Cookie

Questo sito utilizza i COOKIE per gestire e migliorare la tua esperienza di navigazione del sito. Proseguendo con la navigazione accetti l'utilizzo dei COOKIE.
Per maggiori informazioni e su come rimuoverli consultare la nostra politica sui COOKIE.

Privacy Policy

domenica 14 ottobre 2012

Ris e lat (Riso e latte)



Quando alla sera la mamma metteva in tavola una tazza di riso e latte era una grande festa . Per cosi' poco  direte voi? Si , per cosi poco ,che per me poco non era. Già quando vedevo o preparativi, mi pregustavo quella che per me era una specialità perchè mi sentivo coccolata ed era un grande gesto d'affetto questo.
Per me , che sono cresciuta in una famiglia semplice , abituata ad avere cose semplici , regali solo a Natale , e magari nemmeno quelli che desideravo ma quelli che si potevano avere , è stato normale continuare su questa strada , cioè con il senso del dovere , della parsimonia, del non spreco , ma anche della generosità e dell'altruismo . Fin da piccola sono stata abituata ad avere rispetto per i sacrifici che facevano i miei genitori , ad accontentarmi , a non chiedere piu' di quello che potevo avere anche se magari mi faceva una grande gola vedere che le mie amiche avevano qualche cosa piu' di me. Ma nonostante tutto non cambierei niente della mia infanzia . Il ricordo bello che ho è quello delle grandi tavolate delle feste , quelle fatte in casa con tutti i parenti , perchè mai siamo andati in un ristorante o pizzeria da piccoli . Su queste tavolate si alternavano pirofile con tortelli di zucca , gallina ripiena, alla sera ravioli in brodo ,della gallina , la torta sbrisolona , la trippa o la cassoela e tante altre specialità , dipendeva dalla stagione . O le gite a Pasquetta a fare il picnic con la cugina di mia mamma che avevano un negozio di alimentari , una Posteria come si chiamavano una volta , e che portavano ogni ben di dio da mangiare ed era una strafesta.
Mi ricordo che noi cuginetti a volte avevamo un tavolino per conto nostro e solo da piu' grandicelli eravamo "ammessi" a stare a tavola con i grandi , sempre in fondo al tavolo tutti vicini...e nessuno si azzardava ad alzarsi da tavola prima di aver finito tutto quello che aveva nel piatto. Solo allora potevamo scendere nel cortile condominiale dove non dovevamo fare nemmeno tanto chiasso , ahah , a giocare a Mondo , Rialzo , Un due tre stella , all'Elastico , e a insegnarci filastrocche l'un l'altro, quelle che ci avevano insegnato i grandi . Mi viene una tristezza vedere ora quando i bambini che sono seduti a tavola o al ristorante , che sono immersi nei loro giochi elettronici che manco si accorgono di quello che capita intorno a loro. E il piu' delle volte mangiano mentre schiacciano tasti che quasi non sanno nemmeno quello che hanno nel piatto. Il tutto affinchè stiano zitti e buoni e fermi...Bambini che sanno tutto sulla tecnologia e come si fa ad ammazzare il mostro o altre diavolerie , e io stessa rimango stupita dalla facilità con la quale si destreggiano al pc o con i loro giochini tecnologici ma non sanno cosa è il gioco del Mondo o tutti quelli che facevamo noi da piccoli o alcune filastrocche....
Eppure io non farei cambio per niente al mondo , anche se non ho avuto il Cicciobello, la Barbie e i giochini elettronici , ma una zia pazientissima , la zia Angelina , che mi ha insegnato tante ma tante di quelle filastrocche che ancora le ricordo tutt'oggi! Tutte ovviamente in dialetto .
E questa è una filastrocca tipica del mantovano , che mia mamma , faceva con i miei fratelli , nipotini o figli di amici , per insegnare le parti del viso....seduti sulle ginocchia , con un dito segnava l'orecchio , il naso , la bocca e alla fine il naso con il suo din don dan......

Uregina bèla
so surèla
ugin bèl
so' fradèl
buchina de frà
din don dan campanin de sunà......
(Orecchietta bella ,sua sorella, occhietto bello , suo fratello , bocchina dei frati ,nel senso di portoncino, din don dan campanino da suonare, cioè il nasino.....)

e ora veniamo alla ricetta che è di una semplicità vergognosa. Io non so se esistono versioni differenti, io riporto quella veramente semplice che faceva la mamma....

Ingredienti
300 ml di latte
  50 gr di riso
sale q.b.

Esecuzione
Portate a bollore il latte , versate il riso ,il sale e fate cuocere fino a quando si sarà assorbito quasi del tutto il latte . Il composto dovrà essere cremoso e con il riso non troppo al dente e nemmeno spappolato...
aggiustate di sale e servite.....


con questa ricetta partecipo al contest


6 commenti:

  1. Eccomi! Bellissimo anche questo post, che sa di quei gusti d'infanzia che non ci abbandoneranno mai. Ottima la ricetta che nella sua semplicità è buonissima e ottima la "contaminazione" :)
    Grazie per aver partecipato anche con questo piatto e se ti fa piacere ti aspetto per le prossime puntate ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie cara! vedro' di esserci anche per le prossime puntat!!:-)))

      Elimina
  2. Bel post anche questo, Antonella, pieno di ricordi intimi e molto dolci... La tazza con il riso è davvero invitante per una golosa come me di minestre come questa!
    Buona serata
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E si...ricordi semplici ma profondi che hanno lasciato il segno! Anche io adoro zuppe,minestre...tutto cio' che è caldo e confortante! ciaooo buona serata!

      Elimina
  3. grazie! ti aspetto nella mia cucina allorà!...il nome del tuo blog??? non lo trovo....:-((((

    RispondiElimina