Cookie

Questo sito utilizza i COOKIE per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l'utilizzo dei COOKIE.
Per maggiori informazioni e su come rimuoverli consultare la nostra politica sui COOKIE.

Privacy Policy

sabato 25 gennaio 2014

Spezzatino "Notturno" di cotechino nostrano con patate,lenticchie e purè su letto di rösti....




Questa volta Chopin e i suoi Notturni non c'entrano niente. Ho iniziato con una ricetta del "ricordo" e passando per un "riciclo" e una "ratatouille" vorrei chiudere il cerchio ancora con i ricordi....

Cosa c'è di strano vi chiederete? Niente, se in famiglia amassero il cotechino e niente se non fosse che marito e figlia sono stati colpiti dall'influenza intestinale, evento che,con un bagno solo, faceva sembrare la conquista del wc come quella vittoriosa del K2! E io invece, la piu' "fortunata", ho preso quella "normale" chi l'ha detto poi che un'influenza è normale, quella che ti fa sentire come se fossi passata sotto le mani di picchiatori professionisti da quanto sei dolente in ogni parte del tuo corpo, palle degli occhi (va beh bulbi oculari....) denti e radice dei capelli compresi! Una meraviglia! Tutti e tre spiaggiati nei propri letti, con la gatta che ci guardava, nel mezzo del lettone, prima me e poi mio marito, chissà cosa pensava, se pensava....Eravamo abbandonati al nostro destino nei nostri letti di dolore....va bè, non esageriamo!

Ora loro due si stanno rimettendo...oppsssss...riprendendo, forse è meglio.... e io invece sono sempre dolorante e nelle mie nottate inquiete, tra i deliri della febbre, ho immaginato un piatto di cotechino (dello zio Adriano) con patate su rösti croccante per la sfida dell'Mtc...roba da stare in bagno fino a Pasqua, dal momento che abbiamo digiunato per due giorni e poi mangiucchiato qualche grano di riso in bianco....son mica normale lo so....ma ai sogni non si comanda, e se ho sognato questo piatto ci sarà un motivo! Che scopriro' o anche no!

Cosi, nel solito silenzio,visto che Alice dormiva, mi sono preparata questa monodose di sontuosa delizia, sognata in ogni suo particolare, ecco perchè "notturno",si perché tutti i miei piatti vengono prima visualizzati, a volte li ho pure disegnati!! di come vorrei risultassero e poi li comincio a preparare e capita che in corso d'opera, aggiungo, tolgo, modifico, perché le mie sperimentazioni non hanno mai fine....lontano dagli occhi del marito che non puo' mangiare né cotechino né zampone, nostrano o commerciale che sia, perché sta proprio male e andrebbe a vivere in un altro locale della casa e potete immaginare quale...con la speranza di non stare male io questa volta pero' visto che non sono in formissima!
Cosi' ho incominciato la sera prima a preparare un pane e poi oggi, all'alba il resto, si perchè ha voglia mio marito prima di uscire a dirmi,dormi..... ma se mi programmi la lavatrice che finisce all'alba e continua con quel suo biiiip....biiiiiip...finchè non la spegni! Cosi mi sono ritrovata in piedi prestissimo, a stendere il bucato e poi,dopo aver dato uno sguardo al cielo limpidissimo e respirato una boccata di aria gelida, pronti via!

E ad un certo punto,mentre tutto sobbolliva e io preparavo i completamenti del piatto, una voce non proprio graziata squarcia il silenzio e urla ma cos'è sta puzzzaaaaaaa!!!!??? (anche lei non ama il cotechino....) e il profumo della mia delizia e del pane che è in forno si mescola con l'odore degli incensi che ha acceso formando per davvero una nebbia in casa....ma vuoi farmi morire soffocata? E tu vuoi farmi morire dalla puzza?.....va bè, dopo aver spalancato le finestre,che quasi mi riammalo....tutto è tornato nella normalità,si è chiusa in camera sua a studiare violoncello lontano dalle puzze e io ho proseguito.....

