaffes e incidenti di percorso a parte,il mio Natale non è piu' come una volta,purtroppo.....la festa di quando piccoli, ci si radunava in una ventina di persone e ci si sedeva davanti ad un piatto fumante di ravioli in brodo,bollito misto con la mostarda e il panettone,la gioia e la magia dei pochi regali sotto l'albero,quelli che veramente servivano e non sempre erano quelli che si desideravano o si scrivevano nella letterina,quelli che era Gesu' Bambino che abitava in Via del Cielo n. 1 a portarli......ormai sono un lontano ricordo. I nonni non ci sono piu', i fratelli si sono formati una famiglia,ci sono quindi altre priorità da rispettare e altri parenti acquisiti da accontentare.....cosi ci si alterna,una volta da uno una volta dall'altro,una volta da soli....cosi' è la vita.
Ma quest'anno è stato un Natale speciale,segnato dall'arrivo di una deliziosa bambina,tanto attesa,la piccola Alyssa,che ha catturato tutte le attenzioni di questo giorno di festa.Perchè era la sua festa,il suo primo Natale.Appena piangeva,ecco che la zietta solerte,cioè io,correva a prenderla in braccio,la zietta che diceva che non bisogna viziarli....la zietta che predica bene e razzola male!!! Ahahah
Cosi ci siamo trovati a trascorrere una serena giornata davanti ad una tavola imbandita con gusto ed eleganza da mio fratello,tante cosine buone,un po' acquistate e un po' da me preparate....frittatine di albumi con zucca e grana (foto 8),i cannoncini in versione salata (foto 9),tortellini in brodo (foto 10),bollito misto (senza foto perchè mi sono dimenticata di scattarla!!),datteri e fichi secchi con mascarpone e noci (foto 11),
panettone,versione albero (foto 12),che non essendo lievitato come volevo io e come sarebbe dovuto lievitare, è stato soprannominato la schiacciata di Natale!
E ora veniamo agli ingredienti di alcune ricette....
I cannoncini (foto 9) erano con 3 ripieni differenti : Formaggio fresco e salmone,che avevo già sperimentato e trovate la spiegazione qui , con gorgonzola mascarpone e noci (mescolate i formaggi riducendoli a cremina,aggiungete le noci spezzettate e lasciatene un gheriglio intero o a metà per la decorazione finale) e con sgombro e patate ( lessate una patata e la frullate con lo sgombro fresco o sott'olio). Per riempirli utilizzate una sacca da pasticcere.
Per le frittatine bianche (foto 8) la spiegazione la trovate qui,con la variante:al posto della caciotta e del taleggio,ho utilizzato una abbondante dose di grana grattugiato e una fetta di zucca passata prima in forno e poi schiacciata con la forchetta.
Per i ravioli (foto 10) la spiegazione la trovate qui. Ovviamente,ne preparo in dosi quasi industirali,anche di brodo,perchè richiedono un po' di tempo per la preparzione,quindi si possono surgelare e cuocere alla bisogna!
I datteri e fichi secchi farciti 8foto 11) invece,sono semplicissimi: basta togliere il nocciolo ai datteri e aprirli a metà,nella quale inseriremo un cucchiaino di mascarpone e un gheriglio di noce.Sfiziosissimi e
pericolosissimi.....uno tira l'altro!
Per il mio panettone (foto 12)....si sono fatti tutti un sacco di risate! Allora,lo scorso anno avevo preparato 4 panettoni,16 panettoncini, due pandori,un pandoro e un panettone gastronomici utilizzando il lievito di birra classico. quest'anno invece,avendo a disposizione il lievito madre,con il quale prepariamo pizze,focacce e pane strepitosi,mi sono lanciata nella nuova preparazione....cosi ho curiosato nei vari blog e mi sono lasciata conquistare dalla ricetta che ho trovato qui. Foto splendida,preparzione chiara...pronti via...non avendo a disposizione i pirottini per il panettone,avevo comperato due stampi a forma di alberi di Natale....non so pero' cosa non ha funzionato,quindi al posto di un bellissimo panettone (o dei due bellissimi alberi , che da crudi promettevano bene in quanto erano ben lievitati)....mi sono ritrovata con due schiacciatine ,come me le hanno soprannominate,e per fare la foto me l'hanno abbellita con i biscottini che avevo preparato....
Comunque sia,la prima schiacciatina è stata letteralmente divorata da Federico,l'ex allievo di mio marito...
che mi ha fatto i complimenti...uhm...era davvero buona o era perchè era appena tornato dalla Germania quindi gli mancavano i sapori italiani??!!
Va bè,non tutte le ciambelle riescono col buco,e siccome non devo dimostrare niente a nessuno,e ho aperto il mio blog perchè mi diverto e basta...ecco che pubblico anche un mio insuccesso! Ma non finisce mica cosi eh! E' questione di orgoglio,quindi il panettone deve riuscire come lo scorso anno e come lo avete visto nella fotografia!
Bene....la giornata si è conclusa a tarda sera,dopo aver riassettato la casa,dato un numero infinito di coccole ad Alyssa,e tornando a casa....il pensiero che il prossimo Natale ci saranno due manine che strapperanno la carta ai doni sotto l'albero e due occhietti curiosi che faranno intenerire chiunque li incroci!!
Buone feste!!!






sabato 22 dicembre 2012

Cubàita


Questo delizioso croccante dalle origini siciliane invece,l'ho preso alla pag. 84 e 85 del nuovo numero della nostra rivista,che ha preparato in maniera fantastica Olga Botta .
La parola "cubbiat" in arabo significa mandorlato. Volendo si possono utilizzare i pistacchi di Bronte,in onore della ricetta tradizionale.
Anche questo è finito tra i biscottini dei colleghi ed è stato apprezzato alla grande per il gusto originale del sesamo e delle mandorle.
Per essere la prima volta che lo preparo sono abbastanza soddisfatta. Quello di Olga è stupendo,ma dai commenti dei colleghi...buono,dal gusto arabeggiante...e per il fatto che non ne è avanzato...posso dedurre che era proprio buono!

Ingredienti
250 gr di miele
200 gr di semi di sesamo
100 gr di mandorle
  50 gr di zucchero
1 cucchiaio di olio di semi

Esecuzione
Sciogliete il miele e lo zucchero.Cuocete per 5 minuti.Unite le mandorle e cuocete fino a quando non si addensa. Versate su carta da forno unta con l'olio per lo spessore di 1 cm. lasciate raffreddare e tagliate a losanghe con un coltello unto di olio.

E anche qua...vi rinnovo i miei dolci auguri!

"Zenzi",stelline,alberelli,bastoncini,frolle,cuori....per un dolcissimo Natale!



