lunedì 31 ottobre 2011

Pan di zucca

L'addetto alla panificazione è mio marito....per cui quando gli ho proposto di fare il pane alla zucca , prima ha storto un po' il naso ma poi si è convinto e.....si è ricreduto !
Cosi' la grande zucca di quasi tre chili che avevo , è stata utilizzata per fare gli gnocchi , i dolci , il risotto e ora anche il pane...e ne è avanzata ancora!!
Vi propongo un pane morbidissimo e profumatissimo da preparare con la macchina del pane . Eh si arriva lei , facile fare il pane cosi' , dirà qualcuno di voi. Ma mica è poi tanto vero eh ! Basta sbagliare alcune dosi e anche il tempo di cottura che mica viene buono ! Non si buttano gli ingredienti cosi' alla rinfusa. Ci vuole anche qui passione e dimestichezza . E siccome a lui viene molto bene , tant'è vero che lo fa veramente a occhio....perchè togliere il divertimento ?
La macchina del pane è un valido aiuto per chi decide di prepararlo quasi all'ultimo momento , visto che esiste anche il programma veloce...ahahah come quello della lavatrice ! E per chi dovesse fare fatica ad impastarlo sulla spianatoia . Quindi , pronti via....chi ha la macchina si tenga pronto .....ho altre ricettine da proporvi , sempre con questa " diavoleria " !!!
P.S....quasi quasi vi lascio il numero di telefono cosi' quando volete fare il pane con la macchina....interpellate il panettiere che vi guida in diretta....:-))

Ingredienti
500 gr farina
250 gr zucca
350 ml acqua
1 panetto lievito di birra
2 cucchiaini colmi di sale

Esecuzione
Tagliate la zucca in fette spesse un dito circa e ponetele in forno a 180° fino a quando saranno morbide . Passatele al setaccio o nello schiacciapatate .
Versate la farina nel cestello e aggiungete l'acqua calda nella quale avrete sciolto il panetto di lievito . Aggiungete la zucca passata e avviate il programma dell'impasto . Aggiungete mezza tazzina da caffè di acqua calda nella quale avrete invece sciolto il sale .
La quantità di farina dipende anche dall'umidità della zucca . Se l'impasto risulta troppo morbido aggiungete qualche cucchiaio di farina fino ad ottenere un impasto piu' sodo.....è qui che solo con l'esperienza e l'abitudine uno riesce a capire quanta ne occorre !
Chiudere il coperchio e lasciare lavorare la macchina.....finito il ciclo programmato aprite e togliete la pagnotta dal cestello .......
...ecco qua il pane di zucca in tutto il suo colore , profumo e frgranza....peccato che voi possiate vedere solo il colore e non possiate gustarlo !!!.........

Con questa ricetta partecipo al contest
http://ilgiardinodegliaromi.blogspot.com/2011/08/funghetto-o-scherzetto.html

e al contest
http://americanpieedintorni.blogspot.com/2011/10/im-fall-inspired.html

al contest
http://vanigliazenzeroecannella.blogspot.com/2011/10/e-i-o-u-ypsilon-pe-pe-pe-pe-pe-pe-chi.html

domenica 30 ottobre 2011

Risotto al cioccolato con dadolata di zucca

Una volta ho detto che in cucina è bello azzardare gli abbinamenti , gusti , colori...e mi sa che oggi ho proprio preso in parola...le mie parole ! D'altra parte come resistere alla zucca enorme di 2,8 kg che sul piano della cucina mi attirava con il suo colore arancio intenso ?
Cosi' l'ho aperta e.....dentro era ancora piu' arancione e una volta cotta mi sono resa conto che il gusto era ancora piu' buono del colore....
Poi un risotto cosi' particolare doveva sposarsi con qualche cosa di originale cosi' ecco qua....un azzardo di colori , sapori , sensazioni....
Ingredienti
 50 gr  riso al cioccolato Mirco Della Vecchia a persona
100 gr di zucca mantovana 
pepe nero Tec-Al q.b.
cipolla q.b.
1/2 bicchiere di Marsala
sale q.b.
olio extravergine di oliva Dante q.b.