Questo è il cotechino che ha confezionato lo zio Adriano con le sue mani, genuino dall'inizio alla fine, quindi doveva per forza finire tra le pagine della sfida del granderrimo Mtc e da sottoporre al giudizio di Marta e Chiara del blog .La cucina spontanea.
Certo, potrebbe fare impressione il fatto che uccida il maiale, infatti una volta gli ho chiesto ma zio, non ti senti in colpa, povero , che ti cresci e curi il maiale e poi lo uccidi e ci fai salami ecc....Mi ha risposto semplicemente "No". Tutto l'anno, tra un maiale e l'altro, va giu' ogni tot al paese, vicino a Mantova, dove tiene qualche bestia, tra galline, vacche ecc che curano quotidianamente i cugini, e poi quando è il momento, le portano al macello e....ci pensa il macellaio a fare "il lavoro sporco"....e poi via, a confezionare deliziosi salami con e senza aglio, cotechini e tutto quello che si puo' utilizzare, perché si sa, ed è vero, del maiale non si butta via niente. Una volta mi ha pure portato da assaggiare il sanguinaccio....io l'ho gradito, che ve lo dico a fà...ma non vi dico le smorfie disgustate di marito e figlia!!!
Del resto, lui, mia mamma, l'altro zio e i miei nonni, sono vissuti e cresciuti in campagna, dove il contatto con la terra e i suoi prodotti era quotidiano. Certo, un po' di dispiacere quando si ammazzavano le bestie, come dicevano i miei nonni, c'era, ma era la vita, avevano solo quello quindi. E mentre preparavo la mia ricetta,ovvio che i ricordi sono andati a quei due grandi nonni che non ci sono piu',e che vorrei avere ancora al mio fianco per sentirli raccontare ancora per l'ennesima volta di quando il nonno era in guerra, la nonna allevava anche i bachi da seta e che aveva vinto anche il primo premio per l'allevamento piu' bello,la loro vita di campagna,racconti di partigiani,e poi di fascismo,delle ristrettezze,della miseria,ma comunque sempre pieni di speranza e di amore......quanta saggezza e quanto patrimonio culturale sono i nonni!

Lasciamo da parte i ricordi e veniamo alla ricetta se no non finisco piu'.....
Ad essere sincera non sapevo come fosse la resa, nel senso che avevo paura si spappolasse durante la cottura prolungata con le patate e le lenticchie,invece è rimasto bello integro,saporito,nel suo colore rosso,e con un sapore che veramente te lo sogni con quelli nelle buste!! Questo ha un gusto forse un po' forte e deciso,ma sicuramente piu' genuino. Che ti lascia in bocca un sapore pieno, che sa veramente di maiale, lavorato con le mani e non con le macchine, quasi che le attenzioni, la meticolosità,la pazienza e comunque l'amore di chi lo ha preparato,passi dalle sue mani al prodotto stesso. Quindi bravo zio!!

Ingredienti
cotechino nostrano (1 kg)
lenticchie Umbre piccole q.b.
10 patate
4 foglie di alloro
3 cucchiai di passata di pomodoro
brodo q.b.
1 scalogno
olio extravergine di oliva q.b.
latte q.b.
sale
noce moscata q.b.

per il pane al sesamo
430 g farina
345 g acqua
1 g lievito secco
8 g sale
semi di sesamo q.b.

per il pane/piadina
esubero di lievito madre
200 g acqua
500 g farina
1 cucchiaino di sale

Esecuzione
Preparate i due tipi di pane anche il giorno prima,altrimenti calcolate bene i tempi di lievitazione ecc....
Per la preparazione di quello al sesamo vi rimando a questo video che ho trovato curiosando sul blog di Eleonora, alla quale è venuto d'incanto,mentre il mio un po' meno,ma sono sempre in tempo a migliorare!
Mescolate gli ingredienti velocemente e lasciate lievitare per almeno 12 ore. Ribaltate l'impasto su un piano di lavoro,fate le pieghe e lasciate lievitare in un contenitore o canovaccio per altre 2 ore. Io l'ho messo in una tortiera con stampo a cerniera...e sarà per questo che non è venuto stupendamente bene.....perchè la ricetta dice di utilizzare una pentola in ghisa o di coccio....peccato che io quella di coccio ce l'avevo ma mi sono ricordata troppo tardi!!!



questo invece è stato fatto con l'esubero di pasta madre (cioè quella avanzata dopo che ho fatto il rinfresco di quella che mi serviva), mescolando tutti gli ingredienti e lasciandolo riposare coperto da un contenitore capovolto. Non servirebbe lasciarlo lievitare, ma nel frattempo dovevo terminare altre faccende e quando sono tornata per fare le piadine il composto si era gonfiato ben bene. Ho ricavato 8 pezzi che ho allargato e cotto su una teglia per piadine. Il risultato è stato un morbido compromesso tra pane un po' sgonfio e piadina un po' gonfia!


Per quanto riguarda il cotechino,se lo acquistate fresco, non di quelli in busta, infilzatelo con degli stuzzicadenti per evitare che scoppi durante la cottura e mettetelo a cuocere in abbondante acqua fredda,facendolo bollire piano piano per almeno 3 ore (dipende anche dalle dimensioni).Trascorso questo tempo togliete subito corda e pelle. Lasciatelo intiepidire leggermente,poi tagliatelo a fette e a cubetti.