Prima di fare la fine delle casette di panpepato che ho preparato lo scorso Natale e mi sono dimenticata di pubblicare....ecco che in pieno fermento culinario, cosi' fitto che mi sono scritta su un biglietto quello che devo preparare e cucinare...mi prendo una pausa per postare i miei biscottini. Tutto è nato da... cosa regalo ai colleghi quest'anno?. Lo scorso anno avevo fatto i panettoncini, che erano stati apprezzatissimi,ma quest'anno proprio non ho avuto il tempo e volevo fare qualche cosa di nuovo. Cosi' ho detto...quest'anno biscotti! Ma forse avrei fatto prima a fare il panettone,eh si, perchè non è che ho preparato un solo tipo di biscotti ma ben 4 tipi di impasti differenti e un croccante! Giusto per complicarmi la vita no?!
Poi mi sono lasciata conquistare dalle foto e ricette di alcune amiche blogger che mi hanno ispirata e cosi mi sono persa tra impasti,formine e glasse....alle 01.40 di mattina ero ancora alzata ad aspettare che si rassodasse la glassa ,poi ho preparato i sacchettini e la sveglia è suonata alle 5....ho dormito solo due ore ma che soddisfazione vedere i miei primi biscottini decorati e la gioia dei colleghi quando hanno visto sulle scrivanie il sacchettino pieno di dolcetti. Ad essere sincera mi sentivo un po' stile Befana,al buio,depositare alla chetichella tutto quanto con il timore di essere scoperta ....pero' mi sono sentita cosi' buona!!
Questa è la mia produzione....150 biscottini circa...che ho dovuto nascondere dagli assalti di chi so io,che è stato cacciato dalla cucina mentre li decoravo!


Per questi biscotti di frolla mi sono ispirata alla forma dei biscotti di Patrizia De Angelis che trovate a pag. 48/49 della nostra nuova rivista . Per l'impasto ho usato la mia ricetta tradizionale supercollaudata per fare piu' veloce,e infatti,come potete vedere dalla fotografia,i suoi sono molto piu' perfetti,ma i miei comunque sono altrettanto buoni!

Ingredienti
300 gr di farina
150 gr di zucchero
100 gr di olio (extravergine di oliva o di semi)
   2 uova
buccia grattugiata di un limone
   1 cucchiaino di lievito
   1 pizzico di sale
marmellata ai frutti di bosco q.b.

Esecuzione
Mescolate la farina con lo zucchero e il lievito.Aggiungete poco alla volta l'olio,sgusciate le uova , il sale,la buccia del limone e impastate velocemente senza scaldare troppo l'impasto. Formate un panetto (foto 1) che lascerete riposare per 30 minuti in frigorifero,coperto da pellicola trasparente.
Stendete la pasta e con l'aiuto di una tazzina da caffè formate 20 cerchi. Dieci li lascerete interi,mentre gli altri 10,con l'aiuto di uno stampino piu' piccolo, io ho usato levatorsoli a cuore in acciaio inox di  GP&me , li andrete a decorare creando un foro al centro (foto 2) . Depositate una piccola quantità di marmellata al centro del cerchio intero e sovrapponete quello con la decorazione,schiacciando leggermente i bordi con il dito, e sigillando delicatamente con i rebbi di una forchetta (foto 3) . Cuocete i biscotti a 200° per 15 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati . Con la pasta avanzata ho ricavato tanti cuoricini che ho cotto separatamente dagli altri e a forno spento,utilizzando il calore della precedente infornata,altrimenti si sarebbero bruciati (foto 5).

                                                
Per realizzare questi deliziosi alberelli e i bastoncini sotto,ho utilizzato la ricetta della mia amica Dauly,
apportando qualche modifica ,che ho scritto in rosso...

Ingredienti
300 gr di farina 00
100 gr di zucchero
120 gr di panna fresca
     1 uovo
mezza bustina di lievito
scorza grattuggiata di limone e arancia (bustina di vanillina....avevo finito il limone!)
cannella e zenzero in polvere (io anche noce moscata e chiodi di garofano in polvere)
un pizzico di sale

Esecuzione
Impastate gli ingredienti (foto 1 e 2),  formate una palla (foto 3) e fatela riposare in frigorifero per 1 ora, stendetela, formate i biscotti con le forme desiderate e cuoceteli  a 180° per 10-15 minuti ( consiglio di mettere 100gr di panna e valutare di aggiungere i restanti 20 se l'impasto è troppo sodo)

Ingredienti
150 gr di farina00
100 gr di farina 2 o semintegrale (io di segale )
120 gr di zucchero
  80 gr di acqua
  80 gr di olio di semi
100 gr di cornflakes al cioccolato (io integrali)
    2 cucchiaini di lievito
sale q.b.

Esecuzione
Impastate gli ingredienti, stendete la pasta e unite i cornflakes, impastate per inglobarli perfettamente.
Alcuni si sbricioleranno altri rimarranno integri . Formate i biscotti e cuoceteli sulla teglia coperta da cartaforno a 180° per 10-15 minuti.Il sapore rustico dato dalla farina di segale è fantastico!


Per questi invece ho utilizzato la mia ricetta collaudata delle casette di panpepato dello scorso anno che trovate qui , e con questo impasto ho realizzato tutto quello che vedete nella fotografia....E' davvero divertente preparare questi biscotti! Vi assicuro che si impiega piu' tempo ad elencare ingredienti e modalità che a prepararli. E poi quando si decorano con la glassa è veramente una gioia,vedere che dall'impasto monocromatico,prende vita una forma dai colori allegri che fanno festa....

Bene,la mia dolce carrellata di biscotti è tutta qua...non mi resta che augurarvi un sereno Natale e un nuovo anno davvero migliore!

venerdì 21 dicembre 2012

Le casette di panpepato



Stavo preparando i biscotti di panpepato,quando un punto interrogativo,stile fumetto,è apparso all'improvviso sulla mia testa....ma io la casetta di panpepato che ho "edificato" lo scorso Natale mica l'ho pubblicata!!!! Ussignur che testa! L'avevo preparata per l'uscita natalizia della rivista Open Kitchen Magazine e poi mi son proprio scordata di pubblicarla! Corro subito ai ripari e ve la mostro ora,anche perchè siamo in piena atmosfera natalizia e fervono i preparativi ,cosi se volete cimentarvi anche voi,siete ancora in tempo! Armatevi di buona volontà,pazienza,creatività,con i vostri bimbi o da sole...non è difficile,occorre solo pianificare bene i tempi e poi sarete entusiaste della vostra creazione. Io ho scoperto da pochissimo che esistono degli stampi in silicone con la forma della casetta,ma secondo me è divertente e originale ritagliare le forme dal cartoncino...magari saranno meno perfette , ma molto piu' personalizzate! Se volete altri "vecchi" spunti per realizzare le vostre creazioni,sfogliate questa rivista ....ma cercate e sfogliate anche il nuovo numero che abbiamo creato per voi e vi stupirete di quante belle ricette e idee per rallegrare la vostra tavola delle feste,potete trovare!

Ingredienti per due casette
(L’impasto va lasciato riposare per 24/48 ore.La decorazione richiede un altro giorno per l’asciugatura della glassa quindi regolatevi di conseguenza per la preparazione del dolce)

400 gr farina bianca
  80 gr. Zucchero a velo
100 gr miele
3/4 di un cucchiaino di bicarbonato
   1 cucchiaino di cannella in polvere
   1 cucchiaino di zenzero in polvere
   1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
 50 ml acqua
  1/2 bustina di lievito per dolci
Fecola di patate q.b.

