tag:blogger.com,1999:blog-43552813605270031762024-03-16T02:12:09.464+01:00Sapori in concertoLa cucina.Luogo dove sperimentare e perfezionare.Ogni piatto è legato a un ricordo della mia infanzia,di un viaggio o semplicemente a un momento condiviso in allegria.Dove anche un semplice piatto di pasta ha un sapore sublime. Perchè la sapiente combinazione di ingredienti e amore per cio' che si sta cucinando crea un sapore e un ricordo unici.Come la sapiente combinazione di note e interpretazione di Musicisti e del Direttore d'Orchestra creano una Musica che ti porti nel cuore.Per sempre.Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.comBlogger690125tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-80008685715935114432018-09-24T19:43:00.000+02:002018-09-25T20:30:06.975+02:00Tris di Canederli con pane nero<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiczQ96SJ8L5UPZpy4zgN7ZIdWSD7HO4kCiKUkTpt7btzI1YwErASRTfwZnGsAOAV7nkZtvn6MUyYxjQsRU3vdYqsWtv_2InFbrhLWL95A9g8O8uqYfRfAtewHyMwYhEGb72cQmgQxVsaWF/s1600/tris+di+canederli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1513" data-original-width="1600" height="604" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiczQ96SJ8L5UPZpy4zgN7ZIdWSD7HO4kCiKUkTpt7btzI1YwErASRTfwZnGsAOAV7nkZtvn6MUyYxjQsRU3vdYqsWtv_2InFbrhLWL95A9g8O8uqYfRfAtewHyMwYhEGb72cQmgQxVsaWF/s640/tris+di+canederli.jpg" width="640" /></a></div>
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Mettetevi comodi. Oggi vi porto in montagna. Ad una festa. Ma non dovrete mettervi in ghingheri o mettere gli scarponi. Mettetevi comodi, leggete, e immaginate....<br />
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Oggi vi porto alla Festa de Lo Pan Ner. Il pane nero, che si tiene in alcune valli del nord d'Italia nelle giornate del 13 e 14 ottobre e vi portero' in Valle d'Aosta. Perchè proprio qui?<br />
Perchè <a href="https://www.aifb.it/">AIFB</a>, in occasione di questa festa, ha indetto un contest rivolto a tutte le associate, che per partecipare dovranno preparare una ricetta inedita che ha come ingrediente principale il pane nero.<br />
La vincitrice, sarà ospite in uno dei comuni presso i quali si svolgerà l'evento, e sarà coinvolta attivamente nelle varie fasi della festa, e visitare il Marchè au Fort nel borgo medievale di Bard.<br />
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Già lo scorso anno ho avuto la fortuna di essere ospite in un bellissimo <a href="http://www.lerenardintrod.it/">B&B</a> a Introd, un delizioso paese in provincia di Aosta, e di assistere all'accensione del forno del paese in occasione della festa de Lo Pan ner, documentata in questo mio <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.com/search?q=lo+pan+ner">racconto</a>, che vi invito a guardare e leggere non tanto perchè l'ho scritto io, ma perchè sembra di tornare indietro nel tempo e come me, vedrete e scoprirete gesti e modi di vivere che nella vita frenetica cittadina si sono purtroppo persi.<br />
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Non tutti conoscono o consumano il pane nero, ma nelle nostre valli e anche nei paesini sperduti delle Alpi, è un pane che si mangiava e si mangia tutt'oggi, accompagnato da salumi, formaggi. minestre e zuppe che si preparava in grandi quantità, una sola volta all'anno, nell'unico forno del paese, per tutte le famiglie, e veniva "firmato" incidendo un simbolo di famiglia sulla sommità della pagnotta, per distinguerli gli uni dagli altri. Si accendeva il forno e si panificava per la collettività. Ed era una giornata di festa. Che mi hanno fatto rivivere le persone che ho conosciuto in quella occasione.<br />
Ho seguito le varie fasi della preparazione dell'impasto, impastato qualche pagnotta, controllata la cottura, ho pranzato insieme a loro, bevuto vino rosso dalla stessa tazza sbeccata, venduto tutti i pani preparati, compresi quelli dolci, in un'atmosfera rilassata e amichevole, come se ci conoscessimo da tempo.<br />
<br />
In questo forno a Introd, mi aveva colpito una frase scritta in Patois, incisa sul "contenitore" di legno, dove si impastavano rigorosamente a mano, gli ingredienti per fare il pane nero:<br />
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<i> "Sensa pan e menti fei pa bon voyatze, lo bon pan làt lo flo de la chau</i><br />
<i> La farenna di dzallo feit pa de bon pan. Lo pan di mètre l'at sat croute"</i><br />
<i><br /></i>Oggi pero' è diverso. Ormai viene piu' comodo acquistare il pane in panetteria, o se si panifica lo si fa nel forno di casa propria, ma solo in quantità necessaria per il fabbisogno familiare.<br />
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Mi sono talmente innamorata di questo posto, che avevo promesso che ci sarei ritornata. E cosi' è stato. In occasione del nostro anniversario di matrimonio, siamo andati Introd, nello stesso B&B, e mostrato i luoghi che avevo visitato. Mio marito è rimasto affascinato dal paesaggio valdostano. E dal momento che la Valtellina, dove ho trascorso fin da piccolissima le vacanze, la conosciamo come le nostre tasche....mi sa tanto che cambieremo valle per il nostro relax!<br />
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Perchè ho scelto di preparare questi canederli?<br />
Primo, perchè amo la montagna. Fin da piccolissima, come ho già detto, ho trascorso le mie vacanze in Valtellina, piu' precisamente a Teglio, che conosco ormai in ogni suo anfratto.<br />
Ancora oggi ricordo quando da piccola, andavo con la mia amica Luciana, all'unico forno del paese, dove l'Angelina, vestita con un sottanone lungo, uno sciallle sulle spalle e un foulard in testa, preparava, cuoceva e vendeva il pane di segale. Scuro, profumato, appena sfornato o infilato tra le travi a seccare. Sento ancora il profumo di quel posto quando penso al pane di segale.<br />
Secondo, perchè ho sposato un ampezzano D.O.C., che mi ha fatto conoscere la bontà di questi canederli. E siccome ero indecisa su quali preparare, ho deciso di fare un tris. In modo da farveli conoscere assieme. Anche perchè quando abbiamo amici ospiti, ci piace presentarli in questa trittica versione, perchè sono uno piu' buono dell'altro.<br />
Quindi ecco qua, quelli con i salumi, da gustare o in brodo o con insalata, quelli al formaggio, e quelli verdi agli spinaci. E per la prima volta, anzichè usare il pane bianco, ho utilizzato il pane nero, che ha conferito ai canederli, un sapore rustico e ancora di piu' "montanaro"<br />
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Ecco la ricetta per preparare il pane nero:<br />
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PANE NERO DI SEGALE VALDOSTANO (n° 2 pani da circa 800 g cadauno), anche se io ne ho dimezzate le dosi, per non fare canederli in quantità industriali!<br />
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Ingredienti<br />
Farina di segale integrale g 550 (io 275 g)<br />
Farina di grano tenero tipo 0 g 250 (io 125 g)<br />
Farina di grano tenero integrale g 200 (io 100 g)<br />
Acqua g 650 (io 325)<br />
Sale g 20 (io 10 g)<br />
Lievito di birra fresco g 20 (o lievito di birra secco g 10)<br />
(Con le mie dosi ho ottenuto in totale 750 g di cubetti, che dovrete dividere in tre parti da poter<br />
utilizzare per i tre tipi di impasto)<br />
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per i canederli ai salumi (tot 8 pezzi):<br />
250 g di pane<br />
125 g di salumi (speck, salame, mortadella, in pezzi interi, ma se avete altri fondi di salumi, vanno bene anche questi)<br />
110 g di farina bianca<br />
10 g di erba cipollina tagliata finemente<br />
2 uova<br />
50ml di latte<br />
<br />
per i canederli ai formaggi (tot. 8 pezzi):<br />
250 g di pane<br />
125 g di formaggio (Asiago e Latteria, Parmigiano Reggiano grattugiato)<br />
110 g di farina bianca<br />
10 g di erba cipollina tagliata finemente<br />
2 uova<br />
50 ml di latte<br />
<br />
per i canederli agli spinaci (tot 10 pezzi):<br />
250 g di pane<br />
125 g di formaggio ( Asiago, Latteria e Parmigiano Reggiano)<br />
250 g di spinaci<br />
110 g di farina bianca<br />
10 g di erba cipollina tagliata finemente<br />
2 uova<br />
50 ml di latte<br />
<br />
Brodo q.b.<br />
burro q.b.<br />
radicchio rosso di Treviso q,b,<br />
<br />
Esecuzione<br />
Mescolate le farine, sale e lievito. Aggiungete l'acqua e impastate fino ad ottenere un panetto liscio e leggermente morbido.<br />
Lasciate lievitare coperto per 2 ore, o fino al raddoppio.<br />
Preriscaldate il forno a 200°, infornatelo e fate cuocere per 50 minuti fino a quando si sarà formata una crosticina sulla superficie.<br />
Tagliatelo a piccoli cubetti e lasciateli seccare fino al giorno successivo sulla leccarda del forno.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpL_JnCxbYkOAq62ANCcz7jJXKWjSV33zb6lbZo8XYikP3YAHUXJ5Vi-2SeRPz-Qu1EO9Jao5I4vMhRNsobsx7YzXkS3kVA9F4_phOy6zB91JHKh-StLNMAzGMj_ub8N-yTx6LZA6JjJq7/s1600/pane+nero+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpL_JnCxbYkOAq62ANCcz7jJXKWjSV33zb6lbZo8XYikP3YAHUXJ5Vi-2SeRPz-Qu1EO9Jao5I4vMhRNsobsx7YzXkS3kVA9F4_phOy6zB91JHKh-StLNMAzGMj_ub8N-yTx6LZA6JjJq7/s640/pane+nero+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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Tagliate i salumi e i formaggi in piccoli cubetti. Divideteli in tre ciotole differenti e<br />
mescolateli con il pane e con gli altri ingredienti descritti per preparare i tre tipi di canederli<br />
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Bagnandovi le mani, prelevate una quantità di impasto e roteandolo tra le mani pressandolo leggermente, formate una sfera pari a poco meno di una pallina da tennis, che farete cuocere nel brodo bollente per 20 minuti (il brodo deve coprire completamente i canederli)<br />
Potete utilizzare lo stesso brodo per tutti i tre tipi di canederli, cuocendo per primi quelli ai salumi, poi quelli ai formaggi e per ultimi quelli agli spinaci.<br />
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Servite i canederli ai salumi con il brodo<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3c8DKFNt45quvelXg-6uGMG6tOtzM2i_byHRy1nCgAco4yv_mH_WGPyF_0DqxiIRztm3cHbeHN2gx2xy_Hv9KO7GlSmNy6Nlx3QkRYYSQ7ZP3mCcG9tsRkgWnw5nO_mKP4xIP09MDdSK/s1600/canederlo+in+brodo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="968" data-original-width="1573" height="392" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx3c8DKFNt45quvelXg-6uGMG6tOtzM2i_byHRy1nCgAco4yv_mH_WGPyF_0DqxiIRztm3cHbeHN2gx2xy_Hv9KO7GlSmNy6Nlx3QkRYYSQ7ZP3mCcG9tsRkgWnw5nO_mKP4xIP09MDdSK/s640/canederlo+in+brodo.jpg" width="640" /></a></div>
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oppure con il radicchio tagliato sottile, quelli ai formaggi con il radicchio, e quelli agli spinaci con burro fuso e una spolverata di Parmigiano Reggiano.<br />
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Buon appetito!!Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-39680726613929691142018-08-12T11:26:00.000+02:002018-08-12T11:26:27.901+02:00Uova di quaglia e Cipolla d'Egitto caramellata con legumi e verdure<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSzCaOTkOOswoNqBikX87ImqrQCjW_wi5BCZ2BjkverP2LR6hEm9G-IOWyipzt8xXbHPeeU_sm-iptPaeQ6IQOL4SXrCb0R5vBqBI9W-1Denvh5MWn2_wlQoyS3TkebKBZQt_pqEHL2ZGV/s1600/Uova+di+quaglia+e+cipolla+d%2527egitto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1600" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSzCaOTkOOswoNqBikX87ImqrQCjW_wi5BCZ2BjkverP2LR6hEm9G-IOWyipzt8xXbHPeeU_sm-iptPaeQ6IQOL4SXrCb0R5vBqBI9W-1Denvh5MWn2_wlQoyS3TkebKBZQt_pqEHL2ZGV/s640/Uova+di+quaglia+e+cipolla+d%2527egitto.jpg" width="640" /></a></div>
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Nel caso vi trovaste a pronunciare "Ma che cipolla e cipolla d'Egitto!!", sappiate che non state dicendo una cosa cosi' per dire ma una verità!!<br />
Si, perchè la cipolla d'Egitto esiste per davvero.<br />
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E' una piccola cipolla, ricca di vitamine e carotene, dissetante, nutriente, gustosa e digeribile, che di egiziano ha solo il nome, ma è ligure da oltre 500 anni.<br />
La cipolla egiziana è stata reintrodotta negli ultimi decenni nell’estremo ponente ligure grazie alla passione e tenacia di alcuni agricoltori.Tanto piccolo quanto resistente, pensate che i bulbi vengono coltivati addirittura in Alaska, con temperature che si aggirano sui -50 ° centrigradi!<br />
Il suo nome “egiziana” non corrisponde assolutamente alle sue origini, ed è conosciuta in tutto il mondo come cipolla canadese, siberiana, altajana e ligure.<br />
E’ una pianta xerofita, non necessita quindi di molta acqua. I piccoli bulbi ( grandi all’incirca come una moneta da 5 centesimi!), una volta piantati nel terreno ad almeno 50 cm di distanza l’uno dall’altro, non produrrà semi, ma germoglierà, dando origine a “propaguli” che potranno essere consumati o piantati a loro volta! Da qui, anche il nome di <b>cipolla eterna</b>.<br />
Una delle sue particolarità è che può raggiungere anche l’altezza oltre un metro, e per questo viene chiamata anche <b>cipolla albero</b>, producendo un consistente numero di cipolle aeree nel corso degli anni.<br />
Viene chiamata anche <b>cipolla che cammina</b>, questo perché essendo alta, il peso dello stelo e dei bulbilli la fa piegare su ste stessa arrivando anche a toccare il terreno. I bilbillo che toccano terra iniziano a radicare e a dare origine a nuove piantine.<br />
La cipolla egiziana ha ben tre tipi di raccolto : i bulbi che sono stati piantati nel terreno, le foglie verdi che nascono dai bulbi piantati ed infine i bulbi aerei, che sarebbero poi “i frutti” che nascono dalle foglie!<br />
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Per questa ricetta, avendo a disposizione solo 5 piccoli bulbi, uno è stato "sacrificato" e interrato ho dovuto per forza fare una piccola monoporzione<br />
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Ingredienti<br />
50 g di fagiolini verdi (cornetti), ceci, fagioli cannellini, carota. pomodorini ciliegia, Cipolla d'Egitto<br />
basilico qualche foglia<br />
3 uova di quaglia<br />
zucchero q.b.<br />
olio extra vergine d'olova q.b.<br />
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Esecuzione<br />
Mettete in ammollo i fagioli cannellini per una notte. Scolateli e risciaquateli sotto l'acqua corrente. Versateli in una pentola di acqua fredda con qualche foglia di alloro e fate bollire per un'ora circa o fino a quando saranno teneri. Scolateli e metteteli da parte.<br />
Usate lo stesso procedimento per i ceci.<br />
Lavate i fagiolini verdi e metteteli a cuocere a vapore fino a quando saranno teneri. Tagliateli in due o tre parti (dipende dalla lunghezza)<br />
Tagliate la carota a dadini e fatela cuocere a vapore.<br />
Fate appassire brevemente la Cipolla d'Egitto con un filo di olio d'oliva e un cucchiaino di acqua e aggiungete un cucchiaino di zucchero e fatela caramellare.<br />
Tagliate i pomodorini a cubetti.<br />
Fate cuocere le uova di quaglia per 3/4 minuti, raffreddateli sotto l'acqua fredda e sgusciateli.<br />
In una ciotola versate i legumi tagliati, conditeli con un filo di olio extravergine d0oliva<br />
Su un piatto da portata appoggiate un coppapasta e inserite i legumi. Toglietelo. I legumi non staranno compattati ma si siederanno pero' in modo armonico. Appoggiate le uova e tutt'intorno i cubetti di pomodori e le cipolle caramellate. Qualche fogliolina di basilico.<br />
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<span style="background-color: white; color: rgba(0 , 0 , 0 , 0.66); font-family: "rosario" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 17.6px; text-align: justify;">“Questa ricetta partecipa al Contest </span><strong style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.66); font-family: Rosario, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 17.6px; text-align: justify;"><em>MA CHE CIPOLLA D’EGITTO! 2018″</em></strong><br />
<strong style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.66); font-family: Rosario, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 17.6px; text-align: justify;"><em><br /></em></strong>
<strong style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.66); font-family: Rosario, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 17.6px; text-align: justify;"><em><br /></em></strong>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Z7_Qdp9FhaR7CCVvNmR_VeENxgqkhaShYbJ9yfrprDmz9MvuGR_68UZ1Jb-SghL2xJZH7ugWiQfXl6tCDAVPj6ROO9IVpZG6BhPjOEAGUvN9CuhwNXjEjkP02Hj_ucVofkaD1TI6w3He/s1600/Ma-che-cipolla-degitto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="722" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7Z7_Qdp9FhaR7CCVvNmR_VeENxgqkhaShYbJ9yfrprDmz9MvuGR_68UZ1Jb-SghL2xJZH7ugWiQfXl6tCDAVPj6ROO9IVpZG6BhPjOEAGUvN9CuhwNXjEjkP02Hj_ucVofkaD1TI6w3He/s200/Ma-che-cipolla-degitto.jpg" width="143" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3cZmiF507Ww26irvLm_P0K3OPoqVQzJtHIOyZp5ueeXkeWneH6FWeQVVCrLJ-z1k4kObu2PORkh7Sf8E0vffWbE_hz_t2wd5CifP7Z31kyDnPsSxe4wHS_uoORYokHASnKAHjQ909aHIt/s1600/logo-AIFB-DEFINITIVO-201x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="201" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3cZmiF507Ww26irvLm_P0K3OPoqVQzJtHIOyZp5ueeXkeWneH6FWeQVVCrLJ-z1k4kObu2PORkh7Sf8E0vffWbE_hz_t2wd5CifP7Z31kyDnPsSxe4wHS_uoORYokHASnKAHjQ909aHIt/s200/logo-AIFB-DEFINITIVO-201x300.jpg" width="134" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_IelGIQKelDLRIO1ZJaUkfuCYtATVJKX57YIgossfcLVr14zwyTsNHVgucS0_EG3NxeoDUaM7vLUREb07BnIDzl_z0Ekohez2FgkSiXAiWjDSvFnk_bCh3_VDZVh6F_NPV3Uh9xbQE4Sg/s1600/edizionizem.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="105" data-original-width="248" height="84" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_IelGIQKelDLRIO1ZJaUkfuCYtATVJKX57YIgossfcLVr14zwyTsNHVgucS0_EG3NxeoDUaM7vLUREb07BnIDzl_z0Ekohez2FgkSiXAiWjDSvFnk_bCh3_VDZVh6F_NPV3Uh9xbQE4Sg/s200/edizionizem.png" width="200" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<strong style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.66); font-family: Rosario, Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 17.6px; text-align: justify;"><em><br /></em></strong>Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-33130984926530811482018-06-09T09:05:00.000+02:002018-06-09T09:15:48.630+02:00Risotto con triglie, pistacchi e limone<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZVGu2n0Yy3WDxsfUznNpR4YzohNaG6_i_0HoFVWPr03z1jL7eu3FKGHgXSbli64YwbQqJIJkki-YvghnnOtQBL_bmeaU0PN1qhlKwA3mnbWjZhhedXOmWtGGOzlTIfrGTTytnwlrvWzDs/s1600/Gt6QL1X.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1063" data-original-width="1600" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZVGu2n0Yy3WDxsfUznNpR4YzohNaG6_i_0HoFVWPr03z1jL7eu3FKGHgXSbli64YwbQqJIJkki-YvghnnOtQBL_bmeaU0PN1qhlKwA3mnbWjZhhedXOmWtGGOzlTIfrGTTytnwlrvWzDs/s640/Gt6QL1X.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<a href="https://www.mtchallenge.it/2018/05/12/mtc-s-cool-la-mystery-cloche/">Mtc</a> ha cambiato veste. Si é rinnovato. Non piu' la sfida mensile alla quale si partecipava piu' o meno forsennatamente, con calma, con fantasia, con azzardo, con il coltello tra i denti, con entusiasmo, con "nonsalanscccc", ecc ecc ecc. postando man mano, dando cosi' la "possibilità" alle piu'.... "pigre", di curiosare e prendere spunto o scopiazzare tra le ricette che man mano spuntavano come funghi.<br />
Ora si posta tutte alla stessa ora e lo stesso giorno. Suspanssssss fino all'ultimo momento. Nessuna sa cosa fa l'altra fino al giorno X. Come un compito in classe dove è proibito copiare. Ed era ora. Si. Mi piace questa nuova formula. Da un' atmosfera di sano mistero. Un po' come ad essere ad un concorso, ti danno un brano obbligatorio (gli "ingredienti") e poi tu ci metti del tuo, con la tua interpretazione, musicalità, bravura e diciamolo, anche una botta di culo, perchè a volte (e non solo a volte) dipende da molti fattori (chi c'è in commissione, come si è svegliato, con chi hai studiato, quanto sei spinto ecc....) la tua vincita o no. E non sempre vince il/la migliore. O a volte, se tutto è pulito, il livello è davvero talmente alto , da mettere in crisi la commissione.<br />
Quindi, per la seconda tornata (perchè la prima, tra mille vicissitudini e problematiche varie mi è scivolata via come un'anguilla....) delle selezioni per l'ingresso nell' MTC S-Cool, si senza acca, alzata la <b>M</b>ys<b>T</b>ery<b>C</b>loche, scoperti gli ingredienti obbligatori <b>Fragole Riso Faraona Limone Pistacchio Triglia Caffè, </b>ho deciso di provarci. Con lo spirito decoubertiano, "L'importante non è vincere ma partecipare", che ho sempre applicato anche nella vecchia versione Mtc, mi sono cimentata in un piatto semplicissimo, normalissimo, senza chissà quali effetti speciali per stupire a tutti i costi. Semplicemente buono e basta.<br />
E ringrazio anche la mia amica <a href="https://www.cominciamodaqua.com/">Elena</a>. Lei sa perchè. Anche lei semplicemente buona e basta.<br />
<br />
Ingredienti<br />
130 g riso Carnaroli<br />
10 triglie ( o di piu' secondo i gusti)<br />
pistacchi q.b.<br />
1 limone<br />
1 cipolla piccola<br />
1 carota piccola<br />
brodo vegetele<br />
vino bianco q.b.<br />
<br />
Esecuzione<br />
Aprite le triglie e togliete le spine, aiutandovi con una pinzetta, ricavando cosi' dei filetti. In una padella antiaderente fate cuocere dalla parte della pelle (che ho lasciato per creare un effetto cromatico in fase di impiattamento), 5 triglie, con un filo di olio extra vergine d'oliva.<br />
Sgusciate i pistacchi e tritateli grossolanamente con la lama del coltello.<br />
Grattugiate la parte gialla della buccia di un limone.<br />
Tagliate finemente la cipolla e a dadini la carota e fatele stufare con un filo di olio extravergine d'oliva. Aggiungete il riso, fatelo tostare, sfumate con vino bianco. Aggiungete il brodo, man mano che il riso lo assorbe.<br />
Cinque minuti prima della fine della cottura del risotto, aggiungete i filetti delle 5 triglie rimaste, crude e senza pelle, tagliate a tocchetti, una parte di pistacchi e una parte della buccia di limone.<br />
Mantecate bene con una noce di burro e impiattate secondo i vostri gusti, decorando con una spolverata di pistacchi e di limone.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9LjE8XMg0ZTbIUYAJ2yYBtThDxv79aopwnlKXARGegjZx_uqgOnQwc4orAladh0H_aICgFDRtouVMMN5QSXj3B35LBjWIhHcz5Y4gXtxlxF4AX47KUMIE-9RsHp0uKawhRnAiCj5m-3d/s1600/34703312_10214333209957722_294359178518986752_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="634" data-original-width="916" height="442" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN9LjE8XMg0ZTbIUYAJ2yYBtThDxv79aopwnlKXARGegjZx_uqgOnQwc4orAladh0H_aICgFDRtouVMMN5QSXj3B35LBjWIhHcz5Y4gXtxlxF4AX47KUMIE-9RsHp0uKawhRnAiCj5m-3d/s640/34703312_10214333209957722_294359178518986752_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
e se volete presentarlo in occasione di un buffet.....<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcDodAr48ilwhw1t_Z-DHqOSx1qLQhYdrebPQhZwis-6sbneTFrkY7XiC4y6ilMM7_Moe0PN9HZr9MZlUcv-0s9soE7_Ft4WRztxDUWpEq-ThJYbEHKe8Bv87FoVcbVNrfO0_Nkwe1bVWD/s1600/34963408_10214333190117226_1428008434724241408_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="664" data-original-width="1000" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcDodAr48ilwhw1t_Z-DHqOSx1qLQhYdrebPQhZwis-6sbneTFrkY7XiC4y6ilMM7_Moe0PN9HZr9MZlUcv-0s9soE7_Ft4WRztxDUWpEq-ThJYbEHKe8Bv87FoVcbVNrfO0_Nkwe1bVWD/s640/34963408_10214333190117226_1428008434724241408_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-YLDmMJyW0nfyYTks7P7VTMDBd6BE2wLmaoa4w3nl1UHOpBW0a7IX3Ofw_FOJYxVNi8q-GwcfxHqXVVJACgIjfD5xX67XQjmT5xBn_foTXgwaCwnhmaL0ThBFg91G49eT3TTO6PF6jhzu/s1600/35026738_10214333202437534_3630905471604359168_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="531" data-original-width="698" height="486" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-YLDmMJyW0nfyYTks7P7VTMDBd6BE2wLmaoa4w3nl1UHOpBW0a7IX3Ofw_FOJYxVNi8q-GwcfxHqXVVJACgIjfD5xX67XQjmT5xBn_foTXgwaCwnhmaL0ThBFg91G49eT3TTO6PF6jhzu/s640/35026738_10214333202437534_3630905471604359168_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
con questa ricetta partecipo a <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/05/12/mtc-s-cool-la-mystery-cloche/">MysTeryCloche</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2018/05/12/mtc-s-cool-la-mystery-cloche/"><img border="0" data-original-height="430" data-original-width="289" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-NeyCSI4aO_aFzl1b0OHLwPf5xeCAEUYQkzdY-a14z5vcAsdL2OH1g3SKzpBPraCNyrjQ7NWW8iSGw_2RYZqBx1-4Ufc7h7Wc0L-F4zUn1dnexMcyI9EoGJx5KiRq4h54pFYye95QkDr/s200/mysterycloche_OK-289x430.gif" width="134" /></a></div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-52031779622943392012018-04-26T11:07:00.000+02:002018-04-26T11:07:44.098+02:00Risotto con finocchio, pera e Taleggio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9G7RVHvpNpOWkxXLlom1K6bf2I50LRhulKjgzV7N7x5-FsGQjW_6YFM260jZ79XNgwM0PdwufS98n8K1EWIlQwDbVya8ur9pFgaBnFQyAx57EDyO-eE5kb0yM3lPkSVc87lIAc9IoMCLu/s1600/31124535_10214024184312274_3435810572208177152_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="823" data-original-width="960" height="548" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9G7RVHvpNpOWkxXLlom1K6bf2I50LRhulKjgzV7N7x5-FsGQjW_6YFM260jZ79XNgwM0PdwufS98n8K1EWIlQwDbVya8ur9pFgaBnFQyAx57EDyO-eE5kb0yM3lPkSVc87lIAc9IoMCLu/s640/31124535_10214024184312274_3435810572208177152_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Ecco qua, una ricetta con un ingrediente molto importante per la nostra alimentazione: il riso.<br />
Una volta raccolto a mano dalle mondine, che con la schiena china e le gambe in ammollo nell'acqua, intonando <a href="https://youtu.be/oeApyVt15b0">canti</a> per alleviare la fatica, si guadagnavano da vivere.<br />
Molte notizie le trovate dettagliate nel blog <a href="http://www.ricetteracconti.com/">Ricette e racconti di riso</a> di <a href="http://www.ricetteracconti.com/">Valentina Masotti</a>, ideatrice insieme ad <a href="https://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/veneto/e-tu-come-lo-mantechi/">Aifb</a>, del contest "E tu come lo mantechi".<br />
Poche e semplici "regole" per realizzare questo piatto.<br />
Come riso ho utilizzato un Superfino Baldo, derivato dall'incrocio dell'Arborio, tipico del novarese, vercellese e pavese, che ha la caratteristica di assorbire bene i condimenti, e di ottenere un risotto cremoso e ben amalgamato.<br />
Il finocchio perchè conferisce dolcezza e freschezza al risultato finale.<br />
Il Taleggio DOP, che con la sua cremosità e gusto amalgama bene tutti gli ingredienti.<br />
<br />
(Le zone di produzione di questo formaggio sono la Lombardia (nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia), il Piemonte (provincia di Novara), il Veneto (provincia di Treviso). La sua produzione nasce dall'esigenza degli abitanti della zona di conservare il latte prodotto in eccedenza. Inizialmente il formaggio così prodotto veniva chiamato “stracchino”, nome che per secoli in Lombardia ha contraddistinto, più che un determinato formaggio, in generale tutti i formaggi molli a forma quadrata. Il termine deriva dall'espressione dialettale "strach", che significa stanco, e si riferisce probabilmente alle condizioni delle mucche che giungevano in pianura dopo un lungo periodo estivo di permanenza in alpeggio.<br />
Il nome Taleggio risale invece ai primi del Novecento, quando i casari della valle omonima sentirono la necessità di distinguere i loro formaggi da quelli provenienti da altre zone<br />
<br />
E la pera?...per il detto "Al contadin non far sapere..." mi è venuto spontaneo aggiungerla sia nella fase finale della cottura, sia a cubetti come guarnizione.<br />
E visto che "Il riso nasce nell'acqua e muore nel vino"....un bel e buon <a href="https://www.viniastimonferrato.it/products-category/barbera-dasti-docg/">Barbera d'Asti DOCG</a> ad accompagnare questo piatto.<br />
<br />
Ingredienti per due persone<br />
120 g riso Superfino Baldo<br />
1/2 cipolla bianca<br />
1 finocchio<br />
1 pera<br />
150 g di Taleggio DOP<br />
Brodo qb<br />
1 bicchiere vino rosso (io <a href="https://www.viniastimonferrato.it/products-category/barbera-dasti-docg/">Barbera d'Asti DOCG</a>)<br />
<br />
per i cestini<br />
Grana Padano qb<br />
<br />
Esecuzione<br />