Precedentemente ho fatto cuocere per 10 minuti le lenticchie in acqua,le ho scolate e messe in una padella antiaderente con dello scalogno,un filo di olio extravergine.Ho aggiunto 3 patate tagliate a cubetti abbastanza grossi le foglie di alloro,il brodo,la passata di pomodoro e il cotechino. Ho incoperchiato e lasciato cuocere per un'ora abbondante senza mai girare,ma aggiungendo del brodo se si asciugava troppo tutto quanto.



Nel frattempo ho preparato il purè con 3 patate bollite con la buccia e schiacciate con questo schiacciapatate che ha davvero i miei anni o forse piu',dal momento che me lo ricordo che girava per casa quando io ero piccola! Sbucciate la patate appena le togliete dall'acqua, ma non pelatele (anche perchè vi ustionereste le dita!). Passatele direttamente con la buccia,che tanto non passa dai fori dello schiacciapatate. Evitate cosi di scottarvi e di perdere tempo a fare un passaggio in piu',che io,diciamoci la verità,non sopporto!
Aggiungete un pizzico di sale,noce moscata e un po' di latte,circa 3 bicchieri, per ottenere un composto denso e compatto.


Preparate il rösti: pelate le 4 patate rimaste e tagliatele con l'apposito attrezzo o con la mandolina. In una padella antiaderente (io ho usato quella doppia delle frittate), scaldate un filo di olio, versate le patate,aggiustate di sale e schiacciatele leggermente fino a occupare tutta la circonferenza della padella. Fate dorare da entrambi i lati.

 A questo punto potete impiattare.....
sul letto di rösti croccante adagiate al centro una generosa cucchiaiata di spezzatino. Con una sacca da pasticcere circondatelo con ciuffi di purè.....



ecco lo spezzatino di cotechino dello zio Adriano,in tutta la sua golosità e genuinità.....



E con questa mia ultima ricetta partecipo a

http://www.mtchallenge.it/2014/01/mtc-n-35-la-ricetta-della-sfida-di.html
.

domenica 19 gennaio 2014

Spezzatino "ratatouille" o "Gymnopedies"



E' curioso il meccanismo che fa venire in mente certe cose.Tutto dipende dallo stato d'animo che hai in quel momento,da un colore che vedi,da un sapore e un odore,una scena vista,o da una musica che arriva alle tue orecchie....
Per tutta la settimana,mentre aspettavo la metropolitana,dagli schermi appesi sulle banchine delle stazioni,che trasmettono pubblicità e ultime notizie,ascoltavo l'incipit di un brano bellissimo,che non so per quale prodotto lo hanno utilizzato, ma che mi rapiva ogni volta.
Che abbiano fatto apposta per rilassare i passeggeri indispettiti dai ritardi della M1?
Il brano in questione è il primo,sono ben tre, della raccolta Gymnopedies di Erik Satie, compositore e pianista francese.
Ascolta oggi, ascolta domani,una volta a casa me la sono riascoltata tutta,ben rilassata sul divano,ho chiuso gli occhi  e pensavo a tutte le volte che sono stata a Parigi,alla sua atmosfera,alle sue bellezze,ai suoi Musei,all'atmosfera bohemien dei suoi quartieri,dei pittori di Montmartre,La Boheme,dove dai cieli bigi Rodolfo vede fumar dai mille comignoli Parigi.. e quale ricetta fare....una ricetta da realizzare con tutta la calma del mondo,semplice ma che fosse un po' d'effetto.Ma non tra quelle che sono già in rete,e nemmeno quelle di altri paesi.Non volevo riproporre niente di già fatto da altri.Volevo qualcosa che fosse "mio",che fosse farina del mio sacco.
Apro il frigorifero e vedo un po' di verdure miste,cosi.....musicista francese,misto di verdure, et voilà....Ratatouille, come il simpaticissimo topino-cuoco francese!!Si,avrei preparato uno spezzatino un po' matto! Certamente non ho inventato niente di stratosfericamente ineguagliabile e originale e da urlo,ma...è stato gustato fino all'ultimo pezzetto e a me ha fatto un gran bene perchè mi sono cosi rilassata!!!
Anche questa volta,preparato all'alba, in punta di piedi,nel silenzio della casa,con la bellissima musica di Satie che risuonava dentro di me,perchè quando una musica la conosci,te la canti fino alla fine,anche quando cerchi di non pensarci e di non cantartela.....curioso vero?
E con gesti lenti e ovattati,ho pelato e tagliato le verdure,preparato il pane,tagliato la carne,svuotato la zucca.......per quella che è un'altra mia proposta per la sfida di gennaio per l' Mtc

Riporto la procedura spiegata dalle sorelle Marta e Chiara de La cucina spontanea,che ci hanno lanciato questa sfida,con le modifiche del caso.

