Confesso che quando ho visto la ricetta per la sfida dell' Mtc di marzo che ci ha lanciato Fabiana , la vincitrice del mese scorso, ho pensato si ciao...ma già una volta lo avevo detto tra me e me, rimangiandomi poi la parola, mettendomi alla prova e riuscendo a preparare qualcosa, per la serie io c'ero...
Confesso che ho sempre ammirato questi capolavori gonfi e perfetti, senza mai cimentarmi per quale motivo non so. Forse perché li consideravo troppo difficili e lunghi.
Confesso che quando mi sono letta e riletta tutto il regolamento, le fasi della lavorazione, i consigli e tutti gli aggiornamenti che ci arrivano per toglierci dubbi e timori, mi sono decisa di partecipare, sempre per la serie io c'ero, alla mal parata ne faccio uno basic senza tante pretese e fantasia, che va sempre bene.
Poi quando decidi che è ora di iniziare, ti assalgono mille dubbi, ti fermi titubante, e poi cervello si blocca e subentrano dei pensieri che ti portano lontano da tutti gli ingredienti che sono già pronti sul tavolo. Ti guardi intorno, la cucina che è un caos unico, e se anche volessi preparali in un altro momento e cuocerti un solo uovo al tegamino, non c'è nemmeno un briciolo di spazio utilizzabile.
Ti guardi intorno e ti sembra tutto cosi stupido e inutile. Hai voglia di spegnere tutto, di non avere piu' niente a che fare con ricette, date da rispettare, fotografie. Sarebbe cosi' semplice. Basta solo un click e il blog sparisce e nessuno saprà nemmeno che sei esistita.
Vorresti non avere pensieri e non dover essere coinvolta in situazioni piu' grosse di te, o forse sono cose normali ma che con lo stato d'animo che hai ti sembrano insormontabili e difficili da affrontare.
Vorrei tornare indietro nel tempo, ma non so nemmeno quale, visto che ogni momento della mia vita ha avuto la sua.
So solo che ultimamente, ogni volta che squilla il telefono il mio cuore si ferma per la paura. Perché so che quando arriverà quella telefonata, da quel numero, sarà solo per un unico motivo. E' inutile dirsi bugie per cercare di sdrammatizzare. Non si sfugge alla realtà e all'evidenza dei fatti.
E prima quando è squillato il telefono sono andata in pappa. Certo, era la solita telefonata dei soliti call center che ti propongono il solito cambio di telefono luce e gas....ma tanto è bastato per mandarmi in crisi e in tilt.
Per questo, mi guardo intorno e mi chiedo, ma ha senso tutto questo? E una vocina mi risponde che forse di senso non ne ha perché in certi momenti nulla ha senso, ma che non posso annientarmi e cancellare il passato e il presente. Devo vivere ogni momento come viene. E affrontare man mano le cose.
Ho finito di fare progetti a media e lunga scadenza. Carpe diem si dice. Quindi, cogliendo l'attimo, visto che il telefono non squilla, per ora, anche se mi sento un po' sgonfia, mi accingo a preparare quanto mi ero prefissata di fare.....perché...perchè forse sono troppo codarda per schiacciare quel tasto che mi cancella da tutto e da tutti, perché forse sono consapevole che anche se lo faccio, non cambia l'altro corso della vita, perché forse è giusto che sia cosi, che non rinunci ad una delle mie passioni, visto che ho già dovuto rinunciare a ben altro nella mia vita, che era piu' di una passione...che soufflè sia....
Confesso anche che sono stata davanti al forno in attesa che si gonfiassero,ma quelli niente, sembrava che volessero farmi un dispetto, sempre li, alla stessa altezza! Uff...va bè pazienza. Al diavolo! Mi sono allontata. Quando il timer ha suonato sono andata a vedere e.....meravigliaaaaaa!!!! Come si erano gonfiati! Ero proprio contenta, ma adesso veniva la parte piu' difficile...col guanto li ho estratti e nemmeno il tempo di fare la fotografia che sfffffsshhhhh....si sono sgonfiati.....noooooo!
Forse è vero che si trasmettono le proprie emozioni mentre si cucina...quando mi devo sfogare mi metto ad impastare a mano e mi passa un po', ma se devo fare qualcosa di lievitato o altro, lo stato d'animo deve essere tranquillo altrimenti....e forse i miei soufflè hanno "assorbito" il mio stato d'animo non proprio al massimo della serenità.
