Sinceramente non so perché questi gnocchi si chiamano "alla romana". Tutte le volte che sono stata a Roma, scorrendo i menu' dei ristoranti e trattorie che ho frequentato, non ho visto citato questo piatto nemmeno una volta! E allora perché si dice alla romana? Ricordando la filastrocca 'Giovedì gnocchi, Venerdi pesce (o anche 'ceci e baccalà'),Sabato Trippa', da tutte le parti di solito i giovedì si preparano gli gnocchi. Che siano di patate o di semolino poco importa. C'è una diatriba per quando riguarda l'origine dei cosiddetti gnocchi al semolino, denominati 'alla romana'. Si dice infatti che questo particolare tipo di gnocchi, tondi e non realizzati con le patate, sia di origine piemontese, mentre i veri gnocchi alla romana sarebbero quelli con le patate. Mah!
Per quanto riguarda gli gnocchi al semolino, le origini di questi piatto sono veramente antiche. Alcuni studiosi della Roma Antica ritengono infatti di avere trovato alcune tracce di un piatto 'nonno' di questi gnocchi moderni durante il periodo di massimo splendore dell'Impero. La ricetta era un po' più semplice, ma molto similare a quella dei giorni d'oggi:si cuoceva il semolino nel latte e una volta raffreddato si tagliava a pezzi.
La ricetta "moderna" dei nostri giorni è questa. Semplice e gustosa, che preparo anche se non è giovedì, la morbida consistenza dell'interno, dopo che si è rotta la crosticina croccante e dorata, che sanno di formaggio...insomma, una vera delizia per il palato!
Ingredienti:
1 litro di latte
3 rossi di uovo,
150 grammi di burro,
grana grattugiato,
250 grammi di farina di semola,
sale.
Mettete sul fuoco una pentola con latte, burro e sale e fate arrivare al punto di bollore. Abbassate la fiamma e di fate cadere la farina a pioggia, aiutandovi con una frusta o con un cucchiaio di legno a mescolare. Quando il composto inizia a staccarsi dalla pentola spegnete il fuoco e fatelo raffreddare Aggiungete i tuorli e il formaggio mescolando perché diventi tutto compatto. Di solito lo stendo su un tagliere lasciando l'altezza di un centimetro e ricavando con un bicchierino i tondi che metto nella pirofila imburrata. Questa volta invece l'ho versato nella carta forno e dato la forma di un salame. Una volta ben raffreddato l'ho tagliato a fette di un centimetro circa e le ho adagiate in una pirofila imburrata e cosparsi di fiocchetti di burro e grana grattugiato.
Gratinate in forno a 220° fino a quando si formerà una crosticina dorata.
con questa ricetta partecipo al contest
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