Per la decorazione:
confettini colorati,mash mallows, o altri decori a piacere

Per la glassa:
200  gr zucchero a velo
   1  albume
1/2  limone

 Dimensioni delle casette da ritagliare su un cartoncino o foglio di carta.
4 pezzi di 10 cm x 9 cm per il tetto
4 pezzi di 8 cm x 4 cm per i lati
4 pezzi di 9 cm di base x 4 cm. x 11 cm per il fronte casa

Esecuzione

Versate la farina in una ciotola,aggiungete gli ingredienti “secchi”:  il lievito,lo zucchero a velo, il bicarbonato e le spezie. Mescolate tutti gli ingredienti
Aggiungete le uova, il miele e l’acqua sempre mescolando. Si dovrà ottenere un panetto morbido e un po’ appiccicoso. Formate una palla che andrete a infarinare leggermente con la fecola.
Ponete in un contenitore coperto con pellicola da cucina a temperatura ambiente per 24/48 h.
Trascorso il tempo,infarinate una spianatoia con la fecola e tirate una sfoglia non troppo sottile,dalla quale ricaverete le forme delle casette (foto 1)


Una volta tagliate le sagome ponete in forno preriscaldato a 170° per 5/10 minuti al massimo,il tempo che lieviti e il colore diventi dorato,altrimenti si secca troppo e sa di bruciato.
Lasciate raffreddare e nel frattempo preparate la glassa mescolando con le fruste lo zucchero a velo con l’albume e il succo del limone. Dovrete ottenere un composto sodo come per le meringhe. Mettete la glassa in una sacca da pasticciere e cominciate con la decorazione a piacere (foto 3 e 4). Lasciate asciugare anche per una giornata intera e dopo che è ben asciutta assemblate la casetta aiutandovi con la glassa che andrete a distribuire sui lati da “incollare” come se fosse cemento!
Per aiutarvi a sostenere le pareti mettete un bicchiere in mezzo alla casa e appoggiate le pareti (foto 5)Dovrete attendere che si rapprenda la glassa prima di posizionare il tetto (foto 6)


E’ piu’ facile a farsi che a dirsi. Con un po’ di pazienza e fantasia otterrete una casa decorata e profumata! Si puo’ conservare per alcuni giorni in scatole di latta….sempre che avanzi!
Buon Natale a tutti!

venerdì 14 dicembre 2012

Cannoncini al formaggio fresco e salmone



Mamma mia come sono in ritardo! Lo scorso dicembre a quest'ora avevo già fatto le prove per il mio primo panettone,e visto il risultato,ne ho preparati altri tre , piu' una ventina di panettoncini da regalare ai colleghi ,piu' due pandori e infine due panettoni gastronomici!
Quest'anno invece,complici un po' di contrattempi,il tempo che mi sembra corra piu' del dovuto, e la scoperta dei cannoncini che tutti mi chiedono...non ho ancora messo in cantiere nessun panettone o altre cosuccie da regalare ai colleghi,che già tra le righe hanno domandato cosa preparo quest'anno per Natale....e siccome ho del bellissimo e buonissimo lievito madre con il quale sto sfornando pane,focacce e pizze veramente buone...vorrei lanciarmi anche nella preparazione del panettone! Una sfida,visto che lo scorso anno ho preparato tutto con il lievito di birra,il risultato con il lievito madre dovrebbe essere ancora piu' spettacolare!
Cosi' nell'attesa che mi venga la giusta ispirazione,che calcoli la tempistica per le varie lievitazioni,e decida cosa fare davvero, eccomi ancora lanciata nella preparazione dei cannoncini,questa volta in versione salata. Una prova per il pranzo di Natale,perchè ne ho in mente di diversi tipi quindi....sperimento un po' per andare poi a colpo sicuro e non fare figuracce! E visto che ne devo preparare parecchi,ho comperato altri coni....
Sicuramente è un ripieno "banale",ma che viene sempre apprezzato per la sua freschezza e morbidezza.In base ai gusti,potete frullare il salmone per ottenere una consistenza cremosa,o lasciarlo a pezzetti un po' piu' grossi,per avere una sensazione diversa al palato.
Si prepara in un attimo, anche i cannoncini,basta prendere il ritmo giusto e via!! Preparatene tanti e poi sbizzarritevi con i ripieni....nei prossimi post pubblichero' anche le altre versioni. Se volete fare poi un figurone, preparate voi la pasta sfoglia . Il gusto è veramente diverso,meno burrosa ma ugualmente buona. Delicata e sicuramente originale. Sicuramente chi li assaggerà noterà la differenza e sarà piacevolmente colpito dal gusto e anche dal tempo che avrete dedicato nella preparazione,che farà sentire i vostri ospiti coccolati e viziati! Nel frattempo vi lascio questa ricetta che per questione di tempo ho preparato con la sfoglia pronta.....

Ingredienti (per 9 cannoncini)
1 rotolo di pasta sfoglia
150 gr di salmone affumicato (in busta)
150 gr di formaggio morbido
   2 cucchiai di latte o di panna da cucina (facoltativi )
pepe nero di Tec-Al q.b.
burro q.b.
9 coni per cannoncini (3 di Gp&me )

Esecuzione
Preparate il ripieno,tagliando sottilmente il salmone e mescolandolo con il formaggio e con il pepe. Se il composto dovesse risultare troppo denso,ammorbiditelo con l'aggiunta di latte o panna . Lasciatelo riposare in frigorifero .Nel frattempo preparate i cannoncini.
Stendete la sfoglia e con una rotella ricavare le strisce (foto 1) con le quali andrete a ricoprire il cono per cannoncini leggermente imburrato. Spennellate il cannoncino con l'uovo sbattuto o con un po' di burro , per rendere la superficie dorata e friabile.Io questa volta ho usato il burro  (foto 2) . Infornate a 180° per 20 minuti,o fino a quando la superficie risulterà leggermente dorata ( foto 4) . Fate attenzione a non farli scurire troppo! Un attimo di distrazione li farebbe bruciare!
Estraeteli dal forno,fateli raffreddare leggermente e toglieteli dal cono. Un volta freddi farciteli con il ripieno preparto precedentemente ,che metterete in una sacca da pasticcere (foto 3 ) e...buon appetito!



