Finalmente seduta sul divano. Finalmente un briciolo di tempo rubato alle mille cose da fare. Finalmente ritorno a sbirciare in Quanti modi di fare e rifare.....e al volo preparare la ricetta del mese! Gli Onigiri, che si pronuncia Onighiri, mettiamolo anche in lingua originale , 御握り; おにぎり?conosciuto anche come Omusubi, 御結び; おむすび?, sono uno spuntino tipico giapponese, di forma solitamente triangolare, ma esiste anche sferica o cilindrica, con una striscia di alga, affinchè possa essere tenuto tra le dita comodamente, in quanto si tratta di "cibo da strada",
Le scorse ricette erano stupende, ma non avevo proprio la testa e il tempo di prepararle. Non che ora vada meglio, ma questa non me la potevo lasciare sfuggire! Non questa che mi ha fatto ritornare col pensiero al mio amato Giappone! Già ne avevo parlato ampiamente qui. Troppo bello e anche troppo lontano purtroppo.... Di tempo ne è passato da quando ci sono stata con marito e figlia e in quella occasione abbiamo rivisto e passato una giornata intera con i nostri amici Seiji ed Etsuko. Amici con i quali ci scriviamo e che quando tornano in Europa per le loro vacanze, non perdiamo l'occasione di macinare chilometri per incontrarci, tra abbracci e baci (si, anche se le loro "effusioni" sono molto contenute), piccoli regali, e parole parole parole....io che parlo in inglese con lei, Etsuko, che traduce in giapponese al marito Seiji, che parla in giapponese con lei, che mi traduce in inglese e io che traduco in italiano a Rino...e si ricomincia il giro.....alla fine della giornata ho la testa in pallone e non so piu' con chi parlare in italiano o inglese o giapponese....eh si, perchè cerco di imparare qualche parola ma è una battaglia persa già in partenza. Mentre i nostri amici arricchiscono il loro vocabolario ogni volta che ci vediamo! E non mi capacito di questa loro "facilità" nell'imparare una lingua cosi' in fretta.
Anche questa estate ci siamo incontrati e abbiamo passato ore stupende. Come quelle trascorse a Kyoto 6 anni fa....mio marito aveva già visitato il Giappone due volte, in occasioni di tournè con l'orchestra ed era rimasto incantato. E la terza volta ha voluto che lo accompagnassimo anche io e Alice. E' stato un arrivo "sconvolgente"...abituata al caos, al disordine, alle corse, alla maleducazione e alla freddezza delle gente, trovarmi in un paese dove sebbene ci fosse traffico e un numero infinito di persone, tutto era "vivibile" e non stressante...l'educazione e il rispetto per le cose e le persone che incrociavamo, l'efficienza, l'ordine, il pulito, i grattacieli che si affacciavano su parchi stupendi con laghetti interni, piante, bamboo, templi, silenzio, devozione...ci ritornerei per riprovare quella pace che sentivo dentro di me quando percorrevo quei vialetti....la cerimonia del té, i loro piatti, le loro tradizioni....che meraviglia!
Cosi, presa dall'entusiasmo mi sono lasciata coinvolgere in questa ricetta, che confesso, di non avere mai mangiato quando ero in Giappone!!! Devo rimediare. Occorre andare ad assaggiare gli originali!
Eh si, perchè questi i miei sono proprio dei "prototipi"...bruttini bruttini ma buuuuoniiii!.
Spero che i giapponesi mi perdonino per questo tentativo....
Ci ho messo quasi di piu' ad allestire "il set fotografico" che fare la ricetta... e non ho nemmeno tirato fuori tutte le cose giapponesi che abbiamo!!
Il tutto preparato ascoltando e cantando l'opera piu' giapponese che ci sia...la Madama Butterfly...tra Izagi, Sarundasico, Kami e Ten-Sjo-daj...cantati da Suzuki, la serva di Butterfly....e lacrime di commozione tutte le volte che ascolto quest'opera...come tante altere del resto....ma veniamo alla ricetta, che potete trovare per esteso con altri riferimenti qui.
Ingredienti
100 gr. di riso
150 ml. di acqua
salmone affumicato, pomodori secchi, salsa piccante, salsa di soia.alghe Nori, semi di sesamo.
Esecuzione
Il riso, prima della cottura, va lavato accuratamente per togliere l'amido contenutovi. Basta smuovere un poco l'acqua in cui viene lavato, per vedere come sia torbida.
