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Visualizzazione post con etichetta fegato. Mostra tutti i post
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lunedì 19 gennaio 2015

"Leber chenédi" , Chenédi di fegato o Leberknodel....per finire in bellezza.




Ultima ricetta per questo viaggio sulle Dolomiti. Ho riaperto e condiviso per un attimo il cassetto dei ricordi e l'ho richiuso per conservarli ancora e per sempre. Non devo aggiungere nient'altro a quello che ho già raccontato. Alcune cose devono restare solo mie. C'è chi in questa località va a trovare visibilità, prestigio, gossip, leggerezza, divertimento, neve, sole, panorami mozzafiato, tranquillità.....io ho trovato il mio tesoro. Un uomo d'oro. Insostituibile. Come tutti i "montanari", e non lo dico in modo dispregiativo, semplice e di un animo buono fino ad essere fin troppo buono. Sincero e spontaneo. Umile fino a quasi essere disarmante. Apprezzato e ammirato da tutti per la sua professione, serietà e bravura, senza che questo successo e riconoscimenti gli abbiano mai dato alla testa. Anzi, si tira quasi indietro! Sempre vicino in ogni momento bello, brutto, facile e difficile della mia vita e in quella degli altri. Mi aiuta in casa, a fare la spesa, a cucinare....che volere di piu'! La persona che ha dato una svolta importante alla mia vita, che ha saputo farmi compiere delle scelte sembrate azzardate, che nei suoi stupendi occhi grigio/verdi, mi ha fatto vedere quanta bontà d'animo e amore c'erano. Da condividere insieme se volevo. E io ho voluto.


Questa versione in porzioni ridotte, perchè se c'è una cosa che mio marito non mangia, sono proprio questi. O meglio, il fegato in generale. Cucina un buonissimo fegato alla veneta ma poi lui non lo mangia....lo cucina appositamente per me!
Dal gusto deciso ma anche delicato. Piace o non piace, non esiste una via di mezzo. Il pane l'ho tagliato a cubetti ma non minuscoli, e il fegato non l'ho frullato perchè volevo sentire la consistenza in bocca di entrambi gli ingredienti. Altrimenti mi sarebbe sembrato di mangiare una mousse di fegato!

Ingredienti
150 g di pane
200 g di farina
1 uovo
100 g di fegato di manzo o di maiale
olio extravergine di oliva q.b.
3/4 spicchi di aglio
½ scalogno
sale e pepe
prezzemolo (facoltativo)

per il brodo e il pane vedere qui

Esecuzione
Tritate lo scalogno e lo spicchio di aglio e rosolateli con poco olio. Sminuzzate il fegato a punta di coltello. Aggiungetelo al soffritto, lasciate insaporire e versatelo in una zuppiera. Aggiungete la farina, l’uovo, il sale e pepe.
Manipolate a lungo l'impasto formando un composto morbido e omogeneo,  Formate dei canederli di medie dimensioni, Cuoceteli nel brodo in ebollizione per 10/15 minuti



serviteli nel loro brodo con una macinata aggiuntiva di pepe se volete....



l'interno compatto ma morbido...



.....o asciutti con radicchio di Treviso....



Quindi, ricapitolando e concludendo, ringrazio Monica del blog One in A Million per averci proposto questa fantastica ricetta, che già conoscevo, ma che ho ripetuto con grande piacer, e tutto l' Mtc



