No,io dico, con tutte le ricette sicule da proporre proprio questa che di siculo non ha niente ,ci vede in pista questo mese?? Miiii......
Ma andiamo per e con ordine...si, come se fosse facile! Allora, un bel respiro e raccogliamo le idee per spiegare bene il perchè e il percome.
Il mese scorso,per il contest dell'
MTChallenge c'è stata una frenesia da pici che ha visto la preparazione di ben 188 ricette da parte di tutte noi. Sembravamo impazzite per davvero!Pici in tutte le salse e in tutte le versioni!
E mi sono sgnasciata dalle risate quando ho visto i commenti e le foto in attesa della proclamazione della vincitrice!
Bene,tra tutte le ricette ha vinto quella di
Stefania! E sono doppiamente,triplamente,infinitamente felice per lei,anche se ho iniziato il mio post scrivendo che l'avrei strozzata! Ahahaah....
Parlando seriamente,sono felice perchè è una vittoria importante. Non si tratta di una vincita di chissà che cosa,perchè qua non si vince un bel niente,se non il fatto di mettersi alla prova e cimentarsi in piatti di antiche tradizioni,regionali,di famiglia ecc,che la vincitrice propone quando è la sua volta.
Ho avuto la fortuna di conoscere questa donna sicula piccoletta ma lasciatemelo dire,con le palle! in occasione di una pizzata tra fodd blogger in una delle poche credo,pizzerie di Milano che cucinano anche senza glutine. Era nella mia città in occasione di un congresso appunto su questo tema, si, perchè la Stefy è celiaca e insieme ad altre compagne di post e fornelli (non scrivo i nomi perchè non voglio correre il rischio di tralasciare qualcuna e mi dispiacerebbe) ci siamo incontrate per la prima volta.Già sentirla parlare mi faceva morire dal ridere per la sua simpatia,trasporto e coinvolgimento.Solare,schietta,aperta,vulcanica,non se ne stava zitta un attimo!! Dopo aver mangiato ci siamo sedute nel giardino di questo locale per continuare a parlare e sapete come è andata a finire? Che un timidissimo cameriere,ad una certa ora (tarda....) ci è venuto a dire che ehm,scusate....dovremmo chiudere il locale....
Questo per farvi capire la personalità della Stefy,e che non avremmo mai voluto interrompere la serata perchè si stava troppo bene tutte insieme! Veramente a malincuore ho salutato queste mie nuove amiche. E una grande ammirazione per questa piccola grande donna!
E sono contenta perchè porta avanti una battaglia che vede coinvolte tante persone che hanno questo "problema" della celiachia. E' un po' la paladina e la promotrice per far capire quanto sia importante prestare attenzione a quando si cucina per queste persone,cosa e come lo si utilizza.Ma soprattutto vuole fare capire che queste persone,che sono meno fortunate perchè devono avere un sacco di accorgimenti che noi manco ci sognamo di avere,non è che sono sfigate o malate. E quello che mangiano è ugualmente gustoso e accattivante solo che diverso da come lo prepariamo noi.
E io, che prima manco sapevo cosa fosse la celiachia,ho scoperto nel tempo che cosa vuol dire,per fortuna non direttamente sulla mia pelle,non perchè la considero una sgiagura ,ma vuoi perchè ho conosciuto persone celiache o per sentito dire,ora capisco quante attenzioni si devono avere e i salti mortali che queste persone devono fare per reperire in commercio i prodotti senza glutine,anche se adesso alcuni si cominciano a trovare un po' piu' facilmente sugli scaffali dei supermercati, ma la maggior parte nelle farmacie , con costi ovviamente piu' elevati.
Cosi, la grande
Stefania,che tutti i giorni si trova a dover affrontare queste problematiche,anzichè proporre una ricetta tipica della sua terra,e anche li avremmo dovuto tirare fuori tutta il nostro coraggio e maestria,ha pensato di lanciare questa grande sfida,forse per far conoscere a chi non conosce il problema,scusate il bisticcio di parole,che gluten free non vuol dire piatto scialbo,tristerrimo, incolore e insapore, ma vuol dire anche festa,colore,sapore,varietà....e cosa c'è di piu' azzeccato di questa torta della tradizione americana, alta,burrosa,colorata e festosa?
E
qui trovate una interessantissima storia sulla nascita di questa torta ! Leggetela perchè davvero ne vale la pena.
Mannaggia...ho letto e riletto non so quante volte ingredienti e preparazione,per paura di sbagliare,di non aver capito,come se davvero dovevo preparare questo dolce per un celiaco,quindi non potevo permettermi di sbagliare nemmeno una virgola. Il passaggio che piu' mia ha messo ansia e terrore è stato il momento in cui ho mescolato il cucchiaio di aceto con il bicarbonato,perchè c'era scritto di versarlo immediatamente nella ciotola,altrimenti si correva il rischio di vederlo sparso per tutta la cucina....già immaginavo un'esplosione tipo piccolo chimico imbranato....invece è andato tutto liscio,non c'è stata nessuna esplosione e la cucina è ancora integra!
E con mia grande sorpresa,mi sono anche resa conto che alcuni degli ingredienti elencati,li utilizzo già per fare torte o altre preparazioni!