Preparate i cestini di formaggio. In un padellino antiaderente mettete sul fondo la carta forno. Versate il Grana Padano grattugiato e livellate. Quando comincia a sciogliersi e imbiondire leggermente toglietelo e capovolgetelo su una tazza o stampini per dare la forma desiderata. Togliete delicatamente la carta e proseguite con lo stesso procedimento per gli altri cestini. (uno per commensale)<br />
(io ho usato un padellino da 20 cm di diametro, ma sarebbe meglio leggermente piu' grande per poter dare una forma migliore ai cestini, che di solito mi riescono molto meglio rispetto a questi)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqkYbRcOqRBUG7WtYIa-CrmEcyUZsqgVE_AG3ml_Q-ny3u-L7VAp340jxAixQezkDMLVEmQXc7iVtEY-6QOkCkqSMuYhpH2cMgdb-EYTMTai9snA8K7Z1lCJq8ZKrOA5z3MN6h8_-ePHQz/s1600/cestini+grana+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="994" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqkYbRcOqRBUG7WtYIa-CrmEcyUZsqgVE_AG3ml_Q-ny3u-L7VAp340jxAixQezkDMLVEmQXc7iVtEY-6QOkCkqSMuYhpH2cMgdb-EYTMTai9snA8K7Z1lCJq8ZKrOA5z3MN6h8_-ePHQz/s640/cestini+grana+%25281%2529.jpg" width="530" /></a></div>
Tagliate finemente la cipolla e fatela appassire dolcemente con un goccio di olio extravergine d'oliva. Aggiungete il finocchio tagliato non molto finemente. (se volete che il finocchio rimanga piu "croccante", aggiungetelo qualche minuto prima della fine della cottura)<br />
Aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche minuto, mescolando sempre. Sfumate con il vino. Aggiungete il brodo caldo man mano che viene assorbito quello precedentemente aggiunto.<br />
Cinque minuti prima della fine della cottura (all'incirca 15 minuti), aggiungete la pera tagliata a cubetti. A fine cottura, aggiungete il Taleggio e mescolate delicatamente.<br />
Versate il risotto nei cestini preparati precedentemente decorando con qualche cubetto di pera cruda. (se avete la "barba" del finocchio. la parte verde in cima, per capirci. potete unirla al risotto o usarla come decorazione. I miei erano senza....)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg31uBFHFNiU1WGwRv0bjluNGwUfc8d2ycug7AqBfo7HVKfRa0Ut_kBKF76jFr7tPYk3BS3cdwOWAFQCdAWQJy3wlRQit5JXTI8QLofFNIemXgNh1I5tYD6Maxo99BvKPdoYC_C_XVbWPWz/s1600/31180315_10214024415358050_7966357283955277824_n+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="1173" height="466" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg31uBFHFNiU1WGwRv0bjluNGwUfc8d2ycug7AqBfo7HVKfRa0Ut_kBKF76jFr7tPYk3BS3cdwOWAFQCdAWQJy3wlRQit5JXTI8QLofFNIemXgNh1I5tYD6Maxo99BvKPdoYC_C_XVbWPWz/s640/31180315_10214024415358050_7966357283955277824_n+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
con questa ricetta partecipo al contest<br />
<br />
<img alt="E tu come lo mantechi?" height="112" src="https://www.aifb.it/wp-content/uploads/2018/04/E-tu-come-lo-mantechi-874x492.jpg" width="200" />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-61323816203139846422018-03-24T10:41:00.000+01:002018-03-24T10:41:42.561+01:00Afternoon tea...very simply. And simply goodbye.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiepv6Mmkcidj6Pyzii2EOZDnpo-stLNFP0EY42q1t-6EZgAEuItJZuPRpajm1QHwqyEEc711vD8GsR7iqPAAkEe8z6AoePuJDANbPnMJ0ocaE12vtYAf3PuqtoK4g5jZ53SMPoZOEZHafN/s1600/afternoon+tea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1101" data-original-width="1600" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiepv6Mmkcidj6Pyzii2EOZDnpo-stLNFP0EY42q1t-6EZgAEuItJZuPRpajm1QHwqyEEc711vD8GsR7iqPAAkEe8z6AoePuJDANbPnMJ0ocaE12vtYAf3PuqtoK4g5jZ53SMPoZOEZHafN/s640/afternoon+tea.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Questo mese per la sfida <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/03/06/mtc-n-71-la-ricetta-della-sfida-marzo/" style="text-align: center;">Mtc 71</a><span style="text-align: center;"> andiamo tutti oltremanica...a Bath per la precisione. La vincitrice della precedente sfida, <a href="http://www.murzillosaporito.com/post/2018/03/06/MTC-N71-La-ricetta-della-sfida-di-marzo-e.aspx">Valeria</a> del blog <a href="http://www.murzillosaporito.com/post/2018/03/06/MTC-N71-La-ricetta-della-sfida-di-marzo-e.aspx">Murzillo saporito</a>, ci invita a preparare un afternoon tea in perfetto stile inglese.</span></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
<span style="text-align: center;"><br /></span></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
<span style="text-align: center;">Confesso che quando ho visto la ricetta, ho pensato di non partecipare. Per tanti motivi. Non che abbia nulla contro gli inglesi, il tea, la sfida o altro. </span><span style="text-align: center;">Semplicemente no. </span></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
<span style="text-align: center;">Poi, mi sono "sforzata" e avendo saltato la precedente sfida, e dovendo7volendo rispettare un regolamento, mi sono ridotta all'ultimo, come potete vedere, a partecipare. Alla mia maniera, di corsa, senza preparazioni strabilianti. Già tanto che sono riuscita a fare tutto questo.</span></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Non ho nemmeno il tempo e la testa e la voglia di scrivere altro. Per questo motivo vi invito a guardare le ricette delle altre <a href="https://www.mtchallenge.it/2018/03/10/mtc-n-71-gli-sfidanti-del-british-afternoon-tea/">sfidanti</a> che hanno onorato con dovizia di particolari questo tema.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
La mia preparazione prevede delle girelle di pasta brisè con pesto, prosciutto e Parmigiano Reggiano, panini integrali al latte con burro salato e marmellata di ciliegie fatta in casa da accompagnare con tea...già...quale tea? Sinceramente non lo so come si chiama. Lo ha comperato mio marito nell'ultima sua touneè in Oman. Posso solo dire che è affumicato e ha un sapore deciso. Come vedete, niente di esaltante.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
<br /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
E con questa sfida English style, saluto tutti e tutte. Mi prendo una pausa che non so quanto lunga sia. Dipende. Da tante cose. Ciao.....o forse.....goodbye.</div>
<br />
<br />
Ingredienti per i panini:<br />
300 gr farina di manitoba<br />
200 farina integrale<br />
25 gr lievito di birra<br />
60 gr zucchero<br />
7 gr sale<br />
300 ml latte<br />
50 gr burro<br />
<br />
Esecuzione<br />
Sbriciolate il lievito di birra in una ciotola, aggiungete due cucchiaini di zucchero e unite 100 ml di latte appena tiepido; mescolate per sciogliere i grumi e coprite la ciotola con un piattino, attendendo che sulla superficie del latte si formi una leggera schiuma. Nel frattempo scaldate appena il resto del latte, unitevi lo zucchero restante, il burro fuso e il sale, quindi mescolate bene per sciogliere il tutto.<br />
Nella planetaria o in una ciotola capiente versate la farina, il composto di latte e il lievito che nel frattempo avrà formato la schiuma .Amalgamate fino a a che l'impasto sarà incordatoper almeno 15 minuti<br />
Ponete l'impasto in una capiente ciotola e copritelo con un panno leggermente umido; mettetelo a lievitare in un ambiente tiepido e senza correnti d’aria per almeno due ore: la pasta deve raddoppiare il suo volume<br />
Quando la pasta sarà lievitata, toglietela dalla ciotola e formate un salsicciotto e dal filone di impasto ricaverete tanti pezzetti del peso di circa 30 gr ciascuno con i quali formerete delle palline che adagerete su di una teglia foderata con carta forno. Per formare i panini non dovrete prendere il singolo pezzetto di pasta e formare una palla con movimento rotatorio dei palmi delle mani (come per fare una polpetta), perchè i panini non risulterebbero lisci, ma pieni di grinze. Dovrete invece lavorare il singolo pezzetto di impasto prendendolo con le dita delle due mani, tirare i bordi della pasta verso il basso e spingerla con i pollici alla base, premendola poi per saldarla. Così facendo, porterete le increspature alla base della panino e la sua superficie risulterà liscia; la successiva lievitazione attenuerà tutte le increspature sottostanti. Spennellate i panini ottenuti con del latte tiepido e lasciateli lievitare per almeno mezz’ora in un posto tiepido e privo di correnti d'aria.<br />
Nel frattempo accendete il forno a 220° e quando i panini saranno nuovamente lievitati, spennellateli con l’uovo sbattuto e infornateli per circa 18 minuti. Quando si saranno imbruniti, estraete i panini dal forno e lasciateli raffreddare.<br />
(Questi panini, in versione non integrale li avevo preparati anche nel lontano <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2013/04/panini-dolci-al-latte.html">2013</a>)<br />
<br />
Per le girelle:<br />
2 confezioni di pasta brisè, pesto, prosciutto cotto, Parmigiano Reggiano grattugiato<br />
<br />
Esecuzione<br />
Stendete la sfoglia , spalmatela con il pesto, spolverizzate con il Parmigiano e adagiate le fette di prosciutto. Arrotolate e tagliate a rondelle e a losanghe.<br />
Infornate a 180° per 15 minuti o fino a quando risulteranno dorate in superficie.<br />
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<br />
<br />
Con questa ricetta partecipo alla sfida n 71<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2018/03/banner_sfidadelmese_71-1024x489.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="banner_sfidadelmese_71" border="0" height="152" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2018/03/banner_sfidadelmese_71-1024x489.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-30373346211029369072018-01-20T14:15:00.001+01:002018-01-23T18:07:28.358+01:00Karaage con salsa Kamikaze (Pollo fritto alla giapponese con salsa al Kamikaze Cocktail)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ9LcGq8f4SQyzVkjqlVgM9VO-mWBZGbv6SSyBhlfb2VsCz0VZEWFXBHdmU1S4pZKdHwOc68W_Ug6HeO5fQnE3RNegQ1j5EwboVY3Xkq_slyAyVv-nhLNx5wSN5ymBb4fUprqWhphZ04yl/s1600/karaage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1041" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ9LcGq8f4SQyzVkjqlVgM9VO-mWBZGbv6SSyBhlfb2VsCz0VZEWFXBHdmU1S4pZKdHwOc68W_Ug6HeO5fQnE3RNegQ1j5EwboVY3Xkq_slyAyVv-nhLNx5wSN5ymBb4fUprqWhphZ04yl/s640/karaage.jpg" width="416" /></a></div>
<br />
Che il mio amore per il paese del Sol Levante è smisurato, è risaputo. O se non lo sapevate adesso lo sapete pure voi. In principio fu Puccini con la sua meravigliosa e sfortunatissima <a href="https://youtu.be/4pYsP1nBBNQ">Madama Butterfly</a> e poi <a href="https://youtu.be/kf0HYeQp760">Ryuichi Sakamoto</a>. Il tutto si è poi consolidato e rafforzato la bellezza di 21 anni fa, quando sul nostro cammino, o forse sarebbe meglio dire sulle rotaie del treno Sondrio-Milano, il destino mi ha fatto incontrare una coppia di ragazzi giapponesi. Galeotto quindi, fu questo viaggio da tregenda, dovuto all'interruzione della linea ferroviaria da Colico a Lecco, con relativo percorso sostitutivo in pulman per poi riproseguire con il treno fino a Milano. Un viaggio da ricordare anche per loro, cosi' precisi! Cosi', alla domanda "What's happen?" e alla risposta "follow me"....me li sono trovata accozzati fino alla fine. Non mi sto a dilungare sul come e sul quanto abbiamo "parlato" ma abbiamo socializzato da subito. Non so per quale motivo, cosi' come non so per quale motivo sono salita proprio su quella carrozza, avevo con me un "vocabolario per turisti" in giapponese, che aveva acquistato mio marito durante una tourneè.<br />
Io e Alice, che aveva solo 4 anni, stavamo ritornando a casa da Teglio, ed entrambi erano rimasti affascinati dal suo modo di fare. Mi chiesero se potevano scattarle qualche foto, e lo chiedevano ogni volta. Io ero quasi imbarazzata per tanta educazione e visibilio. Insomma, era una bambina educata che stava seduta al suo posto, nel suo vestitino, con il suo Topolino, niente di che. Cosi', tra cambi vari di mezzi di trasporto, foto e discorsi, siamo arrivati a Milano. Anche se a dirla tutta ma proprio tutta, è stato abbastanza "faticoso" o meglio "impegnativo". Si, perchè Etsuko, lei, parlava un po' l'inglese. Seiji, lui, solo giapponese. Quindi abbiamo fatto il viaggio parlando italiano inglese giapponese in un intreccio di parole, frasi tradotte e risatine. E cercavo la frase da dire, in italiano, con il corrispettivo giapponese, insomma, è stata un'avventura! Cercavano poi un hotel a Milano, e io prontamente, telefonai a mio marito, chiedendogli di cercare un hotel "no more expensive" abbastanza vicino al centro....<br />
Arrivati in Stazione Centrale, ci incontrammo con lui che nel frattempo aveva trovato un hotel "no more expensive" a due passi dal centro, incredibile, e ci salutammo tra ringraziamenti e tanti tanti inchini dopo esserci scambiati gli indirizzi "si sa mai".....<br />
Tutto questo succedeva il mese di agosto.<br />
A dicembre, riceviamo un pacco...dal Giappone...ma noi non conosciamo nessuno...ah noooo...cuore a mille... Etsuko e Seiji!!! Non potevamo credere ai nostri occhi. Nel pacco erano contenuti un sacco di altri pacchetti che era quasi un peccato aprire da tanto erano fatti ad arte. Un Kimono per bambini, un sacco di altre cose tipiche del loro paese, e poi....le fotografie che avevano scattato ad Alice sul treno e la foto ricordo alla Stazione Centrale tutti insieme!<br />
Da quel lontano giorno, ogni anno è stato un susseguirsi di pacchi, lettere, mail, visite loro da noi, e una vista nostra da loro.<br />
Un anno ad agosto, il 15 per giunta, quando i negozi stavano ancora chiusi e la città quasi deserta, e penso il piu' piovoso della storia, ritornando dalla Svizzera si fermarono da noi. Loro due e il papà di lui. Un anziano ma arzillo signore giapponese, magro secco, che sembrava quasi non respirare da tanto era discreto. Ovviamente parlava solo giapponese. Una volta a casa nostra, dopo aver lasciato le scarpe fuori sul pianerottolo e non si discuteva della cosa (loro), tanto da farmi sentire una vunciona, visto che noi non abbiamo questa abitudine, ci siamo seduti a tavola dopo, che Seiji aveva scattato mila mila foto ad Alice, sempre dopo richiesta, al che io ho esordito con un "non chiederlo sempre, fai tutte le foto che vuoi".<br />
Non vi dico le fotografie che ha scattato alle portate che avevo preparato! Soprattutto all'anguria che avevo scavato e inciso col risultato bellissimo ma con le mani poi distrutte! Come era distrutto il mio cervello, perchè la conversazione era che, mio marito che all'epoca sapeva quasi niente di inglese, diceva a me in italiano "chiedi questo...spiega quest'altro...". Io lo traducevo in inglese ad Etsuko, che a sua volta lo traduceva in giapponese a marito e suocero. E poi avveniva al contrario. E lo stesso durante la visita della città. Insomma...mi fumava il cervello!<br />
Quando abbiamo ricambiato la visita abbiamo potuto godere della vera cucina giapponese e della visita di luoghi magnifici. L'educazione e il rispetto del popolo giapponese non ha eguali secondo me.<br />
Cosa che dovrebbe essere la base e la norma del vivere civile, ma chissà come mai non è cosi.<br />
La modernità dei palazzi e grattacieli che convivono con parchi e giardini dove puoi meditare, ammirare la semplicità e il rigore, e sentirti in pace con il mondo intero. Ci andrei anche in questo istante se me lo chiedessero e se ne avessi la possibilità.<br />
Potrei raccontare di altri momenti vissuti insieme a questi splendidi ragazzi, dei regali preziosi (non in senso monetario, ma perchè donati con il cuore e speciali), delle fotografie e lettere, pero' mi fermo qui.<br />
<br />
Quindi, per continuare sull'onda dei ricordi, mi sono cimentata in questa preparazione per la sfida <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/11/08/mtc-n-69-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a> dedicata a "<a href="http://alterkitchen.it/2017/11/08/cucina-alcolica/">La cucina alcolica</a>" di <a href="http://alterkitchen.it/">Giulia</a>, la vincitrice della precedente sfida.<br />
Questa volta bisogna coniugare alcool e cibo. Partire da un cocktail certificato <a href="http://iba-world.com/">IBA</a>, scomporlo e trasformarlo in un piatto. "Semplice" no??<br />
E anche se ad essere sincera, i fritti non fanno molto parte della nostra alimentazione, mi sono lasciata tentare da questa ricetta che ho trovato in rete. Certo, potevo farla senza "sbirciare" anche perchè esistono molte versioni di pollo fritto, potevo improvvisare, ma volevo che fosse piu' vicina possibile all'originale. C'è scritto che è la migliore ricetta di Tori Karaage, presa dal libro "Cucina giapponese di casa di <a href="https://www.yutori.co.jp/en/">Harumi Kurihara</a>". Un libro vero che parla della vera cucina giapponese e poco di sushi, scritto da una <a href="https://it.pinterest.com/explore/harumi-kurihara/">cuoca</a> “vera” che cucina tutti i giorni per la propria famiglia e che in Giappone è considerata un mito. Mi piacerebbe conoscerla.<br />
E i Giapponesi sono dei maestri nel friggere alcune pietanze. La precisione nella preparazione e presentazione di tutti i loro piatti sono davvero fantastici.<br />
La particolarità di questo pollo fritto è la marinatura classica in salsa di soia, zenzero e aglio, passato poi in fecola di patate e farina, che gli conferiscono una doratura perfetta.<br />
Ma ho osato anche un secondo tipo marinatura, che parte appunto dalla scomposizione del Cocktail Kamikaze, giusto per stare in tema. Che ho scomposto anche nella salsa d'accompagnamento.<br />
Il risultato? Per me fantastico nel sapore. E un tuffo nei ricordi.<br />
<br />
Partiamo con la base.....<br />
<br />
KAMIKAZE (<a href="http://iba-world.com/">IBA</a>)<br />
tra parentesi la variante<br />
3 cl Vodka (2/4 vodka)<br />
3 cl Triple sec (1/4 Cointreau)<br />
3 cl Fresh lime juice (1/4 succo di lime)<br />
<br />
Il cocktail Kamikaze è un drink storico. Potremmo osare dire che il Kamikaze cocktail è un Margarita con la vodka al posto della tequila. Ma sarebbe un peccato ridurlo a semplice variante, visto che è uno dei cocktail non solo più famosi, ma anche raffinati e bevibili tra i drink da aperitivo.<br />
Non si conosce bene la nascita di questo cocktail, ma si suppone che, come il Japanese Slipper cocktail, sia nato dopo la Seconda Guerra Mondiale, a Tokyo, nel bar di una base militare americana, durante l’occupazione del Giappone.<br />
<br />
Ingredienti per il pollo Karaage<br />
2 persone<br />
<br />
400 grammi di petto di pollo<br />
salsa di soia<br />
50 grammi di zenzero fresco<br />
3 spicchi di aglio<br />
farina<br />
amido di patate<br />
olio di oliva per friggere<br />
shichimi togarashi, se non lo trovate usate il peperoncino<br />
<br />
Il giorno prima preparate la marinatura: in una ciotola mettete la salsa di soia e aggiungete l'aglio schiacciato e lo zenzero sminuzzato. Lasciate insaporire la salsa per una notte.<br />
Tagliate il pollo a bocconcini e mettetene metà a marinare nella salsa di soia aromatizzata con aglio e zenzero per almeno mezz’ora.<br />
L'altra metà mettetela a marinare in 5 cl Vodka, 5 cl Cointrau, succo di 1/2 lime<br />
<br />
In una padella capiente mettete l’olio preparatevi per friggere. In una ciotola mescolate amido e farina in rapporto di 1 a 2, 100 grammi di amido e 50 di farina.<br />
<br />
Scolate il pollo dalla salsa di soia (e dal Kamikaze) e passatelo nella farina e poi friggetelo nell’olio bollente. Rigirate i bocconcini e poi scolateli su carta assorbente quando sono pronti. Spolverizzateli con il peperoncino<br />
<br />
Per la salsa<br />
(da preparare anche il giorno precedente)<br />
<br />
200 ml di passata di pomodoro<br />
50 ml di ketchup<br />
1 cucchiaio di paprika<br />
2 spicchi di aglio<br />
1 cipolla gialla<br />
5 cucchiaio di aceto di mele<br />
20 grammi di zucchero di canna<br />
sale e pepe<br />
100 grammi di miele<br />
1/4 di <b>Cointraeu</b><br />
2/4 di <b>Vodka</b><br />
1/4 <u><b>l</b></u><b>ime </b>succo<br />
3-4 chiodi di garofano<br />
1 cucchiaino di cumino macinato<br />
scorza di 1 arancia biologica, non trattata<br />
1 mazzetto di coriandolo o prezzemolo<br />
<br />
Affettate la cipolla e l'aglio e fate stufare per 5 minuti con un cucchiaio di olio extravergine d'oliva. Aggiungete la passata di pomodoro e tutte le spezie, il miele, lo zucchero, la buccia d'arancia grattugiate, l'aceto, i liquori e il lime. Fate cuocere per 30 minuti<br />
Aggiungete il ketchup e il coriandolo, sale e pepe se occorre. Fate cuocere altri 10 minuti. Frullate il tutto e passate in un colino. Fate cuocere altri 5 minuti.<br />
Servitela tiepida o fredda.<br />
<br />
con questa ricetta partecipo alla sfida n. 69<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/11/08/mtc-n-69-la-ricetta-della-sfida/"><img border="0" data-original-height="368" data-original-width="768" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJ4obScqWG4JkwbYhkT8WLx_CnFOjKuZoUXjfBPVUj3bAKOuuc74bqTMpQ3jqv0sZfTcwuy2Cm9G7rGRLAOGCxZk9gnVBFliU6SkrjGoMR42W6Q7zfJ9e8DYp7ffZU4uxoHB0ZnhDiHDwD/s320/banner_sfidadelmese_69-768x367.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-42059895011393730912017-12-14T09:00:00.000+01:002017-12-14T19:03:31.589+01:00L'AVVENTO DEL TRIFLE per l'MTC: My mother in law's Madeira cake<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpfSUlVmlJ5_08CqevS8gjtGNtov7dDbpJzH02Y4TUgylB2vgj3H0kja6G9bAPFAzP2NaX_EKku4WUWF4gjZ2_U32fpvz6-bC_rs43FWHEa-gVa8epkIrzKUn-Mn1ocwEccWmzc5ysr9_n/s1600/trifle+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1154" data-original-width="1527" height="482" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpfSUlVmlJ5_08CqevS8gjtGNtov7dDbpJzH02Y4TUgylB2vgj3H0kja6G9bAPFAzP2NaX_EKku4WUWF4gjZ2_U32fpvz6-bC_rs43FWHEa-gVa8epkIrzKUn-Mn1ocwEccWmzc5ysr9_n/s640/trifle+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
L'attesa del Natale, le feste, le luci, i canti, i regali, l'albero e il presepe e le decorazioni, i buoni propositi, il profumo di biscotti che sanno di cannella e di spezie, che avvolgono la casa e ti accolgono appena entri...ecco....tutto questo dovrebbe riempirmi il cuore di gioia, di sana agitazione, di pianificazione per le feste, di programmi e progetti.<br />
Invece, niente di tutto questo. Quest'anno piu' che mai ho lo spirito del Grinch. Sono circondata dal casino di gente che invade i centri commerciali, i negozi a tutte le ore del giorno e ogni giorno, che fa la spesa come se non ci fosse piu' un domani, che intasa le strade in maniera indecente. Mai come adesso vorrei essere in una baita in alta, anzi altissima montagna, nel silenzio, circondata dalla natura e dai suoi suoni e dal suo respiro.<br />
Non ho nemmeno voglia di preparare l'albero e decorare la casa. Non ho voglia di pensare ai regali, in un mondo dove c'è tutto e troppo. Una volta l'oggetto dei tuoi sogni arrivava solo a Natale e non prima. Ora invece, se lo vedi te lo compri. Non ho voglia nè di fare biscotti, panettoni o pandori. Non ho voglia di pensare a pranzi, a tartine, a canapè, a ravioli e capponi ripieni. Forse, anzi, ne sono convinta, quando in casa non ci sono piu' i figli, svanisce quella magia che faceva apparire magico tutto quanto, in questo periodo. Quando "ricredevi" in Babbo Natale o in Gesu' bambino, e ti sentivi un po' loro, quando di notte ti alzavi sperando di non essere sgamata, quando ingollavi anche senza voglia il bicchiere di latte gelato, il mandarino e il biscotto, lasciandone qualche traccia del passaggio, e te ne tornavi a letto con quel mix sullo stomaco, che non ti faceva riaddormentare, anche perchè all'albissima sentivi un urlo provenire dalla sala "E' arrivaaatooo guarda cosa mi ha portaaatoooo"....<br />
Ora è tutto maledettamente normale, come se fosse un giorno qualunque, perchè comunque per me è un giorno qualunque. E se hai parenti come ospiti, passi qualche ora del tuo tempo a mangiare, a ricordare, ad aprire eventuali regali o "pensierini" e una volta fuori tutti, vorresti una bacchetta magica che riassetti tutto quanto. E per la serie hai spignattato per ore e hanno mangiato in un nanosecondo...ti ritrovi esausta spalmata sul divano....<br />
Forse, l'unica cosa che "mi salva" da questa "nonvogliadifarefesta" sono i concerti con il coro, che ovviamente, visto il periodo, canta le carole di Natale. Un briciolo di bontà e di emozione, quando canto almeno le sento, quindi mi salvo un pochettino. Anche se cantare di fronte a quei vecchietti, alcuni quasi inconsapevoli di essere li, chi seduto sulla carrozzina, chi si dondola, chi piange, chi ti guarda con lo sguardo vacuo, chi ti fa un timido sorriso, chi ti applaude contenta come un bambino, chi vuole andare via "non mi piacciono queste canzoni qui", chi pronuncia nomi a me sconosciuti, chi chiama la mamma.....non è che ti aiuti tanto a risollevare il morale già vacillante.Ma per il resto....<br />
Saranno tutte le menate e le notizie che proprio non ti aiutano ad essere contenta che mi rendono cosi' "Grinciosa"...ma poi ogni tanto risali a galla, ti sforzi di starci per un po', per poi ripiombare da dove sei venuta.<br />
Un po' sdoppiata insomma....<br />
<br />
E il salvagente, oltre al coro, è stato un trifle da scegliere tra una vasta gamma da riproporre per il <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/14/calendario-dellavvento-mtc-trifle/">Club del 27</a>, che eccezionalmente anticipa la sua uscita al giorno 14....<br />
Tra tutti quelli proposti, ho scelto questo, (by Nigella Lawson – da How to be a domestic godess) non per tributare la suocera, ma perchè era il piu' semplice, veloce, e piu' "indolore" da fare. Mi sono sforzata, e ho fatto tutto nell'unico giorno nel quale avevo un po' piu' tempo ed ero meno "grinciosa" del solito...evviva la sincerità!<br />
Fatto, tagliato, imbibito e assemblato. E nonostante fosse stato creato in modalità Grinch, a dispetto che se non cucini con amore, emozione e passione non ti viene un bel niente....è piaciuto moltissimo e me lo hanno richiesto per altre occasioni. Ecco, a posto sono!!<br />
<br />
Ingredienti<br />
Stampo rettangolare da plum cake 25 x 10 x 6 ben imburrato e infarinato<br />
Ingredienti (dose per 8-10 fette)<br />
200 g di burro ammorbidito<br />
200 g di zucchero più altro da spolverare sopra<br />
1 bicchierino di Whisky Talisker invecchiato 10 anni<br />
(la ricetta originale prevede il succo e buccia grattugiata di un limone)<br />
3 uova grandi (circa 200 g pesate con il guscio)<br />
300 g di farina 00<br />
1 bustina di lievito per dolci<br />
(la ricetta originale prevede 250 g di farina auto lievitante e 50 g di farina 00)<br />
<br />
per la crema pasticcera<br />
4 uova<br />
100 gr di zucchero<br />
40 gr farina<br />
500 ml di latte<br />
<br />
Marron glacè<br />
frutta secca mista (noci, nocciole, mandorle)<br />
cacao amaro<br />
caffè<br />
<br />
Esecuzione<br />
Accendete il forno a 170 gradi<br />
Battete burro e zucchero fino ad avere un composto spumoso<br />
Aggiungete il bicchierino di Whisky<br />
Aggiungete le uova una per volta insieme a qualche cucchiaio di farina 00 alla quale è stato aggiunto il lievito, facendo assorbire bene prima di aggiungere il successivo<br />
Aggiungete delicatamente tutto il resto della farina e infine il bicchierino di Whisky, battete bene fino ad avere un composto uniforme<br />
Versate nello stampo, battete per togliere eventuali bolle di aria e spolverate la superficie con due<br />
cucchiai di zucchero<br />
Infornate a 170 gradi per circa un’ora, finché lo stecchino uscirà asciutto.<br />
Fate raffreddare prima di sformare.<br />
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4YFLSzLLo3fW4moWbjX_FD7cjKC7LqbUCh8fHk54DEYYmq5dUr_g4-2G2zAHN9i3bFQz7QSElxD804zKHeDlmSdfAUqTPRmVlAmky8bD5ASxKA8lgSxZCH6144YINcHU0DBBJVrpFbVBC/s1600/trifle+collage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1037" data-original-width="1437" height="460" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4YFLSzLLo3fW4moWbjX_FD7cjKC7LqbUCh8fHk54DEYYmq5dUr_g4-2G2zAHN9i3bFQz7QSElxD804zKHeDlmSdfAUqTPRmVlAmky8bD5ASxKA8lgSxZCH6144YINcHU0DBBJVrpFbVBC/s640/trifle+collage.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div>
Mentre il dolce è in forno, preparate la crema pasticcera</div>
<div>
Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete pian piano la farina setacciata. Quando è tutto ben amalgamato aggiungete a filo il latte tiepido mescolando con le fruste e portate a bollore, fino a quando si sarà addensata.</div>
<div>
Lasciate raffreddare.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Tagliate i marron glacè a pezzetti, sgusciate la frutta secca e tagliatela a coltello grossolanamente</div>
<div>