Esecuzione
Tagliate la zucca a dadini . Tenetene da parte una fetta per la decorazione se volete.
In una padella fate rosolare un po'di cipolla con dell'olio extravergine di oliva . Aggiungete il riso e fatelo tostare . Sfumatelo con il Marsala . Quando è completamente sfumato aggiungete un mestolo di acqua aggiungendone man mano che viene assorbita . Aggiungete i dadini di zucca e il sale e fate cuocere per circa 20 minuti .
Impiattate e spolverizzate con abbondante pepe nero.

Con questa ricetta partecipo al contest

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Sorpresa di gorgonzola

Uhm....dunque..da che parte incomincio ? Innanzi tutto le dosi di questa facilissima ricetta sono a discrezione
quindi non mettero' la quantità ma si va a occhio e a palato...è una cremina "pericolosa" perchè è talmente gustosa e sfiziosa che veramente un boccone tira l'altro ! L'unico "problema" è che essendoci l'aglio....
insomma se qualcuno ha problemi di alitosi , consiglio di mangiarla di sabato cosi' il lunedi mattina puo' andare al lavoro senza far "svenire" i colleghi...ahahaha....ma sono sicura che una volta assaggiata , non vi pentirete e la consiglierete e proporrete come antipasto o sfiziosità.....bene , cominciamo allora !
Ingredienti
gorgonzola dolce
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di grappa
pane fresco o crostini

Esecuzione
Prendete la quantità di gorgonzola desiderata , aggiungete uno spicchio di aglio schiacciato e la grappa . Mescolate fino ad ottenere una cremina fluida .
Si sprigionerà un profumo veramente invitante al quale non saprete davvero resistere . Se vi piace il sapore piu' pungente dell'aglio o l'alcolico della grappa , aggiungete a piacere .
Servite su pane frescoo crostini . Io l'ho servito con quadratini di pane alla zucca....una vera bontà....

Con questa ricetta partecipo al contest
http://unapasticcionaincucina.blogspot.com/2011/08/la-mia-prima-raccolta-lappetito-vien.html

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sabato 29 ottobre 2011

Rustico ma non troppo

Il bello delle zuppe , torte e tortini salati , piatti autunnali / invernali , è che ci puo' sbizazrrire con gli ingredienti e creare un piatto veramente goloso , completo e curioso .
Certo, per gli ingredienti con il quale è cucinato andrebbe gustato in un rifugio di montagna , con il camino acceso e la vista sui monti innevati ....ma pazienza , facciamo galoppare la fantasia se lo consumiamo in un altro contesto !
Il profumo di tutti gli ingredienti , la sensazione al palato nel gusto e per la consistenza è davvero sublime...rustico si , ma con classe !
Ingredienti
     1 fetta di zucca mantovana
     8 patate q.b.
     1 confezione di funghi chiodini
     1 spicchio di aglio
     1 noce di burro
200 gr Fontina
sale q.b.
grana grattugiato q.b.

 Esecuzione
Togliete la scorza alla zucca e tagliatela a fette abbastanza sottili . Fatela "marinare" in una ciotola con un filo di olio extravergine , sale e pepe .
Pulite i funghi dall'eventuale terra e tagliateli a pezzetti . In una padella fate imbiondire uno spicchio di aglio . Aggiungete una noce di burro e i funghi e fate cuocere per una ventina di minuti .
Nel frattempo sbucciate le patate e tagliatele a fette anche queste abbastanza sottili  e la fontina .
In una ciotola di terracotta mettere sul fondo alcune fette di zucca , la fontina , le patate , i funghi . Alternate cosi' fino alla fine degli ingredienti .
Terminate con una generosa spolverata di grana grattugiato e di pepe nero .
Cuocere in forno preriscaldato per 30/45 minuti fino a quando le patate e la zucca risulteranno tenere (fate la prova con uno stuzzicadenti).
Il contenuto si sarà "seduto" durante la cottura , quindi se volete una porzione piu' abbondante riempite la ciotola maggiormente.