Comunque, foto bella o no, erano veramente buoni, ed è questo quello che conta! Cosi' ecco qua il mio primo soufflè....esperimento ottimamente riuscito per quando riguarda il gusto...pessimamente dal punto di vista estetico....insomma per la serie brutto ma buono.....
La ricetta originale la trovate qui
Io ho realizzato la mia versione, mantenendo le basi e mettendoci un po' del mio.
Ingredienti
Per il soufflé
6 uova
300 ml di panna fresca
3 cucchiai da minestra di maizena ( 30 g )
30 g di burro
300 gr di formaggi misti (grana,latteria,brie,fontina)
3 grosse patate
1 pera
Esecuzione
Salsa Vellutata
30 g di burro
30 g di farina
450 ml di brodo (vegetale o di pesce)
Sciogliere il burro a calore moderato, in una casseruola capiente e aggiungere la farina. Con l'aiuto di un cucchiaio di legno, mescolare vigorosamente, fino a formare un impasto morbido (roux). continuare a mescolare fino a quando il roux inizia ad assumere un colore leggermente brunito. Togliere dal fuoco.
Aggiungere il brodo caldo, cominciando ad incorporarne due cucchiai: procedere così, fino ad arrivare a un quarto della dose complessiva. Prendere una frusta e gradatamente incorporare il resto del brodo.
Mettere la casseruola sul fornello, a fiamma media e far sobbollire per 15-20 minuti. Mescolare spesso con la frusta, per evitare che la salsa si attacchi al forno. Se la salsa dovesse diventare troppo spessa, aggiungere un po' di brodo.
-Innanzi tutto scaldare il forno a 200°
-Lavate bene le patate. Con un coltello tagliate la base affinchè rimangano in piedi. Con un cucchiaino o con uno scavino, togliete l'interno,facendo attenzione a non rompere quello che sarà il vostro contenitore
procedete con la preparazione del soufflè
-Mescolare la maizena con poca panna fresca fuori fuoco.
-Portare ad ebollizione la restante panna, raggiunto il bollore unire il mix panna maizena mescolando sempre.
-Abbassare la fiamma e proseguire la cottura aiutandosi con una frusta a mano fino ad ottenere una crema spessa.
-Allontanare dalla fiamma ed unire il burro avendo cura di continuare sempre a lavorare.
-Rompere le uova tenute a temperatura ambiente, separando i tuorli dagli albumi, avendo cura di non toccare questi ultimi con le mani.
-Unire i tuorli uno alla volta, incorporandoli alla perfezione prima di introdurre il successivo.-Tagliate i formaggi a piccoli tocchetti unire alla massa e mescolare.
-Salare, pepare, aggiungere la noce moscata e mescolare bene.
-L'ultima indispensabile operazione è quella di montare gli albumi.
Ci si può aiutare unendo qualche goccia di limone che aiuta la montatura rendendola stabile. Gli acidi sono fantastici in certe situazioni:
Sconsiglio invece la famosa presa di sale, in realtà a meno che non si monti a mano( faticando come bestie) non ha una reale utilità, anzi, il cloruro di sodio ha proprietà igroscopiche, quindi alla lunga sottrae acqua e destabilizza la struttura.
-Con delicatezza ed in più riprese unire gli albumi montati, badando bene di non smontarli, eseguendo movimenti verticali con una spatola e contestualmente ruotando la ciotola, il classico movimento en coupant;
-La massa deve risultare ben omogenea.
-Versare nelle patate scavate arrivando solo ai 2/3 della loro altezza.
-Lisciare delicatamente la superficie con la spatola.
Riempire gli "stampi" per i 2/3 e porre in forno a 200°C per 15'/18' Tagliate la pera a dadini e spadellatela con un goccio di olio extravergine e un cucchiaio di zucchero. Fatela caramellare un poco.
Servire i soufflè con la salsa vellutata e la pera caramellata
con questa ricetta partecipo al contest
Eccome se ci sei!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaSe questi sono sgonfi io non riesco nemmeno ad immaginare come potessero essere prima!:))
Lo vedi che era facile....e tu che ti preoccupavi!!!!
Bella sta faccenda delle patate, sono state perfettamente in piedi ed hanno assolto la loro funzione di contenitori facendo una bellissima figura.