con questa ricetta partecipo al contest


venerdì 7 dicembre 2012

Crepelle di grano saraceno con marmellata di castagne


Con l'arrivo dell'inverno posso finalmente dare sfogo al mio lato "montanaro" utilizzando la farina di grano saraceno,che tutte le volte che mi capita di andare a Teglio,compro in grande quantità direttamente al mulino, quella fine e quella a grana grossa, cosi' posso preparare i Pizzoccheri,Sciatt,Crespelle,Polenta taragna,Torte....una bontà!
Tutte le volte che cucino un piatto con la farina di grano saraceno,non posso fare a meno di pensare alla mia infanzia e anche dopo, trascorsa in quel di Teglio. In estate e in inverno eravamo sempre su. E sento ancora i profumi rustici e pungenti del pane di segale, ma non quello che vendono oggi che è quasi bianco! Quello che mi ricordo io era quello che faceva l'Angelina. Io e la mia amica Luciana andavamo sempre al forno a prendere il pane di segale,quello fresco e quello secco. Quello secco lo mettevamo poi nella minestra. Il suo forno era piccolo e scuro,con dei bastoni appesi con  infilati il pane. Si perchè per chi non lo sapesse la forma era come quella delle ciambelle che si mangiano fritte alle fiere di paese. Ed era proprio "nero" il pane dell'Angelina. E che sapore e che profumo! Stava seduta di fronte al forno,con un gonnellone nero fino ai piedi ed un foulard colorato in testa, o a volte senza, lasciando alla nostra vista una candida capigliatura tirata all'indietro,che finiva con una treccia arrotolata su se stessa in cima alla testa,fermata con delle forcine,e con una lunga pala girava eed estraeva il pane pronto .Ne prendevamo sempre una ruota in piu' perchè durante il tragitto la divoravamo,ancora calda. Poi a me dicevano che non andava mangiata calda altrimenti mi sarebbe venuto il mal di pancia. Ma forse era una scusa per non farmelo mangiare!! infatti il mal di pancia on mi è mai venuto...
Sicuramente le crespelle sono di piu' recente creazione!Ma non posso fare a meno di tornare indietro con i ricordi anche se questo è un piatto "nuovo".
Cosi eccomi qua con le mie delicate e rustiche crespelle. Come fanno ad essere delicate e rustiche allo stesso tempo,vi chiederete? O sono l'una o sono l'altra! Certo,avete ragione, ma a me la crespella da un senso di dolce speciale,la delicatezza che ci vuole anche nella preparazione.Il tipo di farina utilizzata conferisce al composto un qualcosa di rustico, dato appunto dalla particolarità della farina.Poi è la farcitura che fa il resto. Con una marmellata di castagne,di frutti di bosco,di frutta secca e miele,di formaggi saporiti...va da sè che il gusto ricorda i sapori della montagna!
Se invece vogliamo creare un contrasto maggiore,basta che farciamo la crespella con una crema di salmone e formaggio cremoso fresco, ed ecco che il gusto e le sensazioni sono ovviamente diverse!
Per questa preparazione ho seguito le dosi del famoso cuoco Pietro, col quale ,come ho già detto la volta scorsa, quando ho preparato gli Sciatt , ho seguito un corso di cucina Valtellinese. E facendo parte questa ricetta delle specialità segnalate dall' Accademia del Pizzocchero di Teglio...vi posso assicurare che è una garanzia e proprio l' originale!

Ingredienti  (per 19 crespelle)
150 gr di farina bianca 00
150 gr di farina di grano saraceno fine
    8 uova
    1 lt di latte
 20 gr di burro

Esecuzione
Unite in una ciotola le due farine,aggiungete le uova e mescolate l'impasto con una frusta. Versare poco per volta il latte fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Aggiungete il burro fuso.
Scaldate una pentola antiaderente (di 20 cm di diametro) o una padella per crepes , leggermente unta. Versate un mestolino di composto e distribuite in modo uniforme facendolo scivolare su tutta la superficie della padella,facendo attenzione a non lasciare i bordi troppo sottili altrimenti si seccano subito e si rompono, ed esteticamente non è bello. Quando il lato è pronto, muovendo la padella la crepe si stacca da sola . A questo punto giratela,se siete bravi con un colpo di polso,altrimenti aiutandovi con una grossa paletta. Fatela dorare anche dall'altro lato per qualche secondo.Adagiatela su un piatto.
Procedete in questo modo fino alla fine del composto.

Una volta ottenute tutte le crepes, distribuite la marmellata di castagne,avvolgetele fino a formare un rotolo e spolverizzate con zucchero a velo.
A piacere si possono servire con una salsa alla vaniglia o dei marron glacè.....o entrambi...

con questa ricetta partecipo ai contest



scade il 21.12.2012

martedì 27 novembre 2012

Le Arancine classiche e...Charles Camille (Saint Saens)