Ingredienti per 5 persone:
1kg di muscolo di vitellone
800g di patate
100g di polpa di pomodoro
2 cipolle
2 carote
1 zucchina
1 peperone giallo e 1 rosso
1 zucca
1 rametto di rosmarino
½  bicchiere  di Marsala
1L di brodo vegetale
spezie:paprika,coriandolo,cumino,maggiorana,pepe,aglio,chiodo di garofano,maggiorana,grani di senape

per 4 ciabattine ai semi di zucca
50 g di lievito madre rinfrescato
100 ml di latte
100 ml di acqua
300 g di farina per piadine
sale e semi di zucca q.b.
2 cucchiai di olio extravergine di oliva

Esecuzione
Tagliate la carne a cubi di circa 2-3 cm di lato. Infarinate i cubetti di carne e rosolateli in una padella, 
con un poco di olio. Tritate la cipolla e disponetela in una casseruola  con un paio di cucchiai d’olio. 
Fate rosolare la cipolla, dopodiché aggiungete la carne a cubetti. Mescolate e sfumate con il Marsala. 
Una volta evaporato, iniziate ad aggiungere il brodo vegetale. Aggiungete anche la polpa di pomodoro e un piccolo rametto di rosmarino.
Lasciate cuocere a fuoco lento, girando la carne di tanto in tanto ed aggiungendo altro liquido se necessario. 
Aggiustate di sale, se necessario.Aggiungete le spezie tritate. Nel frattempo tagliate la calotta alla zucca e con delicatezza estraete la polpa,cercando di lasciare dei pezzi abbastanza grossi. 
Pelate le patate e tagliatele e cubetti. Tagliate anche le altre verdure.Dopo circa un’ora e mezzo aggiungete le verdure. 
Salate ed eventualmente aggiungete altro liquido. Il tempo di cottura dipende dal tipo di carne che scegliete di utilizzare per il vostro spezzatino e dalla temperatura
 alla quale viene fatto cuocere. Per questo spezzatino sono state necessarie due ore di cottura mentre per le verdure una mezz’oretta.



Preparate la ciabattine mescolando il lievito (rinfrescato la sera prima : pasta madre-uguale quantità di farina - metà quantità di acqua,un cucchiaino di miele) con il latte e l'acqua.Aggiungete la farina,il sale e i semi di zucca. Dovrete ottenere un panetto elastico e ben incordato (puo' essere che serva un po' di piu' di farina rispetto alle dosi riportate).Lasciate riposare l'impasto.Dividetelo in quattro e stendetelo non troppo sottile.Adagiate su una teglia antiaderente (io ho utilizzato quella che uso per fare le piadine) e coprite con un coperchio facendo cuocere a fuoco bassissimo e rigirando la ciabattina quando un lato è dorato.



quando lo spezzatino è pronto,riempite la zucca svuotata e portate in tavola......



questo è il risultato.....




fumante e speziato.....



con questa ricetta partecipo a 


lunedì 13 gennaio 2014

Spezzatino di manzo e patate in cestino di pane al rosmarino


Seconda proposta? Mah,chi puo' dirlo? Forse un modo diverso e alternativo di proporre questo buonissimo spezzatino. Siccome mi sono lasciata incantare dal post e dalle fotografie della ricetta di Marta e Chiara del blog La cucina spontanea,per la sfida del nuovo anno per l'Mtc, e mi sono persa nei miei ricordi, solo quando ho fatto la spesa e riletto la ricetta mi sono resa conto che le dosi erano per 5 persone...peccato che noi siamo in 3 piu' la gatta,che ha apprezzato qualche bocconcino di carne!
Pazienza,mi sono detta,mi portero' una porzione al lavoro....
Quindi,presumendo che ne sarebbe avanzata un po',quando ho impastato il pane al rosmarino mi sono detta,perchè non fare un cestino di pane...non si sa mai!
Infatti ne è avanzata una porzione abbondante e anzichè riscaldarla e servirla alla brutta,o chiuderla in un contenitore e migrarla in ufficio,stasera l'ho servita in questo cestino di pane,che è stato divorato fino all'ultima briciola,dal momento che si era ben impregnato di "puccina". E' sembrata meno "riciclata" e "riscaldata"... e ugualmente deliziosa!!!

Per gli ingredienti e modalità di preparazione dello spezzatino e del pane vi riporto alla prima versione.....(il cestino l'ho realizzato mettendo la pasta pane dentro una formina antiaderente coperta di carta forno e riempita di fagioli secchi per evitare che si gonfiasse troppo,un po' come si fa quando si prepara una crostata,per intenderci....)

con questa alternativa partecipo al contest


Lo Spezzatino di manzo con patate per inaugurare la prima sfida dell'Mtc 2014.


