Se non fosse per gli splendidi colori che ci regala questa stagione, con sfumature incredibili,che sono un colpo al cuore e una gioia per gli occhi,macchie di colori che vanno dall'ocra al senape,dal rosso al mattone,dal verde al marrone che fiancheggiano le strade e i sentieri di montagna,i tappeti di foglie che ricoprono i prati ancora verdi,ricci di castagne che esplodono per il prezioso contenuto,quel senso di smarrimento che a volte ti riempie il cuore,che ti fa sentire perso ma anche cosi' presente in quel paradiso dai colori quasi sopiti,non sfacciati ma che ti scaldano e raggiungono il cuore....
Se non fosse per il fruscio dei tuoi passi che calpestano le foglie cadute,l'odore di funghi,di bosco,di muschio,delle cortecce che giacciono a terra,bosco che sembra giunto alla fine della sua vitalità e rigogliosità,e che invece è ancora ricco di aliti di vita,diversi,meno frizzanti e chiassosi,piu' sopiti,intensi e pieni di palpabile magia....non ti stupiresti nemmeno piu' di tanto se per caso dovesse comparirti davanti uno Hobbit o uno gnomo del bosco!!
E se anche il sommo Dante ci ha donato di questi bellissimi versi nel Canto III dell'Inferno.....
Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie,
magistralmente interpretati dai grandissimi Gassman , Benigni e qui, di cosi diversa interpretazione,ma tutti di egual intensità e trasporto che ti commuove ed emoziona,che ti fa capire ogni parola anche se non l'hai mai studiata o letta, e il mio proff di italiano che ci fece prendere la costosa edizione illustrata dal pittore francese Gustave Dorè, perchè "un'opera di si grande valore non deve essere riprodotta su scarno foglio"....
o la brevissima poesia Soldati di Ungaretti "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"....
o di altri grandi poeti quali Verlaine,G.Lorca,Manzoni,Trilussa,Pasternak,Dickinson......
Se non fosse per le bellissime note che ti entrano nell'anima quando ascolti Le Quattro stagioni'
di Vivaldi,in questo caso l' Autunno ,tipico esempio di "musica a programma",cioè una composizione musicale dove il testo descrittivo è narrato con mezzi puramente musicali,e che troverà il suo massimo splendore in epoca romantica, emozioni maggiormente espresse poi nei bellissimi Poemi sinfonici,e nell'Autunno il terzo Sonetto narra.....
- I cacciator alla nov'alba à caccia
- Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
- Fugge la belva, e Seguono la traccia;
- Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
- De' Schioppi e cani, ferita minaccia
- Languida di fuggir, mà oppressa muore.
Una stagione che ricorda una triste ricorrenza,che chi piu' chi meno,vive con tensioni e sentimenti diversi. Non vuoi cadere nella tristezza e trascinarti stanca nei ricordi,ma poi inevitabilmente ci ricaschi. Dicono che i propri cari non dobbiamo piu' richiamarli a noi altrimenti non troveranno mai la pace e non si staccheranno mai dalla terra...mah...non ricordo chi l'ha detto,ma è impossibile non farlo!
E anche se sono passati anni e anni dalla loro dipartita,bè,ti sembra sempre ieri che è successo.....e per quanto mi riguarda,delle coincidenze da brivido hanno sempre accompagnato i momenti di morte e nascita nelle nostre famiglie.Che quasi è imbarazzante dirlo ma....impossibile sorvolare sopra a certi particolari e coincidenze....come quando è morto un mio zio poi è nata Alice,mia cugina aspettava il suo primo figlio quando è morta sua nonna,è morto il nonno ed è nata la seconda figlia....pazzesco....
E cosi ti ritrovi con il cuore gonfio tuo malgrado di tristezza,con gli occhi annegati di lacrime,il magone che proprio non se ne vuole andare e ti detesti quasi,perchè non ti sai controllare e dominare questo momento che caspita,non puo' prendere il sopravvento tutte le volte.....ma cosi' è, anche questa volta,quando mi ritrovo a pensare alla nonna Cornelia,che non le piaceva per niente il suo nome e si faceva chiamare Rina...
Quanto mi manca mannaggia! Sono passati già due anni,ma cosa sono due anni di fronte all'intensità e alla grandezza dell'amore e del legame che c'era?
Forse perchè essendo la prima nipote,adorata dal nonno Armando che voleva proprio che la prima nipote fosse femmina ed eccomi qua,ho vissuto i nonni in maniera piu' intensa e piu' a lungo dei fratelli e cugini arrivati dopo.