 

con questa ricetta partecipo al contest

Risotto ai finferli

Adoro l'autunno per i suoi colori e i suoi sapori. Puntuali ogni anno , ecco ricomparire zucche , funghi , cachi , noci ....che meraviglia....
Mi ricordo che da piccola , quando si andava in montagna , si facevano delle levatacce per andare nei boschi a raccogliere i funghi , che poi facevano bella mostra in cassette di legno , quelle della frutta , sui davanzali delle finestre o nel cortile , tagliati a fettine regolari ed in fila ordinata , al sole , per essere essicati . E quando erano secchi al punto giusto , una bella risottata in compagnia .
Se invece si raccoglievano funghi che non andavano essicati ma mangiati subito come  le manine , i finferli , i chiodini , allora non si perdeva tempo e si risottava subito !
Io ero solo spettatrice di questa caccia al tesoro . Non riuscivo mai a trovare un solo fungo e tutt'ora non è cambiato nulla . Infatti ho smesso di andare per boschi . Capitava a volte che seduta sul tronco di un albero ad aspetatre gli altri , qualcuno mi dicesse " Anto , spostati un attimo per favore " .... e smuovendo con un bastone trovava un porcino che io non avevo nemmeno intravisto.....Non ridete !!!!
Cosi ho una cultura riguardo ai funghi un po' da manuale . Certo riconosco la differenza tra i diversi tipi di funghi , ma dal momento che tanto non li vedo , lascio agli altri la soddisfazione di raccolglierli .
Un fungo che mi piace per i suoi colori , la forma , che mi ricorda le fiabe , velenoso  è l'Amanita muscaria o Ovolo malefico...ma ovviamente quella non è da prendere in considerazione !!
Gli altri , quelli commestibili , li acquisto al supermercato come penso la maggior parte delle persone . Certo , non avrà il fascino dell'avventura , la gioia per il ritrovamento , tutto il rituale dell ' essicazione....al massimo l'unica avventura che posso provare è quella di trovare un parcheggio al supermercato !!
Ma il sapore che acquistano le pietanze preparate fa dimenticare il mio lato di fungaiola distratta .....
cosi ecco un semplicissimo ma gustosissimo risotto servito in una curiosa maniera , cosi' riscatto la mia sbadataggine e inefficienza !!!

Ingredienti
50 gr Riso a porzione
  1 confezione di finferli freschi
aglio , grana grattugiato ,sale q.b.
Pepe nero Tec-Al q.b.
    1 bicchiere vino bianco secco
500 ml acqua per il brodo
    1 dado
olio extravergine di oliva Dante q.b.

Esecuzione
Pulite delicatamente i funghi da eventuali residui di terra e tagliateli a pezzetti non troppo piccoli.
In un pentolino portate a bollore l' acqua alla quale avrete aggiunto il dado .
In una padella fate soffriggere leggermente lo spicchio di aglio e una volta imbiondito aggiungete una noce di burro e poi il riso . Fate tostare e sfumate con un bicchiere di vino bianco .
Aggiungete i funghi e fate cuocere per una ventina di minuti .
Mentre il riso cuoce , scaldate una piccola padella antiaderente e versate qualche cucchiaiata di formaggio grana grattugiato fino a coprirne il fondo . Dovrà formarsi una crosticina sul fondo . Con l'aiuto di una paletta giratela e fate dorare leggermente anche dall'altro lato . Toglietela dalla padella e adagiatela ancora calda su una ciotola per dare la forma di cestino .
A cottura ultimata del riso aggiungete una noce di burro per mantecare . Capovolgete i cestini e riempiteli con il risotto . Una spolverizzata di pepe ed ecco qua.....