Eccoci di nuovo qua! Sospesa in occasione delle festività decembrine,riprende con l'anno nuovo la sfida piu' spettacolare e coninvolgente delle amanti della buona cucina,quella dell'MTC.Non che nel frattempo si sia state con le mani in mano,anzi! Abbiamo festeggiato,giustamente orgogliose ed entusiaste,l'uscita del nostro primo libro,il fantastico L'ora del patè,che in soli 6 giorni di vita ha venduto oltre 2000 copie andando esaurito in tutte le librerie dello stivale!Quindi come non avere il cuore scoppiettante di allegria e camminare ad un metro di altezza,dal momento che è nato tutto per un'iniziativa a scopo benefico? Ed emozionarsi quando l'amica del cuore e le altre persone alle quali è stato ovviamente regalato il libro,lo hanno scartato e girato e rigirato tra le mani,sfogliato ed esclamato ma è bellissimo!E vedere poi postate in fb o le foto spedite con sms le ricette eseguite in esso contenute...Ci siamo incontrate personalmente alla prima presentazione a Genova,con tanta emozione,perchè finalmente ci si poteva stringere la mano e scambiare dal vivo due parole.Ci si rivedeva con persone già conosciute,e conosciute invece altre in questa occasione! Se volete scoprire qualcosa di piu' in merito andate qui .

E ora,anno nuovo sfida nuova.E che sfida! Le due vincitrici di novembre, Chiara e Marta,ci hanno proposto un secondo piatto veramente spettacolare e della tradizione:lo spezzatino con le patate. Ussignur,dirà qualcuno,cosa c'è di cosi' spettacolare in questo piatto,fatto di carne e patate?!
C'è tutto di spettacolare.Prima di tutto il tempo per la preparazione...fa parte della cucina a fuoco leeeento,leeeento,quindi bandite le pentole a pressione,(non mi vergogno a dirlo che non so usarla e non la posseggo e mai la possiedero') e cose precotte o prepronte.
In tempi moderni,(e qui mi viene in mente il film con Charlie Chaplin che freneticamente avvita bulloni alla catena di montaggio e viene poi agganciato dagli ingranaggi della macchina),dove tutto va di corsa,da quando si aprono gli occhi al mattino fino a quando si riesce ad andare a letto alla sera,dove in generale (e per fortuna non io) si ricorre all'utilizzo dei piatti già pronti o quasi,le insalate in buste già lavate,confezioni di insalate già lavate e pronte da condire,cartocci con polli che cuociono in 10 minuti,minestroni surgelati,polente pronte in 20 minuti e quant'altro....fermate il mondo voglio scendere,diceva una pubblicità in bianco e nero.....ecco che arriva la cucina che fa rilassare,pensare,riflettere e aspettare.

E immancabilmente,mentre si affetta la cipolla e si pelano le patate,si tagliano a tocchetti i pezzi di carne e si va sul balcone a tagliare il rametto di rosmarino,la mente torna indietro,come il nastro di una vecchia audiocassetta e rivive alcuni istanti che si sono impressi indelebilmente su quel nastro,che nonostante il tempo passi inesorabilmente,rimane sempre nitido e chiaro in tutto il suo essere.
Cosi ripenso a tutti i momenti lenti che sono passati per le cucine della mia infanzia/giovinezza,da quella di casa a quella delle vacanze....dalla raccolta delle verdure nell'orto in montagna,che poi andavano pian piano mondate e lavate e tuffate in una grande pentola per farne un delizioso minestrone che nascondeva la crosta di formaggio grana e fortunato colui o colei che la trovava!,il rito della preparazione della salsa di pomodoro in quei giganteschi pentoloni,e io che venivo spedita in farmacia a comperare l'acido acetilsalicilico,che mi sembrava di prendere una roba tanto strana,le verdure sott'olio,il brodo di carne,il ripieno per i ravioli,confezionati con sapiente maestria e messi in fila uno vicino all'altro come tanti soldatini,perfetti quelli che preparavano la nonna e la mamma,i miei un po' meno,ma era questo il bello delle cose preparate a mano,e poi ero piccola quindi avevo la scusante,lo spezzatino o il brasato con la polenta che cuoceva nel paiolo di rame,che alla fine,quando veniva rovesciata sul tagliere di legno,si faceva la gara a chi staccava la crosta che si era formata sul fondo,si ma il suo pezzo era piu' grosso del mio...si ma lei l'ha già mangiata....e quando si andava dagli zii in provincia di Mantova,questo paiolo era appeso al gancio dentro al camino e tutta l'atmosfera aveva un che di magico....
Per questo la ricetta di questo mese mi piace un sacco,perchè mi ha riportato indietro nel tempo.Per questo l'ho realizzata come l'hanno proposta le sorelle Marta e Chiara. Come la faceva la nonna e la fa tutt'ora mia mamma.
E mentre lo preparavo,mi sembrava di essere stata proiettata in un altra dimensione,dove tutto era tranquillo,calmo,con gesti lenti e sereni;non ho nemmeno acceso la radio nè messo cd,che di solito fanno da sottofondo durante le mie preparazioni.Io,che di solito quando cucino sono un vulcano e mi sembra di essere una trottola che gira da una parte all'altra della cucina perchè mentre penso a come preparare quella ricetta,mi viene in mente un'altra idea,uso quel piatto,no aspetta uso quell'altro,e la riduco a un campo di battaglia da quante cose ha in giro,questa volta era ordinatissima,e io rilassata e serena.Marito e figlia dormivano e nel silenzio della casa,il mio piatto pian piano prendeva forma,e anche i profumi cominciavano a prendere consistenza e ad aleggiare per la casa....il pane al rosmarino che cuoceva nel forno,la carne che cuoceva pian piano.....si si,mi sembrava di essere proiettata in un tempo antico. Come in un tempo di velluto,dove tutto era...troppo bello e troppo difficile e impossibile da spiegare con le parole.Solo sensazioni ed emozioni,che si sono trasmesse l'un l'altro anche quando abbiamo mangiato quasi in religioso silenzio,assaporando ogni boccone senza avidità o ingordigia,ma anche questo lentamente,con gli sguardi che dicevano tutto anche senza parole,perchè anche solo una avrebbe spaccato l'incantesimo.....

