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martedì 22 aprile 2014

Frattaglie di agnello in coccio



Apro il cassetto dei miei ricordi e cosa trovo? Tante semplici ricette....la büseca, el rugnun, i nervitt, el coer, el fidig. la cervela....che vorrei fare dalla prima all'ultima, ma primo, c'è un limite di ricette, secondo, a parte mia figlia che ha apprezzato solo cuore, fegato e una parte di altre frattaglie, il marito proprio non vuole nemmeno sentirle nominare! Questa sfida, ha risvegliato nelle partecipanti, ricette del passato, alcune classiche, altre molto "spinte", altre rivisitate, altre cucinate per la prima volta. Ma tutte con lo stesso ingrediente: le frattaglie, che questo mese, nell' Mtc, grazie a Cristiana,
hanno preso il posto d'onore, passando da "scarti" o parti poco nobili o dimenticate, a piatti sontuosi, ricchi di fantasia e di storia.
Ho visto fotografie stupende e piatti fantastici, roba che se le nostre nonne e vecchie zie potessero vedere come sono stati interpretati questi piatti poveri, rimarrebbero a bocca aperta!
Loro, che li cucinavano perchè solo quello c'era, o perchè della bestia non si buttava via niente. Che  preparavano e servivano in una maniera semplice, senza tante cerimonie, che sembrava una maniera spiccia e ruspante ma che invece celava tradizione e amore.

E visto che ho presentato i parenti dai nomi "improbabili" da parte della mamma, per equità cito quelli da parte del papà che per fortuna sono piu' "normali". Ed essendo figlio unico sono proprio pochi, solo zii veri e cugini, che io chiamavo zii....La zia Bianca con lo zio Giuseppe (Peppino), fratello della nonna Teresa (Teresina), che non avevano figli, e abitavano a San Remo in una bellissima casa vista mare!e qualche volta li andavamo a trovare. E solo ultimamente ho scoperto che la zia Bianca era ebrea!! E poi c'erano la zia Giuseppina (Pina) e la zia Carlotta (sorelle del nonno Angelo (Lino) e lo "zio" Luigi che abitavano tutti e tre nello stesso appartamento, in via Oglio, di fianco a quello del cantante famoso per l'epoca ovviamente, o per pochi estimatori, Luciano Tajoli! Lo zio faceva il sarto e lavorava su di un tavolo quadrato enorme che occupava tutta la stanza, e dove erano piegate stoffe e gesso bianco, spilli e forbici, metro da sarta e modelli di carta, giacche e pantaloni con le impunture dell'imbastitura e io lo guardavo cucire con una delicatezza che mi lasciava a bocca aperta. La zia Pina invece, ai tempi del fascio, faceva la signorina nelle colonie, nel senso che badava ai bambini, ed era bellissima. Lei e la sorella Carlotta avevano la "faccia antica", nelle foto in bianco e nero, sembravano delle dive dei film muti! La zia Pina mi faceva morire dal ridere perché penso sia ancora l'unica persona al mondo, che mangiava la torta con una michetta di pane!! Avete presente la torta sabiosa che già di suo, come dice il nome, si impasta in bocca, accompagnata da un panino??!! E portava sempre gli occhiali da sole e si muoveva sempre con i mezzi pubblici, quando esisteva ancora il bigliettaio che ti faceva il biglietto appena salivi.
E poi c'era la mia zia preferita, quella con la quale sono "cresciuta", la sorella della nonna Teresina. Era poliomelitica, e ha sempre vissuto su una sedia. E siccome abitavamo nella stessa palazzina, quando tornavo da scuola, salivo al quarto piano senza ascensore, e le facevo compagnia e lei mi raccontava tante storie e filastrocche che le facevo ripetere fino alla nausea! "L'arcivescovo di Costantinopoli si vorrebbe disarcivescovizzare...ecc..ecc..." o interminabili "E' arrivato un bastimento carico di...cose che iniziano per la lettera...." E da lei ho imparato a "mundà el ris" (mondare il riso, togliere i chicchi brutti) che non è che mi piacesse molto, e tagliava il cicorino verde in una maniera cosi sottile che sembrava tagliato con un attrezzo apposta! E a proposito di riso, anche la zia Bianca, una volta che mi avevano lasciato da lei in vacanza, me lo faceva mondare, e siccome non mi piaceva, lo facevo abbastanza alla buona, tanto era miopissima, aveva degli occhiali che sembravano fondi di bottiglia, e non si sarebbe mai accorta, mi dicevo! Invece si accorse subito e mi diede una girata!!! Avevo solo cinque anni ma me lo ricordo ancora adesso. E ancora oggi mi chiedo come avesse fatto ad accorgersi!!! Quanti ricordi mannaggia!!