Servito su Finger food di cellulosa e forchetta in legno Ecobioshopping

Con questa ricetta partecipo al contest

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giovedì 27 ottobre 2011

Lumaconi...d'Italia

Eh si...L'Italia è Unita da ben 150 anni....Certo a volte si fa quasi fatica a crederlo , visti gli avvenimenti che accadono intorno a noi ......
L'Italia delle cose che non funzionano , le ingiustizie , le cose che ci si aspetta che accadano perchè è giusto che sia cosi', perchè ce lo meritiamo.....
L' Îtalia delle regole che non tutti rispettano , dei furbi , dei disonesti .....
L'Italia dei disoccupati , della fuga dei cervelli , della rassegnazione , delle stragi , delle manifestazioni , dei violenti , dei clandestini , degli sbarchi ......
L'Italia con la sua Storia , la dominazione spagnola , austriaca , sotto Napoleone , i Savoia , i moti carbonari e il Risorgimento.....
L'Italia con le sue guerre e i suoi  orrori . L'Italia delle trincee , del Piave che mormorava calmo e placido..... L'Italia di chi ha combattuto ed è morto per un ideale ....
L'Italia degli emigranti , delle valige di cartone , dei viaggi oltreoceano , della speranza , delle Little Italy perchè anche se parlano diverso l'Italia è sempre nel loro cuore...
L'Italia degli anziani che son sempre piu' anziani e sempre piu' soli...
L'Italia del e nel pallone ma non esiste solo quello per la miseria !!
L'Italia di Sanremo , delle miss , delle veline , dei programmi stitici di insegnamento.....
L'Italia dei film in bianco e nero , Lupo , Foà , Piccolo mondo antico , I promessi sposi , La freccia nera....
Ma l'Italia è la mia Patria e la amo  anche se vorrei che non fosse tutto cosi'....precario e ingiusto ...
L'Italia dei Teatri che chiudono , le Orchestre che arrancano , perchè è piu' facile tagliare la cultura piuttosto che il calcio o chi guadagna a dismisura...
Nonostante tutto voglio pensare all'Italia come la patria della cultura , dell'arte , delle tradizioni , dei turisti che affollano le piazze ,  i monumenti e i luoghi d'arte.....
L'Italia del Manzoni , del Va pensiero , della Scala , del Duomo , del Colosseo , di Pompei , delle calli e dei carrugi , della nebbia . L'Italia tutta ....
L'Italia della Callas , Del Monaco , Corelli , Simionato , Pavarotti e tutti i Cantanti che han fatto dell'Italia la Patria del Bel canto...
L'Italia delle mondine , della cinquecento , del boom economico , di Cinecittà , di Monicelli , Fellini , de La Ciociara , La dolce vita , Bellissima , e tutti gi Artisti che han creato  il vero Cinema....
L'Italia di Gassman , Strehler , De Filippo , Toto' , di Aggiungi un posto a tavola , Rugantino , La Mandragola e del Macbeth , e tutti gli  Attori che hanno creato il vero Teatro....
L'Italia di Coppelia , Romeo e Giulietta , Giselle , della Fracci , Savignano , Bolle , tutti i Ballerini che han creato la vera Danza....
L'Italia della pizza , della pasta , del panettone e la polenta....ahahah tutte con la lettera P !!!
L'Italia delle cose che funzionano , perchè qualche cosa va per il verso giusto dai....
L'Italia della solidarietà , delle belle persone , della giustizia , delle cose belle da salvaguardare , di chi lotta per migliorarae le cose......
L'Italia dai paesaggi che ti entrano negli occhi e nel cuore e non ti abbandonano piu'....
L'Italia che ti fa sentire fiero di essere italiano agli occhi del mondo . Noi italiani , con il nostro modo d'essere e di fare , che ci distingue in mezzo alla folla ......e che quando andiamo all'estero partiamo magari con la caffettiera e un pacco di pasta nella valigia , per sentirci sempre vicini a casa . E che comunque vadano le cose , e vogliamo spaccare il mondo , sentiamo nostalgia di casa nostra , delle nostre tradizioni , della nostra cucina e non vediamo l'ora di ritornare indietro....
L'Italia degli italiani che hanno figli e che sperano in un futuro migliore per loro....
Eh si....l'Italia che qualsiasi cosa si faccia e si dica...è nei nostri cuori . Fieri di essere italiani......