Per chi avesse dubbi su che carne scegliere puo' leggere questo elenco. E siccome noi dell'Mtc siamo vulcaniche e spiritose q.b.,sbirciate anche qui e  qui e per gli abbinamenti vino/birra lo trovate qui

Ingredienti per 5 persone:
1kg di muscolo di vitellone
800g di patate
100g di polpa di pomodoro
1 cipolla
1 rametto di rosmarino
½  bicchiere di vino rosso
1L di brodo vegetale

Tagliate la carne a cubi di circa 2-3 cm di lato. Infarinate i cubetti di carne e rosolateli in una padella, con un poco di olio. Tritate la cipolla e disponetela in una casseruola (noi ne abbiamo utilizzata una in ghisa) con un paio di cucchiai d’olio. Fate rosolare la cipolla, dopodiché aggiungete la carne a cubetti. Mescolate e sfumate con il vino rosso. Una volta evaporato, iniziate ad aggiungere il brodo vegetale. Aggiungete anche la polpa di pomodoro e un piccolo rametto di rosmarino.
Lasciate cuocere a fuoco lento, girando la carne di tanto in tanto ed aggiungendo altro liquido se necessario. Aggiustate di sale, se necessario. Nel frattempo pelate le patate e tagliatele e cubetti. Dopo circa un’ora e mezzo aggiungete anche le patate. Salate ed eventualmente aggiungete altro liquido. Il tempo di cottura dipende dal tipo di carne che scegliete di utilizzare per il vostro spezzatino e dalla temperatura alla quale viene fatto cuocere. Per questo spezzatino sono state necessarie due ore di cottura mentre per le patate una mezz’oretta.



Pane al rosmarino (con lievito madre)

Ho rinfrescato il lievito: (h 20.00 ma potete farlo anche al mattino!)
200 g di lievito madre
200 g di farina di manitoba
100 ml acqua
1 cucchiaino di miele
e lasciato lievitare per 4 ore. Ho ripesato il composto e ho aggiunto pari quantità di farina di grano duro,metà di acqua ,un cucchiaino di sale e un po' di rosmarino,e impastato nella planetaria fino a quando si è amalgamato tutto perfettamente in un composto elastico e morbido.(Regolarsi comunque con la quantità acqua/farina).Ho lasciato lievitare tutta la notte,fino a quando ha triplicato di volume,e adagiato su una teglia forata. Fare dei tagli con un coltello ben affilato e cospargere di sale grosso. Cuocete a 220° per 15 minuti e a 190° per altri 20 minuti.



con questa ricetta partecipo alla sfida mensile

http://www.mtchallenge.it/2014/01/mtc-n-35-la-ricetta-della-sfida-di.html

martedì 7 gennaio 2014

Il fienile.....ovvero tra il dire e il fare.....



