Eccomi di nuovo in viaggio, alla scoperta delle eccellenze che distinguono il nostro Paese. Questa volta, grazie ad
AIFB- Associazione Italiana Food Blogger è nelle Marche, terra della quale ignoro la conoscenza diretta, per cui, quando sono stata invitata a partecipare a questo blog tour, sono stata ben felice di partire! Arrivata alla stazione di Civitanova Marche, sono stata accolta da
Mariangela
e
Giada, le due socie che hanno preso i contatti con i migliori produttori maceratesi, facendo si che questo nostro viaggio conoscesse le eccellenze del territorio.
Compattato il gruppo, ci siamo recate alla
Locanda Fontezoppa, dove abbiamo soggiornato per tutta la nostra permanenza. Una bellissima struttura immersa nella vigna, dallo stile moderno e rustico insieme. Le camere hanno il nome delle cinque etichette piu' importanti dell'Azienda, e io ero nella Carapetto, e questo dimostra il legame sentito tra la locanda e la cantina. Il nome deriva da un’antica fonte d’acqua che sgorgava dove oggi si rincorrono i filari delle vigne.
E siamo stati pure fortunati perché avendo appena raccolto dell’uva cabernet sauvignon abbiamo assistito alla diraspatura, ovvero alla separazione degli acini dell’uva dai raspi.
La cantina attinge da vitigni impiantati intorno a Civitanova Alta, dal Sangiovese, Merlot, Cabernet, Lacrima, Maceratino, Incrocio Bruni al Pecorino ma anche a Serrapetrona si trovano gli impianti di Vernaccia Nera, Pinot Nero e Sangiovese.
La prima tappa del nostro viaggio ci ha portate a Potenza Picena presso il
Frantoio Torresi, attivo dal 1964. Ci accoglie Tommaso, il giovanissimo erede di questo frantoio, che insieme alla madre, ci illustra la storia della loro attività. Storia che è ben visibile alle pareti, in quanto è testimoniata da vecchie foto in bianco e nero che ritraggono i capostipiti, Nello Torresi e Giuseppina Macellari, e dalla scritta "Il futuro ha un cuore antico", lo slogan che la famiglia Torresi ha scelto per rappresentare al meglio la propria attività: evoluzione nel tempo, mantenendo pero' intatti i principi che l'hanno sempre contraddistinta.
Ci hanno fatto degustare i loro prodotti e spiegato in termini tecnici le varie fasi per degustare l’olio. Innanzi tutto fate attenzione al colore, se l’olio si presenta di colore verde contiene più clorofilla oppure se di colore giallo contiene più carotene. Quello giallo è piu' maturo, mentre quello verde è piu' acerbo. Quando si sceglie un olio, siamo colpiti dall'odore, quindi stimoliamo il profilo sensoriale, poi nel palato, stimolando le papille gustative della lingua e poi la memoria olfattiva, quello che risale alla mente non appena lo annusiamo e poi quella visiva, distinguendone il colore.
Questa è la sequenza per assaggiare l'olio: versate una piccola quantità in un bicchierino, scaldate l’olio ponendo il bicchierino nel palmo della mano, con l’altro palmo coprite il bicchierino e iniziate a muovere in modo circolare il bicchierino nel palmo della mano. La rotazione deve essere dolce e lenta. Portate il bicchierino al naso e annusate l’olio con lo scopo di captare tutte le sensazioni gradevoli o meno. Assumete una quantità di olio pari ad un cucchiaino nella cavità orale, senza ingerirlo. Aspirate dell’aria, lentamente e delicatamente, poi in modo più vigoroso in modo da vaporizzare l’olio nel cavo orale. In questo modo vi è un primo contatto con le papille gustative. Fate attenzione alla percezione degli stimoli positivi di amaro e piccante. Fate riposare la bocca muovendo lentamente la lingua contro il palato. Aspirate nuovamente l’aria portando la lingua contro il palato e le labbra semiaperte, questa azione viene definita "strippaggio". Fra un assaggio e l’altro dell’olio per pulire la bocca una fettina di mela.
I prodotti di punta dell’azienda sono il Cuoreverde, che presenta un buon fruttato erbaceo e un profumo di mandorla acerba, è un olio sostanzialmente dolce e il Fiordolio armonico ed equilibrato dal colore verde con riflessi dorati, presenta un fruttato leggero con piacevoli note erbacee unite al sentore di mela, pomodoro e mandorla.
L'intensità e l'equilibrio di un olio d'oliva sono dati dalla qualità dell'oliva e il luogo dove è stata coltivata. Ad esempio. l'Ogliarola barese e la Coratina, che si coltivano al sud, producono un olio leggermente piu' piccante e amaro, in quanto essendo piante esposte al sole, mancando piu' acqua, reagiscono mettendo piu' antiossidanti nel frutto.
E' presente poi la qualità locale Pendolino, piu' delicata.
Alla fine della visita, Tommaso ci ha portate a visitare velocemente il paese.......selfie d'ordinanza di gruppo e poi con un gruppo di simpatici e curiosi anziani del posto che appena ci hanno visto, hanno incominciato a parlottare tra di loro...forse non avevano mai visto delle giovincelle cosi' briose tutte in un coplo solo!
Ritornate alla Locanda,abbiamo degustato i migliori vini.....
e deliziosi piatti........
La serata è stata allietata dalla sapienza del Prof. Carlo Cambi, uno dei più autorevoli giornalisti enogastronomici d’Italia. Una persona cosi' colta, ma semplice, che non si vanta del suo profondo sapere, che è stato un onore averlo alla nostra tavola.
Il nostro viaggio procede, dopo aver fatto colazione, verso Monte San Giusto, un piccolissimo borgo in provincia di Macerata, per la visita guidata del pastificio artigianale
La Pasta di Aldo.