Preparate il caffè (4/6 tazzine) e lasciatelo raffreddare. Aggiungete un bicchiere di whisky e mescolate.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Assemblate il dolce nelle coppe, bicchieri o contenitori scelti.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>con i marron glacè:</b></div>
<div>
Tagliate il dolce a fette non troppo sottili, imbibitele velocemente nel liquido preparato e adagiatelo nel fondo della coppa. Aggiungete la crema pasticcera e qualche marron glacè. Continuate cosi alternando gli ingredienti fino al colmo della coppa.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>con la frutta secca:</b></div>
<div>
procedete come per quello sopra descritto, aggiungendo invece la frutta secca</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<b>con la frutta secca e cacao amaro:</b></div>
<div>
procedete come per quello sopra descritto, spolverizzando il cacao amaro tra uno strato e l'altro.</div>
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(in alternativa potete aggiungere il cioccolato amaro alla crema pasticcera in fase di cottura ottenendo cosi la crema pasticcera al cioccolato)</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphKqsBksyJtdDaUd-CeN7C3gJujZ4xB5InXiQ6WmAMkuz81yemEBVjguH93Ra5BVsLCPvrBLkpb6zsO0UIw-8Zu2XjJPJlNcgWUyK_So-qOtioyLZH2GByrgBf3DmFvzhf27rXKSvM_cU/s1600/particolare+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiphKqsBksyJtdDaUd-CeN7C3gJujZ4xB5InXiQ6WmAMkuz81yemEBVjguH93Ra5BVsLCPvrBLkpb6zsO0UIw-8Zu2XjJPJlNcgWUyK_So-qOtioyLZH2GByrgBf3DmFvzhf27rXKSvM_cU/s640/particolare+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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questa ricetta è per<br />
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<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/12/14/calendario-dellavvento-mtc-trifle/"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisCUFCWl8nH0A63ougtOAztlQbJBkp38RewF0aLP7hXCkjFNLLy2CKS0yvCJ2AROKT_fQ5HMQFecWAQWKU0bJArq3olFYock1hSo2KymBaiQTV6ceIREIJh1m1V_H9-O3MXzc1jG-uLAYR/s200/banner+trifle+club+27.jpg" width="200" /></a></div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-12286825677504634382017-11-27T09:00:00.000+01:002017-11-27T16:47:33.963+01:00Il pane dolce dello Shabbat per Michael, Micol ed Eleonora<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GELZs9Sn-Vvqv7-z6KYl_8svbntnYjNnRZVWo2sM__vk_bYwneNs8bT336044QV7Ra4yneEVcaAfi7lDqyU6FQuSUQHf72LWzd5Ypdlyg7WlmAbTXpKmXzdSTBlKL9g9fk0av3ADA8CY/s1600/pane+dolce+dello+shabbat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3GELZs9Sn-Vvqv7-z6KYl_8svbntnYjNnRZVWo2sM__vk_bYwneNs8bT336044QV7Ra4yneEVcaAfi7lDqyU6FQuSUQHf72LWzd5Ypdlyg7WlmAbTXpKmXzdSTBlKL9g9fk0av3ADA8CY/s640/pane+dolce+dello+shabbat.jpg" width="546" /></a></div>
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Vi chiederete il perché di quel " ciao Michael" e chi sono anche Micol ed Eleonora. E' una storia lunga o forse anche no. Dipende dalla piega che prenderà questo post, scritto di getto e nemmeno riletto, d'istinto e seguendo le emozioni. Michael, Micol ed Eleonora, sono tre persone che si sono incontrate sulla strada della vita. hanno vissuto emozioni, momenti tristi, difficili e momenti fantastici. Sono persone speciali l'una per l'altra, che sono entrate a far parte anche nella community Mtc. </div>
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Eleonora già presente con il suo blog <a href="http://burro-e-miele.blogspot.it/">Burro e miele</a> trasformato poi a quattro mani con l'arrivo di Michael. Abbiamo accolto questo professore, di bellissimo aspetto, con un sorriso speciale, che ha fatto esclamare a tutte le donne della community un "ahhhh ppppero'!!", prima con un po' di timore e titubanza, e poi, una volta rotto il ghiaccio, con la nostra prorompente e contagiosa dose di "sana follia", abbiamo imparato a conoscerci un po' meglio, a farci insieme quattro risate o a parlare di argomenti seri, legati all' alimentazione. Tutto è filato liscio, come in una bella favola. Ma anche nelle belle favole arriva sempre il cattivo di turno.</div>
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La community, quando meno se l'aspettava, è stata scossa da questo fulmine a ciel sereno. Le condizioni di salute di Michael, il professore, il Doc, come lo chiamavamo, colui che guardavo con una dose di rispetto e simpatia, che pensavo fosse indistruttibile, che fosse impossibile che si ammalasse....ecco, è stato ricoverato in ospedale. </div>
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In un attimo, grazie alla tecnologia, c'è stato un susseguirsi di notizie e aggiornamenti.</div>
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Ci siamo strette virtualmente tutte intorno a Micol, la moglie e a Eleonora, la figlia. Chi pregando, chi lanciando pensieri positivi, chi alla sua maniera insomma. Abbiamo postato pensieri, canzoni, dediche. La prima cosa che facevo al mattino, al risveglio, andavo a curiosare sulla pagina fb, con le gambe che tremavano e lo stomaco stretto stretto, gli aggiornamenti. Già al mattino presto, complice il fuso orario e il filo che legava e lega la famiglia del Doc, con Alessandra, la "mamma" dell'Mtc, si veniva informati quasi in tempo reale. Il Doc, quando si sarebbe ripreso, avrebbe passato giorni e giorni a leggere tutte le nostre dediche. Poi il 6 novembre, un piccolo miracolo, una piccola ripresa. Il suo amico e collega Yanai Ben Gal ci esortava a continuare cosi, pur non sapendo o non capendo bene che cosa in realtà stessimo facendo, ma la nostra unione e il filo conduttore che animava tutta la community per il mondo, stava portando i suoi frutti. Tutti abbiamo tirato un piccolo sospiro di sollievo. Non dovevamo demordere. La tensione e l'unione erano palpabili tanto erano intense. La sinergia che si è creata tra di noi era ed è forte, perchè non siamo solo virtuali, perchè con l'andare del tempo e in qualche occasione ci siamo conosciute di persona. Quindi sappiamo e sapevamo il potenziale che potevamo sprigionare.</div>
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Poi, un giorno, riceviamo la notizia che il Doc doveva subire un lungo e delicato intervento e che servivano tutte le preghiere e pensieri possibili e immaginabili. Come per la prima volta. Allora ecco che ci siamo riunite ancora virtualmente. Con maggiore intensità. Con maggiore ansia. Sempre con la speranza che passata questa tempesta, ci saremmo fatti tutti quanti una bella e sana risata liberatoria e un "te possino, che spavento ci hai fatto prendere Doc, non farlo mai piu'"....</div>
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Ma la mattina del 13 novembre, quando ho letto "Il nostro dottore non c'è piu'......." si è fermato tutto.</div>
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Continuavo a leggere "Il nostro dottore non c'è piu'...il nostro dottore non c'è piu'"....e non riuscivo ad andare avanti. A cosa serviva sapere il perchè? Purtroppo, le preghiere e i pensieri non sono bastati. </div>
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La sana e bella risata liberatoria ha lasciato spazio allo sconforto, alla tristezza, all'incredulità, alle lacrime. Come era possibile? Ho preso questo come una specie di "tradimento". I nostri pensieri e preghiere, non sono stati sufficientemente forti da sfidare un destino già scritto. </div>
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Inutile dire che la sfida mensile che anima la community, è stata sospesa. E' vero che "the show must go on", ma in una community come questa...chi aveva voglia di lanciarsi nella sfida?</div>
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Si sono susseguiti pensieri, ricordi, frasi, canzoni che mi hanno immagonito e intristito. Perchè sono venute a galla le mie di "ferite". Perchè non è mai giusto perdere una persona cara cosi' a "tradimento", quando hai ancora "bisogno" di lei, stai condividendo con lei una parte importante della tua vita, quando vuoi capire e sapere ancora tante cose. Ma cosi' è stato. E non si puo' fare niente se non stringerci in un abbraccio corale e virtuale verso chi è rimasto.</div>
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Anche le parole del professor Yanai, che ha assistito all'intervento, e immagino la disperazione che ha provato in quel momento, mi hanno commosso: "<b>E' ora che io lasci questo fantastico gruppo. Non senza ringraziarvi per tutti i pensieri e i segni di apprezzamento che ho ricevuto in questi giorni. Allora, addio persone adorabili, grazie ancora, per tutto il vostro sostegno. Avrei voluto fare di piu'"</b></div>
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Non so se si poteva fare di piu' di cosi'. So solo che come tutti i lutti che vanno elaborati, digeriti, accettati, ci vuole del tempo. Molto tempo. Anche se so che non è cosi'. E' un taglio profondo che si apre nel cuore ed è una ferita che non si rimarginerà mai, perchè quel cuore pulsa sempre, è sempre vivo e non permette la cicatrizzazione. Forse si attenua un pochino. Ma forse.</div>
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<br /></div>
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Che dire ancora, che non appaia stupido, scontato, inutile...non dico forza, vedrete che passerà, fatevi coraggio ecc....se c'è bisogno di piangere, incazzarsi, urlare di rabbia, riappacificarsi con i ricordi o altre emozioni che raffiorano pian piano o dirompenti, fatelo, carissime Micol ed Eleonora. </div>
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Ora Michael, il Doc, sarà sempre presente in ogni luogo dove voi sarete. (e che cavolo pero', era piu' logico e meglio fosse presente anche lui!!). Il Doc che prima andava da New Dely a Tel Aviv con la stessa facilità e frequenza di come io prendo la metropolitana per girare in città.....il Doc che non ho mai voluto "disturbare" piu' di tanto con le mie domande che potevano sembrare semplicistiche e inopportune, quindi messe da parte, lasciando magari piu' spazio al tempo che verrà....ecco, anche qui ho sbagliato i tempi e mi pento di non aver osato di piu'....hai ragione Ele, ora New Dely non sarà piu' la stessa.</div>
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<br /></div>
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E come ha detto lui, sarà <b>in alto a sinistra.....</b>sarà li a vegliare su di voi, ad accompagnarvi anche nelle decisioni piu' difficili o leggere, in un tramonto, un arcobaleno, in una lacrima e in un sorriso. in un'altra dimensione, che solo voi sentirete cosi' presente e palpabile, perchè lo avete amato fino all'ultimo respiro.</div>
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<br /></div>
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Ecco il perchè di questa ricetta dedicata. Che non avrei mai voluto dedicare. Un omaggio da parte mia e di tutte noi, che a nostro modo abbiamo voluto ricordare il Doc. Chi ha avuto la fortuna di averlo conosciuto di persona, chi solo virtualmente, ma che comunque ha lasciato un bel ricordo di lui in Mtc. </div>
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Già avevo preparato questo <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/10/il-pane-dolce-del-sabatotra.html">Pane dolce del sabato</a>, con un altro ripieno, dedicandolo ad Ele, con altre motivazioni. </div>
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Questo invece, l'ho preparato col magone. Perchè ha un altro significato. Perchè...perchè non è giusto, perchè non doveva finire cosi....</div>
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<br /></div>
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Ingredienti</div>
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per due trecce ripiene:</div>
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500 gr di farina 0</div>
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2 uova grandi medie (circa 60-62 gr con il guscio)</div>
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100 gr di zucchero</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
20 gr di lievito di birra </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
125 ml di acqua tiepida</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
125 ml di olio extra vergine d'oliva</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
10 gr di sale</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
100 gr di uva passa </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
un tuorlo d'uovo</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
un cucchiaio di acqua</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
semi di sesamo e papavero</div>
<div>
<br />
Esecuzione<br />
Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.<br />
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.<br />
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.<br />
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere l'uva passa sulle tre parti.<br />
Arrotolarle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti".<br />
Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare<br />
Ripetere l'operazione per la seconda treccia. Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore.<br />
Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie; spolverare di semi di sesamo o papavero.<br />
Infornare in forno già caldo e statico a 200°C per circa 15-20 minuti.</div>
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<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2rGzMntVctn20xUQaqkR1hhVcBOb4ui1HerbWK-S_6JjRjvpvI5V67yNaSfgJ3xjKJkUokFM1Oe-8W5YKse4CDFHzkN6uhmtzwWXFK37xwFtc3YKkOQR_X2B-CtkMsYJhvyEEcfedSA_/s1600/impasto+e+treccia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj2rGzMntVctn20xUQaqkR1hhVcBOb4ui1HerbWK-S_6JjRjvpvI5V67yNaSfgJ3xjKJkUokFM1Oe-8W5YKse4CDFHzkN6uhmtzwWXFK37xwFtc3YKkOQR_X2B-CtkMsYJhvyEEcfedSA_/s640/impasto+e+treccia.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkqLjZIgscJ4vuPSYSlFJa3GV7Fh53xJPsEf03CxOEDuWcyETKxSbES_lsLAycApyqsNa5D2I90k1JJROxKRnJCJmYERNU_5zIXiHRmjOE0MN3pfypL584xFf0kPncoPD64Fblp6OOJSH/s1600/tagliati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1511" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkqLjZIgscJ4vuPSYSlFJa3GV7Fh53xJPsEf03CxOEDuWcyETKxSbES_lsLAycApyqsNa5D2I90k1JJROxKRnJCJmYERNU_5zIXiHRmjOE0MN3pfypL584xFf0kPncoPD64Fblp6OOJSH/s640/tagliati.jpg" width="604" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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.....e per concludere, questa ultima foto. Quella che preferisco. Che ritrae le mani del Doc e Micol che in diversi momenti della loro vita, hanno condiviso con noi sui social.</div>
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Mani che hanno inpastato (<a href="http://burro-e-miele.blogspot.it/2016/02/challah-ricetta-storia-tradizioni-usi-e.html">Challah</a>) insieme ad Ele, che hanno amato, che hanno suonato, che hanno accarezzato e consolato, che hanno dato forza, che hanno compiuto miracoli...Mani che non faranno piu' niente di tutto cio'. Ma che chi le ha strette le porterà sempre nel proprio cuore.</div>
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<br /></div>
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Un abbraccio gigante che non sapete quanto, carissime Micol ed Eleonora. </div>
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<br /></div>
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Bennato, nella sua canzone L'Isola che non c'è dice....Seconda stella a destra, questo è il cammino</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E poi dritto fino al mattino.Poi la strada la trovi da te,Porta all'isola che non c'è.....</div>
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Dal 13 novembre, guarderemo con occhi diversi in alto a sinistra pero', perchè l'hai indicato tu, a Lolo, che ha detto:</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
-<b> No, mamma, ti sbagli. Gli animali muoiono, ma le persone no. Le persone rimangono, basta guardare in alto a sinistra per trovarle.</b></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<b>- Lolo, ma dove l'hai sentita questa?</b></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<b>- Me l'ha detto lui, quindi è vero. </b></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
e che magari sei già su quell'isola che non c'è....mannaggia Doc...e le volte che mangero' o faro' del fritto, mi verranno in mente le tue parole...."<b>il fritto fa bene"</b>......</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">"ciao Michael" </span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBvxJCvj6PDr4y5ci7zKAEbLOA9Fo1PTdA1Q9WqYYekhGbbKU5aHSNCo12S58A_I1RcVqskpfv2GRlGvXnhylw2cDjVwOs1Oubdk3lcpJ0yRAthsZ8dFCP9PTPbtM_0QFXWWvIbfyET44h/s1600/quattro+mani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1503" data-original-width="1585" height="606" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBvxJCvj6PDr4y5ci7zKAEbLOA9Fo1PTdA1Q9WqYYekhGbbKU5aHSNCo12S58A_I1RcVqskpfv2GRlGvXnhylw2cDjVwOs1Oubdk3lcpJ0yRAthsZ8dFCP9PTPbtM_0QFXWWvIbfyET44h/s640/quattro+mani.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-49732573723590794442017-11-19T18:14:00.000+01:002017-11-22T19:12:59.700+01:00Festa de Lo pan ner a Introd, Valle d'Aosta<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuaBPKOeYKvDMZl0ifWyB-_8Za4s2W5NPiVRLGN0qmCO5nQqGz1WSyqfJg2bUoDJO3uEHqN7M8To-hw7E_ZR2Fya9y7BOsJXBuJcAGcvdoJciSc81vIS2vt7TH1i_lU0_hKrUJfCB46qPA/s1600/da+bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="865" data-original-width="1600" height="344" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuaBPKOeYKvDMZl0ifWyB-_8Za4s2W5NPiVRLGN0qmCO5nQqGz1WSyqfJg2bUoDJO3uEHqN7M8To-hw7E_ZR2Fya9y7BOsJXBuJcAGcvdoJciSc81vIS2vt7TH1i_lU0_hKrUJfCB46qPA/s640/da+bb.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La mia avventura inizia dal bellissimo B&B <a href="http://www.lerenardintrod.it/">Le renard d'Introd</a>, un gioiello immerso nel verde di prati e boschi, a 850 mt di altitudine, dove regna una pace che ti ristora e ti riappacifica col mondo intero, tanto che non vorresti piu' andare via da li per davvero. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nella parte privata dell'abitazione, arredata con un gusto raffinato ma senza eccessi, spicca un pianoforte mezza coda con appoggiati spartiti di ogni genere. Per ovvi motivi mi piace ancora di piu'!</div>
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I gestori, Alessandro e Andrea, mi mettono subito a mio agio, con la loro gentilezza e senso di ospitalità e mi servono una colazione stupenda, tutta preparata in casa dalle sapienti mani di Andrea, persino lo yogurt! Il tutto con il sottofondo delicato di musica jazz, e una splendida vista sulla valle.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsXqfd-pmcWRK4Z_of5mNtRKeuiaI-L-LziotTXyF4XYYjj6ha9GCthcOkJaV0HyJad0YL1NkTP_GjzjiQdQUFErSLn6TumoWKPoP4jbw_WyNX97ITZEzwNAVqbbDllUjf6TX5zZ3oTEjf/s1600/colazion+bb.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="717" data-original-width="1600" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsXqfd-pmcWRK4Z_of5mNtRKeuiaI-L-LziotTXyF4XYYjj6ha9GCthcOkJaV0HyJad0YL1NkTP_GjzjiQdQUFErSLn6TumoWKPoP4jbw_WyNX97ITZEzwNAVqbbDllUjf6TX5zZ3oTEjf/s640/colazion+bb.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Starei qui tutta la giornata, ma il dovere chiama. Eh si, perchè non sono in vacanza, ma sono qui per assistere ad un evento molto importante, la <a href="http://www.lopanner.com/2017/" style="font-weight: bold;">Festa de Lo Pan ner</a>, ovvero Festa del pane nero, che si è tenuta nelle giornate 14 e 15 ottobre in Valle d'Aosta, Lombardia e Svizzera,<span style="text-align: center;"> durante le quali più di 50 comuni hanno riacceso i propri forni comuni per cuocere le tradizionali pagnotte di pane nero delle Alpi . </span><a href="http://www.aifb.it/">AIFB</a> (Associazione Italian Food Blogger), partner di questa iniziativa con la <b>Regione autonoma della Valle d’Aosta,</b> ha inviato 7 soci: io, <a href="https://www.lacascatadeisapori.it/">Camilla</a>, <a href="https://www.profumodibroccoli.com/lo-pan-ner-saint-marcel/">Tiziana</a>, <a href="https://vivailpanewordpresscom.wordpress.com/2017/11/08/blog-tour-lo-pan-ner-i-pani-di-segale-e-gli-amici-conosciuti-a-challand/">Elisabetta</a>, <a href="https://www.cookinvenice.com/">Monica</a>, <a href="http://www.degustibusitinera.it/64-news/199-lo-pan-ner-la-festa-del-pane-nero-delle-alpi.html">Maria Teresa</a> e <a href="https://essenzaincucina.blogspot.it/">Cinzia</a>, del <a href="http://www.aifb.it/">Direttivo Aifb</a>, che ha organizzato tutto quanto, per un blog tour nei vari paesi della regione che hanno partecipato alla festa del pane nero, nella giornata di sabato 14. E io sono stata "adottata" per l'occasione, dai simpatici "panificatori" di Introd. Persone comuni, che hanno altre attività, ma che per l'occasione si ritrovano a panificare questi splendidi pani con un entusiasmo e un' allegria contagiose!</div>
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Sono le 8 di mattina e mi incammino su per la salita verso il forno. L'aria è fresca ma piacevole.</div>
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Una volta arrivata vengo accolta da tutta la "banda del forno": Daniel, Roberto, Franco, Andrea, Marzia, Mathieu e Claudia che tra di loro parlano in <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetto_valdostano">Patois</a>. </b>Qualcosa ci capisco, ma molto poco. Pero' è bellissimo sentirli parlare tra di loro in quella lingua, con una cadenza quasi musicale. </div>
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Lungo la strada e in prossimità del forno, ci sono palloncini e locandine che richiamano l'attenzione dei passanti. Ma come potro' constatare durante la giornata, le persone conoscono da anni questa manifestazione, e acquistano ad occhi chiusi senza chiedere piu' di tanto in proposito. Anzi, si fermano a parlare con i volontari del forno del piu' e del meno. Invece, le persone che passano di li per caso, e si distinguono perchè hanno la macchina fotografica al collo, chiedono persino di vedere come si fa il pane, e allora vengono invitati a entrare e ad assistere brevemente alla lavorazione.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKZzKNO0IxJz8kb2UjN9jkTa1SsQ8o_CEdpc4bZLHH-IwbEsZAwYA8gfxD1w_hwNA_ItJPcwJiXhUkZKcXsD7t3Sbw4MEh9_Y9NZqTKTr3PsunkaSIAlfIfmPRctTxOP_qd86eIZ39zM8q/s1600/locandina+pan+ner.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="974" data-original-width="1600" height="388" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKZzKNO0IxJz8kb2UjN9jkTa1SsQ8o_CEdpc4bZLHH-IwbEsZAwYA8gfxD1w_hwNA_ItJPcwJiXhUkZKcXsD7t3Sbw4MEh9_Y9NZqTKTr3PsunkaSIAlfIfmPRctTxOP_qd86eIZ39zM8q/s640/locandina+pan+ner.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Daniel è l'addetto al fuoco, che prepara con grande cura, perchè alla base di tutto c'è anche la giusta temperatura del forno.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Comincia a preparare la legna che non deve essere resinosa ma asciutta. Prepara un intreccio di ceppi all'imboccatura del forno, che spinge poi dentro con due lunghi pali e attizza il fuoco. E controlla che abbia preso con grande attenzione.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioAxliZtghlBvimq9swwrLkiKC2QwKRz5MI8scqHE542rtv5tPwfBbucohtlx70XpEelp7rzUq9ulqbS2LNVk8M_0vC9a1jyPvOZgviHzpjTt_yBFd7cNGcy9cvVox7OLZf7-003TLkXNi/s1600/accesione+forno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioAxliZtghlBvimq9swwrLkiKC2QwKRz5MI8scqHE542rtv5tPwfBbucohtlx70XpEelp7rzUq9ulqbS2LNVk8M_0vC9a1jyPvOZgviHzpjTt_yBFd7cNGcy9cvVox7OLZf7-003TLkXNi/s640/accesione+forno.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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E mentre il fuoco arde, cominciamo a impastare gli ingredienti per formare le pagnotte.</div>
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Le dosi per preparare in casa il pane nero, della ricetta tipica valdostana sono:</div>
<div class="" style="clear: both;">
Farina di segale integrale g 550</div>
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Farina di grano tenero tipo 0 g 250</div>
<div class="" style="clear: both;">
Farina di grano tenero integrale g 200</div>
<div class="" style="clear: both;">
Acqua g 620/650</div>
<div class="" style="clear: both;">
Sale g 20</div>
<div class="" style="clear: both;">
Lievito di birra g 20 *</div>
<div class="" style="clear: both;">
*(in alternativa, lievito madre in quantità appropriata)</div>
<div class="" style="clear: both;">
Ovviamente in questa giornata le dosi sono state aumentate....50 kg di farina, 5 kg farina di segale, 28 l di acqua.....</div>
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<br /></div>
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Si comincia col scaldare l'acqua sulla classica stufa a legna,a pesare gli ingredienti , a sciogliere il lievito.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbUk3IJcUI1yQ6PTjeG0TNzF3bg0fMfURFvSCeyVge14AplXBJ9DrLv-srK2oRVuuRdWb2Av4tLQwf8zUlKDpM8U3OMpmORI-Ppzq3ZoNyY8f_hvysIt1YyVtbFSE1N-a2bkjXYOrTZndd/s1600/preparazione+ingredienti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; display: inline !important; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1456" data-original-width="1600" height="582" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbUk3IJcUI1yQ6PTjeG0TNzF3bg0fMfURFvSCeyVge14AplXBJ9DrLv-srK2oRVuuRdWb2Av4tLQwf8zUlKDpM8U3OMpmORI-Ppzq3ZoNyY8f_hvysIt1YyVtbFSE1N-a2bkjXYOrTZndd/s640/preparazione+ingredienti.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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Si mette tutto quanto nell'impastatore e si copre con un lenzuolo e una coperta di lana. Trascorsa quasi un'ora, si fa la "prova fiammifero". Si fa un buco nell'impasto e si accende un fiammifero. Se si spegne vuol dire che ci sono ancora i gas presenti nell'impasto. Se invece rimane acceso, vuol dire che l'impasto è pronto per essere lavorato. Vengono staccati grossolanamente dei pezzi, che prenderanno poi la forma di pagnotta, e si lasciano riposare sotto lenzuolo e coperta di lana.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaKS55YOJTG6qjOryICSE5LUmrolrZeWuyTBEkbwdtoCJT_UVMnonOTGs_qQQXim7pz-vdirXs853ZJ6GXM5cyDdtUbcqA1khQcE4PNTmI8-AAjGwBvc2udix3dL6iDMyrF8TCEVmSJvZS/s1600/prova+fiammifero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="695" data-original-width="1600" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaKS55YOJTG6qjOryICSE5LUmrolrZeWuyTBEkbwdtoCJT_UVMnonOTGs_qQQXim7pz-vdirXs853ZJ6GXM5cyDdtUbcqA1khQcE4PNTmI8-AAjGwBvc2udix3dL6iDMyrF8TCEVmSJvZS/s640/prova+fiammifero.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Intanto il fuoco arde che è una meraviglia, scaldando tutta la volta del forno, che se diventa bianca, vuol dire che ha raggiunto la giusta temperatura.</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vhZ_CR-lUfDLo3lMnpHj1-76wXLdeaJNk2sH2UfnaWfy885mVeGzA8u_AMSf3sMTvlz9OZLtnBwoSnFQoq2Xk8gbpC8jBXMtzQ9rVo1pxpJUkU5bWM3pkhqLtqjdTJ5oMnz-XBkTvcvH/s1600/fuoco+forno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1253" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vhZ_CR-lUfDLo3lMnpHj1-76wXLdeaJNk2sH2UfnaWfy885mVeGzA8u_AMSf3sMTvlz9OZLtnBwoSnFQoq2Xk8gbpC8jBXMtzQ9rVo1pxpJUkU5bWM3pkhqLtqjdTJ5oMnz-XBkTvcvH/s640/fuoco+forno.jpg" width="606" /></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both;">
Si riprendono i pezzi che avevano riposato sotto la coperta, si pesano, e si comincia a formare la pagnotta. L'impasto "grezzo" prende una forma piu' liscia e d armoniosa. Il profumo che si sente è fantastico.</div>
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</div>
<br />
<div class="" style="clear: both;">
Man mano che le pagnotte sono formate, si adagiano su tavole ricoperte da lenzuola e coperta di lana, sotto la quale riposano ancora fino alla lievitazione. Trascorso il tempo, vengono riprese poche alla volta e viene praticato un taglio, in questo caso a forma di spiga. </div>
<div class="" style="clear: both;">
Siccome una volta il forno del paese serviva a infornare il pane dei diversi nuclei familiari, ognuno aveva un suo simbolo o segno di riconoscimento, Quindi possiamo trovare pani con diversi tagli.</div>
<div class="" style="clear: both;">