Penserete che sia impazzita di colpo! Mai stata cosi lucida invece...ora vi spiego con un po' di passaggi e ....note...Allora innanzi tutto veniamo al perchè delle Arancine. Tutti i mesi ci aspetta una bella sfida che ci mette alla prova mica da ridere! La sfida per l'MTC che mi piace da matti,perchè tutte le volte propone una ricetta della tradizione,e questo mese prevede la preparazione delle Arancine. Tranquilli, non ho sbagliato vocale finale...l'arancino,come l'ho sempre chiamato io , nella parte occidentale della Sicilia è fimmina,quindi si chiama Arancina!! E poi è tonda o ovale e non a punta! Quelli sono gli arancini...quindi vediamo di non confonderci nè!!
E questa bella iniziativa ci permette di conoscere piatti nuovi,che magari non ci saremmo mai sognati di preparare,vuoi per paura di incontrare difficoltà o perchè non sono proprio nelle nostre...corde...
Cosi',dopo essermi cimentata il mese scorso nel Pane dolce del Sabato ,con tutti i suoi rituali e significati religiosi , questo mese si scende nella bella e assolata Sicilia. Io non la conosco molto, anzi,non la conosco per niente,a parte i Giardini di Naxos dove ero andata a suonare,e guarda caso il presentatore era proprio un ancora giovane Pippo (Baudo)!. Ma questo è un ricordo giurassico ahimè!Conosco poi un po' di signore per l'appunto siciliane,che hanno in comune il nome : Maria! Partendo dalla mia maestra delle scuole elementari , un donnone che aveva un grosso neo sulla guancia e...un po' di baffi....quindi ricordo ancora piu' giurassico di prima , la maestra di Alice, sprintosa , minuta e...senza baffi.....la mia vicina di casa,la mia vicina di pulmann,la palermitana e la catanese che erano in ospedale con me...insomma un tripudio di Marie. E il mio ex capo , siciliano doc, che pero' di nome fa Giuseppe....
Spero prima o poi di riuscire a scendere in questa isola che tutti decantano , anche per toccare con mano le tradizioni e i modi di vivere che caratterizzano i siciliani. Sperimentare il loro street-food,il cibo da strada , che niente ha da invidiare al fast.....Mi ispirano tutte le loro specialità,lo sfincione,il pane con la milza,pane e panelle,la brioche con gelato...e mi fermo qui! Si capisce che mi piace mangiare??
Mi ricordo che qualche anno fa,Rino era sceso a Palermo a suonare e tornando a casa mi aveva portato un vassoio piiiieno di cannoli...che bontà!
E' bellissimo camminare per strada ed essere avvolti e accarezzati dal profumo del...bè, qui al nord si sente solo il profumo delle caldarroste (che comunque ho visto vendere anche il mese di giugno a Roma...) , e a volte del castagnaccio...quindi immagino quello che si prova passeggiando tra le strade siciliane...un vero invito per le papille gustative!!
Un'altra nota che mi piace della sfida è che le ricette vanno da nord a sud,da est a ovest,un giro d'Italia tra profumi e tradizioni che non sentono i segni del tempo che passa. Quindi ,ci si sente unite come non mai,nel riproporre queste leccornie.
Poi mi sono imposta una mia regola : non sbircio mai le altre ricette prima di preparare la mia, perchè voglio che sia il mio istinto e la mia fantasia ad aiutarmi a creare il piatto.
Solo alla fine vado a curiosare e rimango sempre colpita e stupita di fronte alle preparazioni delle altre ragazze,per la loro fantasia e a volte audacia nell'accostamento degli ingredienti e forme! E poi incuriosita e affascinata cedo alla tentazione e ci provo pure io.
Ma siccome questo è un piatto della tradizione, io ho deciso di proporlo nella maniera classica,senza sconvolgimenti e azzardi,che sicuramente porterebbero una nota di innovazione e originalità al piatto,e...forse rischiero' di sembrare un po' "antiquata" e "fossilizzata" , ma un piato della tradizione per me è sacro! Quindi,se l'arancina classica prevede il ripeno con ragu' e piselli...che classica sia! A volte vedo delle rivisitazioni che sono audaci e azzardate,ma secondo me stravolgono un po' la tradizionalità della ricetta!
E adesso veniamo alla seconda parte del titolo....che c'entra Saint Saens,compositore,pianista e organista francese, con le arancine siciliane!! Nessuna attinenza ,anche se sono convinta che se ne avesse avuto la possibilità,avrebbe sicuramente apprezzato una bella profumata,dorata e calda arancina appena fritta!
Per chi non lo conoscesse,invito ad ascoltare una sua famosa e facile (per l'ascolto) composizione,insieme ai propri bimbi..."Il Carnevale degli animali".... e mentre io stavo preparando le arancine,avevo come sottofondo il suono del violoncello,perchè Alice stava studiando proprio un Concerto di Saint Saens...e sulle note del Secondo movimento , avevo tra le mani una sfera di riso,con il pollice creavo l'incavo,poi lo riempivo con il ragu'...in un movimento lento e traquillo...che meraviglia! Il concerto prendeva forma come prendevano forma le mie arancine! Non è la prima volta che la musica accompagna e ispira i miei piatti! Infatti,il nome del mio blog è nato anche ispirato da questo motivo....
Ed è proprio vero...le arancine sono una passione che si consuma in un secondo ma che hanno una lenta e amorevole preparazione....
Bene , e adesso al lavoro! Non lasciatevi spaventare dalla lunga descrizione del procedimento perchè è molto piu' facile di quanto non sembri! Vi posso garantire che ho impiegato piu' tempo a scrivere il post e scegliere le foto che a fare le Arancine!! Ho riportato pari pari la spiegazione integrale di  Roberta :

Per il riso 1 kg di riso originario (alcuni usano il Roma)
2,5 l circa di brodo vegetale (con carota, cipolla, sedano)
una bustina di zafferano
50 g di burro
50 g di parmigiano grattugiato
una cipolla medio-piccola
olio evo q.b.
sale q.b.

Per il ripieno "alla carne" con ragù e piselli (per circa 9 arancine)
100 g di macinato di vitello (2° taglio)
100 g di macinato di maiale
100 g piselli freschi o surgelati, ma al netto delle bucce
180 g di polpa di pomodoro
un cucchiaio scarso di concentrato di pomodoro + tre dita d'acqua in un bicchiere
una cipolla piccola, una carota, un gambetto di sedano, una foglia d'alloro
1/2 bicchiere circa di vino bianco per sfumare
olio evo q.b.
sale q.b.

Per la lega (ne resterà molta, ma occorre poter immergere bene l'arancina)
800-900 ml d'acqua
la metà di farina
una manciata di sale

Per la panatura (ne resterà molto anche qui)
700-800 g di pangrattato

Per la frittura
3 l di olio di semi di mais (o comunque abbondante per poter friggere in olio profondo)



Il riso va preparato con qualche ora d'anticipo, perché al momento della preparazione delle arancine dev'essere ben freddo.
Preparare il brodo vegetale con gli aromi. Una volta pronto, rimuovere la carota, il sedano e la cipolla di cottura e sciogliere lo zafferano nel brodo. Regolare di sale.
In un tegame capiente, dare un giro abbondante di olio evo e fare appassire la cipolla tagliata finemente. Versare il riso e fare tostare un pochino. Versare nel tegame buona parte del brodo, non tutto in modo da poterne aggiungere all'occorrenza regolandosi in funzione del tipo di riso e della sua cottura.
Fermare la cottura quando il riso sarà al dente e si presenterà piuttosto compatto (ovvero non dev'essere cremoso come un tipico buon risotto!). Immergere il tegame nel lavello riempito d'acqua fredda (evitando che l'acqua entri all'interno) e mantecare con il burro e il parmigiano grattugiato. Se serve, per abbattere la temperatura ed evitare che il riso continui a cuocere, rinnovare l'acqua fredda dentro il lavello.
Una volta tiepido, versare il riso dentro una teglia e lasciare da parte affinché raffreddi completamente. Poi coprire con carta d'alluminio e conservare in frigorifero per almeno 3-4 ore.

Anche il ragù è bene prepararlo in anticipo, sia per comodità sia perché anch'esso dovrà essere freddo al momento della preparazione delle arancine.
In un po' di cipolla tagliata finemente e fatta appassire in olio evo, versare i pisellini, coprire con un po' d'acqua, salare e cuocere per una decina di minuti o comunque il necessario (devono essere cotti ma non scotti). Scolare e tenere da parte.
Tagliare finemente, o tritare al mixer, la carota, la cipolla e il sedano. Insieme alla foglia d'alloro, fare rosolare gli aromi tritati in un giro d'olio evo dentro un tegame.
Aggiungere le due carni e farle rosolare, sgranandole nel frattempo con un cucchiaio di legno perché la grana risulti fine. Sfumare con il vino bianco. Lasciare evaporare i liquidi e quindi aggiungere la polpa di pomodoro e il concentrato di pomodoro sciolto nell'acqua. Salare e fare cuocere a fiamma bassa per circa mezz'ora, o comunque fino ad ottenere un ragù piuttosto asciutto.
Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Aggiungere i piselli, mescolare delicatamente e lasciare raffreddare il tutto.

FATTO TUTTO QUESTO…. SI PARTE!
Prima di tutto disporre a portata di mano tutti gli ingredienti necessari e attrezzarsi di vassoi, teglie, scodelle…. la preparazione delle arancine è una specie di catena di montaggio (bella in compagnia!) che diventa più piacevole, o comunque meno stressante, se preventivamente organizzata.