Finalmente o purtroppo non so cosa sia meglio,le feste sono finite! Non che siano state proprio festosissime,per una serie di eventi e intoppi che hanno creato un po' di scompiglio in casa, quindi le mie ferie le ho passate a correre tra un ospedale e l'altro e a tralasciare tutte le cose che mi ero prefissata di portare a termine appunto durante le vacanze e che invece sto facendo col tempo,e poi anche perchè sinceramente non mi riduco a fare le maratone e a dissanguarmi alla ricerca dell'ultimo regalo! Regali per pochi e soprattutto utili. Comunque,regali o no,sono arrivata al Natale e oltre,un po' provata!
E in zona  cesarini,come si suol dire, anzi,un po' oltre visto la data,riesco a postare il mio dolcino. Quello che nella mia mente era nato come casa ma che alla fine è stato battezzato da mio marito come baita e poi guardandolo meglio,declassato a fienile in alta montagna, con bacino finale perchè ero proprio affranta!!
Una vera avventura la sua realizzazione,perchè per la serie,quando inizi a fare una cosa o ti squilla il telefono o il campanello di casa o il citofono....
Infatti ,mentre inzuppavo il pan di Spagna,chi ti chiama? Ma la mamma! E quando hai sciolto a bagnomaria il cioccolato ed è della giusta consistenza per essere colato sulla costruzione chi ti chiama e poi suona il campanello? Ma gli amici che passano proprio sotto casa e vuoi che non si fermino a fare un salutino veloce e a darti un pensierino di Natale? Un graziosissimo braccialetto tutto sberluscicante, cosi amica quando lo vedi ti ricordi di me! Che tenera!!E che vorresti stare li a parlare con loro ma siam tutti di corsa....
Cosi arrivi a sera che hai sfornato i cannoncini perchè la Camilla a grande richiesta li rivuole....la costruzione è stata assemblata e decorata alla bell'è meglio ed è messa ben coperta sul balcone a rassodarsi...
finalmente l'ultimo giorno dell'anno è arrivato e ci accingiamo a festeggiarlo con gli amici del cuore.
Anche qua,senza dover strafare,per stupire o meravigliare,anche se a dire il vero,con le nostre casette abbiamo fatto la nostra porca figura,come sempre si suol dire!
Una cena in tutto relax,tra le calde pareti di casa,senza tacco 12 o spacchi vertiginosi,ma con la sana e genuina voglia di passare una serata insieme,per il gusto di stare davvero bene perchè è cosi che ci sentiamo tutte le volte che condividiamo qualche cosa!
Con risate mentre ognuno di noi dava il suo contributo ad apparecchiare la tavola,a impiattare gli affettati a preparare vino e bibite.......
E la nostra tavola è stata imbandita con un buonissimo gateau di patate,la casina di pancarrè con salmone e caviale che ha preparato la mia amica,e poi affettati,patè,cannoncini alla crema e il mio fienile dal gusto fresco e fruttato......



Ingredienti
2 confezioni di pan di Spagna
frutta sciroppata
biscotti Togo,wafer q.b.
3 tavolette di cioccolato bianco

per la crema pasticcera
4 tuorli
100 gr zucchero
500 ml latte
50 gr farina bianca
vaniglia

Preparate la crema pasticcera,sbattendo i tuorli con lo zucchero.Quando saranno spumosi e gonfi,aggiungete la farina facendo attenzione a non far formare i grumi e versate lentamente il latte tiepido e la vaniglia. Fate bollire fino a quando il composto risulterà compatto e liscio.

Dal pan di Spagna ricavate la forma della casina che volete costruire. Imbevete con il succo della frutta sciroppata,adagiate uno strato di frutta spezzettata,una fetta di pan di Spagna inzuppato,la crema pasticcera e cosi via fino ad esaurimento degli ingredienti.
Sciogliete il cioccolato a bagno maria e rivestite la casina.Prima che si indurisca del tutto appoggiate i biscotti e i wafer per la decorazione.

Questo è l'interno......



 e queste siamo noi,giustamente orgogliose delle nostre costruzioni.....



che sono state gustate fino all'ultima briciola,storte o imprecise che fossero...ma costruite con tanto amore!
Bè...buon anno allora............

mercoledì 1 gennaio 2014

Patè di lenticchie Umbre e pepe rosa con cotechino... e i miei "non auguri"..........




