Cosa c'è di strano vi chiederete? Niente, se in famiglia amassero il cotechino e niente se non fosse che marito e figlia sono stati colpiti dall'influenza intestinale, evento che,con un bagno solo, faceva sembrare la conquista del wc come quella vittoriosa del K2! E io invece, la piu' "fortunata", ho preso quella "normale" chi l'ha detto poi che un'influenza è normale, quella che ti fa sentire come se fossi passata sotto le mani di picchiatori professionisti da quanto sei dolente in ogni parte del tuo corpo, palle degli occhi (va beh bulbi oculari....) denti e radice dei capelli compresi! Una meraviglia! Tutti e tre spiaggiati nei propri letti, con la gatta che ci guardava, nel mezzo del lettone, prima me e poi mio marito, chissà cosa pensava, se pensava....Eravamo abbandonati al nostro destino nei nostri letti di dolore....va bè, non esageriamo!
Ora loro due si stanno rimettendo...oppsssss...riprendendo, forse è meglio.... e io invece sono sempre dolorante e nelle mie nottate inquiete, tra i deliri della febbre, ho immaginato un piatto di cotechino (dello zio Adriano) con patate su rösti croccante per la sfida dell'Mtc...roba da stare in bagno fino a Pasqua, dal momento che abbiamo digiunato per due giorni e poi mangiucchiato qualche grano di riso in bianco....son mica normale lo so....ma ai sogni non si comanda, e se ho sognato questo piatto ci sarà un motivo! Che scopriro' o anche no!
Cosi, nel solito silenzio,visto che Alice dormiva, mi sono preparata questa monodose di sontuosa delizia, sognata in ogni suo particolare, ecco perchè "notturno",si perché tutti i miei piatti vengono prima visualizzati, a volte li ho pure disegnati!! di come vorrei risultassero e poi li comincio a preparare e capita che in corso d'opera, aggiungo, tolgo, modifico, perché le mie sperimentazioni non hanno mai fine....lontano dagli occhi del marito che non puo' mangiare né cotechino né zampone, nostrano o commerciale che sia, perché sta proprio male e andrebbe a vivere in un altro locale della casa e potete immaginare quale...con la speranza di non stare male io questa volta pero' visto che non sono in formissima!
Cosi' ho incominciato la sera prima a preparare un pane e poi oggi, all'alba il resto, si perchè ha voglia mio marito prima di uscire a dirmi,dormi..... ma se mi programmi la lavatrice che finisce all'alba e continua con quel suo biiiip....biiiiiip...finchè non la spegni! Cosi mi sono ritrovata in piedi prestissimo, a stendere il bucato e poi,dopo aver dato uno sguardo al cielo limpidissimo e respirato una boccata di aria gelida, pronti via!
E ad un certo punto,mentre tutto sobbolliva e io preparavo i completamenti del piatto, una voce non proprio graziata squarcia il silenzio e urla ma cos'è sta puzzzaaaaaaa!!!!??? (anche lei non ama il cotechino....) e il profumo della mia delizia e del pane che è in forno si mescola con l'odore degli incensi che ha acceso formando per davvero una nebbia in casa....ma vuoi farmi morire soffocata? E tu vuoi farmi morire dalla puzza?.....va bè, dopo aver spalancato le finestre,che quasi mi riammalo....tutto è tornato nella normalità,si è chiusa in camera sua a studiare violoncello lontano dalle puzze e io ho proseguito.....
Questo è il cotechino che ha confezionato lo zio Adriano con le sue mani, genuino dall'inizio alla fine, quindi doveva per forza finire tra le pagine della sfida del granderrimo Mtc e da sottoporre al giudizio di Marta e Chiara del blog .La cucina spontanea.
Certo, potrebbe fare impressione il fatto che uccida il maiale, infatti una volta gli ho chiesto ma zio, non ti senti in colpa, povero , che ti cresci e curi il maiale e poi lo uccidi e ci fai salami ecc....Mi ha risposto semplicemente "No". Tutto l'anno, tra un maiale e l'altro, va giu' ogni tot al paese, vicino a Mantova, dove tiene qualche bestia, tra galline, vacche ecc che curano quotidianamente i cugini, e poi quando è il momento, le portano al macello e....ci pensa il macellaio a fare "il lavoro sporco"....e poi via, a confezionare deliziosi salami con e senza aglio, cotechini e tutto quello che si puo' utilizzare, perché si sa, ed è vero, del maiale non si butta via niente. Una volta mi ha pure portato da assaggiare il sanguinaccio....io l'ho gradito, che ve lo dico a fà...ma non vi dico le smorfie disgustate di marito e figlia!!!
Del resto, lui, mia mamma, l'altro zio e i miei nonni, sono vissuti e cresciuti in campagna, dove il contatto con la terra e i suoi prodotti era quotidiano. Certo, un po' di dispiacere quando si ammazzavano le bestie, come dicevano i miei nonni, c'era, ma era la vita, avevano solo quello quindi. E mentre preparavo la mia ricetta,ovvio che i ricordi sono andati a quei due grandi nonni che non ci sono piu',e che vorrei avere ancora al mio fianco per sentirli raccontare ancora per l'ennesima volta di quando il nonno era in guerra, la nonna allevava anche i bachi da seta e che aveva vinto anche il primo premio per l'allevamento piu' bello,la loro vita di campagna,racconti di partigiani,e poi di fascismo,delle ristrettezze,della miseria,ma comunque sempre pieni di speranza e di amore......quanta saggezza e quanto patrimonio culturale sono i nonni!