Per questo il giorno del funerale un pianto inconsolabile non mi ha mai abbandonato,e quando hanno caricato la bara sul carro funebre che la portava al cimitero,sono stata davanti a lei,con la mano appoggiata a quella cassa di legno chiaro,come per sentire ancora un alito di vita che sapevo che non poteva esserci,e volevo ridare un alito di vita,farle sentire che ero li con lei.Quel giorno pioveva,come se tutto quanto fosse triste per la sua perdita.Una splendida giornata di sole mi sembra quasi irrispettosa nei riguardi di una persona che ci lascia per sempre.E io non so quanto tempo sono rimasta davanti a lei,da sola,visto che gli altri parenti erano defilati indietro per conto loro a parlare e rimembrare.E le parlavo con la mente e con il cuore e non volevo e non riuscivo a staccarmi,perchè sapevo che una volta partita,bè,anche quel momento fisico non ci sarebbe piu' stato. E quando mio zio si è avvicinato e mi ha detto dai lasciala andare,mi si è spezzato il cuore e mi sono sentita vuota e quasi in colpa perchè la lasciavo da sola.
Pero' so,e anche se il pensiero e il ricordo,certi giorni fa piu' male degli altri,che lei è sempre con me perchè la porto dentro nel mio cuore.E li,sempre ci starà,quindi non dovrei sentirmi cosi affranta.
Difficile a dirsi e a farsi,perchè ci sono giornate no,giornate si e giornate ni....
E per le solite banali frasi,la vita continua,per riprendermi,reagire ecc...ecc... mi sono messa in mente di fare il famoso Pan dei morti.
Vado a curiosare in rete e ne trovo di ricette! Poi mi imbatto nel blog della grande Eleonora,in "arte" Tata Nora....il suo blog è poesia e magia, riflessione e leggerezza....e mi sono lasciata incantare dai suoi Pan di morti.
Ma poi mi sovviene che ho un bellissimo libro di ricette milanesi,(La cucina Milanese di Laura Longoni) che mio marito mi ha regalato dal ritorno di un suo viaggio a Ferrara,quando in pausa tra una prova e l'altra si è fiondato in una libreria e lo ha acquistato.
Letta la ricetta,avevo quasi tutto,i biscotti secchi no,ma avevo un secchissimo pan di spagna conservato nella latta in attesa di farci qualche cosa...le mandorle le avevo intere,ma dal momento che andavano tritate ho usato la farina di mandorle...quindi,con le dovute modifiche mi sono messa all'opera...chiedendomi poi ma come mai il pan dei morti originale e quello della Nora è scuro e il mio è chiaro?
Evidentemente perchè i biscotti usati sono al cioccolato,e se non li hai al cioccolato,questo lo devi aggiungere,almeno sotto forma di cacao!! Stordita!
Quindi,per la serie "alla mia maniera",ho sfornato questi biscotti che non posso proprio dire che sono gli originali Pan di mort...per questo li ho battezzati biscotti di novembre!!Il gusto è quello degli originali ma la vista è un po' piu' smorta....comunque sia,sono stati divorati senza ritegno tutti nella stessa giornata...e io che pensavo di conservarli per qualche giorno nelle scatole di latta per la colazione!
(in rosso le mie modifiche)
Ingredienti per 16 pezzi
500 gr biscotti secchi (pan di spagna secco)
300 gr zucchero (200gr)
250 gr farina
100 gr uvetta sultanina
100 gr fichi secchi
100 gr mandorla pelate (farina di mandorle)
60 gr arancia candita (cedro candito)
4 albumi
1/2 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di vino bianco secco
zucchero a velo
un pizzico di cannella (2 cucchiaini colmi)
1 confezione di ostie (io no)
Esecuzione
Ammorbidite l'uvetta per 15 minuti .Se usate le mandorle intere,tritatele.Tritate i biscotti,tagliate i fichi secchi,l'arancia a cubetti piccolissimi.Mescolate insieme allo zucchero,farina,cannella e lievito.Aggiungete gli albumi,qualche cucchiaiata di vino poco per volta e cominciate ad impastare fino ad ottenere un composto compatto.Formate un rotolo e tagliate poi 16 pezzi che andrete ad appiattire leggermente e allungare a punta alle estremità.
(per impastare il composto ho utilizzato l'asse per la pasta in legno massello di GP&me )
Cuoceteli in forno a 180° fino a quando saranno leggermente dorati sulla superficie.,Lasciateli raffreddare e spolverizzateli con lo zucchero a velo
Ciao nonna........
Sei bravissima a fondere letteratura, poesia, pittura e musica in un unico post. E' molto piacevole leggerti! Anch'io questi dolcetti li chiamerei biscotti di novembre. Un abbraccio
RispondiEliminaChe invitanti buoni buoni li voglio provare !!!!!
RispondiEliminaUn abbraccio :-)))
si si...forza allora!
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