Anche qui ci vuole maestria, che si acquisisce col tempo. Il taglio deve essere della giusta profondità. Se si incide troppo si aprirebbe la pagnotta, Se si incide poco, non si cuocerebbe in maniera uniforme.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjobv4XmVUUjbR-DQg6We9Dc-MTVnDaWRoQitccEvTewO2V_7GCt38fSbWsu3cfO7dGcdiWXkgDkeZhCPi3crbPLN5OsyHD23fImkJaF_i1jKdcOtCWeJRUEvJlvg7R3LrG-FiFB_33FLQL/s1600/intagli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1247" data-original-width="1600" height="496" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjobv4XmVUUjbR-DQg6We9Dc-MTVnDaWRoQitccEvTewO2V_7GCt38fSbWsu3cfO7dGcdiWXkgDkeZhCPi3crbPLN5OsyHD23fImkJaF_i1jKdcOtCWeJRUEvJlvg7R3LrG-FiFB_33FLQL/s640/intagli.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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Si procede poi a dare forma anche ai galletti che vengono regalati ai bambini. Uvetta sultanina per fare l'occhio, ed è pronto per essere infornato.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
Questa forma, che si trova sui campanili delle chiese e sui tetti delle case, è per ricordare l'influenza francese, che ha come simbolo appunto il gallo.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapDVHIJZlifKYk7rEPOJOQd6lb3FvfvFoSRkgZveSPsgg8WBy8ndtXaWkzjsCBPsXpZp-VabHhRQ7TyfWbMMv8y0FBcigSqBphhkvw_wFpMRIHFZdwPuPfJVx8FDY3mqTBXhHxd_HWujg/s1600/intagli+gallo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="1600" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjapDVHIJZlifKYk7rEPOJOQd6lb3FvfvFoSRkgZveSPsgg8WBy8ndtXaWkzjsCBPsXpZp-VabHhRQ7TyfWbMMv8y0FBcigSqBphhkvw_wFpMRIHFZdwPuPfJVx8FDY3mqTBXhHxd_HWujg/s640/intagli+gallo.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="" style="clear: both;">
Mentre i pani prendevano forma e messi a lievitare, Daniel, si occupava della brace. Anche questo è un momento importante e fondamentale per la buona riuscita della cottura. </div>
<div class="" style="clear: both;">
Viene fatta cadere la cenere in una fessura all'imboccatura del forno, che viene poi prelevata in fondo da uno sportellino, facendo attenzione a rimuoverla completamente.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6LwPZrdMY0tkPNrRs8P6WTS2OG5gAqQ5IQ0S_4Oi84MrC5n4abQiM-ww1IXXFBGCYsfMAVFhL7sU_Kaa0Cxn30hV-rX5t-jzBukDecVrIPr-ClVxiS5re1pk-9IafjTCja20qBP0A2D6m/s1600/brace+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1352" data-original-width="1551" height="553" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6LwPZrdMY0tkPNrRs8P6WTS2OG5gAqQ5IQ0S_4Oi84MrC5n4abQiM-ww1IXXFBGCYsfMAVFhL7sU_Kaa0Cxn30hV-rX5t-jzBukDecVrIPr-ClVxiS5re1pk-9IafjTCja20qBP0A2D6m/s640/brace+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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Una volta svuotato, l'interno viene lavato con uno straccio per rimuovere ogni risiduo. Ecco perchè c'è sempre un lavatoio di fianco al forno!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwSHKxX37lIGft_lW3ErN1U6dUkTsGreTPj_Ufh0nShZ4H4Rotn9fbH-cVFehK74Zh9I2NkhOUaL2DPRoMVcmd7tLEcpKikJysATFcDCyGa6cEa4mnlKMZSQ0TZ8UT7vkT4kQZAeOFuI3a/s1600/mocio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="355" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwSHKxX37lIGft_lW3ErN1U6dUkTsGreTPj_Ufh0nShZ4H4Rotn9fbH-cVFehK74Zh9I2NkhOUaL2DPRoMVcmd7tLEcpKikJysATFcDCyGa6cEa4mnlKMZSQ0TZ8UT7vkT4kQZAeOFuI3a/s640/mocio.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: left;">
Una volta lavato tutto, si chiude immediatamente lo sportello, per evitare che si raffreddi l'interno.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg33IlLyjrfSJFR_dg8QN6p7ZFE9fHHm1aQhqSB33o6pu7a5ly4LvflS3_LcSYPtZcHDmVlD-tWNX1mCkD_cQb-6zPQoX1HodSoJJKhOLcpPaqrmbDVwNEYMdB_H6y5KD5t6tuiltJglq7V/s1600/forno+dopo+brace.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1352" data-original-width="1551" height="550" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg33IlLyjrfSJFR_dg8QN6p7ZFE9fHHm1aQhqSB33o6pu7a5ly4LvflS3_LcSYPtZcHDmVlD-tWNX1mCkD_cQb-6zPQoX1HodSoJJKhOLcpPaqrmbDVwNEYMdB_H6y5KD5t6tuiltJglq7V/s640/forno+dopo+brace.jpg" width="640" /></a></div>
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Le pagnotte man mano vengono intagliate, adagiate su una lunga tavola e portate fuori per essere infornate. Anche qui il gioco di squadra è importante. Con gesti ormai consolidati nel tempo, le pagnotte, una alla volta, vengono adagiate sulla pala e inserite nel forno iniziando dal lato sinistro e a semicerchio per essere sicuri che tutte abbiano lo stesso grado di calore. Niente è approssimativo e lasciato al caso!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgheeDs63uGf4H_Lbj5Ihyphenhyphenws8PrJThnTev2ntrqF_430ZDS0xv3ZlhkH75pbRT0lr1prXV6lhWlCzqzC3_2QPW-Tb101mZnoZP1SzppqBThZCnYR75d1g6wcj9w2mdZKTPbi3EtdZ144Czj/s1600/cottura+pane.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1600" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgheeDs63uGf4H_Lbj5Ihyphenhyphenws8PrJThnTev2ntrqF_430ZDS0xv3ZlhkH75pbRT0lr1prXV6lhWlCzqzC3_2QPW-Tb101mZnoZP1SzppqBThZCnYR75d1g6wcj9w2mdZKTPbi3EtdZ144Czj/s640/cottura+pane.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Mentre i pani cuociono, si rientra nel forno, perchè non è mica finita qui! Si devono preparare i pani dolci! E intanto curioso un po' in giro....<br />
Questa è la madia dove una volta si impastavano gli ingredienti per fare il pane. La fatica era ben diversa in confronto a quella che si fa ai giorni nostri, grazie all'aiuto di grandi impastatori. Il risultato è uguale, ma forse toglie un po' di magia, poesia, esperienza....come per tutti gli impasti fatti a mano, l'impasto prende forma sotto le proprie mani, e solo la sapienza e l'esperienza fanno dire e sanno capire quando è pronto.<br />
<br />
La scritta in Patois:<br />
"Sensa pan e menti fei pa bon voyatze, lo bon pan làt lo flo de la chau<br />
La farenna di dzallo feit pa de bon pan. Lo pan di mètre l'at sat croute"<br />
dovrebbe significare, come mi ha tradotto Floriano, il collega trombonista valdotain di mio marito:<br />
"Senza pane e mantello non si fa buon viaggio. Il buon pane ha il profumo della cenere.<br />
La farina del diavolo non fa del buon pane, il pane dei maestri ha una crosta particolare"<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKZMIpNp-fNsJ9pi_4k6GgMuudRyO7vTxwr5cocxw4GShYHaCSccdH7kaW_v-cA8NpuG23dyQDi-Yc0ud1izaaGRbYywZhRrXL6c30p3OGWUQjYryMYgfTdjorjHB5BAMyvAGLm6m4dkpx/s1600/madia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1117" data-original-width="1600" height="444" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKZMIpNp-fNsJ9pi_4k6GgMuudRyO7vTxwr5cocxw4GShYHaCSccdH7kaW_v-cA8NpuG23dyQDi-Yc0ud1izaaGRbYywZhRrXL6c30p3OGWUQjYryMYgfTdjorjHB5BAMyvAGLm6m4dkpx/s640/madia.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
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Burro e latte vengono scaldati e mescolati. Di solito è un'operazione che si fa con le mani, ma visto che è un po' troppo caldo...viene mescolato con una banalissima pala. Anche qui le quantità di burro, latte, uvette e fichi secchi fanno "rabbrividire" per la dose....</div>
<div style="text-align: left;">
I fichi vengono tagliati a pezzetti, mescolati insiene all'uvetta sultanina e aggiunti all'impasto.</div>
<div style="text-align: left;">
Il procedimento è uguale a quello del precedente impasto, con le stesse fasi di lievitazione, formazione pani, riposo sotto la coperta e formazione pagnotte, alla quale partecipo pure io!</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZdTS34VkTNarQDQNaDXiRFICfd-3DD4iJ_2ChdI9OFuTP67n128rPXcUQzvD99qGxhUV-853BqGUvjgaF78oFMOwyVDMFhYHEK9kTF-1MQyJh6kOjBRb_dsgaI7ucsaSy7pT8UCVFIAHX/s1600/impasto+pane+dolce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="974" data-original-width="1600" height="387" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZdTS34VkTNarQDQNaDXiRFICfd-3DD4iJ_2ChdI9OFuTP67n128rPXcUQzvD99qGxhUV-853BqGUvjgaF78oFMOwyVDMFhYHEK9kTF-1MQyJh6kOjBRb_dsgaI7ucsaSy7pT8UCVFIAHX/s640/impasto+pane+dolce.jpg" width="640" /></a><br />
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Mentre le pagnotte dolci riposano sulle tavole e sotto la coperta, andiamo a togliere il pane dal forno. Per capire se è cotto, viene tamburellato il fondo. Se fa un bel suono, che si capisce anche qua con l'esperienza, si toglie e si adagia su una grande tavola di legno. Anche il galletto è pronto!!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYnIDRqpz5WpbYmrHU52P8ZxKgsv31VWNZN8i_iKQeF_E90nkmLKqMatdKxvvULnnVC2uvpojesq69kF1-HCRT4IQeTarDJTLF1KzWc2-C2SnAsgGdUrm9incHl3AbYjV4gSVh0xrD_5Dn/s1600/pane+nero+cotto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="974" data-original-width="1600" height="387" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYnIDRqpz5WpbYmrHU52P8ZxKgsv31VWNZN8i_iKQeF_E90nkmLKqMatdKxvvULnnVC2uvpojesq69kF1-HCRT4IQeTarDJTLF1KzWc2-C2SnAsgGdUrm9incHl3AbYjV4gSVh0xrD_5Dn/s640/pane+nero+cotto.jpg" width="640" /></a></div>
Mentre fuori dal forno si toglievano i pani, all'interno si procedeva a fare i tagli su quelli dolci, adagiarli sulla tavola di legno e portati fuori per la cottura.<br />
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Mentre aspettiamo la cottura dei pani dolci, vendiamo i pani preparati precedentemente, che sono ancora caldi, beviamo vino da una tazza sbeccata, che ci passiamo con allegria l'uno all'altro. Non c'è tempo per fare gli schizzinosi! E' un momento conviviale unico. Ci fermiamo un attimo perchè sta passando una mandria di mucche che stanno scendendo dalla malga per ritornare alla stalla, dopo la lunga stagione estiva. Il suono dei campanacci e l'invasione della strada sono un momento quasi magico. Adulti e bambini si fermano con gli occhi spalancati.</div>
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I pani dolci sono pronti! IL profumo che si sente nell'aria è qualcosa di indescrivibile.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHWNfRBRJXPD_uMoHOd3R7qfB4DsIAQgvUfVxtd-e_f-93iSwl2jUVj39jz_C-H9dVeuq5kZJnbQ7o6hahQDhkUM4QIlKrjWOq7SVssXL1yOCcbKpCcK_zlSpGA_yPu-Wmyf8Bn21zVr6X/s1600/pane+dolce+pronto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1170" data-original-width="1600" height="464" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHWNfRBRJXPD_uMoHOd3R7qfB4DsIAQgvUfVxtd-e_f-93iSwl2jUVj39jz_C-H9dVeuq5kZJnbQ7o6hahQDhkUM4QIlKrjWOq7SVssXL1yOCcbKpCcK_zlSpGA_yPu-Wmyf8Bn21zVr6X/s640/pane+dolce+pronto.jpg" width="640" /></a></div>
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E ora che i pani sono stati cotti e venduti quasi tutti, possiamo pensare a mangiare. Ci sediamo alla tavola di legno dove fino a poco prima avevano lievitato i pani. E mangiamo formaggi, salumi,torte salate, verdure sott'olio e bevuto ottimo vino.</div>
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La "banda del forno piu' scalchignato della valle", cosi' l'ha soprannominato spiritosamente Claudia, si scusava per il pranzo rustico e parco, che non erano riusciti a preparare altro...ma li ho rassicurati dicendo che era stupendo condividere questi attimi cosi' naturali e spontanei, condividendo prodotti genuini, preparati in casa, semplicemente fantastici.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7AEN8joFE2u8_01i3uH3F8UFW4zMvD9xjOzwPMCRYMw2GY1HIvNX1f9ME_rVGx8ZvWhwns6amdzdcE_gpiDorGNdTSDwjgaSmMn7cETQ2PeA-8S1Zde6zpC8uBggztKrCn4crh9APD6xq/s1600/pane+vecchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="974" data-original-width="1600" height="387" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7AEN8joFE2u8_01i3uH3F8UFW4zMvD9xjOzwPMCRYMw2GY1HIvNX1f9ME_rVGx8ZvWhwns6amdzdcE_gpiDorGNdTSDwjgaSmMn7cETQ2PeA-8S1Zde6zpC8uBggztKrCn4crh9APD6xq/s640/pane+vecchio.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7ZsCUa6GMXrB0ZnvBN2PF_4GhWRgVa1tPzBcTtJ4CoAyPfHWGe690G2K_CgFh8oo1XV-XN23iCmfYKh-WrkdnoeOhvFojehei3rg9rdDjMctV5B_gaHo13CcTCtSdROQgyZMKPEQitRB_/s1600/pausa+pranzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="974" data-original-width="1600" height="387" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7ZsCUa6GMXrB0ZnvBN2PF_4GhWRgVa1tPzBcTtJ4CoAyPfHWGe690G2K_CgFh8oo1XV-XN23iCmfYKh-WrkdnoeOhvFojehei3rg9rdDjMctV5B_gaHo13CcTCtSdROQgyZMKPEQitRB_/s640/pausa+pranzo.jpg" width="640" /></a></div>
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Ora che siamo sazi e che i pani sono stati quasi tutti venduti, ci mettiamo in posa per la tradizionale foto di gruppo, che servirà come foto ufficiale per la giornata che si svolgerà il giorno seguente ad Aosta.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbfDfFZ-S0nfu4denvuJlHK_IotNb1lSGJl-_JBXQR_p_7Dz39nf3PfrYfAbk9_7A-hFmd8whLl_2RWE9fgpNEBlH3hLUcvYDSADY70URvc0w43fNQCpm5tqLltYDnq03uCubhxejwQpZX/s1600/foto+gruppo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1044" data-original-width="1600" height="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbfDfFZ-S0nfu4denvuJlHK_IotNb1lSGJl-_JBXQR_p_7Dz39nf3PfrYfAbk9_7A-hFmd8whLl_2RWE9fgpNEBlH3hLUcvYDSADY70URvc0w43fNQCpm5tqLltYDnq03uCubhxejwQpZX/s640/foto+gruppo.jpg" width="640" /></a></div>
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La giornata sta quasi volgendo al termine. Ci trasferiamo tutti giu' alla piazza di fronte alla Maison Bruile, dove vengono venduti i pochissimi pani rimasti, sorseggiando succo di mele e vino caldo speziato leggermente dolce, accompagnato da tozzetti di pane secco, che vengono ammorbiditi dal vino, chiamato <b>Seuppa de l'âno</b>, cioè zuppa dell'asino, forse perché se ne mangi/ bevi una scodella scopri la vicinanza tra l'uomo e l'animale! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Kcn4LNWiMf42TR9eyv6nQVtt8Y4V9sNeaCJmrheDnE9DM0OvWlnvFFYJWfU1Lp9E-nu8vxeded6SD5vIrfdWSAlqAFeCmCuP3YOZeO65bj5y_db8SBp_uyCt3CHKhh7byv68q5p142CD/s1600/piazza+maison+bruil.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1159" data-original-width="1600" height="462" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0Kcn4LNWiMf42TR9eyv6nQVtt8Y4V9sNeaCJmrheDnE9DM0OvWlnvFFYJWfU1Lp9E-nu8vxeded6SD5vIrfdWSAlqAFeCmCuP3YOZeO65bj5y_db8SBp_uyCt3CHKhh7byv68q5p142CD/s640/piazza+maison+bruil.jpg" width="640" /></a></div>
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Insieme a Daniel andiamo a visitare il <a href="http://www.lovevda.it/it/banca-dati/8/musei/introd/museo-etnografico-maison-bruil-maison-de-l-alimentation/1322?gclid=CjwKCAiA9MTQBRAREiwAzmytw1MAhw9B8pdYPOWw36zNmSwmteqwFbJA-CDRTkqxqK1c7tLN9yhMsRoCaSAQAvD_BwE">Museo Etnografico Maison Bruil- Maison de l'alimentation</a> uno dei piu' importanti esempi di architettura rurale del Gran Paradiso. Tutti gli spazi necessari all'uomo e agli animali erano raggruppati in spazi ben definiti, sotto lo stesso tetto. Si trovano "la crotta" cioè la ghiacciaia naturale, lo spazio per l'essicazione, la cantina, il solaio, insomma, merita davvero una visita per capire come vivevano e conservavano tutto cio' che coltivavano e producevano, i contadini che abitavano questi luoghi.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtgW6oLiX5BbtESYm2xss7ycjut7-NVMvy50A7sXAp2hSPAhgU7zSIAFSsQZUvUHXvmKT4UYshwG1g1Y18x7i0PM4TYcAHQNMMX2o0I354PxfutZVmFVklGYs3yDvbJb4YoplJ7GfqNJ5E/s1600/maison+bruil.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="898" data-original-width="1501" height="382" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtgW6oLiX5BbtESYm2xss7ycjut7-NVMvy50A7sXAp2hSPAhgU7zSIAFSsQZUvUHXvmKT4UYshwG1g1Y18x7i0PM4TYcAHQNMMX2o0I354PxfutZVmFVklGYs3yDvbJb4YoplJ7GfqNJ5E/s640/maison+bruil.jpg" width="640" /></a></div>
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Finchè c'è luce, mi addentro tra i vicoli di <a href="http://www.lovevda.it/it/banca-dati/3/localita/valle-d-aosta/introd/394">Introd</a>. Un paese veramente pittoresco. Il suo nome deriva da Interaquas, in francese Entre eaux, per la sua posizione tra la valle di Rhémes e Valsavarenche, che fanno parte del Parco del Gran Paradiso. Da visitare sicuramente Maison Bruil, il Castello del 1260. passare sul ponte alto piu' di 80 mt costruito durante la Prima Guerra Mondiale. Questi luoghi sono famosi anche perchè in località Les Combes, una piccola frazione, Papa Giovanni Paolo II trascorreva le sue vacanze estive.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinOieviY1cA6BKxL6oPh5HFLghH5CA6hhxYDxEzqVrBVCZ_55Ew1_lv0p3WqhdBfqc7vq34W7MWaDQIDqEP-zLukMcv0NBXwBhKwIR3laohr2AUhE_al3YnF9uLZD6VM515ibYWpB7W_ul/s1600/introd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="884" data-original-width="1600" height="352" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinOieviY1cA6BKxL6oPh5HFLghH5CA6hhxYDxEzqVrBVCZ_55Ew1_lv0p3WqhdBfqc7vq34W7MWaDQIDqEP-zLukMcv0NBXwBhKwIR3laohr2AUhE_al3YnF9uLZD6VM515ibYWpB7W_ul/s640/introd.jpg" width="640" /></a></div>
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Un bellissimo tramonto mi fa capire che la giornata è giunta al termine. E' stata una giornata piena di emozioni, novità, scandita da momenti di attesa, gesti, parole, risate.<br />
Una giornata fuori dal comune. Perchè ormai siamo abituati quasi tutti a comperare il pane nella grande distribuzione. A volte in eccesso, E tante volte lo si butta con leggerezza. Un gesto che dovrebbe far pensare. Dietro alla lavorazione del pane c'è una ritualità, un lavoro e una tradizione, che non si devono perdere assolutamente. Una volta i forni dei paesi erano un grande momento di aggregazione. Le famiglie si riunivano e panificavano per tutto l'anno. Dovremmo portare tutti piu' rispetto per questo alimento che accompagna le nostre pietanze e che ha una storia veramente antica. Un paio di anni fa ho fatto una ricerca sui forni tradizionali, i pani delle feste e tutte le tradizioni che ruotano intorno al pane. Trovate il mio articolo qui: <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/food-trotter/i-pani-tradizionali-delle-valli-di-lanzo/">Pani tradizionali delle Valli di Lanzo</a><br />
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Il giorno successivo, dopo un'altra fantastica colazione <a href="http://www.lerenardintrod.it/">B&B</a>, salutati Alessandro e Andrea, mi dirigo verso Aosta dove incontro le altre socie, (foto "rubata" a Monica) in piazza Chanoux, dove prosegue la festa. Abbiamo allestito lo stand dove pubblicizziamo le ricette preparate appositamente per l’occasione, partecipando ad un contest indetto dal comitato organizzatore, in collaborazione con la Regione Autonoma. Tutte le ricette prevedono il pane di segale come ingrediente principale della preparazione.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSm0vrYKY_i1xXANiHEiTSh_PAnfvhqLpHZYoL35_ppwh3jUIFy1SEDMQ_9shJqvzYFYK1P0d-1Kmoq8oJil-zV5ZXhmw2wKtKuCATm5DKdo-yrUukOJYX6hyphenhyphenw874-saC-wCehzoS8FFDn/s1600/aifb-lopanner-monicacesarato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSm0vrYKY_i1xXANiHEiTSh_PAnfvhqLpHZYoL35_ppwh3jUIFy1SEDMQ_9shJqvzYFYK1P0d-1Kmoq8oJil-zV5ZXhmw2wKtKuCATm5DKdo-yrUukOJYX6hyphenhyphenw874-saC-wCehzoS8FFDn/s640/aifb-lopanner-monicacesarato.jpg" width="640" /></a></div>
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La giornata è davvero terminata. Si ritorna a casa con un sacchetto pieno di pane nero e dolce, formaggio, lardo....con il ricordo dei giorni passati tra montagne e gente stupende, che ci hanno dato l'occasione e l'onore di partecipare ad una festa cosi' unica e ricca di tradizione.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_8-y374V_HXn18HQiCq-HnVEjrJeCh3HzAlVTdTjmaDcQxAdpZYtIAI2MQMdPZKax5KlNqaWFUXuoQEIp4LCzBNEiY2_5eyH6rGIE59vmUBqcKVSnl_9HKnh4wNizMrsaZG8y-ZjsR2rG/s1600/pane+a+casa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="770" data-original-width="1600" height="154" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_8-y374V_HXn18HQiCq-HnVEjrJeCh3HzAlVTdTjmaDcQxAdpZYtIAI2MQMdPZKax5KlNqaWFUXuoQEIp4LCzBNEiY2_5eyH6rGIE59vmUBqcKVSnl_9HKnh4wNizMrsaZG8y-ZjsR2rG/s320/pane+a+casa.jpg" width="320" /></a></div>
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E poi, tra le altre cose, parlando con un signore, che ha un B&B proprio di fronte al forno, ho scoperto che era il marito di una ex violoncellista, sorella di una violinista che conoscevo da ragazza ma che avevo perso di vista. E conoscevo il loro papà, violinista dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Milano, quando ancora esisteva questa realtà. Mi ha mostrato l'album delle fotografie che lo ritraevano e mi sono davvero emozionata. E una volta arrivata a casa l'ho ricontattata. Bè, è stato un momento emozionante pure questo.<br />
Questo viaggio mi ha portato tante cose, che terro' per sempre nel mio cuore. Quindi, davvero grazie a tutti quanti.<br />
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<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-45176833011950025312017-10-12T13:47:00.000+02:002017-10-12T14:27:16.882+02:00Cannoncini con crema pasticcera alla cannella, zenzero, peperoncino e cioccolato<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7CEo-llCug4xH63WcTm2Ns9Chvz7iWeAYbG_2ltrb0313z2k_5bulxdlhx4DyD5baQo-hWORpf7NEPkCnl_IxEILD9va7STYfGEFZRK4QFIGwDU7ExC_V8wZlobfBNm6GsZ1RgN9Kafmr/s1600/foto+bella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="537" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7CEo-llCug4xH63WcTm2Ns9Chvz7iWeAYbG_2ltrb0313z2k_5bulxdlhx4DyD5baQo-hWORpf7NEPkCnl_IxEILD9va7STYfGEFZRK4QFIGwDU7ExC_V8wZlobfBNm6GsZ1RgN9Kafmr/s640/foto+bella.jpg" width="572" /></a><br />
La sfida n. 68 di <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/10/06/mtc-n-68-la-ricetta-della-sfida-ottobre/">Mtc</a> è dolce. Era da tanto tempo che non succedeva. Risale infatti al 23 settembre 2015, per la sfida n.50 che trovate <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/09/le-croissant-sfogliati-per-la-sfida-n.html">qui</a>!<br />
<a href="https://121gradi.blogspot.it/2017/10/i-cannoli-o-cannoncini-di-sfoglia-e.html">Francesca Geloso</a> del blog <a href="https://121gradi.blogspot.it/2017/10/i-cannoli-o-cannoncini-di-sfoglia-e.html">121 gradi</a>, la vincitrice della scorsa edizione, ha pensato di "addolcire" la famiglia Mtc con questi piccoli scrigni colmi di creme che la fantasia incontrollata e incontrollabile delle partecipanti la metterà a dura prova!<br />
Quando ho visto il tema, ho gettato subito la spugna, siii, fare di nuovo la pasta sfoglia come per i croissant, e chi ha tutto questo tempo!? E ricordarsi di fare tutte le foto delle fasi della preparazione, e vuoto e pieno e la crema...naaaaa.<br />
Ho sempre preparato i cannoncini con la pasta sfoglia pronta, anche all'ultimo momento. Ne ho preparati a centinaia. E solo al pensiero di fare la "sfoglia vera" mi faceva mancare la terra sotto i piedi. Ma poi, presa da una botta di adrenalina che non so perchè, ho dedicato le briciole del mio tempo per preparare la sfoglia. I riposi, le pieghe, l'impasto che prendeva l'aspetto voluto, morbidissimo, profumato...è stato un isolarmi da tutto e da tutti.<br />
E se sono "sopravissuta" alla preparazione, ottenendo un risultato, modestamente, ottimo, il regolamento prevede che questi cannoncini siano dedicati a qualcuno o qualcosa.<br />
Ecco, ora arriva il difficile. Eh si, mica le pieghe e le foto!<br />
E mentre impastavo e facevo poi il resto, pensavo a certi accadimenti che accompagnano la vita di alcune persone. E allora vorrei essere impermeabile a qualsiasi notizia, che se mi arriva mi scivola via non penetrandomi nemmeno per un millesimo di millimetro nel mio cervello e cuore.<br />
Cosi' da non assorbire nulla di negativo. Cosi' da non pensare alla cognata che ha problemi di scuola, di silenzi, di bugie con la figlia adolescente, ho già dato grazie! All'amica lontana che si sta separando ed è disperata, già vissuto anche li con i genitori, grazie! Alla coppia di amici che lui, malato e in attesa di trapianto, ti telefona in lacrime dicendoti che a lei hanno trovato sette metastasi nel fegato dopo che quattro anni fa l'hanno operata al seno. Cosa dire?? Cosi' da non pensare alla tua di figlia, non piu' adolescente, ai suoi silenzi protratti nel tempo, che ti uccidono, al lavoro sempre piu' stressante, alla vita che vorresti avere un po' piu' serena....ecco. Un impermeabile che mi protegga. Invece no. Ascolto, consolo, dico la mia, ci soffro, spero...e a me, chi ci pensa? Ai miei momenti no, che a volte esterno e a volte mi tengo dentro, ai pensieri, alle domande mai risposte, alle aspettative, ai rimorsi, ai rimpianti....<br />
Cosi' questa ricetta non la dedico a tutte queste persone, o forse inconsciamente si. La dedico a me stessa. Puo' sembrare da folli dedicarsi dei cannoncini? Boh, se questo fa stare bene no. E se sembra ancora folle, che follia sia!<br />
Se ci fosse il gioco "se fossi".... "se potessi"...vincerei la coccarda, la medaglia, la coppa, la corona e il diploma da appendere...sono una maga a fare i bilanci della mia vita e a pensare, inutilmente lo so, che "se avessi fatto questo..." "se avessi scelto quest'altro...". Mi rendo benissimo conto che non si torna indietro e non si puo' cambiare il passato. Bisogna guardare avanti, ma quello che sono oggi è cosi' in base alle scelte che ho fatto. E che se tornassi indietro, alcune le cambierei, non le farei proprio, ne farei altre.<br />
Penso e mi sforzo nel dire che mi devo voler bene e smetterla un attimo di pensare al passato e agli altri. Ma è difficile. Ho avuto le mie "belle" batoste, le porte in faccia, le pugnalate alle spalle, le ferite. Che non è vero che si rimarginano e non fanno piu' male.Anche se a volte non ci pensi, basta un niente che ti porta a galla tutto quanto. E ci stai da schifo di nuovo. E ci vuole un bel da fare e un bel pelo sullo stomaco per continuare, perchè magari chi hai vicino sta peggio di te, e allora indossi nuovamente la maschera ed entri in gioco di nuovo, con il tuo cuore colmo di angoscia, ma che non devi ascoltare perchè davanti a te qualcuno grida silenziosamente il tuo aiuto.<br />
E allora vai avanti come la vite senza fine, e vai e vai, e ascolti, e consoli, e pensi e ripensi....<br />
E allora sembri un controsenso vivente...hai dovuto lasciare di suonare per alcuni motivi, pero' assisti ai concerti magari dove i tuoi ex colleghi e dove ha conosciuto tuo marito suonano ancora.<br />
Assisti ai concerti dove marito e figlia suonano insieme, piena di orgoglio ma anche di tristezza per non esserci li anche tu. Avresti voluto studiare canto, in un coro, ma all'epoca facevi già strumento e hai abbandonato il pensiero. E ti ritrovi a cinquant'anni suonati a cantare in un coro, prepararti per i concorsi, a vivere quello che non avevi vissuto. Avresti potuto fare iniziare la bambina a studiare musica fin da piccola, cosi' da averla "già sistemata" adesso, in questo mondo cosi' precario, ma non l'hai fatto. E ora che siamo in due vorresti mettere la quarta e vivere ogni secondo con il tuo lui, perchè il destino a volte è bastardo e ti gioca dei brutti scherzi, e non vuoi perderti piu' nemmeno una virgola di vita, e vorresti andare e disfare in barba al tempo che passa ma ci sono un lavoro stressante (il mio) e il lavoro stupendo (il suo) che a volte non collimano.E il "gioco dei se" non finisce mica qui....sarà forse perchè sono del segno del Cancro? Nata alle 00.00? Che precisina!!<br />
Cosi' in queste giornate caotiche, piene di notizie che ti appesantiscono il cuore e la mente, mi dedico questi deliziosi scrigni di vera sfoglia. Un momento di pace, davanti ad un caffè bollente, mentre in un boccone mi gusto i quattro cannoncini. Partendo da quello piu' delicato al piu' forte...cannella, cioccolato, zenzero e peperoncino.<br />
La cannella che mi ricorda i dolci della nonna, i profumi di casa, i dolci delle feste, profumo di buono, di speziato, di bei momenti spensierati. Perchè qualcuno ne ho avuto pure io.<br />
Il cioccolato fondente che dà una botta al palato, con il suo profumo intenso, la sua forza, cosi' nero, denso, che mi ricorda i budini che mi faceva trovare la nonna, rigorosamente scodellati su un piatto dai bordi a piccoli quadretti bianchi e rossi, che io mangiavo avidamente senza nemmeno sedermi.<br />
Il cioccolato con lo zenzero, perchè sembra che non ci sia niente, ma il pizzicore finale ti arriva e ti sorprende.<br />
Il cioccolato con il peperoncino, la botta finale. Fuoco in bocca che si stempera con la sfoglia delicata e deliziosamente burrosa.<br />
Quattro gusti. Come le stagioni. Come i tempi di una sinfonia. Come le fasi della vita. Che ti sorprende sempre. Che ti fa incazzare. Che a volte da e a volte toglie. Che a volte sembra solo che ti toglie. E siccome tu solo sai come sorprenderti, come amarti, come stare bene, non aspettare che lo facciano gli altri, che non sempre sono in sintonia con te, non per cattiveria, ma perchè l'animo umano è altro che un labirinto e non tutti vogliono entrare o trovare la via d'uscita o capirti.<br />