Cominciare dalla preparazione della "lega". Si tratta della pastella di acqua e farina che serve a sigillare l'arancina e a creare una base per la panatura con il pangrattato che aiuterà a conferire doratura, spessore e croccantezza al punto giusto. Versare l'acqua in una scodella profonda, aggiungere la farina, una bella manciata di sale e amalgamare bene con una frusta. Tenere da parte e passare alla creazione delle arancine.

Ci sono vari modi per formare e farcire le arancine, questo secondo me è il procedimento più semplice anche per chi le fa per la prima volta ed è anche quello che consente di organizzare e distribuire meglio il lavoro. Perché in pratica bisogna prima fare tutte le sfere o gli ovali, poi fare il buco, poi farcirle (foto sotto)


Premesso che le arancine possono essere enormi (da noi c'è un Bar che fa anche l'arancina-bomba!), normali (che comunque sono grandi!) e mignon (di solito come antipasto… o per la colazione dei palermitani più virtuosi!), con una mano prendete un po' di riso in base alla grandezza dell'arancina che desiderate. Poi, girando con tutte e due le mani, formate una palla se volete farle alla carne, oppure date una forma ovale se volete farle al burro. Se volete farle miste, conviene comunque procedere facendole prima tutte in un modo e poi nell'altro.

Posate la "futura" arancina su un vassoio e ricominciate fino a terminare il riso. Lasciatele riposare per una mezz'ora, in modo che raffreddino (anche se il riso era freddo di frigo, col calore delle mani si saranno un po' scaldate) e che il riso si compatti rendendo poi più facile la farcitura.

Tenendo la palla di riso con una mano, con il pollice dell'altra mano create un buco in alto e al centro e cominciate ad allargarlo spingendo sia verso il basso che sui lati. Posate nuovamente la palla di riso sul vassoio e passate alle altre, fino a completarle tutte.
Se prevedete di fare anche quelle ovali, procedete con queste prima di passare al ripieno delle precedenti. In questo caso, con il pollice occorre fare una pressione al centro per lungo, spingendo anche in questo caso verso il basso e sui lati.

A questo punto passare alla farcitura. Anche in questo caso, se le prevedete di due tipi, procedere prima con tutte quelle di un tipo poi con tutte quelle dell'altro tipo.
Con la punta delle dita prendere un po' di ragù con i piselli e inserirle all'interno del buco precedentemente creato.
Poi chiudere l'arancina: un po' spingendo "la conza" - il condimento - verso il basso, e un po' cercando di portare in avanti il riso per chiudere l'arancina. (foto 1) Girare l'arancina tra le mani per darle la forma e per rendere la superficie liscia e compatta, senza buchi o piccole fessure (foto 2) Posare l'arancina con il ripieno sul vassoio e passare ad un'altra, fino a completarle tutte (foto 3)
Al termine, lavare le mani e ripetere l'operazione con un eventuale secondo ripieno.


Quando tutte le arancine saranno pronte sul vassoio, passare alla "lega". Dare qualche colpo di frusta alla pastella per riprendere l'amalgama di acqua e farina e a questo punto immergere singolarmente le arancine dentro la lega, poggiandole poi sul vassoio, fino al completamento dell'operazione per tutte le arancine. Io preferisco separare lega e panatura per fare in modo che la lega scoli un pochino dall'arancina al vassoio e non finisca a fiotti dentro il pangrattato creando un mezzo pappone che poi finisce sulla superficie delle arancine. Scolando, tra l'altro, la lega resta uno strato sottile, sottile sarà la panatura e sottile e croccante sarà la crosticina finale. Naturalmente la lega non deve asciugare troppo, quindi se si devono fare 4658479857858569 arancine magari è il caso di prevedere più step di lega-panatura.


E ora la panatura.
Versare il pangrattato dentro una teglia e, ad una ad una, passare ogni singola arancina dentro il pangrattato, pressandole bene con le mani per "saldare" bene lega e pangrattato, per rendere compatta la superficie delle arancine e, all'occorrenza, per riprenderne un pochino la forma.


E finalmente la frittura!
Versare l'olio in una friggitrice o in un tegame piuttosto alto. Quando l'olio sarà ben-ben-ben caldo, immergere le arancine per 2-3 minuti o comunque fino a quando non risulteranno dorate in superficie.



...servire e mangiare calde!


con questa ricetta partecipo al contest

domenica 25 novembre 2012

Sciatt

















Si. Sciatt e basta.Senza dire altro. Perchè non serve nemmeno dire di dove sono....cosi come non si deve specificare la provenienza della pasta alla Norma,della Bagna cauda,dei Carciofi alla Giudia,della Piadina , la Sbrisolona,il Caciucco ecc...ecc...
Perchè oggi propongo proprio gli sciatt? Perchè il giorno che Silvia è passata da casa mia a prendere un po' del mio lievito madre,mi ha detto , sai,questo mese sono la Recipe-tionist del contest-gioco ideato da Flavia, guarda il regolamento vedrai che è divertente! In effetti è proprio cosi...ogni mese si va "ospiti" del blog vincitore del mese precedente,si sceglie una sua ricetta,la si ripropone identica o con una sola modifica,e se si vince,si diventa Recip-tionist, e cosi via...allora ho sbirciato nel blog di Silvia e devo dire che tra le bellissime ricette che ha proposto ho scelto subito quella che piu' ha conquistato il mio cuore! Appunto quella degli sciatt. Perchè è nel mio cuore? Perchè in pratica ho passato tutte le estati e inverni della mia vita a Teglio, la patria dei pizzoccheri e sciatt e altre leccornie! Ecco...vi ho svelato la loro provenienza! E questi ricordi ,insieme alla ricetta dei Pizzoccheri , li trovate raccontati qui ....quindi non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione di cimentarmi in questo buonissimo piatto che veramente conquista i palati piu' esigenti,raffinati o semplici che hanno l'occasione di assaggiarli!
Un buonissimo antipasto,che quando ritorno a Teglio, divoro veramente con gusto e soddisfazione. Non è difficile,basta avere un minimo di manualità ed ecco fatto. E poi non devono essere tutti perfetti nella forma. Ah, il nome è proprio curioso..sciatt in dialetto significa rospo, e questo perchè quando si versa un poco di pastella con all'interno un quadratino di formaggio,quando si allontana il cucchiaio dall'olio,si crea come una codina,la pasta si gonfia ed ecco quasi come per magia,si forma questa frittella croccante e profumata,che si mangia in un sol boccone,ma se uno è curioso,basta che la apra ed ecco far capolino un cuore di formaggio fuso...uno spettacolo davvero!
La mia versione è quella che mi ha insegnato un cuoco di Teglio,durante un corso di cucina valtellinese che ho frequentato qualche anno fa. Lui e altri ristoratori,fanno parte dell'Accademia del Pizzocchero, quindi i suoi insegnamenti sono una garanzia! Ad essere sincera, ho realizzato le altre ricette che ci ha insegnato ma non mi sono mai azzardata a riproporre questo deliziosissimo piatto. Già,mi sembrava di aver sfidato la sorte nella cucina del suo ristorante,e il fatto che fossero uscite quelle deliziose frittelle gonfie di formaggio cosi belle era stato per me un successo.....ma questa per me è stata un po' una sfida,l'occasione di riprovarci di nuovo....sola , nella mia piccola cucina,senza la supervisione del cuoco Pietro...questo è il mio risultato...diciamo che sono dei "rospacci"...ma belli o no sono sicuramente buoni,ve lo posso garantire !!!
La versione di Silvia la trovate qui. Io ho raddoppiato le dosi perchè siamo veramente ghiotti di questa specialità e poi la ricetta del cuoco Pietro è "sacra" e non potevo stravolgerla!