Lasciamo da parte i ricordi e veniamo alla ricetta se no non finisco piu'.....
Ad essere sincera non sapevo come fosse la resa, nel senso che avevo paura si spappolasse durante la cottura prolungata con le patate e le lenticchie,invece è rimasto bello integro,saporito,nel suo colore rosso,e con un sapore che veramente te lo sogni con quelli nelle buste!! Questo ha un gusto forse un po' forte e deciso,ma sicuramente piu' genuino. Che ti lascia in bocca un sapore pieno, che sa veramente di maiale, lavorato con le mani e non con le macchine, quasi che le attenzioni, la meticolosità,la pazienza e comunque l'amore di chi lo ha preparato,passi dalle sue mani al prodotto stesso. Quindi bravo zio!!
Ingredienti
cotechino nostrano (1 kg)
lenticchie Umbre piccole q.b.
10 patate
4 foglie di alloro
3 cucchiai di passata di pomodoro
brodo q.b.
1 scalogno
olio extravergine di oliva q.b.
latte q.b.
sale
noce moscata q.b.
per il pane al sesamo
430 g farina
345 g acqua
1 g lievito secco
8 g sale
semi di sesamo q.b.
per il pane/piadina
esubero di lievito madre
200 g acqua
500 g farina
1 cucchiaino di sale
Esecuzione
Preparate i due tipi di pane anche il giorno prima,altrimenti calcolate bene i tempi di lievitazione ecc....
Per la preparazione di quello al sesamo vi rimando a questo video che ho trovato curiosando sul blog di Eleonora, alla quale è venuto d'incanto,mentre il mio un po' meno,ma sono sempre in tempo a migliorare!
Mescolate gli ingredienti velocemente e lasciate lievitare per almeno 12 ore. Ribaltate l'impasto su un piano di lavoro,fate le pieghe e lasciate lievitare in un contenitore o canovaccio per altre 2 ore. Io l'ho messo in una tortiera con stampo a cerniera...e sarà per questo che non è venuto stupendamente bene.....perchè la ricetta dice di utilizzare una pentola in ghisa o di coccio....peccato che io quella di coccio ce l'avevo ma mi sono ricordata troppo tardi!!!
questo invece è stato fatto con l'esubero di pasta madre (cioè quella avanzata dopo che ho fatto il rinfresco di quella che mi serviva), mescolando tutti gli ingredienti e lasciandolo riposare coperto da un contenitore capovolto. Non servirebbe lasciarlo lievitare, ma nel frattempo dovevo terminare altre faccende e quando sono tornata per fare le piadine il composto si era gonfiato ben bene. Ho ricavato 8 pezzi che ho allargato e cotto su una teglia per piadine. Il risultato è stato un morbido compromesso tra pane un po' sgonfio e piadina un po' gonfia!
Per quanto riguarda il cotechino,se lo acquistate fresco, non di quelli in busta, infilzatelo con degli stuzzicadenti per evitare che scoppi durante la cottura e mettetelo a cuocere in abbondante acqua fredda,facendolo bollire piano piano per almeno 3 ore (dipende anche dalle dimensioni).Trascorso questo tempo togliete subito corda e pelle. Lasciatelo intiepidire leggermente,poi tagliatelo a fette e a cubetti.
Precedentemente ho fatto cuocere per 10 minuti le lenticchie in acqua,le ho scolate e messe in una padella antiaderente con dello scalogno,un filo di olio extravergine.Ho aggiunto 3 patate tagliate a cubetti abbastanza grossi le foglie di alloro,il brodo,la passata di pomodoro e il cotechino. Ho incoperchiato e lasciato cuocere per un'ora abbondante senza mai girare,ma aggiungendo del brodo se si asciugava troppo tutto quanto.
Nel frattempo ho preparato il purè con 3 patate bollite con la buccia e schiacciate con questo schiacciapatate che ha davvero i miei anni o forse piu',dal momento che me lo ricordo che girava per casa quando io ero piccola! Sbucciate la patate appena le togliete dall'acqua, ma non pelatele (anche perchè vi ustionereste le dita!). Passatele direttamente con la buccia,che tanto non passa dai fori dello schiacciapatate. Evitate cosi di scottarvi e di perdere tempo a fare un passaggio in piu',che io,diciamoci la verità,non sopporto!
Aggiungete un pizzico di sale,noce moscata e un po' di latte,circa 3 bicchieri, per ottenere un composto denso e compatto.
A questo punto potete impiattare.....
sul letto di rösti croccante adagiate al centro una generosa cucchiaiata di spezzatino. Con una sacca da pasticcere circondatelo con ciuffi di purè.....
ecco lo spezzatino di cotechino dello zio Adriano,in tutta la sua golosità e genuinità.....
E con questa mia ultima ricetta partecipo a
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