Fai le cose che ti fanno stare bene, il piu' possibile. Indossa l'impermeabile, aiuta senza tirarti indietro ma senza essere sopraffatto dagli eventi. Vivi momenti di follia e quello che il momento ti dice di vivere. Da sola o con gli amici poco importa. Fosse solo anche gustare in santa pace un cannoncino colmo di crema. Perchè se anche questo fa parte della tua vita, vivilo senza vergogna....<br />
(e queste parole le grido a me stessa, affinchè mi entrino davvero in testa)<br />
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E ora passiamo alla ricetta. Tutta la descrizione la trovate <a href="https://121gradi.blogspot.it/2017/10/i-cannoli-o-cannoncini-di-sfoglia-e.html">qui</a><br />
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Pasta Sfoglia per cannoli o cannoncini<br />
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( con queste dosi ho realizzato 40 cannoncini ed è avanzato metà impasto)<br />
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Ingredienti</div>
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per il panetto</div>
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350 g burro </div>
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150 g farina 00</div>
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per il pestello</div>
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350 g farina 00</div>
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150 g burro</div>
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20 g sale(io 10g)</div>
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Malto (facoltativo) g 10</div>
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Acqua fredda g 50</div>
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Vino bianco secco g 60<br />
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Per la crema pasticcera<br />
4 uova<br />
100 g di zucchero<br />
40 g di farina<br />
500 ml di latte</div>
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vanillina<br />
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30 g cioccolato fondente al 90%<br />
cannella, zenzero disidratato, peperoncino q.b.<br />
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Qui i consigli di Francesca e anche miei ovviamente:<br />
La consistenza del panetto deve essere simile a quella del pestello. Ma date retta a me, per noi che lavoriamo per lo più tra le mura di casa è meglio se il panetto è un po' duro del pestello.<br />
– Il burro deve avere buona acidità e resistenza allo stress. Si può utilizzare burro estruso in placche con punto di fusione leggermente più alto del burro (38°C anziché 36°C). Si può, io non l'ho mai usato in vita mia, anzi non credo di averlo mai nemmeno visto questo burro. Utilizzo solitamente burri di ottima qualità con una buona resistenza allo stress.<br />
Il sale va sciolto nell’acqua del pastello, nella misura di 10-20 g/kg farina<br />
La sfoglia andrebbe lavorata in un ambiente climatizzato (umidità al 40%), idealmente su un tavolo refrigerato ma anche qui, se siamo a casa nostra e non siamo ancora in grado di cambiare gli eventi atmosferici e le stagioni in corso, non è che non facciamo la pasta sfoglia. Ci attrezziamo e lavoriamo sui tempi di riposo in frigorifero: se è caldo allungheremo i tempi di riposo, faremo raffreddare più volte in frigo. Ricordate che il vero segreto è guardare e toccare la pasta mentre la lavorate nelle varie stratificazioni, lei vi dirà quando è stanca ed ha bisogno di riposare. Se risulterà difficile da stendere durante i giri vorrà dire che è una pasta stressata e che deve riposare, se sentirete la materia grassa trasudare dalla pasta anche; dritta in frigo.<br />
La pasta sfoglia va tirata sempre nel senso delle due aperture, altrimenti in fase di cottura si ritira<br />
Rispettate i tempi di riposo. Sempre e comunque anche se non ne avete voglia, ne va del risultato finale. Ricordate che più la farina è forte più i tempi si allungano.<br />
Per evitare che si formi la crosta avvolgete ,di volta in volta, la pasta in un sacchetto di plastica o in pellicola alimentare e riponetela in frigorifero<br />
La cottura ideale dovrebbe essere a 190°C-200°C forno statico. Sappiamo però che ogni forno è diverso perciò conoscendo il vostro fate attenzione.<br />
Si conserva a crudo non oltre 2/3 giorni in frigorifero ma si può congelare e successivamente utilizzare, perciò quando decidete di farla fatene in quantità.<br />
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Procedimento</div>
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Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia.</div>
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Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.</div>
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Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo.<br />
<br />
Nel frattempo ho preparato il pestello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.<br />
Lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso<br />
Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyboVkGn8Q6J0vuKOPQGoipnT_SZWCSHbXXC42DjctWl_mmgbL2JGQwBXghvdm3hN-wtGARUUHKErTKd2HwkfbDHIPuBRfOZdxnHPqKNlDpjUOON7YszNejbnvQ7fEsDwv5ogidDPfIl5T/s1600/impasto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyboVkGn8Q6J0vuKOPQGoipnT_SZWCSHbXXC42DjctWl_mmgbL2JGQwBXghvdm3hN-wtGARUUHKErTKd2HwkfbDHIPuBRfOZdxnHPqKNlDpjUOON7YszNejbnvQ7fEsDwv5ogidDPfIl5T/s400/impasto.jpg" width="400" /></a></div>
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Qui, le fotografie con i vari passaggi, descritti nello specifico piu^sotto. </div>
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Inserire il pestello- sovrapporre- schiacciare e stendere-fate la prima piega a tre. Riposo 20 minuti</div>
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Riprendete la sfoglia- schiacciate e stendete- fate la piega a quattro. Riposo 20 minuti</div>
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Ripetere la piega a tre. Riposo</div>
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Ripetere la piega a quattro. Riposo</div>
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Ripetere la piega a tre. Riposo</div>
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Ripetere la piega a quattro. Riposo</div>
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Piu' difficile a scrivere che a farsi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7VyFNXpneBqGR1-nUorimmtWqwDQ_2AsHuff7_RD2ZAhoLiQJLJuYs5hJJjnTWWqnEofrmo8BjjZDr_ds9BNnMkafPU2EpZY4KAdY9HkBDVPw-XuT3qDONBwvNuzcWKpWOEcWTKB6MVai/s1600/collage+pieghe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1150" data-original-width="1600" height="460" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7VyFNXpneBqGR1-nUorimmtWqwDQ_2AsHuff7_RD2ZAhoLiQJLJuYs5hJJjnTWWqnEofrmo8BjjZDr_ds9BNnMkafPU2EpZY4KAdY9HkBDVPw-XuT3qDONBwvNuzcWKpWOEcWTKB6MVai/s640/collage+pieghe.jpg" width="640" /></a></div>
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Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di darli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.</div>
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Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta </div>
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A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta, in modo tale da ottenere quattro strati. Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti,lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.</div>
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A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.</div>
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Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io l'ho lasciata tutta la notte.<br />
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Riprendere l'impasto, stenderlo con il mattarello in una sfoglia non troppo sottile, si puo' fare anche con la macchina della pasta, tagliare a listarelle larghe due dita, ungere i conetti e avvolgere la pasta sfoglia sovrapponendo leggermente i lati. Passare i conetti nello zucchero semolato e cuocere in forno a 180° guardati a vista, perchè è un attimo bruciarli!</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvW9UTJKLL-3P_bOv2xfeIffbvGXMS9VGJ2jcJVLwBqEEK_pSzXSSNXAQF0qYna3d2jC7HB9eZtxE7mybvuekdOY6RTMeXnMlxO6JvaUlOCnDf_ELvV7ldOWGACizlm9OO9CyYLyq_Tp6l/s1600/cannoncini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="953" data-original-width="1600" height="380" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvW9UTJKLL-3P_bOv2xfeIffbvGXMS9VGJ2jcJVLwBqEEK_pSzXSSNXAQF0qYna3d2jC7HB9eZtxE7mybvuekdOY6RTMeXnMlxO6JvaUlOCnDf_ELvV7ldOWGACizlm9OO9CyYLyq_Tp6l/s640/cannoncini.jpg" width="640" /></a></div>
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Anche il giorno prima, preparate la crema pasticcera. Dividete tutti gli ingredienti in metà dose e in due pentolini separati sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete la farina setacciata, la vanillina e a filo il latte tiepido. Per quella al cioccolato aggiungete il cioccolato tagliato a pezzetti che si scioglieranno durante la cottura. Fate addensare e raffreddare Nella crema pasticcera di base aggiungete un cucchiaino di cannella (o di piu secondo i vostri gusti). In quella al cioccolato, dividetela in tre parti. Una la lasciate al naturale, in una aggiungete un cucchiaio di zenzero in polvere e nell'altra una punta di peperoncino ( o di piu' secondo i gusti personali).<br />
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Farcite i cannoncini con le creme preparate</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjosWjmp_e8YUWF07j-gx7wDTYnjkzIoGeq493dLowNQxLJ1KVYvIFCVM3ry9eJo9ykBs0YWhY8xtWJkkYFX5Bk8Rj2FLzADKyguWFpHyXv1AT-P9eoJzlnWQijck1IYl_ztUQ8r79JfNPt/s1600/riempimento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="897" data-original-width="1600" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjosWjmp_e8YUWF07j-gx7wDTYnjkzIoGeq493dLowNQxLJ1KVYvIFCVM3ry9eJo9ykBs0YWhY8xtWJkkYFX5Bk8Rj2FLzADKyguWFpHyXv1AT-P9eoJzlnWQijck1IYl_ztUQ8r79JfNPt/s640/riempimento.jpg" width="640" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8u9tbPmafzBpiICh3sQ9GYl0S1EtkTcHSt1n-u3wSxGa5gtOgqmyaRrkCg1CXvxugTHz9fic3G4sZR4GlxncTOOfYVPZm-xJzTr3yX_mJ7CQByjVg6QoYKzkp9Tqiz-lgVqS9m9GDKfQC/s1600/particolare+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
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Come decorazione, intingete i cannoncini alla crema nella cannella (o lasciateli senza, tanto è già all'interno), quelli al cioccolato con pezzetti di zenzero tritato e una grattugiata di peperoncino</div>
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E la soddisfazione piu' bella? Essere riuscita a preparare dei cannoncini sorprendentemente buoni, apprezzati dal marito che ha detto "Buoni cosi' non li hai mai fatti, devi farli piu' spesso" e i complimenti dai colleghi di mio marito, che durante la pausa caffè tra un esame e l'altro, se li sono sbafati in un boccone....</div>
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con questa ricetta partecipo alla sfida n. 68 di <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/10/06/mtc-n-68-la-ricetta-della-sfida-ottobre/">Mtc</a><br />
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<a href="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/10/banner_sfidadelmeseCANNOLO_68.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="_banner_sfidadelmeseCANNOLO_68" border="0" height="152" src="https://www.mtchallenge.it/wp-content/uploads/2017/10/banner_sfidadelmeseCANNOLO_68.jpg" width="320" /></a></div>
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Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-87580134266256982572017-09-23T23:11:00.000+02:002017-09-23T23:11:13.452+02:00Tagliolini di semola di grano duro alla borraggine con sugo di molluschi, crostacei e alici croccanti<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVDrsE9h1bhT6287ILLrU97HCabHtNg-Gw4hFR0C25CPQkBJScQe46DlaUG3owdx7PMTEeuQSR7P0QhZsWlwBiAx_GAbSNIhmJbrx-TPuGpnD_FXtMnGax5knULSURUJeoAZR-kSjddXf3/s1600/tagliolini+per+mtc+67.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1078" data-original-width="1600" height="430" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVDrsE9h1bhT6287ILLrU97HCabHtNg-Gw4hFR0C25CPQkBJScQe46DlaUG3owdx7PMTEeuQSR7P0QhZsWlwBiAx_GAbSNIhmJbrx-TPuGpnD_FXtMnGax5knULSURUJeoAZR-kSjddXf3/s640/tagliolini+per+mtc+67.jpg" width="640" /></a></div>
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Finito il "letargo estivo" eccoci di nuovo catapultati nel "pazzo" mondo <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/05/mtc-n-67-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a>. Di già??!! Ma io non sono pronta! Nè mentalmente, nè fisicamente, nè "temporaneamente" (nel senso di tempo)....<br />
Ma alla sfida non si sfugge. quindi, armiamoci di "calma e gesso" e andiamo a leggere la ricetta che la vincitrice della scorsa sfida, <a href="http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/">Cristina Gallitti</a> del blog <a href="http://poverimabelliebuoni.blogspot.it/">Poverimabelliebuoni</a> ha lanciato tra noi, la n. 67 di <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/05/mtc-n-67-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a> Che fosse questa c'era un po' da aspettarselo e immaginarselo. Lei, "la signora delle acciughe", non poteva che proporci un piatto simile, che potrebbe sembrare semplice e scontato, ma che in realtà non lo é.<br />
Devo confessare che all'inizio ho letto velocemente il regolamento solo per "farmi una prima idea". Si, quella che volevo saltare questo mese, dopo che l'ho letto...non bastava mettere gusci, pesci e molluschi cosi' alla "disperata", ma seguire un certo criterio, e lavoro, e gusto e le foto obbligatorie e i divieti e gli obblighi e motivare anche il perchè si sono scelti quegli ingredienti, insomma, emozionare pure! Il regolamento è sempre lo stesso, perchè qui si pretende il meglio, ma chissà perchè questa volta mi ha "angosciato" e "ansiato" piu' del solito.<br />
Forse perchè ora piu' di altri momenti, non so nemmeno quasi chi sono. Sono talmente presa in mille cose da fare e vivere che davvero mi sembra che mi manchi la terra sotto i piedi, e mi assale la sensazione che la mia giornata non sia mai abbastanza lunga per riuscire a fare tutto quello che voglio fare. A partire dal "dividermi" per seguire i concerti del marito o della creatura o andare dove suonano entrambi, che è una bellissima emozione. Emozioni contrastanti come quella per la quale non mi do risposta, la "sparizione" senza nessun motivo da parte di una coppia di amici (o forse creduti tali?) con i quali abbiamo condiviso quasi tutti i momenti della nostra vita per circa 15 anni, o quella provata al mare per festeggiare il 30esimo anniversario di matrimonio, con torta a sorpresa e secchiello con spumante, omaggiati dai gestori dell'hotel, e i clienti che in piedi con il flute in mano, ci cantavano gli auguri...si vabbè...i fidanzatini di Peynet!! e il lavoro stressante, le visite, gli esami, la poca voglia di cucinare, siamo solo in due, e dopo 8 ore di pc, tutto ho fuorchè la voglia di mettermi ancora seduta e pubblicare ricette, che se preparo e fotografo stanno nella cartella "da pubblicare" chissà fino a quando, la creatura che non chiama, che l'ultima volta ti ha risposto "Insomma, quando ho voglia ti telefono" ed è da 15 giorni che non si fa sentire e questo non aiuta il mio umore di sicuro. Certo potrei farlo io, e mi trattengo a stento dal farlo, perchè mi tornano in mente le sue parole. Evidentemente sta bene cosi'. Ormai prende sempre piu le distanze dal "nido". Ovvio che sia cosi'. "Ovvio" pero' a parole. Perchè fa male al cuore. Non sono mai stata una mamma appiccicosa e stressante. "Presente e distante" si. E diffido da quelle mamme "mielose" che tutte orgogliose esordiscono con "io e mia figlia dialoghiamo sempre, mi telefona piu' volte durante il giorno, ci diciamo sempre tutto e lei mi dice e racconta tutto" Seeeee.....svegliaaaa...tutto quello che vuole dirti!! Insomma, per la serie, mia figlia non mi ha mai chiamato con la webcam per dirmi "mamma, ho un fastidioso prurito intimo, non so come fare" e io pronta a suggerire la cremina giusta, tutta orgogliosa di risolvere il suo problema a distanza! ahahah... penso che se dovesse succedere mi preoccuperei piu' che del suo prurito intimo, della sua sanità mentale!<br />
<br />
E poi c'è l'altro impegno. Quello per il quale forse riesco a ritornare a galla e a riempire i miei momenti "bui". I due cori. Si, perchè uno non bastava no?! E cosi' tra Mottetti e Gloria di Vivaldi e arie d'opera e canti spiritual e Carole natalizie, e si, perchè il Natale quando arriva arriva....l'impegno, si rivela piu' "importante" di quanto credessi. Le lezioni di vocalità con l'insegnante, che per dirla in maniera piu' figa oggi si dice "coach vocalist". La preparazione a due concorsi a ottobre e novembre, tutto tassativamente a memoria, in inglese e in latino, e io che ho la memoria di Dori del film Nemo, sono a posto! La registrazione da mandare ad un grande compositore <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/John_Rutter">John Rutter</a> per farci conoscere, e poi il viaggio in Francia per una sorta di gemellaggio con un coro francese, a Bourg en Bresse, si , la città dove allevano con un disciplinare rigidissimo, i costosissimi polli e fanno persino le mostre...vabbè uniamo arte e cucina.<br />
<br />
Se volete un "assaggio" del coro dove canto, potete ascoltare questi brani: <a href="https://youtu.be/E2l9TNZFTOc">Kyrie</a> di Delibes, la struggente <a href="https://youtu.be/_wMG-YX4vco">Shenandoah</a> o <a href="https://youtu.be/cIsDlR2dtyQ">Chili con carne</a> (alcuni dei pezzi che hanno registrato gli scorsi anni quando io ancora non c'ero )<br />
E per dirla tutta, sono appena ritornata dal ritiro del coro, da stamattina alle 9 che proviamo e cantiamo, e domani di nuovo, quindi, prima di riprendere lo studio delle parti butto giu' "due righe" e la ricetta perchè altrimenti corro il rischio di dimenticarmi di farlo. Sono stanca ma contenta e anche spaventata per quello che mi aspetta. Insomma, mettermi alla prova alla mia veneranda età....<br />
Insomma, tra alti e bassi, sbalzi d'umore, frizzi e lazzi, mi sono messa a cucinare qualcosa di "decente" senza pensare alla bilancia almeno per una volta e dopo tanto tempo. Questo piatto quindi, è composto da un bel po' di ingredienti, che anche io pero', già non ho tutto questo tempo, e ho preso molluschi ecc che prevedevano tipi differenti di cottura e preparazione, che rispecchiano un po' il momento della mia vita....scandita da "tanta roba", che han pero' reso il tutto molto saporito<br />
<br />
Certo che, cantare tutto il repertorio mentre flambavo, spinavo, sfumavo e friggevo ha reso tutto meno pesante. Sono entrata in cucina alle 16 e ci siamo seduti a tavola alle 19.30!<br />
E quando mio marito ha ingoiato la prima forchettata, ha detto "dobbiamo farla piu' spesso, è proprio buona", mi ha fatto un gran piacere ma non "capisco" il plurale...ahahah. Forse perchè ha contribuito a fare la spesa?!<br />
Qui i preziosi consigli sui <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/11/mtc-n-67-i-formati-di-pasta/">formati di pasta</a> e <a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/12/pulire-e-sfilettare-il-pesce/">come sfilettare il pesce</a><br />
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Veniamo al dunque, altrimenti poi mi addormento sugli spartiti.....le quantità degli ingredienti sono variabili, nel senso che dipende dai gusti di ognuno se preparare un piatto con piu' o meno pesce.<br />
Quindi non mettero' le dosi, che si "intuiscono" comunque nella fotografia.<br />
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Ingredienti<br />
Cozze e vongole già sgusciate<br />
cozze col guscio<br />
cozze verdi col guscio<br />
vongole veraci del Mediterraneo<br />
capesante<br />
gamberetti<br />
alici<br />
scampi<br />
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<br />
250 g di tagliolini<br />
3 spicchi di aglio<br />
pomodorini ciligini<br />
passata di pomodoro<br />
olio extravergine di oliva qb<br />
olio per friggere qb<br />
pangrattato qb<br />
prezzemolo qb<br />
vino bianco (io Muller Thurgau) qb<br />
brandy qb<br />
1 scalogno<br />
<br />
Esecuzione<br />
Sgusciate i gamberetti e gli scampi (tenetene due con la testa per l'impiattamento), togliete il filamento centrale. Fateli insaporire in due padelle separate con un filo di olio extravergine d'oliva e un bicchierino di Brandy, facendoli flambare.<br />
<br />
In tre tegami separati versate un filo di olio extravergine d'oliva e uno spicchio di aglio. Aggiungete le vongole sgusciate, i due tipi di cozze e le vongole veraci e lasciate insaporire brevemente. Versate un bicchiere di vino bianco per ogni tegame e lasciate sfumare. Aggiungete il prezzemolo tritato e fate cuocere fino a quando si saranno aperti tutti i gusci.<br />
Togliete la parte arancione alle capesante e fatele sfumare in un tegame con un filo di olio extravergine e un goccio di vino bianco.<br />
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<br />
In una larga padella fate soffriggere lo scalogno e lo spicchio d'aglio. Versate la passata di pomodoro Mescolate e aggiungete le cozze e le vongole sgusciate, i gamberetti, gli scampi senza guscio e le capesante. Quasi a cottura ultimata aggiungete i pomodorini tagliati a metà e a fine cottura aggiungete i molluschi col guscio.<br />
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<br />
Mentre si cuoce il sugo spinate le alici, partendo con lo staccate la testa, tirare verso il basso lungo la pancia per togliete le interiora. Aprite delicatamente a libro, togliete la lisca centrale. Passarle delicatamente sotto l'acqua e asciugarle.<br />
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<br />
Passate le alici nel pangrattato, arrotolatele e infilzatele su uno stuzzicadenti due a due o come preferite. Friggetele in abbondante olio, scolatele e appoggiatele su carta da cucina.<br />
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<br />
Fate cuocere la pasta per il tempo indicato sulla confezione, scolatela non del tutto e versatela nella padella con il sugo. Mantecate e servite aggiungendo altri gusci, gli scampi e gli spiedini di alici fritte<br />
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....e siccome come ho scritto sopra, ho la memoria di Dori, avevo preparato i gusci delle capesante con un "assaggio" di pasta, una sorta di monoporzione da servire ad un pranzo, cena, buffet....pero' mi sono dimenticata di fotografarla....vabbè.....</div>
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con questa ricetta partecipo alla sfida n 67 di </div>
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<a href="https://www.mtchallenge.it/2017/09/05/mtc-n-67-la-ricetta-della-sfida/"><img height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1QYAiDrxeJqNAv_YH7Ve5CO4e-P7e9TlkGB2cFIjhB2NWCv4JjCZLJ4nScoI5PPYMbPszYyPPBFvzyMgp5aS9yaG2j2YEmp2HZBFBIWrBgFbi1Hn0LBMcL-q_BogyJq2IZrZoyuNPTyuh/s320/banner_sfidadelmese_67-1024x489.jpg" width="320" /></a><br />
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-91893524842929657622017-08-13T22:45:00.000+02:002017-08-14T07:03:44.924+02:00Insalata di riso con Roquefort. pera. sedano, rucola e noci<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrFkNB7hSESE5Wlv-KyjZj1y4YcF2x_BtXWfVPyXOVM1LI1ZEIY8mj0S8jGvwyOZWANsGj2ZkymGzfzFa7lBcAOSYlrUZmKn37cSB3tHNVQkUtCObrY8sPhd6Bezo6259dFK5-LygyFJlD/s1600/FotoJet+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="417" data-original-width="478" height="556" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrFkNB7hSESE5Wlv-KyjZj1y4YcF2x_BtXWfVPyXOVM1LI1ZEIY8mj0S8jGvwyOZWANsGj2ZkymGzfzFa7lBcAOSYlrUZmKn37cSB3tHNVQkUtCObrY8sPhd6Bezo6259dFK5-LygyFJlD/s640/FotoJet+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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Il blog langue da molto tempo, per i piu' disparati motivi. Non era mai capitato un periodo cosi'lungo!</div>
Che cosa mi ha fatto decidere di ricominciare, anche se la parola ricominciare è una parola grossa?<br />
Un "invito" da parte di un personaggio che mi è sempre risultato simpatico (e lo dico per davvero), Leonardo Romanelli, "toscanaccio" gastronomo, giornalista, sommelier, critico.... che un giorno, sulla pagina di fb ha pubblicato un post dove invitava blogger e non, a inviargli ricette di insalate di riso per un contest, cosi' mi sono detta "perchè no?".<br />
Le origini di questo piatto le trovate descritte <a href="http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/giornata-nazionale-dellinsalata-riso/">qui</a> mentre i ricordi mi riportano alla mia infanzia e giovinezza. Quando il lunedi' di pasquetta, la zia Nice, che aveva una Posteria vicino ai Navigli, portava al picnic che si trascorreva tassativamente insieme ogni anno, ogni ben di dio: nervetti, insalata russa, insalata di riso, affettati, uova sode...il tutto consumato seduti per terra sui plaid a quadri o seduti su traballanti seggioline di tessuto appoggiati ad altrettanto traballanti tavolini, che per noi bambini erano "magici"....si aprivano a libro e ne uscivano quattro seggioline di una scomodità e sicurezza molto discutibili. Seguivano poi il caffè per i grandi, fatto con la caffettiera messa su un traballante, pure lui, fornelletto a gas....Bellissimi indelebili ricordi.<br />
In tempi piu' vicini, l'insalata di riso, ha preso un po' le sembianze di un qualcosa "svuota frigo", un po' come per le torte salate o di pasta sfoglia, dove vanno a finire miseramente fondi di salumi, "culi" di formaggio, e altro ancora. Oppure ingredienti acquistati proprio per l'occasione, una miriade di colori e sapori, che ora, mi sembrano quasi "esagerati". Certo, il risultato è un piatto allegro, colorato, multisapore che fa festa....ma io, per la mia insalata, ho preferito utilizzare pochi ingredienti, quasi tono su tono, dai gusti contrastanti: il sapore deciso e pungente del Roquefort, che potete sostituire con un italianissimo Gorgonzola, il dolce delle pere, il fresco del sedano, il pizzicore della rucola e il croccante delle noci. Forse perchè ora sono in un periodo "minimal", serioso, riflessivo, non caciarone. Sul preludio della Manon Lescaut di Puccini, perchè cucino sempre con sottofondo musicale, il risultato è quello che vedete nella fotografia....<br />
<br />
Ingredienti<br />
200 g riso<br />
250 g Roquefort<br />
2 pere coscia<br />
3 gambe di sedano<br />
rucola secondo i gusti<br />
gherigli di noci secondo i gusti<br />
olio extravergine di oliva q.b.<br />
pepe<br />
<br />
Esecuzione<br />
Fate cuocere il riso per circa 15 minuti. Trascorso il tempo, scolatelo e raffreddatelo sotto l'acqua corrente per fermare la cottura. Versatelo in una zuppiera e conditelo con un filo di olio extra vergine di oliva. Aggiungete cubetti di Roquefort, la pera tagliata a dadini. la rucola tagliata sottile, i gherigli di noci e il sedano tagliato a rondellle al quale avrete tolto i filamenti.<br />
Mescolate delicatamente e impiattate.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNMekMVDfv-9gSjVYlM7Mf2AYccc85rsNpRfHFzuIkGTFxR3cM8xOc91d6drAcBOZIDvOObEoL5HyFP5cyv5-U5D0lPEFS57QoeyaRMVRKh5sxeE2uuOu18bDFJaA4eEd7KMcaMDb74aok/s1600/FotoJet+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="640" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNMekMVDfv-9gSjVYlM7Mf2AYccc85rsNpRfHFzuIkGTFxR3cM8xOc91d6drAcBOZIDvOObEoL5HyFP5cyv5-U5D0lPEFS57QoeyaRMVRKh5sxeE2uuOu18bDFJaA4eEd7KMcaMDb74aok/s640/FotoJet+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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</div>
<span id="goog_91444483"></span><span id="goog_91444484"></span><br />
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-20771949813431562082017-05-27T09:00:00.000+02:002017-05-27T09:00:08.592+02:00La mia Caesar salad per il Club del 27<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuF4pxiIYKiQh9cZVPKn2qZI_zeM1DXmFSbztnVbd3Fo8uNOOu-y-G6JZ_B2GForRVsJt9KUf-BbQCIZmhHTS4gOKCseSYEtt2LEKNOZieQ5JYbv9mVmmdgSeqqeuo2UhvgikpCbcvuOYu/s1600/DSC_0344+club+27.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1064" data-original-width="1600" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuF4pxiIYKiQh9cZVPKn2qZI_zeM1DXmFSbztnVbd3Fo8uNOOu-y-G6JZ_B2GForRVsJt9KUf-BbQCIZmhHTS4gOKCseSYEtt2LEKNOZieQ5JYbv9mVmmdgSeqqeuo2UhvgikpCbcvuOYu/s640/DSC_0344+club+27.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Una fresca insalata per il mio secondo appuntamento con le ricette per il <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/27/club-del-27/">Club del 27</a> , targato <a href="http://www.mtchallenge.it/">Mtc</a><br />