Impugnandolo e strofinandolo con la mano, come se fosse sabbia, si cercherà di pulire bene ogni chicco di riso.
Si dovrà cambiare l'acqua 4-5 volte continuando con questi movimenti. Infine, eliminare completamente l'acqua, scolando il riso con un colino a maglia stretta, e strofinare il riso con il pugno chiuso, come se si lavassero dei panni sul mastello.
Dopo aver cambiato ancora 2-3 volte l'acqua, questa risulterà limpida. Finalmente il riso è pronto per essere cotto.
Cuocerlo nella pentola apposita la suihanki o in una tradizionale in acciaio lasciando il coperchio fino alla fine della cottura, 30-35 minuti
Se non si ha la formina, per dare la forma triangolare è possibile farli con le mani: mettere su un foglio di pellicola per alimenti 65 gr di riso cotto alla giapponese, serrarlo bene e dargli la forma triangolare, se risulta difficile si possono fare anche ovali.
E' importante farli quando il riso è caldo altrimenti non prendono bene la forma,
Li ho arricchiti con salmone affumicato e semi di sesamo tostati in padella per un tipo, e con pomodori secchi tagliati a piccoli pezzetti e passati in padella con della salsa piccante e spolverizzati con semi di papavero, l'altro.
Una volta data la forma il piu' triangolare possibile, li ho circondati quasi totalmente con una striscia di alga Nori.
Per evitare crolli improvvisi, cosa che per fortuna non si è verificata. ho preferito "sdraiarli" , tranne uno, sul piatto da portata.
con questa ricetta partecipo all' appuntamento mensile con
Carissima Antonella, buona domenica e buon anno!!
RispondiEliminaOggi abbiamo fatto un lungo, lungo viaggio fino in Giappone dalla cara Cuochina Anna per preparare insieme un classico della cucina del Sol Levante: gli onigiri! Ci siamo divertite un mondo, come sempre, non è vero? :-)
Anna e Ornella ti ringraziano di cuore per la meravigliosa versione che hai condiviso nella grande cucina aperta della Cuochina!
Ci ritroveremo l'8 di febbraio non mancare!! Ritorneremo in Italia per preparare un piatto che profuma di casa, di cose antiche, semplici e genuine: La minestra trovata di Anisja. Alla prossima
Un abbraccio
Cuochina
grazie mille! Contraccambio gli auguri e....ci saro'!!!!
RispondiEliminaA noi sono piaciuti moltissimo e proverò la versione con i pomodori secchi per il vegetariano!!!
RispondiEliminaChe ottime versioni!! Coi pomodori secchi mi tentano non poco.
RispondiEliminaGrazie di essere venuta virtualmente nella mia cucina, alla prossima.
Un abbraccio grande
Ma che belli!!! la versione con pomodori secchi deve essere buonissima, da provare!!! fantastica anche la presentazione in tema!!!! complimenti!!!!
RispondiEliminaBuon inizio 2015, ci vediamo da me il prossimo mese, a presto ....
Ciao Antonella che bello questo post, e la Madama a fare da cornice! Ho tanta voglia di andare in Giappone, ora più che mai. Mi piacciono i tuoi onigiri un po' italianizzati con i pomodori secchi, bacioni
RispondiEliminaMa sono strepitosi, perfetti con la stupenda Madama Butterfly, alla prossima!!!
RispondiEliminaMi piacciono molto i gusti che hai scelto.
RispondiEliminamolto invitanti i tuoi e che divertimento prepararli!! Un abbraccio SILVIA
RispondiEliminai pomodori secchi mi sembrano un'ideona e poi bruttini proprio non sono! a me piacciono proprio! un bacione!
RispondiEliminaciao Antonella,
RispondiEliminama che bello ...
il racconto dell'incontro con persone che parlano lingue diverse ...dove davvero per chi deve far capire l'altro è
davvero impegnativo, ma così "affettivamente" ripagante,
le foto con onigiri, origami e ricordi del giappone ci invitano a fermarci!!
COMPLIMENTI Antonella.
Un bacio e buon anno dalle 4 apine
Finalmente ho risolto i problemi tecnici del blog e riesco a passare da tutte!!! Non ci siamo mai incontrate nella cucina dei Quanti modi quindi questo è un modo per conoscersi. Belli anche i tuoi onigiri e stupendi i ricordi legati al Giappone!
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