Ingredienti
200 gr di farina di grano saraceno fine
200 gr di farina bianca
    2 bicchierini di grappa
33 cl di birra o acqua minerale gassata q.b.
un pizzico di bicarbonato
sale q.b.
250 gr di formaggio Casera D.O.P.
olio per friggere
radicchio rosso di Treviso ( la ricetta originale prevede il cicorino)

Esecuzione
In una ciotola mescolate le farine,aggiungete la grappa e l'acqua fino ad ottenere un composto morbido che lascerete riposare in frigorifero per circa un'ora e mezza (foto 1)
Nel frattempo tagliate a piccoli dadini il formaggio , aggiungetelo alla pastella che avete lasciato riposare (foto 2)

 
Scaldate bene l'olio,e con l'aiuto di un cucchiaio raccogliete un cubetto di formaggio per volta facendo attenzione che sia ricoperto interamente dalla pastella.Lasciatelo cadere nell'olio e fatelo dorare su tutta la superficie. Scolate gli sciatt con una schiumarola adagiandoli su carta da cucina assorbente.
Serviteli subito accompagnandoli con l'insalata tagliata sotile sottile e condita con vinegrette...

con questa ricetta partecipo al gioco-contest

sabato 24 novembre 2012

Frittata bianca ai formaggi



Ecco la fine che hanno fatto i dodici albumi avanzati dopo che ho fatto nuovamente la crema pasticcera per i cannoncini! La prima volta ho fatto le meringhe ,che non ho nemmeno fatto in tempo a fotografare perchè sono state subito assaltate ,poi un delizioso Ciambellone bianco e ora una saporitissima frittatona!
Si, tutta bianca,con l'aggiunta di tantissimo formaggio,che da sapore e che fila e fila che è una meraviglia! Da gustare calda e filante o fredda.Ideale per stuzzichini,aperitivi o per......utilizzare gli albumi che altrimenti andrebbero butatti e questo sarebbe un vero peccato. E poi si possono aggiungere tutti gli ingredienti che si desiderano per insaporirla e arricchirla...un po' una fritatta "svuotafrigorifero", un pezzettino di formaggio di un tipo, un pezzetto di un'altro,ed ecco che tutto quanto viene utilizzato fino all'ultima crosta! Come quando si preparano le torte salate....dove le  farciture riacquistano un loro perchè,senza passare come "avanzi" riciclati,dando un tocco gustoso e ricco al piatto!
Ovviamente le mie dosi sono un po' abbondanti ma voi potete utilizzare le quantità che ritenete opportune...

Ingredienti
12 albumi
100 gr di parmigiano grattugiato
100 gr di caciotta affumicata
100 gr di taleggio
sale q.b.
1 pizzico di bicarbonato
olio extravergine di oliva q.b.
q.b. di radicchio Trevigiano o verdura a piacere

Esecuzione
Sbattete leggermente gli albumi con il sale e il bicarbonato.Aggiungete i formaggi tagliati a pezzettini e il parmigiano grattugiato.Mescolate bene e versate in una padella antiaderente con un po' di olio extravergine. Fate dorare da entrambi i lati. Tagliate a quadrotti e infilateli su uno stuzzicadenti adagiandoli su radicchio rosso.

lunedì 19 novembre 2012

Torta della nonna con crema pasticcera e pinoli



....O piu' precisamente Torta della nonna di Clay...non nel senso che è della sua nonna ma...andiamo con ordine perchè altrimenti si fa una confusione tremenda!!
Innanzi tutto questa torta è nata per sbaglio, da un errore,ma se tutti gli errori portano questi risultati allora...sono contenta di aver sbagliato e di sbagliare in futuro!
Sabato sera ero ospite da mio fratello,che per la quarta volta ha voluto che gli facessi i cannoncini con la crema pasticcera (evidentemente gli son proprio piaciuti o no?).
Sabato mattina mi sveglio all'alba e comincio con la preparazione della crema pasticcera,in grande quantità perchè i cannoncini li volevano assaggiare anche i miei colleghi lunedi mattina.Comincio con la preparazione ,uova,zucchero e farina...noooooo...non ho la farina bianca! Ho tutti i tipi di farina ma non quella. Allora vedo il pacchetto della farina di manitoba....primo sbaglio!! Mai, penso sia per questo motivo, e poi mai utilizzare la manitoba per la crema pasticcera!Non si addensava come la volta precedente,uff...che nervi,rimaneva si soda ma non bella compatta .L'ho lasciata al freddo gelido sul balcone fino a sera e si era addensata ,ma non come volevo io!! Allora visto che i cannoncini li avevo preparati,ho utilizzato lo stesso la crema per riempirli (30 cannoncini!) che sono stati divorati e l'altra crema l'ho lasciata nella sacca da pasticcere nel frigo,magari si rapprende ancora di piu,ho pensato......
Bè insomma, per farla breve, i cannoncini non mi sono fidata a farli perchè  nel tragitto in pulmann avrebbero fatto sicuramente una brutta fine e allora mi sono detta "con tutta questa bella crema perchè non provare a  fare la torta della nonna che fa la Clay? Mi ero sempre ripromessa negli anni di provarci,ma non mi ero mai decisa ,e adesso era l'occasione giusta per cimentarmi in questo delizioso dolce!
Allora , innanzi tutto chi è la Clay? E' Claudia,la nostra amica supercuoca dell'Hotel che gestisce insieme a tutta la famiglia a Marebello e se non lo conoscete vi invito a curiosare intanto qui e poi a verificare di persona perchè veramente ne vale la pena passarci le vostre vacanze . La Clay sforna ogni mattina delle torte sublimi tra le quali appunto questa. Va da sè che poi a raffica arrivano le meringhe,la crema fritta ecc...
Questa è la sua torta,quella che ci ha regalato il giorno della partenza,per rendere meno traumatico il rientro e piu' dolce il viaggio di ritorno verso casa:


E quella in alto è la mia versione. Bè,devo dire che pero' mi è proprio venuta bene per essere la prima volta che ci provavo e man mano che si diffondeva il profumo per la casa il mio pensiero ritornava al mare,alle vacanze , ai nostri amici romagnoli!
Ovvio che quella di Clay ha un aspetto piu' perfetto della mia ma sono sicura che apprezzerebbe anche la mia versione!
Morale della favola,da una crema "sbagliata" è nata una torta fantastica,che i miei colleghi stamattina hanno apprezzato alla grande facendomi tanti complimenti che mi hanno fatto moooolto piacere e dicendomi che sembrava "...quelle torte che si vedono in pasticceria...quelle famose....e poi,che dopo il Ciambellone alla frutta questa è la migliore....bè, che cari vero?! E comunque non è che si sono dimenticati dei cannoncini!!! Ahahaha
E ora veniamo alla ricetta....le dosi sono quelle originali sue...da Hotel...voi potete sempre ridimensionarle , anche se ad essere sincere non è poi cosi esagerata anzi....è già finita....