L'elenco di ricette "ripescate" tra le tante eseguite nella sfida sulle insalate, erano molto interessanti, ma il poco tempo e altri motivi, purtroppo, non mi hanno permesso di proporne altre. Io, che durante quella sfida, proposi ben 28 ricette di insalate di tutti i tipi!<br />
Per chi volesse, anzi, lo consiglio, puo' trovarle, insieme a tante altre e ad altri consigli, nel libro <a href="http://www.sagep.it/easyStore/SchedeVedi.asp?SchedaID=2105">Insalata da Tiffany</a>. Un libro da tenere sempre a portata di mano, da sfogliare, utilizzare, e regalare. Adesso poi, che arriva l'estate e tutti vogliono stare leggeri e mangiare cose fresche...<br />
Questa famosissima insalata è una di quelle, interpretata i maniera diversa da tutte/i noi che l'abbiamo presentata, ma presente nel libro. All'epoca della sfida la presentai <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2013/06/caesar-salad.html">cosi'</a>.<br />
Questa è stata realizzata seguendo le indicazioni di <a href="http://cozzaman.blogspot.it/2013/06/una-caesar-salad-per-mtc.html">Leo</a> del blog <a href="http://cozzaman.blogspot.it/2013/06/una-caesar-salad-per-mtc.html">Cozzaman</a>.<br />
<br />
Ingredienti<br />
4 cespi di lattuga romana (quella allungata)<br />
60 g di Parmigiano Reggiano<br />
4 uova<br />
10 cucchiai di olio extra vergine di oliva<br />
2 limoni<br />
4 spicchi di aglio<br />
<br />
12 gocce di salsa Worcestershire<br />
6 fette di pane casereccio<br />
Sale e pepe qb<br />
<br />
Esecuzione<br />
Per i crostini<br />
In una ciotola, versare 6 dei cucchiai di olio extra vergine dal totale, un pizzico di sale, gli spicchi di aglio privati della camicia e leggermente schiacciati. Lasciate in infusione il tutto per circa 10 minuti.<br />
Tagliate nel mentre le fette di pane in cubetti di circa 1 o 2 cm.<br />
Versate l’olio aromatico in una padella, scaldatelo, e friggete letteralmente i cubetti di pane, avendo cura di girarli su ogni lato, appena iniziano a dorarsi.<br />
Scolateli e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina.<br />
<br />
Per il condimento<br />
Spremete il limone in un colino, così da filtrarne il succo. Aggiungete la salsa Worcestershire, il parmigiano reggiano grattato e mescolate energicamente.<br />
Riempite d’acqua un pentolino, portate a bollore, e aggiungete le uova, precedentemente lavate sotto acqua corrente, facendole bollire per 1 minuto esatto. Raffreddatele sotto acqua fredda, sgusciatele nella ciotola del condimento, e amalgamatele subito al tutto con una frusta a mano. Salate e pepate.<br />
Unire i crostini e mescolate affinchè “bevano” il condimento.<br />
Staccate con cura le foglie dell’insalata, lavatele senza romperle, asciugatele con carta assorbente.<br />
<br />
Composizione<br />
Sul fondo del piatto, spezzettare le foglie di insalata creando un “letto”, condire col restante olio, sale e pepe e aggiungere i crostini imbevuti. Mescolare rapidamente e servire in tavola.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwkLfvNV5JaLa4iHc9B6V5kn6v1mCnfoRPJZEj23OFYzPD9CA_APZTFQ0Nvwec4F00O9qOeNucZmdQbv9DC8VNkrcZYX4ko7i556wIXgjYXyxPl6TJANajM1ZJxXDMlJreX2c3VxaqlT96/s1600/banner+maggio+club+27.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="679" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwkLfvNV5JaLa4iHc9B6V5kn6v1mCnfoRPJZEj23OFYzPD9CA_APZTFQ0Nvwec4F00O9qOeNucZmdQbv9DC8VNkrcZYX4ko7i556wIXgjYXyxPl6TJANajM1ZJxXDMlJreX2c3VxaqlT96/s200/banner+maggio+club+27.jpg" width="141" /></a></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsNAy09RbwP-YeKtmU8Q9G7oG_r_OvvEbGGTbdIzvKjF9kBeNCwbNHIcIPUlwiHBQ8w9cPLAKxBIJeDIzSvLwM_RuC8mB-S6JN_68adaSWLqpurPWDCmFvZPE_TroGp357xSqTTQykgbU6/s1600/banner+club+27.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="851" height="118" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsNAy09RbwP-YeKtmU8Q9G7oG_r_OvvEbGGTbdIzvKjF9kBeNCwbNHIcIPUlwiHBQ8w9cPLAKxBIJeDIzSvLwM_RuC8mB-S6JN_68adaSWLqpurPWDCmFvZPE_TroGp357xSqTTQykgbU6/s320/banner+club+27.jpg" width="320" /></a></div>
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<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-84479503905191483012017-05-26T08:00:00.000+02:002017-05-27T06:12:03.929+02:00Leber chenedi per la tappa San Candido-Piancavallo del Giro d'Italia Aifb<img src="http://farm9.staticflickr.com/8637/16132627638_6499e64c1c_b.jpg" height="424" width="640" /><br />
<br />
Per questa tappa del Giro d'Italia targato <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/">Aifb</a> vi propongo questi gustosissimi <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/01/leber-chenedi-chenedi-di-fegato-o.html">Leber chenedi</a>. L'ingrediente che li caratterizza è il fegato, che non a tutti piace, ma per gli estimatori e i golosi sono una vera delizia!<br />
<br />
Seguiteci fino alla fine.....<br />
<br />
<img height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-A3JZtb55p8oCokR8kZMcU0w6BJiqMs5ABGFEEnrDnmYGNi-Mvz7SDJzvV3saaKdB74qkFU1qILDfseyoPKy1zVQr_-Xkdx_vFTNf3POElX_uP3UXu-eoPzqLWqeoSz7i6mUeS1EEmB8C/s200/Gran-Tour_Giroditalia.jpg" width="200" /><br />
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-50848034588995832432017-05-25T08:30:00.000+02:002017-05-27T06:11:46.502+02:00Chenedi Ampezzani e la tappa Moena-Ortisei del Giro d'Italia Aifb<br />
<img src="http://farm8.staticflickr.com/7477/16247196576_288024bdcc_b.jpg" height="539" width="640" /><br />
<br />
Siamo ormai quasi in dirittura d'arrivo. IL Giro d'Italia <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/">Aifb</a> prosegue tra le bellissime cime delle Alpi.<br />
E prosegue anche la carrellata di questi buonissimi <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/01/canederlio-chenedi-ampezzaniper-la.html">Chenedi Ampezzani</a>......<br />
<br />
<img height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-A3JZtb55p8oCokR8kZMcU0w6BJiqMs5ABGFEEnrDnmYGNi-Mvz7SDJzvV3saaKdB74qkFU1qILDfseyoPKy1zVQr_-Xkdx_vFTNf3POElX_uP3UXu-eoPzqLWqeoSz7i6mUeS1EEmB8C/s200/Gran-Tour_Giroditalia.jpg" width="200" />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-62529061336490882062017-05-23T22:00:00.000+02:002017-05-27T06:11:28.856+02:00Canederli per la tappa Tirano-Canazei del Giro d'Italia Aifb<img src="http://farm8.staticflickr.com/7568/15671547714_f6e9825603_b.jpg" height="504" width="640" /><br />
<br />
Per il 100° anniversario del Giro d'Italia, continuando a partecipare all'iniziativa lanciata da <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/">Aifb</a>, rimaniamo in alta quota e gustiamoci questi sostanziosi e gustosi <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/01/chenedi-col-formeicanederli-col.html">Chenedi col formei</a> e <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/03/canederli-verdi.html">Canederli verdi</a>.<br />
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<img height="100" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-A3JZtb55p8oCokR8kZMcU0w6BJiqMs5ABGFEEnrDnmYGNi-Mvz7SDJzvV3saaKdB74qkFU1qILDfseyoPKy1zVQr_-Xkdx_vFTNf3POElX_uP3UXu-eoPzqLWqeoSz7i6mUeS1EEmB8C/s200/Gran-Tour_Giroditalia.jpg" width="200" />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-60230353291811296732017-05-23T19:21:00.002+02:002017-05-23T19:21:48.941+02:00Pizzoccheri di Teglio. Sciatt e Manfrigole e la tappa Tirano-Canazei del Giro d'Italia Aifb<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyebh8QNodh6VQjn_MfPwjCiOEY6W3weCudQALFBD6sa6lMkmYz6n3fzV8onwS5vYZGfjopiJ7kmqSQ_F3i5jh59OZQBi_S8_4nkh5lQBLqcPTh3I7o2hIBLZ2mEV9HHYPCsnsptNKtKTX/s1600/pizzoccheri+giro+d++italia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyebh8QNodh6VQjn_MfPwjCiOEY6W3weCudQALFBD6sa6lMkmYz6n3fzV8onwS5vYZGfjopiJ7kmqSQ_F3i5jh59OZQBi_S8_4nkh5lQBLqcPTh3I7o2hIBLZ2mEV9HHYPCsnsptNKtKTX/s640/pizzoccheri+giro+d++italia.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Continua il nostro Giro d'Italia virtuale e comodo per commemorare il 100° anno del Giro d'Italia. </div>
in collaborazione con <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/">Aifb</a><br />
Quello "vero" lo lasciamo fare agli atleti. Io mi "limito" a ripubblicare queste ricette che sono il testimone di una "maratona culinaria" non indifferente!: <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2014/11/pizzoccheri-di-teglio.html">Pizzoccheri</a>, <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/11/sciatt.html">Sciatt</a> e <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2012/09/le-manfrigole.html">Manfrigole</a> che soddisfano i palati piu' golosi, che vogliono gustare sapori genuini, "forti", rustici e semplici.<br />
Continuate a seguirci.... in questo viaggio. Ne scoprirete delle...buone!<br />
<br />
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<a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-A3JZtb55p8oCokR8kZMcU0w6BJiqMs5ABGFEEnrDnmYGNi-Mvz7SDJzvV3saaKdB74qkFU1qILDfseyoPKy1zVQr_-Xkdx_vFTNf3POElX_uP3UXu-eoPzqLWqeoSz7i6mUeS1EEmB8C/s320/Gran-Tour_Giroditalia.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
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</div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-1682734458240186232017-05-21T16:31:00.000+02:002017-05-21T16:31:42.186+02:00Quartetto di gnocchi con marmellata di cipolle rosse di Tropea, sesamo e Alga Nori<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhRwm9UlUqnbqkITYS2Ds92Myr0_b1yJu6K14ncMH5ZaCNz_3NL-B4neJowVtzjy-TQEfCnwsJ9EocSIEe8oZ0n4EnA1eSjCBsd2EWPPkVmpf39lJz7T7nLr_Cc5BDHg_mTBPF5efNUuQ6/s1600/DSC_0317+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="432" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhRwm9UlUqnbqkITYS2Ds92Myr0_b1yJu6K14ncMH5ZaCNz_3NL-B4neJowVtzjy-TQEfCnwsJ9EocSIEe8oZ0n4EnA1eSjCBsd2EWPPkVmpf39lJz7T7nLr_Cc5BDHg_mTBPF5efNUuQ6/s640/DSC_0317+1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Tutto comincio' con questi tre ingredienti:......<b style="background-color: white; font-family: Roboto, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px;"><span style="color: #77933c; font-size: 16pt;">sesamo, nori, arrow root</span></b><br />
Anzi no, cominciamo bene dall'inizio....un lontanissimo 22 settembre del 2015, caspita come passa veloce il tempo, mi sembra ieri! quando durante un <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/09/tutti-i-colori-della-marca-trevigiana.html">blogtour</a> organizzato da <a href="http://www.aifb.it/">Aifb- Associazione Italiana Food Blogger</a>, io e altre socie, abbiamo avuto l'occasione di conoscere alcuni dei prestigiosi marchi della zona trevigiana. Vi invito a leggere le realtà di questa fantastico territorio, in questo mio <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/2015/09/tutti-i-colori-della-marca-trevigiana.html">racconto di viaggio</a>.<br />
Tra tutti i marchi visitati in quell'occasione, oggi vi parlero' solo di uno in particolare, perchè da quel giorno, ho avuto l'occasione di incontrare nuovamente il sig. Adriano, il proprietario, a due importanti manifestazioni fieristiche: Cibus di Parma nel 2016 e TuttoFood al Rho appena concluso. E da quando ho conosciuto i suoi prodotti, non ho mai smesso di acquistarli e consigliarli. Di che prodotti sto parlando? Di un piatto che di solito si consuma di giovedi, che magari non hai voglia di preparare perchè ora che è pronto ti è scappata tutta la poesia, perchè non che sia difficile realizzarlo, ma ci vogliono dei tempi tecnici da rispettare, e cosi ti butti sulla prima confezione che trovi al supermercato, magari quella piu' pubblicizzata, ma che non vuol dire che sia poi la piu' buona.<br />
Si, sto parlando degli gnocchi. Ma non quelli plasticosi e mappazzoni che si attaccano al palato che poche volte in passato mi è capitato di assaggiare, facendomi prendere la decisione che è meglio farli in casa. Sto parlando di gnocchi "veri", proprio di patate vere e non in fiocchi, come quelli che si fanno in casa.<br />
Questa realtà si chiama <a href="http://www.gnocchimaster.com/">Master</a> e si trova a Vedelago, in provincia di Treviso. Il primo ricordo che è rimasto indelebile ancora oggi, è il profumo di patate che mi ha accolto nel piazzale dell'azienda....<br />
Le radici di Master hanno origini profonde ereditate dalle famiglie dei fondatori che storicamente operavano nel settore alimentare. Partendo nel 1980, con la commercializzazione di prodotti secchi e dolciari, hanno implementato la gamma con una linea di prodotti freschi e di gastronomia, per arrivare poi solo alla produzione degli gnocchi. Il figlio dei proprietari, Adriano, ci ha condotto all'interno del ciclo produttivo dell'azienda dove da una patata sporca di terra, nasce un morbidissimo e gustoso gnocco!<br />
Con un sistema di controllo totale garantito dalle più rigorose Certificazioni di qualità riconosciute a livello internazionale, quali UNI EN ISO 22000, BRC, IFS e ICEA: la certificazione di garanzia per la produzione di alimenti con materie prime derivanti da coltivazione biologica.<br />
Anche loro hanno un occhio di riguardo verso l'ambiente, impegnandosi a non sprecare l'acqua di lavaggio sporca, che attraverso un impianto di depurazione esce pulita, energia, e scarti di produzione.<br />
<br />
Tornata a casa, scoperto che il supermercato dove di solito faccio la spesa, aveva tra gli scaffali questi gnocchi...bè, non ho avuto nessun dubbio sull'acquisto. E anche mio marito aveva confermato che erano (e sono) veramente eccezionali, anche se io non avevo dubbi in proposito, avendo visto dal vero questa realtà produttiva. Presa dall'entusiasmo, quel giorno, ho pure "contagiato" una signora che era vicina a noi di fronte allo scaffale, ed era titubante, con in mano due confezioni diverse di gnocchi...io non ce l'ho fatta a stare zitta e le ho consigliato i <a href="http://www.gnocchimaster.com/">Master</a>. Bè, alla fine della spesa, era in cassa con le confezioni di questi gnocchi!! Mi veniva da ridere, ma ero soddisfattissima.<br />
<br />
Questo era quello che succedeva due anni fa. Ma veniamo ai giorni nostri...a quei tre " misteriosi" ingredienti in apertura...<br />
Quest'anno, a TuttoFood, era presente lo stand della <a href="http://www.gnocchimaster.com/">Master</a>, che ha organizzato una VeganMasterclass, lanciando poi tra le partecipanti, un Master Vegan Challenge. Loro ci avrebbero spedito a casa la fornitura di gnocchi, vegan (gnocchi Kamut, con farina di farro, con spirulina, con farina integrale, gnocchi rigati) mentre ognuna di noi avrebbe pescato da una mistery box tre bigliettini, che sarebbero stati tre degli ingredienti obbligatori da utilizzare per la realizzazione della ricetta. Ecco, a me sono capitati questi tre...smarrimento totale...come caspita li utilizzo, mi sono detta! Ok, il sesamo lo sanno tutti cos'è. Anche l'Alga Nori, chi non ha mai assaggiato un Onighiri? Ma l'arrowroot? Ho cercato in rete perchè davvero non la conoscevo E ho trovato qualche informazione, che potete trovare anche voi nel caso voleste approfondire l'argomento e l'utilizzo di questo ingrediente, che riassumo velocemente e brevemente qui: Non è "nient'altro" che un amido ricavato dalle radici di diverse piante tropicali, che studi archeologici hanno dimostrato esistessero addirittura 7.000 anni fa. "Arrowroot (o farina di Marante) rende chiari e brillanti gelati di frutta e impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio in gelati fatti in casa. Può anche essere usato come addensante per alimenti acidi, come la salsa dolce e acida asiatica. Viene utilizzato nella cottura per produrre una salsa chiara e saldata, ad esempio una salsa di frutta. La mancanza di glutine nella farina di arrowroot lo rende utile come sostituto di farina di grano per coloro che hanno un'intolleranza al glutine"....<br />
<br />
Alla fine, sono riuscita a schiarirmi le idee e a pensare al mio piatto.<br />
Ho utilizzato quattro tipi di gnocchi, servendoli come finger food, ogni gnocco avvolto da un "nastro" di Alga Nori (solo la lunghezza necessaria per richiuderlo, per non prevaricarne il gusto), su una base di marmellata di cipolle di Tropea fatta in casa da mio marito, legata dall' arrowroot per renderla leggermente piu' densa ed edibile insieme allo gnocco senza difficoltà, insomma. per fare una specie di "scarpetta", qualche seme di sesamo e via. Un piatto che "illustra" i diversi sapori degli gnocchi, sulla stessa base di condimento.<br />
<br />
Ingredienti (per la composizione come da foto)<br />
<a href="http://www.mammaemma.it/categorie-prodotti/bio-vegan/">Gnocchi Bio Master</a> (Kamut, farina di farro, spirulina e farina integrale)<br />
Marmellata di cipolle di Tropea<br />
Sesamo, Alga Nori, Arrowroot<br />
<br />
per la marmellata di cipolle<br />
(preparata in piu' per conservarla)<br />
2,5 kg di cipolle rosse di Tropea<br />
800 g fruttosio<br />
3 mele<br />
<br />
Esecuzione<br />
per la marmellata:<br />
Cuocete le cipolle tagliate a pezzi con il fruttosio e le mele per almeno 1 h. Frullate il tutto.<br />
Travasatela immediatamente in vasetti sterilizzati, chiudete e capovolgete. Lasciateli in quella posizione fino al completo raffreddamento.<br />
<br />
Cuocete. seguendo le istruzioni riportate sulla confezione, la quantità di gnocchi che vi occorre per la creazione del vostro piatto. Io ne ho usati 8 per tipo.<br />
Prendete qualche cucchiaio di marmellata preparata precedentemente e fatela addensare con due cucchiai di Arrowroot.<br />
Tagliate a listarelle larghe quanto la grandezza dello gnocco, l'Alga Nori. Inumiditela con un pennellino e adagiate su ogni alga lo gnocco, "sigillate" con un goccio di acqua.<br />
Impiattate in porzioni singole, mettendo come base la marmellata di cipolle, lo gnocco e qualche seme di sesamo<br />
<br />
Sempre nella marmellata aggiungete l'Alga Nori tagliata sottilissima e qualche seme di sesamo e fatela intiepidire. Aggiungete gli gnocchi e impiattate nel piattino piu' grande, aggiungete qualche listarella di Alga Nori cruda e del sesamo<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEietfcqPLPehCCGOGM-HEloHChNQ7c_AdAG7BjYIT3scN0IcciA3Nq3bAuu18RTEZJMMEx4T06KP92ogUV0bVLHFa_9fSlcIe-l3wjG8ZSevDxr6QVHsCqfo5l8FZyc60LLWsMyNQRNHc2-/s1600/DSC_0326+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="464" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEietfcqPLPehCCGOGM-HEloHChNQ7c_AdAG7BjYIT3scN0IcciA3Nq3bAuu18RTEZJMMEx4T06KP92ogUV0bVLHFa_9fSlcIe-l3wjG8ZSevDxr6QVHsCqfo5l8FZyc60LLWsMyNQRNHc2-/s640/DSC_0326+1.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlXTa-m98OKr0wOI_bbY0G9yZXyCdG_F9yDLwzoCDs_2flv2uPqCiO_v6cdfIMT0tM6tIfX8bIutsS9En55lMOM4GpgQ3OPAXbJ7LFiCExlAaVliLM4AD9eStgN0hZqHmWs5hYtcFpEo0s/s1600/DSC_0333+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlXTa-m98OKr0wOI_bbY0G9yZXyCdG_F9yDLwzoCDs_2flv2uPqCiO_v6cdfIMT0tM6tIfX8bIutsS9En55lMOM4GpgQ3OPAXbJ7LFiCExlAaVliLM4AD9eStgN0hZqHmWs5hYtcFpEo0s/s640/DSC_0333+1.jpg" width="354" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd7YdbL_bGfVObst4Eswi5u4B2aCBwnG9u6vXh2zBQA-OhGiKCB5zTX4TBrdgWkw-yFt_2onom70joHINDsG2HfV_71iiy9JDSGvyT6nwY_hsova78_DkbiCU-FS3Cci7IfHkSPeAV0bOY/s1600/DSC_0341+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhd7YdbL_bGfVObst4Eswi5u4B2aCBwnG9u6vXh2zBQA-OhGiKCB5zTX4TBrdgWkw-yFt_2onom70joHINDsG2HfV_71iiy9JDSGvyT6nwY_hsova78_DkbiCU-FS3Cci7IfHkSPeAV0bOY/s640/DSC_0341+1.jpg" width="640" /></a></div>
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Con questa mia proposta partecipo a questa simpatica MasterVeganChallenge<br />
Ringrazio il sig. <a href="http://www.gnocchimaster.com/">Adriano</a> e <a href="http://www.serenacomunicazione.com/">Serena Aversano</a> per l'invito a TuttoFood e a partecipare a questa iniziativa<br />
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Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-91696824061918279042017-05-21T08:00:00.000+02:002017-05-21T08:00:06.266+02:00Torta del Dunizet e la Tappa Valdengo-Bergamo del Giro d'Italia Aifb<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaoNWelLyqbjJiAZVRjECqrmGPoDowOr-JraChPwJBuM-WU_tc2GT83kRs9pRJcm8tUsWSPxZ1ZKvYcLZX6JX4FhyZD2s6OmgiKKtPbpfDFx9qSdwgKFPalOVMmXF-s1bXVnItF3wC1_ug/s1600/DSC_0541+firmata+dunizet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaoNWelLyqbjJiAZVRjECqrmGPoDowOr-JraChPwJBuM-WU_tc2GT83kRs9pRJcm8tUsWSPxZ1ZKvYcLZX6JX4FhyZD2s6OmgiKKtPbpfDFx9qSdwgKFPalOVMmXF-s1bXVnItF3wC1_ug/s640/DSC_0541+firmata+dunizet.jpg" width="468" /></a></div>
<br />
Il cibo e la cucina sono una cosa seria. Nel senso che siamo veramente cio' che mangiamo, quindi dobbiamo stare attenti a tutto cio' che acquistiamo, cuciniamo e portiamo in tavola per preservare la salute di noi stessi e di chi condivide con noi le pietanze cucinate. E siccome la buona tavola è sempre stata sinonimo anche di convialità e allegria, un modo per ritrovarsi, parlare, scherzare, gustare e tanto altro ancora, perchè non "giocare" un po? Da <a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/">Aifb</a> é nata una bella iniziativa. Dal momento che questa associazione tutela e porta a conoscenza tutte le eccellenze del territorio, e ne abbiamo di eccellenze! , ha pensato bene di far inforcare la bicicletta a tutti i soci che vogliono partecipare a questa biciclettata e....si, ma solo virtualmente!! Perchè questo "gemellaggio" che vogliamo fare è in occasione del 100° Giro d'Italia, e siccome nessuna di noi, o almeno parlo per me, è cosi' allenata, partecipiamo preparando o riproponendo alcune pietanze tipiche della tradizione, delle varie tappe del Giro, che forse ai fornelli siamo piu' allenate!<br />
Quindi, per la tappa del 21 maggio Valdengo-Bergamo, voglio riproporre la <a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/search?q=torta+del+dunizet">Torta del Dunizet</a>.<br />
Gaetano Donizetti, musicista bergamasco, le cui spoglie mortali sono conservate nella Basilica di Santa Maria Maggiore della sua città natale, che gli ha anche dedicato il famoso Teatro.<br />
Autore di piu' di settanta opere, tra le piu' conosciute l' <a href="https://www.youtube.com/watch?v=2J7JM0tGgRY&feature=youtu.be">Elisir d'amore</a>, la <a href="https://www.youtube.com/watch?v=BpJ2u1MiE7E&feature=youtu.be">Lucia di Lammermmor</a> e il <a href="https://www.youtube.com/watch?v=_RZ-pOOgbL4&feature=youtu.be">Don Pasquale</a>.<br />
Questa torta fu ideata da Alessandro Balzer nel 1948 per commemorare i 100 anni della morte del grande compositore. Quindi c'è un "doppio" legame in questa ricorrenza.<br />
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<a href="http://saporiinconcerto.blogspot.it/search?q=torta+del+dunizet">Qui</a> trovate tutte le indicazioni per larealizzazione della torta.<br />
<br />
Ma non smettete di "pedalare" con noi. Seguiteci in tutte le tappe di questo gustosissimo Giro d'Italia!!<br />
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#aifb #grantour #Giro100 #Giroditalia<br />
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<a href="http://www.aifb.it/cibo-e-cultura/gran-tour-italia/aifb-giro-italia/"><img border="0" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqCqy5sxKi9HsNtpUzyKJbeqShPcU9wTOm64WXT7Tnt6kysdETViO0Zfp5U4S7aJ8VnqiT7WBq0LsrZRh4w8bIy8KgFJXu3mEQCYsZ5Rle4A-LFL1JYknueIDEZyl_Tokk-NjZ2xu15H3S/s320/Gran-Tour_Giroditalia.jpg" width="320" /></a></div>
<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-10296906756425804022017-05-18T15:42:00.002+02:002017-05-18T15:42:39.658+02:00Rolls con Filadelfia e verdure<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib-aVg0sltEsmAZAFsENRxdlDiKAt0PQwpHNLAFXi_8O4mSLl_ut9lLa6BDI8Cu6Ir0w5S0w67yjnV7jjrAoSvXf7FEdnyRXVUlWK2I0SRZgmOQpR8v9ouPwMRFX_lIeMoN8nczNvl2I9H/s1600/DSC_0303+firma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="602" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib-aVg0sltEsmAZAFsENRxdlDiKAt0PQwpHNLAFXi_8O4mSLl_ut9lLa6BDI8Cu6Ir0w5S0w67yjnV7jjrAoSvXf7FEdnyRXVUlWK2I0SRZgmOQpR8v9ouPwMRFX_lIeMoN8nczNvl2I9H/s640/DSC_0303+firma.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
E buongiorno. La 66esima sfida di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/05/06/mtc-n-66-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a>, è iniziata. <a href="http://gourmandia-chef.blogspot.it/2017/05/i-roller-per-mtchallenge-66.html">Giovanna</a> del blog <a href="http://gourmandia-chef.blogspot.it/2017/05/i-roller-per-mtchallenge-66.html">Gourmandia</a>, la vincitrice di quella precedente, ha scoperto le sue carte e quindi ce la giochiamo tutta con questi Roll.<br />
Anche questa volta, e come dubitarne e meravigliarsi, è una sfida pazzesca, secondo me, puntata sulla precisione ed eleganza. Mica si possono buttare li dei cosi rotondi cosi' come capita.<br />
Ma ecco, che dopo lo "sgomento" iniziale, i "te possino", la lettura e rilettura di tutta la ricetta, le regole e frizzi e lazzi...ti fermi, guardi il calendario, che ha sempre gli stessi giorni piu' o meno, gli stessi fine settimana piu' o meno, e il non tempo, o risicato o inventato del tutte le volte, ti accasci sul divano e dici "e adesso, come e quando li faccio?".<br />
Guardi la ricetta di Giovanna, le sue foto, e il cervello in un nanosecondo, formula una frase che non hai minimamente pensato di pensare. Ma che è li, ormai è pensata e uscita. " Rotoli. Come la vita quando dici che va a rotoli"...e non riesci piu' a scacciare quel pensiero, ormai sei in un labirinto e devi trovare la via d'uscita. Per sdrammatizzare visualizzi quelli di ciccia che ti accompagnano amorevoli da un po' e sti cazzi se vogliono andarsene via. Ma sorridi un po' e basta perchè ti prende il nervoso. Dannato meta e dannata meno!!<br />
Pensi a tutte le volte che la tua vita è rotolata piu' o meno rovinosamnete, a tutte le volte che ti sei rialzata o alla meno peggio sei accovacciata ma non spalmata per terra ed è già qualcosa.<br />
Rotoli. Belli rotondi, lisci, che quando cominciano a rotolare non si fermano piu'.<br />
Pensi al passato e forse un poco a quello che verrà. Ma mentre il passato è certo, nel bene e nel male, e anche se non ci vuoi proprio pensare non è come dirlo, non è come scriverlo sulla lavagna e cancellarlo, non è un foglio di carta che appallottoli e butti nel cestino, non è indelebile e impensabile per un bel niente....il futuro ti sforzi di immaginarlo, come vorresti che fosse, come potrebbe essere con quello che hai seminato oggi, ma siccome non hai le capacità divinatorie della Maga Ciccia, rimane sempre un'incognita.<br />
Pensi a come sarebbe potuto e dovuto essere, cerchi di superare questo pensiero, ma è sempre li' ed è difficile non pensarlo, dal momento che hai a che fare con due musici che svolgono beatamente questa professione, uno in casa, perchè l'ho sposato, l'altra in giro e morire se magari ti da un colpo di telefono o un sms o un whatts per dire in che parte del globo è, e qui parte la gnagnera, lo scazzo, la tristezza perchè sei consapevole che ormai è la sua vita, che è normale che è cosi, ma anche se lo sai, e se sei consapevole di tutto cio' non è che ti piaccia poi cosi tanto nè, e che quando assisti ai loro concerti non puoi fare a meno di pensare che hai dovuto appendere lo strumento al chiodo e sti cazzi.<br />
Cosi', visto che la gnagnera, gli scazzi, i bilanci, i pensieri e gli accadimenti della vita, a volte improvvisi e devastanti ti prendono quando meno te l'aspetti, ho preso la decisione che voglio fare qualcosa per me stessa, che è da anni che è sopita li. in attesa che venga il giorno, e forse il giorno è arrivato. Qualcosa che avrei voluto fare già da ragazza, quando volevo cantare nel coro della Rai o della Scala, ma siccome stavo studiando il mio strumento, ho accantonato questo sogno. Col senno di poi, che son piene le fosse, se avessi scelto di cantare, lo avrei potuto fare ancora adesso. Per questo quando vedo un'Opera dove canta il coro, mi prende una malinconia! E sotto sotto, sarà per questo, che so a memoria la maggior parte delle Opere?<br />
Cosi' pensando a chi si crea i suoi spazi e hobby, mi si è presentata l'occasione di entrare a far parte di un coro di quelli seri, non di quelli che vai li a sparare due note perchè non sai come far passare la serata. Quindi per me è una doppia sfida. Mi metto a nudo e alla prova. Rientro per una sera alla settimana, nel mondo che mi è sempre appartenuto, dentro il cuore e nella mente. Sfogo cantando quello che maschero dentro. E per la serie "io speriamo che me la cavo", perchè l'ho sempre solo suonato e mai cantato, tra un Gloria in excelsi Deo, Domine Fili, Propter Magna Gloria del grande Vivaldi, ho "rollato" per questa sfida. Niente di eccezionale, di fantasmagorico. Se avessi avuto piu' tempo li avrei fatti sicuramente diversi, piu' fantasiosi. Ma siccome non sempre le cose vanno come si vuole che vadano....<br />