venerdì 25 aprile 2014

Fegato alla veneta con marmellata di cipolle rosse




Giornata dedicata al fegato! In due versioni: qui "comoda", già porzionata, servita in maniera un po' insolita, qua invece, alla maniera classica, accompagnata oltre che dalle cipolle stufate, anche da una delicata e intensa marmellata di cipolle rosse di Tropea.
La prima versione mangiata dalla figlia, che ha voluto provarla con la cialda di pasta matta "che cosi' non me lo hai mai fatto" ma che secondo me era una scusa per risparmiare la fatica di tagliare la fetta!!
E mentre noi due ci deliziavamo con le nostre fettine, Rino si mangiava una triste insalata con dei formaggi misti....con Alice che diceva tu non sai cosa ti perdi!...ahahah
Veniamo alla ricetta, ormai fuori gara per l' Mtc e dal giudizio di Cristiana,, ma fa niente. Come ho detto cucino perchè mi piace. Anche se questo mese ho indirizzato prevalentemente le ricette sul tema del quinto quarto, cioè le frattaglie, primo perchè mi piacciono, secondo, per fare provare nuovi gusti prima di sentenziare definitivamente il giudizio "che schifo" senza averlo assaggiato.
Ma questa volta sono andata sul sicuro....ecco a voi la ricetta, che non servirebbe nemmeno descriverla perchè è davvero banale! La preparazione della marmellata richiede un po' piu' di tempo, e di solito uno la prepara anche per poterne conservare uno o piu' vasetti. Ma siccome sapevo che non sarebbe finita cosi', ne ho preparata in dose ridotta e consumata subito. Questa ricetta è stata anche pubblicata sul nostro primo libro L'ora del patè!

Ingredienti
1 fetta di fegato
1 cipolla
burro, farina q.b.

per la marmellata di cipolle:
1/5 kg di cipolle rosse di Tropea
1 foglia di alloro
15 ml di brandy
100 g di zucchero semolato
100 g di zucchero di canna
50 ml di vino bianco o rosato

Esecuzione
Sbucciate le cipolle, lavatele,asciugatele e tagliatele a fette sottili. Copritele con due tipi di zucchero, il vino, l'alloro,e mescolate bene. Lasciate marinare per 4 o 5 ore, mescolando ogni tanto. Togliete la foglia di alloro e versate le cipolle con il liquido in un tegame. Fate cuocere fino a quando si sarà addensato il composto.
Tagliate la cipolla sottile e stufatela in un tegame con un po' di burro e un goccio di acqua. Quando è pronta, tenetela da parte e fate sciogliere un po' di burro. Passate la fetta di fegato nella farina e cuocetela nel burro caldo fino a quando si sarà scurita la superficie.

Impiattate il fegato con sopra le cipolle stufate e a parte la marmellata di cipolle rosse

con questa ricetta partecipo a



Fegato alla veneta su cialda di pasta matta



Tra tutti i componenti del Quinto quarto, cioè di frattaglie di animali di terra e di mare, che non ha avuto "problemi" di degustazione, il fegato è sicuramente quello che ha riscosso piu' successo di tutti. 
Anche perchè è quello che cucino piu' volte durante l'anno. E pensare che da piccola, Alice non voleva nemmeno "vederlo dipinto sul muro" come si dice! Poi, di punto in bianco, un giorno, mentre mangiavo deliziata il mio fegato con le cipolle, lo ha voluto assaggiare e....ora lo divora! 
E grazie alla sfida dell' Mtc, alla proposta di Cristiana, e alla mia "intraprendenza" nel proporre questi piatti, è riuscita ad apprezzare anche il cuore, e un pochino di cervella.....
Anche perchè io dico sempre che una cosa, prima di dire che non la voglio o non mi piace, la devo assaggiare e non scartare a priori! E ho sempre applicato questa "regola" fin da piccola. Cosi era poi libera di dire per davvero se una cosa era buona o no. Per me che mangio veramente di tutto, mi sembra quasi strano e inconcepibile che le persone possano storcere il naso davanti a certi piatti.

