E questa è l'ultima ricetta per la sfida dell' Mtc, che ha visto protagonista un ingrediente per alcuni disgustoso, per altri buonissimo, il Quinto quarto, voluto da Cristiana del blog Beuf a la mode, vincitrice della scorsa sfida. In questa, non ci siamo risparmiate proprio niente! Tutte le frattaglie commestibili inimmaginabili, sono state acquistate, cucinate e gustate, o divorate, dipende dal grado di gradimento del pezzo....avrei voluto essere una mosca e vedere la faccia dei macellai di tutto lo stivale e no, alla richiesta dei migliori quinti quarti disponibili! E se potessero comunicare tra di loro, sicuramente si domanderebbero del perchè, il mese d'aprile, c'è stata un'impennata di richieste di pezzi, che prima non se li filava nessuno o quasi.....
Ho visto ricette straordinarie, ho letto post pieni di aneddoti, ricordi che ci han portato tutte lontano nel tempo. Evidentemente, chi piu' chi meno, nella sua infanzia, adolescenza e oltre, ha avuto a che fare con nonne, mamme e zie che cucinavano le frattaglie, come se fosse una cosa normale, senza farsi troppe domande, una pietanza che si mangiava, perchè no??
E anche io sono ritornata indietro nel tempo, raccontando in lunghissimi post, quello che era un piccolo ma grande spaccato della mia vita.
Se qualcuno leggendo ha alzato gli occhi mormorando "noooo, ma quanto scrive queeeesta??", o addirittura saltando pari pari e andando al sodo della ricetta, poco mi importa. Perchè la cucina è anche storia. Storia del territorio, storia di un periodo vissuto, storia di un ricordo. E non solo il fatto meccanico di preparare e impiattare. Quando una cucina, oltre a farlo per un piacere personale, lo fa anche come un gesto di affetto nei confronti dei commensali. E se ha dovuto "spignattare" magari fin dal giorno prima, alla fine guarda soddisfatta come mangiano con gusto cio' che ha portato in tavola.
E in tutte le sfide per l' Mtc, ho partecipato con tanta "partecipazione" emotiva, anche con ricordi personali. Sono cosi. Ogni ricetta che propongo non è fine a se stessa, ma ha un filo invisibile che mi lega al passato.
E mai come in questa sfida, un po' "sofferta" da parte mia, visto che non è che fossi in gran forma, ho notato una partecipazione cosi grande di ricordi esternati che ci hanno fatto conoscere un po' piu' a fondo. E condividere con un altro spirito questa avventura insieme.
Come ho già detto io adoro le frattaglie, quindi è un dilemma decidere quale ricetta far entrare nella rosa delle cinque!! Ma le regole sono regole. Sinceramente non ho mai partecipato con la frenesia di vincere, perchè per me l'importante è partecipare. Ovvio, se avessi vinto in precedenza o vincero' in futuro, mica mi dispiacerebbe. Ma questo atteggiamento sereno e "distaccato", non competitivo nel brutto senso del termine, mi fa "gareggiare" con uno spirito assolutamente tranquillo.
Per questo le mie ricette sono semplici, di famiglia, azzardate e inventate, a volte cosi' banali da passare quasi inosservate di fronte a ricette cosi' spettacolari. Ma il bello di questa avventura e dei blog in genere, è che ognuna di noi è diversa e cucina come è, con la sua esperienza, personalità, fantasia.
E siccome ho tre ricette che andranno fuori gara, ho dovuto fare la conta per decidere quale postare....forse le altre lo avrebbero meritato di piu', chi puo' dirlo!
Ma ho deciso questa, perchè è la piu' semplice ma simpatica. Perchè il giorno che ho cucinato la cervella ne ho preparate due versioni. E con la pasta matta avanzata dalla precedente ricetta, ho pensato di fare questi piccoli bocconcini. Un'idea per un aperitivo, o per dirla piu' ganza, un finger food, che puo' contenere qualsiasi cosa. Che mi sono venuti cosi bellini bellini, gonfi, dorati e croccanti che mi sono complimentata con me stessa!! Ahahah
E ne ho preparati pochi, dal momento che la cervella piace solo a me ma...ho fatto i conti senza l'oste, come si suol dire. Infatti quando ne ho fatto assaggiare uno ad Alice....uhm.....alla fine ce li siamo dovuti contendere!!! "Con le capsule è mangiabile, libera no"..... è stata lei a soprannominarle cosi!
Prima si schifa e poi mi ruba le frattaglie dal piatto!!
Ingredienti
Cervella
1 uovo
farina, burro q.b.
topping di aceto balsamico
100 g farina
50 g acqua
un cucchiaio di olio extravergine
sale q.b.
Esecuzione
Per la cervella e la preparazione della pasta matta procedere come descritto qui.
Stendete la sfoglia, adagiate un bocconcino di cervella fritta. Ripiegate la pasta sul ripieno e con uno stampo per ravioli rotondo create le forme, che spennellerete con un po' di latte 8 o se preferite di uovo leggermente sbattuto)
Infornate a 180° per 15/20 minuti o fino a quando saranno gonfi e dorati. Servite su un letto di lattuga e gocce di topping di aceto balsamico.........
con questa ricetta partecipo a
Pienamente d'accordo con te sul fatto che la cucina sia anche storia: storia di una persona, di una famiglia, delle proprie origini, della propria terra. E, a dirla tutta, non mi fido un granché di quelli che non amano mangiare, di quelli che "per me posso cenare con un piatto di cereali", di quelli che ti guardano come fossi una pazza se passi la notte a cucinare prima di una festa...sarà che sul cibo praticamente scarico tutta la mia emotività, sia in senso positivo che in quello negativo, ma fa parte al 100% della mia vita! Hai tirato fuori dei bocconcini da aperitivo: li potremmo definire "a sorpresa"...fosse la volta buona che si riesca a far mangiare il cervello a tradimento! Grazie mille per la tua partecipazione così attiva un bacio cri
RispondiEliminaahahah!!!! come i premi alle feste di paese che con 1 euro ti porti a casa chissà che cosa!!!! Un po' rischioso ma.... che divertimento la faccia del "malcapitato" di turno!!! ahahaha Un abbraccio
RispondiEliminaBellissimo post, condivido pure le virgole! E bellissimo finger food, che rispetta perfettamente l'ingrediente principale.
RispondiEliminagrazie!!!!!! :-)))))))))))
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