Primo post dell'anno nuovo,che di nuovo ha solo cambiato le cifre. Perchè per il resto mi sa che passerà come tutti quelli passati e che passeranno......
La prima giornata dell'anno è quasi giunta al termine e mi sto rilassando ricordando la serata trascorsa con gli amici del cuore. Una serata tranquilla,all'insegna della raffinata semplicità,senza strafare e senza doversi inventare effetti speciali per stupire .....cenone, trucco e parrucco, qualcosa di rosso, tacco 12 o altri artefizi. Condiviso con serenità la cena con portate semplici,una casetta di pancarrè farcita con salmone e caviale finto perché quello vero quel che costa si sa, affettati misti, gateau di patate patè,cotechino e lenticchie,casetta dolce,panettone,brindisi finale....
Come tutti a festeggiare e a scambiarci gli auguri di buon anno. Tra bacini e baciotti,tintinnamenti di calici,magari un po' di commozione. Magari qualcuno non lo festeggia nemmeno questo giorno,perchè alla fin fine è un giorno qualunque,è solo l'ultimo giorno dell'anno,quindi? Si fanno propositi e promesse,si augurano speranze e successi,salute e soldi e amore.......che non sempre si avverano...per quanto mi riguarda non mi auguro niente,non programmo niente e non mi auspico niente,perchè nonostante gli auguri i desideri e i buoni propositi,l'anno che verrà andrà come deve andare punto e basta. Che non sarà poi tanto diverso da quello che sta per finire,punto e basta. Vivere alla giornata senza tanti progetti e programmi perchè tanto possono cambiare da un momento all'altro.Cosi',non mi illudo e non mi viene il nervoso se mi sono programmata una cosa e poi per motivi ics non si è potuta realizzare.
Vedro' passare davanti ai miei occhi la solita vita,le solite persone che hanno deciso di vivere la loro vita con quella dose di "sano egoismo" che le fa stare bene anche se tu stai male.Quindi,oltre a ripromettermi che vorrei mettermi a dieta e che ci devo riuscire,mi devo ripromettere anche io di vivere la mia vita con il sano egoismo,e di pensare di piu' a me stessa. Tanto gli altri,quello che vogliono fare lo fanno lo stesso. Niente aspettative da e per nessuno quindi.anche se non condividi le loro scelte devi fregartene e andare avanti per la tua strada.Tanto loro fanno lo stesso nei tuoi confronti quindi perchè morirci? Tanto,finiro' in un ospizio,quando sarà il momento,come mi han sempre detto senza tanti complimenti,e quando saro' morta non mi faranno nessun monumento a titolo di ringraziameno per quello che ho fatto,quindi,perchè immolarmi come nà santa che tanto, santa non sono?Voglio fare le cose che mi fanno star bene e fregarmene degli altri senza infierire su di loro ovvio! Voglio voler bene alle persone che davvero mi vogliono bene e che contraccambiano sinceramente questo sentimento,e ignorare tutte le altre che mi stanno accanto per opportunismo o cosi' perchè ormai....Quindi,vorrei riuscire a non fare piu' bilanci della mia vita perchè ci sto da schifo.Troppe volte ho dovuto cambiare programma per ics motivi e troppe volte sono caduta per ics motivi.La mia vita non è andata proprio come avrei desiderato andasse.Nonostante la dedizione e i sacrifici che mi sono fatta .Anche se pensavo di aver seminato bene non ho raccolto altrettanto bene. L'anno che sta per finire non è stato nè piu' ne meno come quello degli anni precedenti....notizie buone (???), colpi di scena e sconvolgimenti (q.b.)....quindi....

Abbiamo fatto il conto alla rovescia,ci siamo scambiati baci e abbracci e abbiamo brindato come vuole il copione.Forse davvero con la speranza che domani sia migliore...perchè se dicono che la speranza è l'ultima a morire...un po' di vero ci sarà. E come dice la famosa Rossella...domani è un altro giorno quindi....nonostante il mio pensiero caustico,acido,poco confortante,per niente allegro e festoso come invece dovrebbe essere visto il periodo...un abbraccio a tutti quanti e..... auguri....comunque vada....si vede che è cosi che doveva andare.... :-))))
E come prima ricetta per accogliere il nuovo anno, ho sperimentato questo delizioso patè realizzato dalla Mapi, per il nostro primo libro dell' MTC . Un patè veramente gustoso, per dare un tocco particolare e presentare in maniera originale questa leguminosa ricca di proteine e di ferro, da gustare con crostini o come in questa ricetta, accompagnando il tradizionale cotechino.



Ingredienti
(per uno stampo da 500ml. o 4 stampini mono porzioni)
180 g lenticchie rosse
 1/2 l brodo vegetale
 1 cipolla tritata
 2 spicchi aglio
 2 cucchiai di pepe rosa
 30 g burro
 1 cucchiaio di Marsala
 1 rametto di maggiorana (o 2 cucchiaini di maggiorana secca)
 olio extravergine di oliva
Esecuzione
Soffriggete in un poco di olio, aglio e cipolla tritati per due o tre minuti, aggiungervi le lenticchie, la maggiorana e il pepe e mescolare bene per insaporirle. Aggiungere il brodo caldo a poco a poco e farle cuocere per 20 minuti (40 se non le avevate ammollate). Unite il Marsala e fatelo evaporare.
Passate la crema al setaccio per togliere le bucce se volete un composto vellutato, ma se volete un aspetto piu' rustico, frullatelo, aggiungendo il burro. Mescolate e amalgamate fino a quando sarà ben assorbito.
Versate il paté in stampini singoli in silicone o in uno stampo da plumcake rivestito con pellicola trasparente,che vi faciliterà poi il capovolgimento e compattate bene, livellatelo e mettetelo in frigorifero a rassodare per almeno due ore.
Sformate il paté e servitelo............