Ingredienti
    3 tuorli
300 gr di farina
150 gr di zucchero
150 gr di burro
1/2 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo q.b.

10 tuorli
  1 lt. di latte
300 gr di zucchero
100 gr di farina

Esecuzione
Preparate la crema pasticcera: sbattete i tuorli con lo zucchero,aggiungete la farina poco per volta, il latte tiepido e mescolate fino a quando si sarà addensata.
Preparate la frolla: sbattete i tuorli con lo zucchero,aggiungete il burro ammorbidito,la farina alla quale avrete aggiunto il lievito. Impastate con le mani fino ad ottenere un panetto compatto (foto 1) . Stendetelo in una pirofila coperta con carta da forno (per facilitare poi l'uscita della torta (foto 2)lasciandone da parte un po' di pasta per la decorazione (facoltativo). Versate la crema pasticcera sulla base della torta e aggiungete i pinoli (foto 3) . Mettete la pasta che avete tenuto da parte in uno schiacciapatate e schiacciate a caso sopra la crema (foto 4) Infornate a 180° per 30 minuti fino a quando la superficie risulterà dorata.
Togliete la torta dalla pirofila,sfilatela dalla carta forno e quando è fredda spolverizzatela con lo zucchero a velo.

Inutile dirlo che questa torta la dedico ai miei amici romagnoli !!!!


domenica 18 novembre 2012

Lasagne di zucca con radicchio,zucca e salmone affumicato

Se nella favola di Cenerentola,la zucca viene trasformata in una bellissima e scintillante carrozza,vuol dire che qualcosa di magico e regale lo deve avere! Anche se ahimè,allo scoccare della mezzanotte riprende la sua forma iniziale....ma come non rimanere a bocca aperta davanti alle forme e dimensioni di questa bellissima creazione della natura,che ben si presta nella preparazione di piatti dolci e salati?
E che dire poi delle zucche ornamentali? Ma sono una autentica meraviglia! E sapete che ci sono alcuni strumenti musicali che sono costruiti con la zucca scavata ed essiccata che serve da cassa di risonanza, come il Berimbau ,l'Hulusi e il Sitar? O semplicemente scossi facendo in modo che i semi contenuti all'interno sbattono tra loro creando quel tipico suono grazie alla zucca che fa da cassa di risonanza? Non si butta via proprio niente!!
Essendo,come ho già altre volte detto,metà milanese e metà mantovana, ovviamente la zucca per me è un elemento importante nella preparazione dei miei piatti, quando arriva la sua stagione, al primo posto ovviamente con i tortelli di zucca e poi con tante altre ricettine inventate,rivisitate,dolci e salate...che mi riportano indietro nel tempo, ricordandomi i sapori della mia infanzia.
Quella che propongo oggi,non è una ricetta proprio della tradizione, ma, avendo voglia di fare della pasta fatta in casa,perchè non colorarla di arancione? Ho impiegato poi piu' tempo a decidere con cosa condirla,che fare la pasta a mano! La zucca mi ispirava un richiamo "rustico",fatto di salsiccia e pomodoro, poi ho pensato ad un ripieno con radicchio e taleggio,poi solo di verdure...uff, che difficile trovare un qualcosa di originale e insolito. E dopo tanto pensare,mentre impastavo, ho deciso per mix di sapori forse azzardato: l'amaro del radicchio smorzato dalla delicatezza della robiola,il dolce della zucca,
l'affumicato del salmone....ma sapete che ci stavano proprio bene?
Con le dosi sotto riportate ho ricavato 6 porzioni di lasagne e con la pasta avanzata,una porzione di tagliolini e una di pappardelle....perchè come al solito, ottimizzo tempo e risorse per preparare diversi formati di pasta....che vi presentero' prossimamente!

Ingredienti
    2 uova
200 gr di farina
400 gr di polpa di zucca
sale q.b.
1/2 cespo di radicchio
1 confezione di salmone affumicato (100 gr)
   50 gr di robiola
grana grattugiato q.b.

Esecuzione
Versate sulla spianatoia la farina e sgusciate le uova,un pizzico di sale (foto1). Con una forchetta sbattete le uova raccogliendo man mano la farina dal centro. Aggiungete 300 gr di polpa di zucca (foto 2). Continuate a raccogliere la farina e lavorate poi con le mani fino ad ottenere un panetto compatto (foto 3) che lascerete riposare coperto da un canovaccio per il tempo necessario per preparare i ripeini .
Lavate e stufate il radicchio in una padella antiaderente con un filo di olio extravergine di oliva. Aggiungete la robiola.Tagliate a listarelle il salmone. Tenete in caldo il radicchio e la purea di zucca.
Con l'aiuto della macchina per la pasta tirate le sfoglie che andrete a tagliare a quadrati (foto 4)
Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata e con un filo di olio extravergine di oliva per evitare che la pasta si attacchi e scolatela delicatamente.
Impiattate adagiando un quadrato di sfoglia,versate il radicchio,una sfoglia di pasta,la purea di zucca,una sfoglia di pasta,il salmone affumicato e un'altra sfoglia.
Una spolverata di grana e servite subito!


con questa ricetta partecipo ai contest



mercoledì 14 novembre 2012

Risotto al nero di seppia con cuori di zucca caramellati


Strano accostamento di sapori ? Uhm...invece si sposano bene! I colori pure...Poi dovevo sperimentare i nuovi prodotti arrivati quindi....ecco subito gli ingredienti e attrezzi del mestiere!

Ingredienti
50 gr di riso (a persona)
1/2 cipolla
1 cucchiaino abbondante di Nero di seppia granulare di Tec-Al
1 fetta di zucca
Olio extravergine di oliva Dante q.b.
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Brodo vegetale Brotec ST SA di Tec-Al q.b.
zucchero q.b.

Esecuzione
Dalla fetta di zucca ricavate le forme desiderate per la decorazione.Io ho usato il levatorsoli a cuore in acciaio inox di GP&me (foto1) .Ho fatto cuocere velocemente con un filo di olio extravergine di oliva i cuori di zucca e quando sono risultati appena morbidi, li ho caramellati con un po' di zucchero a fiamma alta,facendo attenzione a non spappolarli! (foto 2)
Fate imbiondire la cipolla tagliata fine con un po' di olio extravergine d'oliva. Quando è ben stufata,aggiungete il riso,versate il vino bianco e lasciate sfumare. Aggiungete man mano che viene assorbito, il brodo. A metà cottura aggiungete il nero di seppia e terminate la cottura. (foto 3)
Impiattate e decorate con la zucca caramellata precedentemente.

con questa ricetta paettecipo ai contest