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giovedì 26 aprile 2018

Risotto con finocchio, pera e Taleggio


Ecco qua, una ricetta con un ingrediente molto importante per la nostra alimentazione: il riso.
Una volta raccolto a mano dalle mondine, che con la schiena china e le gambe in ammollo nell'acqua, intonando canti per alleviare la fatica, si guadagnavano da vivere.
Molte notizie le trovate dettagliate nel blog Ricette e racconti di riso di  Valentina Masotti, ideatrice insieme ad Aifb, del contest "E tu come lo mantechi".
Poche e semplici "regole" per realizzare questo piatto.
Come riso ho utilizzato un Superfino Baldo, derivato dall'incrocio dell'Arborio, tipico del novarese, vercellese e pavese, che ha la caratteristica di assorbire bene i condimenti, e di ottenere un risotto cremoso e ben amalgamato.
Il finocchio perchè conferisce dolcezza e freschezza al risultato finale.
Il Taleggio DOP, che con la sua cremosità e gusto amalgama bene tutti gli ingredienti.

(Le zone di produzione di questo formaggio sono la Lombardia (nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia), il Piemonte (provincia di Novara), il Veneto (provincia di Treviso). La sua produzione nasce dall'esigenza degli abitanti della zona di conservare il latte prodotto in eccedenza. Inizialmente il formaggio così prodotto veniva chiamato “stracchino”, nome che per secoli in Lombardia ha contraddistinto, più che un determinato formaggio, in generale tutti i formaggi molli a forma quadrata. Il termine deriva dall'espressione dialettale "strach", che significa stanco, e si riferisce probabilmente alle condizioni delle mucche che giungevano in pianura dopo un lungo periodo estivo di permanenza in alpeggio.
Il nome Taleggio risale invece ai primi del Novecento, quando i casari della valle omonima sentirono la necessità di distinguere i loro formaggi da quelli provenienti da altre zone

E la pera?...per il detto "Al contadin non far sapere..." mi è venuto spontaneo aggiungerla sia nella fase finale della cottura, sia a cubetti come guarnizione.
E visto che "Il riso nasce nell'acqua e muore nel vino"....un bel e buon Barbera d'Asti DOCG ad accompagnare questo piatto.

Ingredienti per due persone
120 g riso Superfino Baldo
1/2 cipolla bianca
1 finocchio
1 pera
150 g di Taleggio DOP
Brodo qb
1 bicchiere vino rosso (io Barbera d'Asti DOCG)

per i cestini
Grana Padano qb

Esecuzione
Preparate i cestini di formaggio. In un padellino antiaderente mettete sul fondo la carta forno. Versate il Grana Padano grattugiato e livellate. Quando comincia a sciogliersi e imbiondire leggermente toglietelo e capovolgetelo su una tazza o stampini per dare la forma desiderata. Togliete delicatamente la carta e proseguite con lo stesso procedimento per gli altri cestini. (uno per commensale)
(io ho usato un padellino da 20 cm di diametro, ma sarebbe meglio leggermente piu' grande per poter dare una forma migliore ai cestini, che di solito mi riescono molto meglio rispetto a questi)

Tagliate finemente la cipolla e fatela appassire dolcemente con un goccio di olio extravergine d'oliva. Aggiungete il finocchio tagliato non molto finemente. (se volete che il finocchio rimanga piu "croccante", aggiungetelo qualche minuto prima della fine della cottura)
Aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche minuto, mescolando sempre. Sfumate con il vino. Aggiungete il brodo caldo man mano che viene assorbito quello precedentemente aggiunto.
Cinque minuti prima della fine della cottura (all'incirca 15 minuti), aggiungete la pera tagliata a cubetti. A fine cottura, aggiungete il Taleggio e mescolate delicatamente.
Versate il risotto nei cestini preparati precedentemente decorando con qualche cubetto di pera cruda. (se avete la "barba" del finocchio. la parte verde in cima, per capirci. potete unirla al risotto o usarla come decorazione. I miei erano senza....)




con questa ricetta partecipo al contest

                                                     E tu come lo mantechi?