Mi ricordo che anni fa, ero in un viaggio premio organizzato dalla casa madre di questa multinazionale, in Marocco, a Marrakech e tra le varie escursioni che facemmo, i bellissimi mercati del souk, dove c'erano spezie a non finire, coloratissimi piatti in ceramica,abiti, articoli di rame finemente lavorato, una sera ci portarono a cena sotto i tipici tendoni Berberi. Tutti tavoli da 8 persone, ad un certo punto servirono come antipasto una torta salata gigantesca che misero in centro al tavolo e ognuno si servi come voleva. Cominciammo a tagliare le porzioni, i primi cominciarono a mangiare e fecero di quelle face!! Chi la sezionava tutta per vedere cosa contenesse, chi beveva vino e acqua per mandare via il sapore....io li guardavo chiedendomi di che cosa sapesse....cominciai a sbocconcellare e...che buona!!! 
Aveva un sapore molto speziato, conteneva carne, prugne, pinoli....Ad un certo punto nella mia porzione, vidi un piccolo pezzo di carne con un ossicino. All'attaccatura la pelle era squamosa. Chiamai il cameriere e in inglese gli chiesi cosa fosse, carne , pesce...va bè il francese non lo sapevo quindi...e lui comincio` a ridere e mi parlava in marocchino. Va bè fa niente mi dissi, ricominciai a mangiare e feci pure il bis, sotto lo sguardo allibito e disgustato dei miei compagni, che si auguravano che le altre portate non fossero tutte cosi'!Ancora oggi, a distanza di anni, sono ricordata come quella che su 800 persone ha mangiato quella cosa che non si sapeva cosa fosse....In realtà, non lo so ancora nemmeno oggi, ma guardando in rete ho letto che c'è  un antipasto servito nelle cene importanti chiamato "bstalh" o pastilla, che contiene carne di piccione. Siccome non è facile trovarla, la si farcisce con carne, frattaglie e spezie. Fin qua niente di strano mi sono detta, le frattaglie mi piacciono quindi....ma un giorno, a distanza di tre anni da quel viaggio, seguendo la trasmissione Superquark, c'era una puntata sul Marocco e sulle tradizioni. "Sotto le tende berbere vengono servite delle torte salate chiamate "torte dell'amicizia" che contengono frattaglie, varie tipi di carne tra le quali anche quella di iguana"....il gelo scende... guardo mio marito con un debole sorriso e lui mi guarda disgustato e mi dice "che schifo, ti sei mangiata la carne di iguana"...e io "va bè son mica morta. Dammi un bacino"..."non ci penso nemmeno"!!! ahahahha
Avete capito adesso chi sono?? Una che mangia veramente di tutto.....provo, assaggio e decido...
E ora veniamo alla ricetta, semplice semplice. Servito sulla cialda che fa da contenitore e da accompagnamento, perchè il fegato è già tagliato e puo' essere consumato man mano insieme. Le due foglie possono essere usate come forchette. E non ci sono stoviglie da lavare!!
Questa è stata letteralmente divorata da Alice fino all'ultima briciola, contenta di non dover tagliare la fetta e poi mettere il piatto in lavastoviglie! Vita comoda................

Ingredienti
1 fetta di fegato di vitello
1 cipolla
farina e burro q.b.


per la pasta matta
100 g farina
50 ml acqua
1 cucchiaio di olio extravergine
sale q.b.

Preparate la pasta matta mescolando gli ingredienti. Formate un panetto che lascerete riposare 30 minuti coperto da una pellicola.
Trascorso il tempo, tirate la sfoglia fino a ottenere una forma rotonda. Con un piatto, ricavate la forma piu' precisa, tagliando lungo tutto il perimetro e con gli avanzi, con l'aiuto di uno stampo per ravioli, ricavate le "foglie" che userete come decorazione e come forchette.
Infornate per 15 minuti a 180°



Tagliate la cipolla a listarelle e fatela sfumare con un po' di burro e un goccio di acqua. Quando è cotta, tenetela da parte e aggiungete un po' di burro nella stessa padella.
Tagliate il fegato a listarelle, infarinatelo e cuocetelo nel burro sciolto, per pochi minuti.
Impiattate sulla cialda di pasta matta

Con questa ricetta partecipo a

http://www.mtchallenge.it/2014/04/mtc-n-38-la-ricetta-della-sfida-e.html