Qui <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/05/10/mtc-n-66-le-regole-roll-perfetti/">Greta</a> ci spiega come realizzare dei rolls perfetti in tutti i sensi<br />
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Ingredienti<br />
in quantità variabile e a vostra discrezione, come da foto<br />
<br />
La scritta Filadelfia non è un errore, ma voluta, per distinguere questo "formaggio" o meglio crema spalmabile, con quella "vera" in commercio. Che ad essere sinceri, da quando l'ho preparata per la prima volta, non ho piu' comperato l'altra, che proprio mi disgusta, la trovo pesante, plasticosa, insomma, non mi piace proprio. Ci si mette un attimo a prepararla e sono sicura che una volta provata, non la abbandonerete piu'. Questi sono gli ingredienti e il procedimento:<br />
<br />
1 kg di yogurt intero<br />
sale fino<br />
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Esecuzione<br />
Direttamente nel barattolo dello yogurt aggiungete un cucchiaino raso per confezione. Mescolate il tutto e travasate il composto in un fazzoletto di cotone sottile, appoggiato su una ciotola. Chiudete a fagottino e cominciate a strizzare delicatamente, fino a quando non scenderà piu' cosi' copiosamente il liquido dal fazzoletto. Chiudetelo con una molletta o altro, e adagiatelo in uno scolapasta appoggiato su un contenitore alto. No deve appoggiare al fondo, altrimenti sarebbe sempre a contatto con il liquido che tralascia. Lasciatelo in frigorifero almeno 4 ore. Piu' lo lasciate piu' rimane compatto.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirfhsAokZM-LSE_XBGU3u2yoaNsxH0uMvCo1H54mZISbtHFPr6JvI4KtgLrC_G0iCJzw29oQm_P2JMoHN5a8boHxHIhRAL0Gd0bBAF04nhnALSnW9ozK8uF2uSjtakNlwpsCxVoXgS1U2e/s1600/FotoJet+Collage+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="540" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirfhsAokZM-LSE_XBGU3u2yoaNsxH0uMvCo1H54mZISbtHFPr6JvI4KtgLrC_G0iCJzw29oQm_P2JMoHN5a8boHxHIhRAL0Gd0bBAF04nhnALSnW9ozK8uF2uSjtakNlwpsCxVoXgS1U2e/s640/FotoJet+Collage+%25284%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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Dividete il composto in tre parti. In una aggiungete la melissa tagliata sottile, nell'altra la crema di peperoncino</div>
Per preparare il roller stendete un foglio di pellicola trasparente della lunghezza di circa 60 cm; adagiate su di essa le fette di prosciutto, mortadella, alga nori in modo che siano leggermente sovrapposte tra loro e formino un rettangolo regolare. Cospargete con il Filadelfia lasciando pulita e libera la parte superiore del rettangolo, disponete lungo il bordo inferiore gli ingredienti che avete deciso di utilizzare, e arrotolate partendo dal basso aiutandovi con la pellicola fino a chiudere il cilindro con la parte finale del cilindro.<br />
Bagnate con acqua un piano di lavoro liscio e pulito. Stendete sul piano bagnato altri due fogli di pellicola trasparente di 60 cm di larghezza sovrapponendoli parzialmente (circa 10 cm dei due fogli dovranno essere sovrapposti e ben aderenti l’uno all’altro in modo da ottenere un grande rettangolo). Trasferite su di esso il cilindro senza la pellicola usata in precedenza e arrotolatelo con la nuova pellicola preparata. Tenete la pellicola per le estremità e fate rotolare il roller più volte sul piano bagnato in modo che i lembi si attorciglino e stringano il roller dandogli una forma omogenea e regolare. Chiudi gli estremi con nodi stretti.<br />
Mettete in abbattitore o in congelatore per 2-3 ore, fino a quando abbia raggiunto la durezza che permetta di tagliarlo senza deformarlo.<br />
Io, obbligata a farlo nel poco lasso di tempo che avevo libero, mi sono ritrovata a sera con i rolls pronti arrotolati, con una luce da schifo per le foto, troppo tardi per mangiare e da mettere ancora nel freezer! Ma dopo essermi consultata con Giovanna, mi ha rassicurata dicendomi di metterli pure nel freezer tutta la notte e un'ora prima di fare la foto estrarli. Cosi' ho fatto ed è andata bene. Quindi, penso per le prossime volte, nel caso dovessi rifarli, di organizzarmi per tempo o di sfruttare il fatto che li possa conservare, e non trovarmi impreparata. In ultimo, potrebbero sembrare un po' troppo "alti", ma le boccucce che li hanno divorati hanno superato brillantemente la prova "sloga mascella"....tutto quanto in un boccone.<br />
Qui sotto gli ingredienti che ho utilizzato e le fotografie del procedimento:<br />
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<b>Rolls con alga nori (un foglio di alga= 5 rolls. Il doppio se tagliati piu' bassi)</b><br />
2 fogli di alga nori ( uno come base e uno sopra il Filadelfia)- asparagi-carote- Filadelfia- melissa (del mio erbolario)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG1da5S1yCrgH8qjPjRJa23AP2eg-eXB6U4B1StXQQo_bpBgIJ_OEDNH2OjL4n9FCSZfN2HjPluBhPWz710DreOYTxEl3tIPH4XisTFFI7QU9vPp_xPAWJsA6Pb84CO8S8P2tM1cI9R68a/s1600/FotoJet+Collage+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="580" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG1da5S1yCrgH8qjPjRJa23AP2eg-eXB6U4B1StXQQo_bpBgIJ_OEDNH2OjL4n9FCSZfN2HjPluBhPWz710DreOYTxEl3tIPH4XisTFFI7QU9vPp_xPAWJsA6Pb84CO8S8P2tM1cI9R68a/s640/FotoJet+Collage+%25285%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b>Rolls con prosciutto cotto: (8 rolls. Il doppio se tagliati piu' sottili)</b></div>
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100 g prosciutto cotto-Filadelfia-1 confezione di tonno-radicchio rosso di Treviso-asparagi</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpHzo-zffxxC-zy156t543EiY8IONBf8s0pdBw1_R0fCNUlCFw785Jsn7WXUvFEOpTzY2zqpXdYrTCA95ks4_Dnnv0QaW-5eVyJ3w2GZah0rRtXuLOaJ2jdbFT7uGS0EgRILvv-yCe3GUp/s1600/FotoJet+Collage+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="580" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpHzo-zffxxC-zy156t543EiY8IONBf8s0pdBw1_R0fCNUlCFw785Jsn7WXUvFEOpTzY2zqpXdYrTCA95ks4_Dnnv0QaW-5eVyJ3w2GZah0rRtXuLOaJ2jdbFT7uGS0EgRILvv-yCe3GUp/s640/FotoJet+Collage+%25286%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<b>Rolls con mortadella: (8 rolls- Il doppio se tagliati piu' sottili)</b><br />
mortadella-caprino mescolato con salsa al peperoncino (fatta dal collega siciliano con i peperoncini dei suoi appezzamenti)-semi di sesamo-carote-zucchine-pomodorini ripieni<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUOvwgyMpk1krFq6jxfJECbC8r6iqWE6jsRDnaXJrMqiNXXf_PyDDjrJeS0QmQjXdF2yKk3nySflVm7ZaAHg6nLv8UcOKnDRMDe40fDug6_ZP44f3salkIT9oITdQG3MneqmEtvoiLjgx2/s1600/FotoJet+Collage+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="580" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUOvwgyMpk1krFq6jxfJECbC8r6iqWE6jsRDnaXJrMqiNXXf_PyDDjrJeS0QmQjXdF2yKk3nySflVm7ZaAHg6nLv8UcOKnDRMDe40fDug6_ZP44f3salkIT9oITdQG3MneqmEtvoiLjgx2/s640/FotoJet+Collage+%25287%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Una volta tagliati, posizionateli sulla tigella intera o tagliata a filo del roll</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0pZbgIlXCEBaw-UBJlN_TBs1Efo0Kor2P8aNfWIYsXq-psazSTyqJs4aNvVt258JFIHT9bMxwfsEJ3IlkV8mgVSpKKfPnR5pKlhdHhyeTHH_JNB8cheFebs_xaUhRIx3RudZDkISAseGf/s1600/FotoJet+Collage+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0pZbgIlXCEBaw-UBJlN_TBs1Efo0Kor2P8aNfWIYsXq-psazSTyqJs4aNvVt258JFIHT9bMxwfsEJ3IlkV8mgVSpKKfPnR5pKlhdHhyeTHH_JNB8cheFebs_xaUhRIx3RudZDkISAseGf/s400/FotoJet+Collage+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJzdeB2LyEkPVdQN_rehk4qf2Vfe-sW5fHufA5alt9Aq-aa9BCEcxle2n7nf2ksz-l9zguJxoKxfiWBBg3TeW0B08JuvhT-pafIlXstwfHFQlpthCrvsZWoj74g9ol9cE4Dfeuk8Ke9kb4/s1600/DSC_0303+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJzdeB2LyEkPVdQN_rehk4qf2Vfe-sW5fHufA5alt9Aq-aa9BCEcxle2n7nf2ksz-l9zguJxoKxfiWBBg3TeW0B08JuvhT-pafIlXstwfHFQlpthCrvsZWoj74g9ol9cE4Dfeuk8Ke9kb4/s640/DSC_0303+%25281%2529.jpg" width="510" /></a></div>
<br />
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con questa ricetta partecipo alla sfida n. 66 di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/05/06/mtc-n-66-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a><br />
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<a href="http://www.mtchallenge.it/2017/05/06/mtc-n-66-la-ricetta-della-sfida/"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEVmFPM5LwseR68SW2UqzUKLgt1Dv-Nddc7Reh21SC7eciiqt16jzMb2-XOsUHY0G08hUIxJkB060NRImj76Sojcfpz062vn-kcfDb6T_LoOveO4ZCYmddPDEXHqR1nRHWIuC8myyhgWzo/s320/banner_sfidadelmese_66.jpg" width="320" /></a></div>
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<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-25090591623393441352017-04-25T23:34:00.000+02:002017-04-25T23:34:06.382+02:00Sartu' con pollo speziato, piselli, pecorino toscano e besciamella di farina di segale alle 12 erbe<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX9WehsqZqZes_El79eQ4kaB6uuDBnuic5f13OQ_N2vPf8yAGujnokU-hSJt_LXuQw9mROzbX2fi5XhX3YhcvuYTUA7E7BOaHGAfDaFVspe_dlAWqGIiCiXxcKe8Ap6voub8YQdKKWXd9u/s1600/sartu%2527.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX9WehsqZqZes_El79eQ4kaB6uuDBnuic5f13OQ_N2vPf8yAGujnokU-hSJt_LXuQw9mROzbX2fi5XhX3YhcvuYTUA7E7BOaHGAfDaFVspe_dlAWqGIiCiXxcKe8Ap6voub8YQdKKWXd9u/s640/sartu%2527.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Quando ho visto che <a href="http://mademoisellemarina.blogspot.it/">Marina</a> del blog <a href="http://mademoisellemarina.blogspot.it/">Mademoiselle Marina</a> aveva vinto la scorsa sfida <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/04/05/mtc-n-65-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a>, pensavo che ci proponesse un piatto serbo o comunque "straniero". Invece, no, o perlomeno, non esattamente. Tutte quante siamo messe alla prova e alle prese con il Sartu', ricetta tipica della Napoli del ‘700 nata durante il dominio dei Borboni nel regno delle due Sicilie. I cuochi francesi che erano a servizio delle case aristocfatiche, hanno deciso di "complicarci" un po' la vita. Eh si, perchè anche se la preparazione è di per sè semplice, è comunque un po' lunga e delicata, specialmente quando arriva il momento di scoperchiare lo stampo che racchiude il nostro capolavoro. Si snocciolano tutti i nomi dei santi del Paradiso, si incrociano le dita, si trattiene il fiato come quando si fa la radiografia e.......voilà. Da come "reagisce" il nostro composto compattato, si capisce subito se è riuscito o no....<br />
Snobbato e definito “sciacquapanza”, povero e insapore, questi cuochi ci hanno dimostrato l'esatto contrario. Perchè la ricetta tradizionale originale del sartù prevede un ripieno di mozzarella o provola, uova sode, piselli freschi, parmigiano grattugiato e ovviamente le polpettine di carne macinata e pane raffermo senza dimenticare i fegatini.<br />
<div>
Il riso da utilizzare è il Carnaroli, perchè ha una buona percentuale di amido amilosio che aiuta a mantenere la forma del chicco non sfaldandosi e di amido amilopectina che dà collosità e cremosità al riso e assorbe maggiormente i sapori che si inseriscono nel risotto.</div>
In alternativa al riso carnaroli si può usare il vialone nano che assorbe maggiormente i sapori ma mantiene bene la forma. Se vi piace il rischio utilizzate l'arborio...<br />
<br />
Se volete approfondire l'argomento leggete i consigli di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/04/07/quale-riso-scegliere-per-il-sartu/">Eleonora</a><br />
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Letto e riletto il regolamento, avevo pensato di non partecipare, sia per la mancanza di tempo sia per altri mila motivi che non mi dilungo a spiegare...ma poi, eccomi qua, al pelo! Con un banalissimo sartu', perchè man mano che passava il tempo e comunque pensavo a come poterlo realizzare, dalle fotografie delle altre partecipanti, le mie idee venivano accantonate, perchè monoporzione, nero, alla mantovana, bicolore ecc, le avevano già presentate...<br />
Comunque sia , è stato divorato stasera per cena, quindi devo dire che è andata bene dai.<br />
Un po' "alternativo" per via delle spezie che ho usato e l'azzardo della besciamella.<br />
Lo scorso anno, nel supermercato di Gex, un delizioso paesino francese al confine con la Svizzera, ho fatto incetta di spezie varie. Certo, magari farà un po' strano, ma non ho saputo resistere.<br />
Cosi metà del riso l'ho condita con una spezia chiamata Chorba, e il pollo l'ho aromatizzato con una spezia di nome Poulet (ovviamente apposta per il pollo...)<br />
La besciamella invece l'ho preparata con farina bianca e farina di segale, per dare un gusto un po' piu' "rustico", leggermente smorzato e profumato dalle 12 erbe aromatiche che ho sul balcone, nella parete attrezzata che mi ha gentilmente costruito mio marito (dopo che gli avevo tolto fiato e pelle dicendogli che mi sarebbe piaciuta tanto tanto ma tanto. Una ne avevo chiesta. Due me ne ha fatte....)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixae_nIR6q_w61g_z8fB9hGjd6wCTD3voOrCAdip0RHpmKQcq4LrIU7BWyU63i85YcnkqxPhlZw5DVMatmHhdqdEcwTBV6UpcuCKJ-3_dlLqI2WTVvpk4te3xiVcOZPeNpalnPUEGzLyZe/s1600/IMG-20170425-WA0008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixae_nIR6q_w61g_z8fB9hGjd6wCTD3voOrCAdip0RHpmKQcq4LrIU7BWyU63i85YcnkqxPhlZw5DVMatmHhdqdEcwTBV6UpcuCKJ-3_dlLqI2WTVvpk4te3xiVcOZPeNpalnPUEGzLyZe/s640/IMG-20170425-WA0008.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
E ora veniamo alla ricetta<br />
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Ingredienti<br />
Per le polpette<br />
500 g carne trita<br />
100 g salamella mantovana<br />
100 g mortadella<br />
grana grattugiato, prezzemolo q.b.<br />
1 spicchio di aglio<br />
farina di segale<br />
salvia e rosmarino q.b.<br />
<br />
500 g Carnaroli<br />
1/2 cipolla<br />
brodo vegetale<br />
70 g grana grattugiato<br />
3 uova intere<br />
5 cucchiai di Chorba<br />
<br />
Per il ripieno<br />
4 fette di petto di pollo<br />
Spezie (io Poulet)<br />
piselli<br />
pecorino toscano<br />
<br />
per la besciamella aromatizzata:<br />
50 g di burro<br />
25 g di farina bianca<br />
25 g farina di segale<br />
500 ml di latte<br />
sale q.b<br />
erbe aromatiche: issopo, dragoncello, timo variegato, timo limonoso, santolina, crescione d'acqua, basilico, cerfoglio, melissa, maggiorana, santoreggia.<br />
<br />
Esecuzione<br />
polpette (ne sono uscite 90) :<br />
In una ciotola mettete le 2 varietà di carne macinata con il prezzemolo e l’aglio tritati.<br />
Mescolate con le mani e aggiungete l'uovo il sale e il pepe e poi formate delle palline; passatele nella farina di segale e cuocetele in un largo tegame con olio extravergine d'oliva, salvia e rosmarino<br />
Scolate dall'olio e lasciatele riposare su un piatto con della carta assorbente per asciugare l'olio in eccesso.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJJvak2kvBLqIZvIOBTkQZwe_SWbqOa0N4yZqKbHKIyvH7qPhN8yHLraUaelwZbX56L3JdxlOQ0JY35Q8qTyxFOgAudwIXemudTJgFNMd-xZGpwIX4DQKw_psZUpT-X72A8LmpCaL6jCS_/s1600/FotoJet+Collage+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJJvak2kvBLqIZvIOBTkQZwe_SWbqOa0N4yZqKbHKIyvH7qPhN8yHLraUaelwZbX56L3JdxlOQ0JY35Q8qTyxFOgAudwIXemudTJgFNMd-xZGpwIX4DQKw_psZUpT-X72A8LmpCaL6jCS_/s640/FotoJet+Collage+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
risotto;<br />
In una casseruola mettete 1 filo d'olio extravergine e la cipolla tagliata finemente.<br />
Aggiungete il riso e fate tostare qualche minuto.<br />
Aggiugnete il brodo vegetale, 1 mestolo alla volta, e portate la cottura del riso a ¾ mescolando spesso.<br />
Togliete il riso dal fuoco e fate raffreddare prima di inserire le uova e il parmigiano.<br />
Mescolate bene per amalgamare perfettamente il riso con le uova.<br />
Dividete in due parti. In una aggiungete la spezia Chorba<br />
<br />
ripieno:<br />
In una padella mettete 1 filo d'olio, aggiungete la carne di pollo tagiata a listarelle e fatela dorare in tutte le sue parti. Aggiungete le spezie, amalgamate e mettete da parte.<br />
<br />
besciamella:<br />
In una casseruola preparate il roux facendo sciogliere il burro e amalgamandolo con le farine.<br />
Aggiungete il latte, il sale e mescolate bene, facendo addensare la besciamella fino a quando il composto sarà liscio. A fuoco spento aggiungete le erbe aromatiche spezzettate.<br />
<br />
Assemblamento del sartù:<br />
Imburrate bene lo stampo e ricopritelo di pan grattato.<br />
Fate la base con il riso bianco, dell'altezza di 1 cm. Foderate anche le pareti, alternando il riso bianco e il riso speziato, secondo la vostra fantasia.<br />
Adagiate le polpettine, il pollo, i piselli e il pecorino<br />
Fate un' altro strato di riso sopra il ripieno alto 1 cm; versate il ripieno restante.<br />
Coprite con il riso, spolverate con il pan grattato e aggiungete qualche fiocco di burro.<br />
Infornate a 180 ° per 35-40 minuti in forno statico. Sarete certi della cottura quando vedrete che i bordi saranno ben dorati e si staccheranno dallo stampo;<br />
Togliete dal forno, fate riposare 15-20 minuti e sformate il sartù sul piatto da portata<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9m1D0cKATMXWmfJQnWnHy5aJvGcZA0UFOCv3mEgyZT-lImdeWvTpg-oHxK_dGI3WlNpX60mR0bnJW2ejumdVS-eXf0y4I-tKfLbriCMcTV_sp94dBbeqmN37Rt1axCWw4m1h6NqwZ_nf0/s1600/FotoJet+Collage+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="372" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9m1D0cKATMXWmfJQnWnHy5aJvGcZA0UFOCv3mEgyZT-lImdeWvTpg-oHxK_dGI3WlNpX60mR0bnJW2ejumdVS-eXf0y4I-tKfLbriCMcTV_sp94dBbeqmN37Rt1axCWw4m1h6NqwZ_nf0/s640/FotoJet+Collage+%25283%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifRUnbllqyGsxewrEWOU2azjGcvnvl81rmy7us4uU8Bw2UP03HbqpCnNCr4H0ierN67abkRdUm8-f2EdIMoJ5qF8Q8E2vdAZpohbFIa1Q7ZubbpQW8iMcTBmWs_iuj3h9WASyaJDYpVNxP/s1600/DSC_0209+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifRUnbllqyGsxewrEWOU2azjGcvnvl81rmy7us4uU8Bw2UP03HbqpCnNCr4H0ierN67abkRdUm8-f2EdIMoJ5qF8Q8E2vdAZpohbFIa1Q7ZubbpQW8iMcTBmWs_iuj3h9WASyaJDYpVNxP/s640/DSC_0209+1.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJ-lkVYW7gvggVgQXkS1IcFij-n-I73s3O-hx6Z9Z2Kpsk7iU5WvF2bbYkRo8lwO_sNH1Ujx9-FNdVG8oCa1NUr0S6XKZg9to0EEqpj7XKbiG-CGpAIg8UBIUk1jN5ZBsej8ss0IyJyBF/s1600/DSC_0238+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="492" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJ-lkVYW7gvggVgQXkS1IcFij-n-I73s3O-hx6Z9Z2Kpsk7iU5WvF2bbYkRo8lwO_sNH1Ujx9-FNdVG8oCa1NUr0S6XKZg9to0EEqpj7XKbiG-CGpAIg8UBIUk1jN5ZBsej8ss0IyJyBF/s640/DSC_0238+1.jpg" width="640" /></a></div>
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le erbe utilizzate:<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRtxvrIq3imhIfWFVlApjVlIUqwgBQzI8l-rcsMbvgRw6PygFSjpkSyH4fWJwcVpy3Ooa3a6OgFeq0S0WXoSS3jxerhmfLPHjFMlec2EtyefT7CvsMO2zivQJ6iDbIaqDvKmvBmakCeYI/s1600/DSC_0206+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRtxvrIq3imhIfWFVlApjVlIUqwgBQzI8l-rcsMbvgRw6PygFSjpkSyH4fWJwcVpy3Ooa3a6OgFeq0S0WXoSS3jxerhmfLPHjFMlec2EtyefT7CvsMO2zivQJ6iDbIaqDvKmvBmakCeYI/s640/DSC_0206+1.jpg" width="640" /></a></div>
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con questa ricetta partecipo alla sfida n 65 di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/04/05/mtc-n-65-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a><br />
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<a href="http://www.mtchallenge.it/2017/04/05/mtc-n-65-la-ricetta-della-sfida/"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF-oYc176Y-T954w70HXjGUE-nQO0ht1dNf2_Lvuf_PDvEO80VlHCzNIPuFN6VoPKQUklXp_fsWzFPNRIske7DDEesq5SQLuyll0JiZpkh780akpBQDcjGUxjWwrzVtcmkz7Zyecn6oDmk/s320/sartu+banner.jpg" width="320" /></a></div>
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Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-3735339402772428022017-03-27T09:00:00.000+02:002017-03-28T18:51:59.664+02:00La mia Torta di zucca e riso ligure per il Club del 27<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTgpT49dQOQpRB2-TlWXrn1D6MaLnbG_wE3CbzFELp5i7v8gIFT-R3iPUk1gVfB2Uz5xtl5-rmXA-IdAgxJLj9ZXl1zMvAeZ3Lc85CAx-7WyonI-jLfxwo9h8on7OC8-KU3sxkWMFnSuOT/s1600/torta+ligure.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTgpT49dQOQpRB2-TlWXrn1D6MaLnbG_wE3CbzFELp5i7v8gIFT-R3iPUk1gVfB2Uz5xtl5-rmXA-IdAgxJLj9ZXl1zMvAeZ3Lc85CAx-7WyonI-jLfxwo9h8on7OC8-KU3sxkWMFnSuOT/s640/torta+ligure.jpg" width="584" /></a></div>
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Una nuova "avventura". Non è una gara, non è una sfida, non è il numero totale dei partecipanti o iscritti, che sono molti molti di piu'. Ma che cos'è allora? Il <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/27/club-del-27/">Club del 27</a> "e’ un gruppo che nasce all’interno dell’ <a href="http://www.mtchallenge.it/">Mtc</a>, ma aperto a chiunque voglia farne parte, con lo scopo principale di tornare a cucinare sul web come si faceva una volta: quando il cibo di internet non passava attraverso portali quotati in borsa, prezzemoline in tacco 12, foodblog che ormai sono dichiaratamente vetrine, eventi, lustrini, ricchi premi e cotillons. Ma quando si accendeva il pc con il solo scopo di condividere una ricetta che era riuscita bene, di capire perche’ qualcosa era andato storto, di invitare amici virtuali nelle stanze di una vita quotidiana in cui la cucina era, ancor prima che pretesto, fulcro, cardine, anima.....E ci piaceva cosi tanto che adesso torniamo alla riscossa, riorganizzandoci in un gruppo che mette di nuovo al centro quei contenuti e quello spirito. Lo si fa all’interno dell’MTC perche’ questa community ha sempre cercato di mantenere la sua identita’ (nello spirito della condivisione, nella gratuita’, nella liberta’ di chiunque vi partecipi) e perche’ l’altro obiettivo e’ quello di recuperare le ricette del Tema dei Mesi passati, per farle rivivere in questo clima. Sono talmente belle, talmente curate, talmente ben fatte- e a tal punto espressione di questa voglia di cucinare nuda e pura- che e’ un dolore, vederle travolte dal “panta rei” del web".....<br />
queste sono le parole di <a href="https://anoldfashionedlady.blogspot.it/">Alessandra</a>, che ci tiene simpaticamente e scherzosamente "a bada e in riga" qb, giusto perchè facendo, sbagliando, rifacendo con umiltà senza sentirsi chissà chi, si imparano sempre tante cose e si provano ricette che mai e poi mai avresti pensato di fare o perchè non le conoscevi o perchè ti ponevi dei limiti....<br />
<br />
"E allora, ecco l’idea: perche’ non creare un club di appassionati di cucina, che si incontra tutti i giorni in uno spazio virtuale per cucinare il piatto che preferisce, nell’elenco di quelli indicati, come lo preferisce, discutendone con gli altri, condividendo successi e flop, dubbi e certezze, saperi collaudati e “dritte” fresche fresche- e che poi si da’ appuntamento il 27 di ogni mese, pubblicando i propri piatti?"<br />
<br />
Ecco...detto...fatto...con la mia tessera n. 33, mi metto in gioco e via...se non fossi in perenne lotta con quella roba chiamata bilancia e se avessi avuto piu' tempo mi sarebbe piaciuto farne di piu' perchè sono tutte fantastiche, ma scegliendo quale fare mi sono accorta che avevo giust' appunto zucca e spinaci, insomma, come dire, erano già li...e cosi' ecco la mia torta. L'originale di <a href="http://www.mtchallenge.it/2015/03/28/mtc-n-46-il-tema-del-mese-la-torta-di-riso-ligure/)">Sabrina</a> la trovate <a href="http://www.mtchallenge.it/2015/03/28/mtc-n-46-il-tema-del-mese-la-torta-di-riso-ligure/)">qui</a>.<br />
<br />
Ingredienti<br />
<br />
Farina bianca 400 g<br />
Riso vialone 100 g<br />
Olio extravergine di oliva 130 g<br />
Uova 4 più 1 albume<br />
Zucca gialla 500 g<br />
Maggiorana q.b.<br />
Parmigiano grattugiato q.b.<br />
Cipolla 1/2<br />
Spinaci 180 g<br />
Sale q.b.<br />
<br />
Esecuzione<br />
Pelate la zucca, togliete i semi e grattugiate con grattugia grande. Cospargete di sale (poco) e coprite per 20 minuti. Serve ad ammorbidire. Tritate la cipolla e saltate in padella con dell’olio.<br />
Aggiungete gli spinaci mondati e ben asciutti, coprite con un coperchio e fate ammorbidire mescolando ogni tanto fino a cottura. Tritateli con un coltello appena raffreddati.<br />
In una ciotola unite il trito di cipolla e spinaci, la zucca, il riso crudo, le quattro uova, una manciata di parmigiano e maggiorana tritata. Aggiustare di sale e aggiungere 30 g di olio, mescolare molto bene tutti gli ingredienti.<br />
<br />
Con la farina, l’olio rimasto, un pizzico di sale e acqua tiepida fate una pasta, lavorandola bene.<br />
Dividetela in quattro parti uguali.<br />
Oliate una tortiera di 28 cm. (bassa, tipo crostata) prendete un pezzo di impasto e stendete per foderare il fondo della tortiera e fate debordare la pasta. Ungetela delicatamente con un pennello.<br />
Fate altrettanto con un secondo pezzo di pasta, oliatela e posatela sul primo disco. Sistemate poi sopra tutto il composto preparato, livellandolo. Con la pasta restante fate altri due strati, oliateli e posateli sul ripieno.<br />
Sbattete l’albume, unite una cucchiaiata d’olio e pennellate con esso la superficie della torta.<br />
Mettete in forno moderato a 180°C e cuocete per un’ora. Durante la cottura gli strati di pasta in superficie tenderanno a rimanere staccati ed a formare delle decorative bolle di aria. Fatela raffreddare e mangiatela tiepida!<br />
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E’ squisita, sana e leggera!<br />
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N.B. Io ho fatto la metà della dose per il ripieno mentre per l’impasto non ho variato nulla. Pero' la prossima volta lo devo stendere piu' sottile, "riciclare" gli avanzi di pasta facendo dei grissini o altro e usare uno stampo meno alto.<br />
Sbagliando si impara!!<br />
<br />
e se volete trovare qualche spunto, le altre ricette le trovate <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/03/27/bye-bye-miss-mtc-pie-club-del-27/">qui</a> !<br />
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Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com25tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-15572674223376546272017-03-19T20:05:00.001+01:002017-03-19T20:05:58.311+01:00Terrina di verdure con formaggio splamabile in guscio di alga nori con verdure caramellate e zucca allo zenzero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZ07LT3V9G_8ZzfNilYdRVZkNvFA9cCbO2WL1eNdwPcSorqhRk7iBokDTXQkNLdgW-RR0CUnRmnog6KJhrWgCdSpeSq_lrfQ2NurTG6uU5HLuhg2Eyoy6A25ZeQ8NPvXTvDltOB2-_Qpf/s1600/DSC_0094+firma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhZ07LT3V9G_8ZzfNilYdRVZkNvFA9cCbO2WL1eNdwPcSorqhRk7iBokDTXQkNLdgW-RR0CUnRmnog6KJhrWgCdSpeSq_lrfQ2NurTG6uU5HLuhg2Eyoy6A25ZeQ8NPvXTvDltOB2-_Qpf/s640/DSC_0094+firma.jpg" width="640" /></a></div>
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Ogni mese, a turno, qualcuna di noi, si becca un sentito e corale "te possino" quando viene pubblicato il tema della sfida <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/03/05/mtc-n-64-la-ricetta-terrine/">Mtc</a>, Questo mese tocca a <a href="http://www.lagallinavintage.it/">Giuliana Fabris</a> del blog <a href="http://www.lagallinavintage.it/">La gallina vintage</a>. E da parte mia molto sentito. Perchè non ho mai fatto una terrina, perchè di carne e pesce non mi andava, perchè sono (sarei) a dieta, perchè non avevo tempo, perchè ho fatto 15 giorni a casa dal lavoro per una bronchite coi fiocchi, quindi ero fiacca e debole, perchè il regolamento era ancora piu' "complicato" delle volte precedenti....ma poi ho preso "coraggio" e mi sono letta e riletta tutto quanto, con tutte le raccomandazioni, sul come e perchè e quante foto pubblicare pena la "squalifica". E ho cominciato a pensare a come e cosa fare. Non so per quale arcano motivo, mi sono venute in mente tre cose. tre desideri mai esauditi, che riguardano la mia infanzia/giovinezza.<br />
Ho sempre desiderato il Cicciobello. Ma costava troppo e i miei non me lo hanno mai comperato. Pero' mia mamma lo ha regalato ad Alice quando aveva due anni. E quando ho visto questo bambolotto morbido, grande, sempre agognato, l'ho guardato, tenuto in braccio un attimo e morta li.<br />
Poi è venuto il turno della Barbie. Guardavo tutte le location di questa bambola fortunata e ricca, la roulotte, la piscina ecc. A me non è arrivata ma a mia cugina, mia mamma l'ha regalata un Natale.<br />