Ad esser sincera pensavo che il signore che ci aveva accolto, si chiamasse Aldo, ma ci ha subito svelato che questo nome è l'acronimo dato dai cognomi dei 2 titolari (Luigi ALzapiedi e Maria DOnnari) e che quindi il suo nome è Luigi! Ci racconta la sua storia, che nasce lontano, quando lui aveva 6 anni ed imparava dalla nonna l'arte di tirare la sfoglia. Svolge altri lavori ma il suo pensiero è sempre rivolto alla pasta fatta in casa, cosi' a 40 anni, fonda l'azienda che crea questa pasta eccellente, dove le sue mani esperte mescolano semole selezionate che fa essiccare con naturale lentezza per ottenere un prodotto di altissima qualità, tanto da essere scelto da Heston Blumenthal, (chef britannico, 3 stelle Michelin) a rappresentare la pasta in un programma della BBC dal nome "Perfection".
Per fare l'eccellenza le materie prime devono essere straordinarie e Luigi in questo è maniacale: sceglie con cura le semole di grano duro (tutte rigorosamente italiane, dall'Umbria alla Sicilia) diversificandole a seconda dei prodotti. Ad esempio: il tagliolino è fatto con un grano che assorbe poca acqua, così in cottura resta duro, uova rigorosamente biologiche, essiccazione lenta e a bassa temperatura. Amici ingegneri hanno realizzato le macchine per la lavorazione della pasta, quindi sono davvero uniche e speciali.
Staremmo ore e ore ad ascoltare le parole di questo esile uomo, che ci trasmette tutta la passione e la maestria in tutto quello che fa. Ma la tabella di marcia è copiosa di appuntamenti e a malincuore, ma con pacchi di pasta che abbiamo acquistato, salutiamo Luigi e Maria.
La tappa successiva è per il pranzo che consumeremo presso l'Agriturismo
Agra Mater a Colmurano (MC), dove vengono utilizzate le materie prime coltivate nell'orto per creare menù settimanali nel totale rispetto della stagionalità dei prodotti.
Il tempo è davvero inclemente ma Lara e Melissa ci servono piatti deliziosi e curati nei minimi particolari accompagnati dalle birre artigianali di Birrifirma. Le etichette sono simpaticissime, come la campagna pubblicitaria, e ognuna ha col proprio gusto che si sposa ai vari piatti assaggiati. Non pensavo si potesse pasteggiare degustando birre al posto dei vini! Marco Simoni ci presenta anche il suo idromele. La struttura è dotata di fantastiche camere, quindi, chi volesse gustare cibo e birra in quantità puo' soggiornare senza problemi e visitare i dintorni che sono veramente fantastici.
Lasciato l'Agriturismo, abbiamo visitato il centro storico di Macerata, città medievale sede di un'antichissima università, con la guida turistica Michela Marconi, che ci ha fatto scoprire i segreti dello Sferisterio, e per una musicista come me, è stata un'emozione vedere questo piccolo gioiello, che d'estate si riempie di colori e note.....
....e alle 18, dopo aver visto in funzione l'
Orologio astronomico della Torre Civica, i cui originali (statue e quadrante dello zodiaco) sono conservati all'interno del Palazzo Bonaccorsi che abbiamo visitato e ammirato in tutta la sua maestosità di affreschi e galleria di quadri.....
.....passeggiato tra i vicoli della città....
.....il pomeriggio si è concluso presso l'azienda agricola
Si.Gi, dove Martina Buccolini e la mamma ci fanno degustare confetture, gelatine, sott'olio e liquori fatti a mano utilizzando sapori e profumi dell'antica tradizione marchigiana, come la giuggiola, la visciola, la mora di rovo, il vincotto.
Anche da qua è impossibile uscire a mani vuote!
Per cena ci attendono alla
Trattoria da Ezio, una vera istituzione cittadina, uno di quei locali un po' retrò ma nei quali si mangia la vera cucina di tradizione. La signora Mirella ci fa provare i vincisgrassi, (non chiamatele lasagne!!), tipico piatto maceratese e la pasta col sugo di papera, oltre ad una ottima zuppa inglese.
L'ultimo giorno di questo lungo e intenso blog tour lo dedichiamo alla visita dell'azienda
Varnelli, a Muccia, la più antica casa liquoristica delle Marche, fondata nel 1868, che produce artigianalmente distillati e liquori attingendo a ricette segretissime.
L'azienda ha una lunghissima storia, ed è attualmente gestita da 3 sorelle, Simonetta, Donatella ed Orietta, soprannominate Le Sibille....
Simonetta ci porta a vedere la produzione dell'amaro di cui ci sono due versioni, il Sibilla ed il Tonico. Anche se il Varnelli, a base di anice, tipica correzione del caffè è il prodotto principe indiscusso, non mancano altri prodotti per i piu' golosi, come quello a base di cioccolata.
Maura ci accompagna nella seconda parte del tour, e ci mostra la zona di produzione del liquore al caffè, fatto rigorosamente con espressi preparati uno ad uno e poi passiamo nella zona dell'imbottigliamento
Degustazione dei prodotti tipici, come il buonissimo ciauscolo e altre leccornie, foto finale e acquisti suggellano la fine di questo nostro stupendo e istruttivo viaggio in terra marchigiana.
Ritorniamo alla stazione e dopo i saluti di rito, che non finiscono mai, ognuna di noi ritorna nel luogo d'origine, con negli occhi, nella mente, e nel cuore, i racconti e i prodotti di tutte le persone che abbiamo conosciuto, e con il pensiero che la nostra Italia è proprio un bel paese, ricco di eccellenze, che vanno scoperte e condivise. Grazie
Aifb! e ai miei compagni di viaggio!