Ma veniamo ai giorni nostri va!
Ho preparato questo piatto quando in casa non c'era nessuno, per evitare sguardi disgustati. E con molta calma, visto che mi hanno detto che devo stare un po' a riposo. E visto che non ho voglia di passare ancora 10 ore al pronto soccorso, cerco di obbedire. Pero' non riesco a stare con le mani in mano, cosi' eccomi qua con un'altra proposta, realizzata con la calma e i movimenti di un bradipo! In porzione ridotta perché tanto lo avrei mangiato solo io. Invece, quando l'ho portato in tavola, e mia figlia ha scoperchiato il coperchio di pasta pane che richiudeva il contenuto, ha detto " Ma si puo' sapere almeno che cosa sto mangiando?" Ahah....allora, il polmone proprio non gli è piaciuto ma il fegato, cuore e i reni li ha apprezzati e continuava a sventolarli sulla forchetta sotto il naso di suo papà che schifato diceva ma allloraaaa bastaaa!!! e lei, "Ma come fai a dire che non ti piace una cosa se non l'hai assaggiata?? Senti che buoni che sono!!"
Finito questo battibecco culinario, io e lei ci siamo fiondate sul nostro coccio che conteneva un prezioso insieme di frattaglie. Ad essere sincera, la cupola di pasta di pane doveva essere diversa!
Mi ero lasciata incantare una sera in un ristorante da un piatto di spaghetti al coccio, chiusi da una cupola di pasta gonfia e croccante. Evidentemente tra il dire e il fare.....il mio pane si è cotto ma non si è gonfiato. Io penso sia colpa anche del forno, perché quello delle pizzerie, a legna, con una temperatura altissima, fa gonfiare subito la pasta. Comunque sia, gonfio o no, è stato l'accompagnamento degno di un piatto gustoso. Che mia mamma serviva con una bella polenta fumante!

Ingredienti
Frattaglie miste di agnello (cuore, fegato, polmoni, animella, rognone, lingua)
cipolla, carota, zucchina q.b.
salsa di pomodoro
sale, olio extravergine, burro q.b.
alloro, salvia, rosmarino

Esecuzione
Lavate bene le frattaglie, sbollentate le animelle e tagliate tutto a tocchetti. In un largo tegame fate soffriggere la cipolla, carote e zucchine tagliate a cubetti. Aggiungete le frattaglie che farete dorare velocemente. Aggiungete la salsa di pomodoro e continuate la cottura per 20 minuti circa a pentola coperta.




Una volta cotte, versatele in una ciotola di coccio, copritela con una sfoglia di pasta pane e infornate fino a quando sarà lievitato e dorato in superficie. Io non mi sono fidata a cuocere tutto direttamente nel coccio, ma chi lo fa abitualmente, lo puo' fare.




con questa ricetta partecipo a

http://www.mtchallenge.it/2014/04/mtc-n-38-la-ricetta-della-sfida-e.html

6 commenti:

  1. Auguri di Buona Pasqua Antonella!
    In Grecia, con le frattaglie di agnello/capretto prepariamo una serie di piatti per il pranzo di Pasqua : minestra (maghiritsa), padellata, avvolte nelle budelline (kokrètsi), avvolte nel peritoneo (tzigerosarmades) . Ci sono in tanti pero che non le mangiano mai, ma posso garantire che il sapore di ogni singolo piatto è eccellente!
    La tua ricetta mi è piaciuto e la segno per la prossima Pasqua però!
    Baci!

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  2. Grazie anche a te! infatti la volevo proporre come minestra, ma conoscendo i commensali....sarebbe stato un azzardo troppo azzardato! O forse no, visto che è stato in parte apprezzato? Magari la prossima volta ci provo! ciaoooo!!!

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  3. Oltre la ricetta anche in questo caso tanti ricordi da condividere. Lo zio sarto..che invidia: è uno dei miei sogni nel cassetto...cucire, tagliare...Ci ho anche provato, ma con scarsi risultati: per fare un vestitino alla mia piccola quasi un mese di lavoro...La zia che mangia dolce come companatico...famiglia che sicuramente di ha lasciato tanto e spero che tua figlia possa apprezzare questi ricordi. Anche questa volta mi tiri fuori un piatto di casa e sai quanto mi possa far piacere. La sfoglia non è venuta come dici tu, ma non è che nel piatto che hai mangiato invece di pasta di pane fosse pasta sfoglia? Alla fine della sfida tua figlia mangerà tutto: vedo che ad ogni ricetta scopre qualcosa di nuovo. Grazie mille un abbraccio cri

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  4. Eh si...con questa carrellata i ricette mi sono messa "a nudo"....col "cuore in mano"!!! ahha.....No no...purtroppo era una pasta per pizza che si era gonfiata come la cupola del Brunelleschi!!! Mah.....mistero del cuoco o magia??!! Un abbraccio anche a te e grazie che leggi tutto fino in fondo.....

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  5. Ogni piatto è accompagnato da un racconto di vita così intimo e divertente che conquista... e cupola e non cupola il piatto è piacevole e tu brava!!! Baci
    P.S. è già il tuo secondo post dove non riesco a vedere una foto: flickr dice che è currently anavailable :-)

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  6. mi sono accorta!!!!!! ma qual è l'altro??? io le vedo tutte! :-( ciao un abbraccio

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