Cosi',anche se inizialmente ero un po' spaventata,non solo per il bicarbonato con l'aceto,ahah,ma perchè non ho mai fatto una torta del genere,domenica ero proprio tanto ispirata e bendisposta e viaaaa....a fare la base di questa torta...ah si,perchè tra Notazioni neumatiche,Romanticismo e casse armoniche? Perchè l'ho decorata il giorno in cui Alice ha dato l'esame di Storia della Musica. Giornataccia,perchè due giorni prima dell'esame ha pensato bene di beccarsi l'influenza con relativa febbre ed effetti collaterali,cosi,chiesto un giorno di ferie,l'ho accompaganata all'esame che è andato bene nonostante lo stato pietoso in cui riversava e appunto ha pescato la tesi sulla Notazione neumatica, il Romanticismo e acustica....cosi' per festeggiare la promozione ho fatto questa torta a tema.
Certo,non è perfetta,non ho la pretesa di essere annoverata tra le cake designer dei blog,ma ce l'ho messa quasi tutta....provate voi ad appoggiare minuscole codette di cioccolato aiutandovi con la pinzetta delle sopracciglia,facendo attenzione a non sbavare la crema al burro e a fare un motivo il piu' preciso possibile! Solo per questo merito il premio per la pazienza certosina!!
Ah,ultima cosa: per rendere la prova piu' intrigante e difficile,come se non lo fosse già abbastanza,ci è stato chiesto di preparare la torta indossando un tacco 20! Ovviamente perchè c`è tutta una serie di messaggi ,post pici,che ci ha fatto fare un sacco di risate e di proposte "indecenti" ahahah.Io,e le altre già lo sanno,non ho cucinato con tacco 20,ma con pantofola raso terra,vista la mia altezza.Avrei rischiato di cadere da tanta altezza e poi chi l'avrebbe fatta la red velvet'??!!
Bene,ora ,dopo aver spaziato tra argomenti toccanti,seri e semiseri,veniamo al momento fatidico della ricetta.....invitandovi a visitare il blog della
Stefy. Rimarrete sicuramente impressionati da quante ricette invitanti e gustose ci sono racchiuse!
La descrizione della sua torta la trovate anche descritta
qui.
Io l'ho decorata in maniera diversa quindi ho elencato alcuni ingredienti che ho utilizzato io.
Tra parentesi sono indicate le marche dei produttori di cibi glute free
Ingredienti
160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan)
30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
1/2 cucchiaino da tè di sale
8 gr cacao amaro (
Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese
110 gr burro non salato a temperatura ambiente
300 gr di zucchero
3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone)
1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
1 cucchiaio di aceto bianco
1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Esecuzione
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente mescolate le farine, il sale, il cacao. In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo bene con una spatola.
Imburrate due teglie da 18/20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto (con il trucchetto dello stuzzicadenti!)
Lasciate raffreddare la torta dentro la teglia (potete usarne anche una in silicone, ma è meglio usare la carta forno per evitare contaminazioni) per 10 minuti. Poi toglietela dalla teglia e lasciatela raffreddare, quindi fasciatela nella pellicola trasparente. Fatela riposare in frigo per diverse ore (io l'ho lasciata tutta la notte). In questa maniera sarà più facile da tagliare senza che si sbricioli e sarà più semplice mettere la farcitura. Non spaventatevi se vi sembra troppo dura, perché a temperatura ambiente tornerà morbidissima.
Questa è la ricetta base, a questa si possono aggiungere infiniti sapori. Si può conservare in frigo in un contenitore ermetico e riutilizzare quando se ne ha bisogno.
Io ho farcito con la classica Butter cheese cream
Ingredienti:
220 gr - formaggio cremoso tipo Philadelphia (cioè una confezione grande)
120 gr - burro morbido
140 gr - zucchero a velo (Eridania, Pedon, La Dolciaria, Sma&Auchan, Cannamela, Arpa)
1 cucchiaino di scorza di limone bio grattugiata
amarene sciroppate
Toschi
Esecuzione
Sbattete bene il burro finché è cremoso. Quindi unite lo zucchero, la scorza del limone e il formaggio e sbattete per almeno 5 minuti. A questo punto potete farcire la torta. Se vi sembra troppo morbida, potete lasciarla riposare un po' in frigo e il burro la farà compattare di nuovo. La crema va conservata in frigo, anche se a temperatura ambiente non si scioglie.
Questa è una torta abbastanza umida che non ha bisogno di essere bagnata per essere farcita, quindi si presta splendidamente alle torte in pasta di zucchero. Ma se lo scopo vostro, non è rivestirle, potete bagnare un po' gli strati, per renderla più simile al sapore delle nostre torte.
A questo punto, farcite la torta, senza bisogno di bagnarla, aggiungendo in ogni strato interno le amarene tagliate a metà e poi ho coperto il tutto con la crema.
Quindi con tanta pazienza, lanciando le codeste verso la torta, cercate di appiccicarle ai bordi della torta. Servitela però a temperatura ambiente, perché è molto più buona e dura anche tre giorni se la conservate in frigorifero.
con questa ricetta partecipo al contest
Ciao grande Stefy!!!