Non vi dico la mia delusione.<br />
E infine, il cubo di Rubik. Ho sempre invidiato profondamente chi in quattro e quattr'otto riusciva a far combaciare tutti i colori. Io pero' ero brava al gioco del 15, anche li un minimo di destrezza ci voleva. Minima si. Ma che ci potevo fare? Quello avevo! E lo scorso anno, mio marito, mi ha fatto trovare il cubo agognato sulla tavola. La mia reazione è stata quella di una "pazza". "Il cuboooo. Il cubo di Rubik. Graaaazzzieee!!!", manco avessi ricevuto un diamante o una caccavella da cucina (che ogni tanto arriva e poi si lamenta che ho troppa roba....). Me lo sono "scombinato" perchè volevo poi rimettere a posto tutti i colori....ma ahimè invano, invanissimo....riuscivo da una parte ma non dall'altra, un nervoso! Cosi è rimasto a impolverarsi sul mobile, fino a quando un giorno, Alice è passata da casa e in quattro e quattr'otto me lo ha sistemato....sorvoliamo sui pensieri e parole che ho pensato e detto va!<br />
Detto cio', alla fine di queste elucubrazioni mentali da ricovero obbligato e immediato, ho deciso come avrei fatto la terrina. Ho preso carta e colori e me la sono disegnata. "La mia terrina sarà come il cubo di Rubik"<br />
Già, ho detto bene....sarà. Perchè tra il dire, il disegnare e il fare....ci sono una serie di incognite e variabili che....come potete vedere il risultato non è proprio "cubico". Ho passato piu' tempo a tagliare le verdure a quadrato che tutto il resto. E mentre assemblavo i colori, sembrava fosse tutto ok. Quando poi ho chiuso tutto con l'alga, mi sono detta "speriamo siano tutti allineati". Cosi è rimasta la "suspanssssss" fino al taglio. E quando ho visto l'interno, mi sono detta "si vabbè, nemmeno questo cubo è riuscito"....e allora vi presento la mia creazione che doveva chiamarsi Terrina Rubik ecc ecc ma che si è trasformata in una terrina tipo mosaico...e siccome non tutte le ciambelle riescono col buco...pazienza, era buona ma buona lo stesso, è questo che conta. Accompagnata dalle verdure che la compongono, caramellate, e dalla zucca caramellata e con lo zenzero.<br />
Se c'è qualche ardimentoso precisino che vuole cimentarsi in una terrina alla Rubik....si faccia avanti. Le terrine di Giuliana le trovate <a href="http://www.lagallinavintage.it/2017/03/terrine-per-la-sfida-mtc-64.html">qui</a>, la mia qui di seguito, che piu' la guardo, piu' mi rivedo il cubo davanti agli occhi, piu' penso a come sarebbe dovuta essere e piu' mi diverto del mio risultato!<br />
<br />
Ingredienti<br />
1 kg di yogurt intero<br />
1 cucchiaino di sale<br />
verdure: peperone giallo, rosso, cornetti (fagiolini), scorzonera, 2 carote, zucca (io violina), zucchina<br />
alga nori<br />
zenzero qb (io in polvere)<br />
4 fogli di colla di pesce<br />
<br />
Esecuzione<br />
Il giorno prima (io venerdî sera) preparate il "formaggio" spalmabile. Aggiungete un cucchiaino colmo di sale allo yogurt. Mescolate e versatelo in un fazzoletto a trama leggera, appoggiato in uno scolapasta. Chiudete i lembi del fazzoletto e strizzate leggermente. Vedrete che comincerà già a colare del liquido giallastro, Tenete chiuso il fazzoletto, appoggiate lo scolapasta su una ciotola o altro contenitore, facendo attenzione che il liquido di scolo non rimanga a contatto con il fazzoletto e mettete in frigorifero. Diciamo che sono sufficienti anche tre/quattro ore per ottenere un buon risultato. Piu' ore rimane, piu' rimane compatto.<br />
(Sabato h 06.00!!) : Lavate e aprite i peperoni a metà, togliete i filamenti bianchi e i semi. Tagliate la zucca a metà, togliete i semi. Mettete queste verdure sulla leccarda e fate cuocere in forno fino a quando saranno cotti. Il tempo dipende dalla loro grandezza.<br />
Togliete la pelle ai peperoni e la buccia alla zucca.<br />
Fate cuocere in tegami separati le carote, la zucchina, la scorzonera, lasciando le carote e la zucchina leggermente "al dente".<br />
Quando le verdure sono cotte, tagliatele per il lungo dando una forma quadrata.<br />
Preparate la gelatina seguendo le indicazioni riportate sulla confezione, strizzatela e fatela sciogliere in un goccio di acqua. Aggiungetela al formaggio spalmabile e mescolate bene.<br />
Rivestite uno stampo con la pellicola trasparente e adagiate i fogli di alga nori. Fate la base con il formaggio, adagiate tre tipi di verdure secondo i colori che preferite, fate uno strato di formaggio, adagiate ancora tre verdure, ancora formaggio e ancora tre verdure (ricordatevi di come è fatto il cubo...).<br />
Chiudete la superficie con l'alga, inumidite le estremità e mettete in frigorifero tutta la notte.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkeFZ9ZuODI4A-AUPmWs61ZTRINjMSMqqLEyfp2YCc5Z3_D9NriEO4Wm_7TW_zNoZdhqbBVxtWM_SDG2vTVOdGm-wDgifdfrpBx9fpfAeC4_bnygUb6tVvLvjdPhddvrpgiNNV7_11k1Q/s1600/FotoJet+Collage+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="628" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkeFZ9ZuODI4A-AUPmWs61ZTRINjMSMqqLEyfp2YCc5Z3_D9NriEO4Wm_7TW_zNoZdhqbBVxtWM_SDG2vTVOdGm-wDgifdfrpBx9fpfAeC4_bnygUb6tVvLvjdPhddvrpgiNNV7_11k1Q/s640/FotoJet+Collage+2.jpg" width="640" /></a></div>
(Domenica): Fate caramellare le verdure con due cucchiai di zucchero.<br />
Schiacciate un po' di polpa di zucca lasciando intero qualche pezzetto. Fatela caramellare e aggiungete alla fine due cucchiai di zenzero.<br />
Togliete dallo stampo e impiattate<br />
<br />
L'interno del "cubo scomposto"...<br />
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con questa ricetta partecipo alla sfida n. 64 di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/03/05/mtc-n-64-la-ricetta-terrine/">Mtc</a><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLm68AlRAL44HGbvgMYhHK5r3bamA7Cd_KYHBQ_rKfOULf2FudtVINNeZXY4VLa4vwUOV5tC1tlwmEdyq7pxlIY72x4r7tCx_cwH1qmuhVwgDqbDaY41cec_v9sVLreUu9ZAaqw73Ez4Dm/s1600/banner_sfidadelmese_64-1024x489.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLm68AlRAL44HGbvgMYhHK5r3bamA7Cd_KYHBQ_rKfOULf2FudtVINNeZXY4VLa4vwUOV5tC1tlwmEdyq7pxlIY72x4r7tCx_cwH1qmuhVwgDqbDaY41cec_v9sVLreUu9ZAaqw73Ez4Dm/s320/banner_sfidadelmese_64-1024x489.jpg" width="320" /></a></div>
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<br />Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-77230352724725831772017-02-12T16:23:00.000+01:002017-02-12T16:23:18.439+01:00Pollo fritto o Fried chicken per Mtc<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPEdlFH83ExAKIKRiPBbEJxIHaGH_AUbEFI1WOPW_O9RPw1UzhCUzw-2cyH-O4M5A_dEmzzw-9q9mZY03FWHG6RcDHjfQJ1UcpEKT680QSMYbtzKFzbNEjoqKs6bZYbcNIpFjUERCWZxQP/s1600/DSC_0142+a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="370" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPEdlFH83ExAKIKRiPBbEJxIHaGH_AUbEFI1WOPW_O9RPw1UzhCUzw-2cyH-O4M5A_dEmzzw-9q9mZY03FWHG6RcDHjfQJ1UcpEKT680QSMYbtzKFzbNEjoqKs6bZYbcNIpFjUERCWZxQP/s640/DSC_0142+a.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Eccoci di nuovo in pista, o meglio ai fornelli, con la ricetta della sfida <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/05/mtc-n-63-la-ricetta-della-sfida/">Mtc n. 63</a>, che ci ha lanciato Silvia Zanetti, la vincitrice della volta scorsa sui Macarons: il Pollo fritto.<br />
Una sfida goduriosa, se solo fosse capitata in altri momenti. Per la serie: momento apatico / languente culinario, momento, un po' troppo spalmato nel tempo, di problemini di salute, perenne lotta perennemente persa con la maledetta bilancia, che non si mangiano fritti in casa nostra se non solo durante le vacanze al mare all' <a href="http://www.carusorimini.it/">Hotel Caruso</a>, che non si mangia quasi piu' carne, che siamo rimasti in due quindi devo riproporzionare tutto quello che cucino o cucina mio marito...insomma, sono entrata un po' in "crisi".<br />
Siccome il pollo, che già mangiamo raramente, non lo comperiamo al supermercato, ma direttamente dalla fornitrice di fiducia, che se chiedi un pollo piccolo ti guarda molto ma molto male, perchè da lei i polli sono cosi' punto e basta (dai 3,5 kg in su, e non sono pompati), ci siamo chiesti "Chi mangia tutto quel pollo?".<br />
La soluzione piu' ovvia sarebbe stata quella di comperare solo due cosce al supermercato, ma....anche no grazie. Cosi' il pollone, è stato comperato dalla "sciüra dei polli", sezionato, porzionato seguendo le utilissime "istruzioni" di Daniela <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/06/mtc-n-63-linfografica/">qui</a> e utilizzato due cosce e un ala per questa ricetta, e il resto è stato omaggiato alla figlia, che era passata da casa per una visita lampo.<br />
"Come al solito" mi sono messa come sottofondo un po' di buona musica, che ha spaziato dalla <a href="https://youtu.be/X937WUBgQdg">Banda Musicale del Marines</a>, a <a href="https://youtu.be/X937WUBgQdg">Porgy and Bess di Gershwing</a>, da <a href="https://youtu.be/X937WUBgQdg">Candide di Bernstein</a> alle Colonne sonore suonate dalla <a href="https://youtu.be/MhHwr1tLrrY">Chicago Synphony Orchestra</a> e infine alla <a href="https://youtu.be/vTrsC4PfdHs">Musica Country</a>..."Ma ce la facciamo a mangiare per le 3?", chiede mio marito, visto che mi stavo lasciando un po' prendere dalla musica...<br />
Mentre friggevo, pensavo a quando siamo stati a Orlando in Florida, a Disney Word, con Alice che aveva 6 anni, e mentre noi bevevamo come cammelli per il caldo, nei parchi incrociavamo famiglie che addentavano una coscia fritta di quello che a noi sembrava un dinosauro...ma si sa, in America è tutto Big....<br />
<br />
Quindi, ecco la mia piccola proposta, versione infarinata, e versione con panatura creativa accompagnata dai Pickles, sottaceti lampo davvero eccezionali, per essere la mia prima volta "Ma non potevi farne di piu'?" " Se avessi avuto piu' aceto lo avrei fatto" "Ma potevi andare a comperarlo". "Non ne avevo voglia"....<br />
La scorzonera, è una radice amare, che non a tutti piace, anzi, quasi a nessuno, ma fa tanto bene, cosi' dicono. E siccome mangiata al vapore e condita con olio e pepe è ormai banale, ho provato a glassarla con lo sciroppo d'acero, giusto per stare in tema Ammmerica... "Quella roba li te la mangi te" "Certo che me la mangio io, ma è cosi' buona cosi'. La vuoi assaggiare?" " No che schifo"...<br />
Il latticello mi spiaceva buttarlo, cosi' l'ho addensato e aggiunto erba cipollina (potete anche aggiungere l'aglio). "Cos'è quella roba bianca?" "Il latticello" "Ah"....<br />
Ma si puo' mangiare? " No aspetta, devo fare la foto sul piatto" " E adesso?" "No, devo fare l'interno"....ahahaha....momenti Mtc...<br />
<br />
Iniziamo va...<br />
<br />
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LATTICELLO </div>
<div>
<div>
Ingredienti per 500 g </div>
<div>
250 g latte parzialmente scremato</div>
<div>
250 g yogurt magro</div>
<div>
10 ml succo di limone filtrato</div>
<div>
In una ciotola versate lo yogurt e il latte e stemperateli, infine aggiungete il limone. Lasciate a temperatura ambiente per 15 minuti circa e poi versatelo sulla carne, coprite con la pellicola e mettete in frigo per almeno 4 ore, meglio se tutta la notte.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
2 cosce di pollo + un ala</div>
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</div>
<div>
POLLO FRITTO Panatura con farina</div>
<div>
1,5 l olio per friggere di semi di mais o quello che preferite</div>
<div>
200 g farina</div>
<div>
sale</div>
<div>
pepe<br />
<br />
Esecuzione</div>
<div>
Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato, un piatto piano coperto da carta assorbente per appoggiare il pollo appena fritto e una placca da forno coperta anch’essa da carta assorbente per riporre il pollo fritto in forno e tenerlo al caldo.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Rimuovete la coscia dalla marinatura, lasciatelo scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz’ora almeno. Preparate una ciotola abbastanza capiente per contenere 3/4 pezzi di pollo alla volta e metteteci la farina con il sale e il pepe.</div>
<div>
In alternativa mettete farina, sale e pepe dentro un sacchetto alimentare capiente.</div>
<div>
Prendete la coscia di pollo, mettetela nella farina ed infarinatela pressando leggermente la carne oppure inseritela nel sacchetto, chiudetelo ed agitate finché non sarà ben infarinati.</div>
<div>
Scuotete per eliminare la farina in eccesso ed appoggiatela sul piatto preparato in precedenza.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
A questo punto prendete una casseruola dai bordi alti versate l’olio e scaldatelo a fuoco medio fino alla temperatura di 180 °C circa.</div>
<div>
Se non avete il termometro mettete un pezzo di pane nell’olio, quando dorerà sarà il momento di immergere il pollo.</div>
<div>
Immergete nell’olio. Osservate l’olio: il pollo appena immerso friggerà formando molte bolle grandi e man mano che si cucinerà le bolle diminuiranno sempre più .<br />
<br />
(sistema casalingo paraspruzzi...)<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSrj_OfnOWSdkMC-EJIzKmHxPQhnoKBit1J7_Ojx0YwFLrvX51ZrrFcUCg9PEcz4AfE58jh0v4hICB3IR_Zdc5lB3MddeyNeTM-DBoipr0i0AmuKauBI0Rd_y0RgllaNE9uMzZas8cTHUz/s1600/DSC_0127.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSrj_OfnOWSdkMC-EJIzKmHxPQhnoKBit1J7_Ojx0YwFLrvX51ZrrFcUCg9PEcz4AfE58jh0v4hICB3IR_Zdc5lB3MddeyNeTM-DBoipr0i0AmuKauBI0Rd_y0RgllaNE9uMzZas8cTHUz/s400/DSC_0127.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
Quando il pollo avrà una colorazione dorata ed omogenea, ci vorranno circa 6/8 minuti di cottura a seconda della grandezza del pezzo, scolatelo dall’olio ed appoggiatelo sul piatto con la carta assorbente.</div>
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Una volta asciutto, se desiderate, potete tenerlo al caldo nel forno preriscaldato a 120°C circa, infornandolo sulla placca da forno.</div>
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<br /></div>
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POLLO FRITTO Panatura con uovo e pane aromatizzato</div>
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1 uovo</div>
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100 g farina</div>
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100 g pane grattato</div>
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sale</div>
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pepe<br />
salvia e rosmarino,<br />
1 cucchiaio di mandorle e 1 di nocciole</div>
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1,5 l olio per friggere di semi di mais o quello che preferite</div>
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<br /></div>
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Esecuzione</div>
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Rimuovete la coscia dalla marinatura, lasciatela scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz’ora almeno. Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato, un piatto piano coperto da carta assorbente per appoggiare il pollo appena fritto e una placca da forno coperta anch’essa da carta assorbente per riporre il pollo fritto in forno e tenerlo al caldo.</div>
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<br />
Grattugiate il pane con la salvia, rosmarino, mandorle e nocciole.</div>
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Mettete l'uovo in una ciotola, mescolate con una forchetta, salate e pepate.</div>
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Ponete il pan grattato e la farina in altre due ciotole distinte altrettanto capienti.</div>
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Prendete la coscia, passatela nella farina pressando leggermente la carne e scuotetela per eliminare la farina in eccesso. Poi immergetela nell’uovo ed infine passatela nel pan grattato pressando nuovamente le carni.</div>
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Appoggiate il pollo sul piatto fondo.</div>
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Se desiderate una crosticina più consistente potete fare una doppia panatura nel pan grattato cioè pan grattato/uovo/pan grattato.</div>
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A questo punto prendete una casseruola dai bordi alti versate l’olio e scaldatelo a fuoco medio fino alla temperatura di 180 °C circa.</div>
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Se non avete il termometro mettete un pezzo di pane nell’olio, quando dorerà sarà il momento di immergere il pollo.</div>
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Immergete nell’olio 3. Osservate l’olio: il pollo appena immerso friggerà formando molte bolle grandi e man mano che si cucinerà le bolle diminuiranno sempre più . Quando il pollo avrà una colorazione dorata ed omogenea, ci vorranno circa 6/8 minuti di cottura a seconda della grandezza del pezzo, scolatelo dall’olio ed appoggiatelo sul piatto con la carta assorbente.</div>
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Una volta asciutto, se desiderate, potete tenerlo al caldo nel forno preriscaldato a 120°C circa, infornandolo sulla placca da forno.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgst10rCw3rSDnwp9am-xo2LuH1PIcZTIcunIi2NyT2iO2Vd4_H7IfNDp1Lz0eFvwLxCAuHVbV6yS61jYG0qNTy37NBVhoKm0DkxPHrAs4ey5kP6Wz3wiJ_kHWVyigqT1LR3o9j1YbR1weP/s1600/FotoJet+Collage+c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgst10rCw3rSDnwp9am-xo2LuH1PIcZTIcunIi2NyT2iO2Vd4_H7IfNDp1Lz0eFvwLxCAuHVbV6yS61jYG0qNTy37NBVhoKm0DkxPHrAs4ey5kP6Wz3wiJ_kHWVyigqT1LR3o9j1YbR1weP/s640/FotoJet+Collage+c.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<u>Pickles</u><br />
Ingredienti per la salamoia<br />
250 ml di aceto bianco<br />
250 ml di acqua<br />
70 g di zucchero<br />
2 cucchiai di sale<br />
<br />
Cavolfiori, cipolla, finocchio, zucca, broccoletti di Bruxelles, taccole.<br />
<br />
Affettate tutte le verdure con la mandolina, più saranno spesse e più impiegheranno a raggiungere il risultato desiderato, ma generalmente è questione di un tempo che va da 12 ore ad un paio di giorni. Per quanto riguarda broccolo e cavolfiore potete tagliare le cimette in quarti.<br />
Mettete in un pentolino tutti gli ingredienti della salamoia e fate spiccare il bollore mescolando ogni tanto per far sciogliere zucchero e sale. Poco prima di spegnere aggiungete l’aneto.<br />
Riempite i barattoli con le verdure affettate, premendo bene. Quando i barattoli sono pronti versate la salamoia in modo da riempire ogni buchino rimasto vuoto, chiudete col tappo, capovolgete il vaso un paio di volte per far penetrare bene il liquido ovunque e mettete a riposare in frigo. Durante il riposo agitate il vaso un altro paio di volte.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Oy2k9nFmB8GovyaGHPL6YL4KtvYZojJqXOD6fzjXWl-ihs5df9f7L4RM63iwfWfszW7f4PfdkJlDp7cildTrELl2ZrwtwF1E9ZSPUZivgJE5OPyLfPWblLvcCJuMyO-LlITHcmDZI8mN/s1600/FotoJet+Collage+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="408" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Oy2k9nFmB8GovyaGHPL6YL4KtvYZojJqXOD6fzjXWl-ihs5df9f7L4RM63iwfWfszW7f4PfdkJlDp7cildTrELl2ZrwtwF1E9ZSPUZivgJE5OPyLfPWblLvcCJuMyO-LlITHcmDZI8mN/s640/FotoJet+Collage+%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<u>Scorzonera</u><br />
sciroppo d'acero<br />
zucchero<br />
Con un pelapatate togliete la buccia alla radice di scorzonera. Tagliatela a tocchetti, e fatela cuocere a vapore lasciandola "al dente". Mettetela in una padella, aggiungete un paio di cucchiai di zucchero. Quando è sciolto, aggiungete due/tre cucchiai di sciroppo d'acero e fate glassare.<br />
<br />
<u>Salsa al latticello</u><br />
erba cipollina (secondo i gusti)<br />
farina qb<br />
aglio (a piacere)<br />
Versate il latticello in un tegame. Aggiungete erba cipollina e/o aglio. Se è troppo liquido, aggiustate la densità aggiungendo qualche cucchiaio di farina, poco per volta, fino a quando si sarà ottenuta la giusta consistenza.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib72BqYIOC4NZyfoeBifDNlhHioJGDC9x9CZuYLoOqOsOG9LL81buum07A_c2xhXlPFaIy3L2dpqcvhCDJshTSkL7mcAtmX8aVLaE6z7vPpi_StW-JmISWRd2L1a_f0yOP3PkrkkSALv-H/s1600/DSC_0119+a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="628" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib72BqYIOC4NZyfoeBifDNlhHioJGDC9x9CZuYLoOqOsOG9LL81buum07A_c2xhXlPFaIy3L2dpqcvhCDJshTSkL7mcAtmX8aVLaE6z7vPpi_StW-JmISWRd2L1a_f0yOP3PkrkkSALv-H/s640/DSC_0119+a.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
con questa ricetta partecipo alla sfida n. 63 di <a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/05/mtc-n-63-la-ricetta-della-sfida/">Mtc</a><br />
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<a href="http://www.mtchallenge.it/2017/02/05/mtc-n-63-la-ricetta-della-sfida/"><img border="0" height="152" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicjsAu9kSnvJiWoMRjNHJ2IejRqmatFm6qIvADcY-bFhsn8Y2EaofVynNIct-A5CmigSW03DXt3_JAMZzi1ZXrvHD10Q0OV1YkV3Cvn_RXlavj36_QXdmF_lWysmza0OvOU4q8HPLS4T6Y/s320/banner_sfidadelmese_n63-768x367.jpg" width="320" /></a></div>
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Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-4355281360527003176.post-32835290879237638452017-01-14T11:03:00.000+01:002017-01-14T11:03:45.400+01:00Risotto con zucca in zucca violina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuvlIaASARbSFI746CFBAIvP8Duk5SYSdNKEW8pmi8jmsF-_ZQWN2UWHqn1fNGW_ColD6-wcGXsNvYoD3XQ-j3JOd6qr_x8iCyroNGFs8BGplyx4c1yQOxfNNzqO7OQVVZ6GO4UrOVUKPm/s1600/DSC_0029+firma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="542" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuvlIaASARbSFI746CFBAIvP8Duk5SYSdNKEW8pmi8jmsF-_ZQWN2UWHqn1fNGW_ColD6-wcGXsNvYoD3XQ-j3JOd6qr_x8iCyroNGFs8BGplyx4c1yQOxfNNzqO7OQVVZ6GO4UrOVUKPm/s640/DSC_0029+firma.jpg" width="640" /></a></div>
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E' un periodo un po' "scazzato" (svogliato ) della mia vita. Il blog, angolo di svago e rifugio, langue. Non ho piu' tanta voglia di scrivere, pubblicare. fotografare, cucinare. E questo non è proprio un buon segno, per una che appena arrivava a casa dal lavoro, si piazzava di nuovo al pc a sistemare foto, ricette e brigavo e disfavo in cucina, inventando o cucinando. Ci sono altre priorità o semplicemente il "dolce far niente" e il non far sapere a nessuno cosa mangio, faccio, penso. Per fortuna ho un marito che cucina benissimo, quindi si mette volentieri ai fornelli, ma questo anche prima che mi venisse addosso stà roba indefinita.</div>
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Cosi', quando faccio qualcosa degno di nota, o le sue di creazioni, fotografo (fotografa) e archivio, per la serie "non si sa mai" e mi ritrovo un po' di materiale che per ora è li, fermo, in attesa di tempi migliori.</div>
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Ma quando ho visto queste zucche, subito ho avuto una illuminazione "Dai, prendiamo anche queste, cosi' le uso come contenitore!". Non ci potevo credere...mi era venuta un'idea.</div>
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Al di là delle proprietà benefiche della zucca che qui condivido, </div>
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".....p<span style="text-align: center;">uò essere considerata l’ortaggio autunnale per eccellenza e viene spesso impiegata per la preparazione di numerose ricette. In effetti non dovrebbe mancare mai sulla nostra tavola, perché è un’ottima fonte di vitamine e di sostanze antiossidanti. In modo particolare la zucca fornisce al nostro organismo il betacarotene, indispensabile per la formazione della vitamina A. L’applicazione dell’olio di semi di zucca favorisce la guarigione delle scottature. Inoltre l’ortaggio presenta proprietà diuretiche e lassative non trascurabili.</span></div>
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Prendendo in considerazione le proprietà nutritive della zucca, bisogna considerare che, pur essendo queste ultime elevate, comunque non si tratta di un ortaggio calorico, visto che fornisce soltanto 17 calorie per ogni 100 grammi di polpa. I componenti essenziali che formano questo ortaggio sono il betacarotene, che il corpo utilizza per la formazione della vitamina A, e poi le vitamine B ed E. La seconda è nota per essere un ottimo antiossidante.</div>
La zucca contiene molti sali minerali: calcio, fosforo, potassio, magnesio, ferro, selenio, sodio, manganese e zinco. Buona anche la quantità di fibre e l’ortaggio è ricco anche di diversi aminoacidi, come l’arginina, l’acido glutammico, l’acido aspartico e il triptofano.<br />
Le proprietà terapeutiche della zucca sono dovute specialmente al betacarotene, che riesce a prevenire l’insorgenza di varie patologie. In effetti proprio il betacarotene riesce a proteggere il sistema circolatorio, è un antinfiammatorio e presenta delle proprietà antiossidanti: contrasta l’azione dei radicali liberi e rallenta l’invecchiamento delle cellule. Questa sostanza riesce ad avere anche degli effetti diuretici e lassativi.<br />
Inoltre la zucca presenta delle proprietà sedative: è indicata per chi soffre di ansia, di nervosismo e di insonnia. Il consumo di semi di zucca o dell’olio derivante dall’ortaggio viene indicato per eliminare i parassiti intestinali e per trattare le infiammazioni della pelle, quando si verifica una scottatura o quando si ha un prurito intenso, con fenomeni di arrossamento.<br />
La zucca, infatti, riesce ad ammorbidire la pelle e ha, inoltre, delle capacità emollienti, che la rendono molto utile anche nel caso di punture di insetti. A questo scopo si possono fare anche dei cataplasmi preparati con la polpa cotta e frullata.<br />
Con la zucca si possono mettere a punto anche delle creme e delle maschere antinvecchiamento, che rendono sempre giovane l’aspetto. Il succo di zucca dovrebbe essere bevuto soprattutto in caso di ulcera e di acidità dell’apparato digerente.....",<br />
<br />
ho una adorazione infinita per questo ortaggio, che ho imparato ad amare fin da piccola, in diverse preparazioni, una sopra tutte i famosi tortelli di zucca mantovani, essendo mamma e parenti al seguito, di quella magnifica città e dintorni.<br />
Quindi, quando l'acquisto, lo faccio piu' con il cuore e la mente, che non dal punto di vista salutare, che comunque non passa in secondo piano, perchè va da sè, che se mi nutro bene, con cibi genuini, la mia saluta ne trae un enorme beneficio.<br />
E per fare questa ricetta, di ingredienti sani ne ho usati parecchi o forse quasi tutti. La zucca mantovana acquistata dal contadino, il riso direttamente da un produttore del vercellese, vino rosso di una delle tante cantine visitate nel tempo, perchè per cucinare bisogna usare del buon vino e non vinacci, brodo preparato con dado fatto in casa, omaggio della cognata, burro di malga, olio extravergine del collega siciliano, grana del caseificio...insomma, mica male no?<br />
<br />
Ingredienti<br />
Zucca (mantovana o a piacere)<br />
Zucca violina<br />
120 g riso<br />
1 cipolla<br />
1 bicchiere di vino rosso<br />
brodo q.b.<br />
burro qb<br />
olio extravergine di oliva<br />
pepe<br />
grana grattugiato qb<br />
<br />
Esecuzione<br />
Tagliate a fette la zucca e fatele cuocere in forno a temperatura media fino a quando saranno morbide. Fate lo stesso con la zucca violina.<br />
Togliate la buccia alla zucca, ma lasciate intera la violina, che userete come contenitore per il risotto.<br />
In un tegame, fate appassire la cipolla tritata con olio extravergine di oliva. Aggiungete il riso, fatelo tostare, sfumate con un bicchiere di vino e aggiungete man mano che si assorbe, il brodo.<br />
Fate cuocere per una ventina di minuti circa, mantecate con una noce di burro e una manciata abbondante di grana grattugiato e riempite la zucca.<br />
Una macinata di pepe e servite subito.<br />
Ovviamente...mangiate anche il contenitore!!<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivDTMrEALX4eqNsGM9ld28-rI2roQFHkMQ6KpCvKRKPy_iHib20RjAo0oLJAD2AkyirYHMW0FTCowjGqmZCDTUAFur8xhRQ9e58UFFPzIXpXi1RpVNZSGLrjV15bubrz1eDvhrsbkKtKrK/s1600/PicMonkey+Collage+firma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivDTMrEALX4eqNsGM9ld28-rI2roQFHkMQ6KpCvKRKPy_iHib20RjAo0oLJAD2AkyirYHMW0FTCowjGqmZCDTUAFur8xhRQ9e58UFFPzIXpXi1RpVNZSGLrjV15bubrz1eDvhrsbkKtKrK/s640/PicMonkey+Collage+firma.jpg" width="640" /></a></div>
E se pensate che di zucca ce n'è una sola, o poco piu', guardate <a href="http://www.turismo.mantova.it/uploads/file/83825a5130e6edd62d9c6f46c6ca6054.pdf">qui</a> e ne troverete delle belle, piu' o meno conosciute.Antonellahttp://www.blogger.com/profile/15425346498255150269noreply@blogger.com1