Sarà che sono un po' di parte, ma se mi proponessero un piatto simile io mi ci lancerei a capofitto, sul soufflé, sulla salsa, sulla pera caramellata!
Sai come si dice....finchè ce n'è viva il re e....viva pure te!!!
Brava Antonella, grazie mille:)))))))
Grazie a te Fabiana! Pensa che nel forno sembravano funghi da quanto erano gonfi!!! Comunque devo dire che il contenitore-patata è una genialata....e sei tu che hai dato il suggerimento!!
RispondiEliminaBelli e originali, sono corsa subito a vedere. Anche i mie si sono sgonfiati, hanno retto agli scatti è vero ma i tuoi erano in contenitori particolari che hanno reso tutto più difficile da maneggiare. Devi essere fiera di te stessa, per aver provato, per aver osato. E non toccare quel bottone, perché in tanti se ne accorgerebbero e ti assicuro che ci resterebbero male.
RispondiEliminaBuona domenica cara ed in bocca al lupo!
Grazie mille.....grazie!
EliminaNelle patate!!! No, ma sono uno spettacolo!!! E se si sono sgonfiati poco importa... perché una cosa che si sgonfia prima era gonfia no? :)))
RispondiEliminaVeramente complimentissimi, Anto!!!
Grazie mille...si ma erano gooonfi!!!! ahhaha.
EliminaLa prima cosa che mi ha colpito è stata la foto dove ho visto i contenitori che hai usato... geniale davvero! Poi mi sono letta due volte tutto il post, e ti confesso che, sarà perché sto vivendo un momento particolare e sto aspettando una notizia che non vorrei mai ricevere, ma mi hai trascinato nel turbinio delle tue emozioni... Meno male che anche quando ci sembra di non riuscire a farlo, cucinare ci coinvolge, ci avvolge... e ci cura!
RispondiEliminaUn abbraccio
grazie carissima.....non aggiungo parole che potrebbero sembrare scontate ,superflue e banali....un grande abbraccio e hai ragione....la cucina come cura...a volte....
EliminaPensa alla cucina come a un aiuto, per permetterti di reggere meglio "quella" telefonata. So come ci si sente, ma so anche che, dopo tanto vivere sospesi, la vita di tutti i giorni è un toccasana di normalità. ci serve per "fare benzina", per ristorarsi un poco, per provare a staccare la spina, consapevoli che non sarà quella mezz'ora di distrazione dai problemi a poter influire in qualche modo su un corso purtroppo predestinato. Se abitassimo vicine, verrei a cucinare con te: in questo modo, non mi resta che confortarti, dicendoti anzitutto che hai fatto benissimo a non rinunciare alla sfida e a non farti sopraffare dalle preocuppazioni. E poi, che queste ultime non si sono impadronite della tua fantasia e della tua creatività: sei la prima a cui è venuto in mente di usare un contenitore diverso dai soliti stampi e il tuo soufflè, oltre ad essere sicuramente, buono, trasmette voglia di vivere ed allegria.
RispondiEliminaResisiti, cara: passerà anche questa. Sei un donna forte e per il resto ci siamo anche noi..
Grazie Ale....hai ragione. Il corso delle cose non si puo' cambiare nemmeno se piangi in cinese e se ci soffri un sacco. Resistere per non soccombere. So solo che la mia strada è sempre e sarà in salita, ed è stancante, ma sono consapevole di non essere sola....infatti ho voi! grazie di cuore
EliminaBello il contenitore e bella la ricetta, poi quella salsina li accanto...ho già fame!
RispondiEliminaCombatti, fatti forza e vedrai che come il soufflè, nonostante la paura, ti è riuscito, anche il resto, pian piano, una cosa alla volta, andrà meglio. In bocca al lupo!
grazie Monica!
Eliminacucinare aiuta ad allontanare dalla mente la realtà che, a volte, è fonte di angoscia, l'idea della patata contenitore è geniale e per lo sgonfiamento capita a tutti! Baciotti e un ronron speciale da Magali
RispondiEliminahai ragione, anche se a volte è difficile staccare i pensieri che ti stanno appiccicati come cozze! Un bacio e un ronron anche dalla mia Minnie
EliminaBravissima!
RispondiEliminaTentare un soufflé nel contenitore naturale... effetto scenico stupefacente!
Bel connubio di sapori anche con la salsa... brava!
eh si...il bello poi che non si devono nemmeno lavare i contenitori!!! ahahahaGrazieeeeeee
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