 Ingredienti
Pasta formato lumaconi ( 6 a testa )
1 confezione di Besciamella Gran cucina Codap
1 broccoletto
1 barbabietola
pinoli q.b.
basilico q.b.
olio extravergine di oliva Dante q.b.
sale q.b.

Esecuzione
Pulite e tagliate le cimette del broccoletto e fatelo cuocere a vapore. Frullatelo con qualche cucchiaio di besciamella .
In un altro contenitore frullate la barbabietola con qualche cucchiaio di besciamella e un pizzico di sale .
Lavate qualche foglia di basilico , asciugatela e tritatela grossolanamente con dei pinoli e olio extravergine d'oliva in quantità tale da ottenere un pesto .
Portate a bollore una pentola di acqua , salatela e versate la pasta . Fate cuocere per il tempo riportato sulla confezione .
Scolatela e adagiatela in un piatto e condite con un filo di olio extravergine .
Prendete 6 lumaconi e riempiteli 2 con la besciamella verde , 2 con la besciamella al naturale , 2 con la besciamella alla barbabietola .
Adagiateli su un piatto da portata e conditela con il pesto .
Ecco qua....il nostro piatto tricolore è pronto per essere  gustato....buon anniversario Italia !

con questa ricetta partecipo al contest

Castagnaccio nel cuore....

Adoro l'autunno. Con i suoi colori e i suoi profumi . Gli alberi  con tutte le sfumature che vanno dal rosso mattone , al giallo, al marrone....e nell'aria il profumo delle caldarroste e se ti capita di passeggiare nel bosco senti l'odore di muschio , di rami secchi , di...di bosco !
E tutti i tesori che la natura ci offre...la zucca in tutte le sue dimensioni e colori , i funghi , le castagne racchiuse nei pungenti ricci , le noci e le nocciole , i cachi ....che meraviglia !
Finalmente ora posso preparare il castagnaccio ! Cosi' semplice , cosi' rustico , cosi' buono !
Questa volta , voglio presentarlo in maniera insolita . Per azzardare e per inaugurare questi pirottini a forma di cuore che mi ha regalato mio marito...
Pur non essendo toscana , questo dolce è stato sempre presente sulla nostra tavola con l'arrivo dell'autunno .  Ho apprezzato fin da subito il suo sapore cosi' intenso , la sua morbidezza che contrasta con il leggero croccante dei pinoli  . Il profumo cosi' tipico che si espande per la casa , che trasmette il calore e il senso dell'autunno. Che sa di cose buone , di ricette antiche e tramandate , che non si devono dimenticare mai .
Questo dolce lo dedico a tutte le persone , toscane e non , che cercano  la buona cucina nelle cose semplici , che hanno voglia di sentire i sapori delle tradizioni , in un mondo di fast food , finger food e altri nomi snob.....
Una porzione di castagnaccio caldo che arriva direttamente dagli occhi , alla bocca , al cuore .....
Ingredienti 500 gr farina di castagne
500 ml acqua
200 ml . latte
100 gr. pinoli
200 gr. uvetta
  1   pizzico di  sale
  2   cucchiai di olio extravergine di oliva Dante.
  1 cucchiaio di zucchero
  Cognac q.b.

Esecuzione
Mettete a bagno l'uvetta con un bicchierino di cognac . Versate in una ciotola la farina , il pizzico di sale , lo zucchero e aggiungete poco per volta l'acqua e il latte ,e in ultimo l'olio ,  mescolando bene e facendo attenzione a non formare grumi. Quando il composto è liscio, aggiungete i pinoli e l'uvetta ammollata . Mescolate il tutto e versate in una tortiera bassa leggermente unta di olio extravergine oppure in pirottini singoli .

Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa un'ora , o comunque fino a quando si sarà formata una crosticina sopra la superficie.

Toglieteli dai pirottini e serviteli anche subito....a me il castagnaccio piace appena sfornato , quando il suo calore sprigiona un profumo particolare che sa di ...di ...autunno !

Con questa ricetta partecipo al contest
http://dolciecapricci.blogspot.com/2011/09/al-via-il-mio-primo-contest.html?spref=fb

e al contest
http://pandiramerino.blogspot.com/2011/10/la-toscana-nel-piatto-il-mio-nuovo.html

martedì 25 ottobre 2011

Torta sbrisuluna ovvero Torta sbrisolona...quella "vera"....

Questa torta è un po' il mio cavallo di battaglia ....Oggi si va a Mantova! Ma solo con il ricordo e il sapore di questa ricetta che ha accompagnato la mia infanzia e...oltre. Perchè   "quella vera" ? Perchè secondo me, quelle che si trovano nei supermercati, troppo dolci, basse con tante mandorle hanno un gusto diverso e sono veramente diverse da quelle che ha sempre preparato la ormai trisavola nonna Cornelia, che ora si limita a mangiarla nonostante i suoi 94 quasi 95 anni ! Ne ho viste in diverse versioni , chi aggiunge le nocciole , chi le mandorle . Io l'ho sempre vista preparare in questa maniera dalla nonna Cornelia e poi da mia mamma e in questa maniera sempre la preparero'. Senza stravolgere niente . Ci sono troppo affezionata alle ricette che mi ha tramandato la nonna e quindi le serbo nel cuore e le ripropongo nella versione originale . Anche perchè a quei tempi , la torta era una vera festa , e siccome le possibilità economiche erano molto scarse , la nonna preparava da mangiare con quello che offriva la campagna , ingredienti semplici , che erano oro per quei tempi . La nonna me la faceva trovare nella teglia, e io rimanevo affascinata da questi quadrotti dorati dal gusto burroso, dal cuore solido e dalla cima sbriciolata. Una torta povera ma dal gusto veramente delizioso e...pericoloso! Si, perchè un quadrotto tira l'altro, proprio come le ciliege.....
Tradizioni di una volta passate veramente di generazione in generazione. Gusti antichi e genuini che non si perdono nel tempo, nonostante la tecnologia, la fretta e la corsa contro il tempo. Cibi assaporati in compagnia di chi ama le cose buone. Con calma. Col sorriso. Con amore.

Ingredienti:
700  gr farina bianca
300  gr farina gialla di mais fioretto
300  gr zucchero
300  gr burro

Esecuzione:
Sciogliete il burro a temperatura ambiente. Mescolate i due tipi di farina, lo zucchero e il burro. Impastate con le mani. Si otterrà un composto granuloso, che "non sta insieme".

Quando gli ingredienti saranno tutti ben miscelati, schiacciate tra le mani l'impasto. Se sta insieme compatto vuol dire che è pronto da mettere nella tortiera.

Imburrate una pirofila da forno e versare una parte del composto che deve essere alto 3 dita e che se non viene schiacciato tra le mani risulterà essere sempre granuloso. Schiacciarlo leggermente con il palmo della mano per compattarlo uniformemente. Piu' lo si schiaccia piu' risulterà duro, quindi non esagerare troppo altrimenti la torta risulterà troppo dura!
La parte avanzata versarla e "accarezzarla"  leggermente senza compattarla. Se risulta essere poco granulosa con le unghie grattare leggermente la superficie.

Mettete in forno preriscaldato a 160° per 1 ora e mezza, o comunque fino a quando la superficie risulterà uniformemente dorata.
Tagliate a quadrotti finchè è calda e lasciarla raffreddare (se ci riuscite....perchè io non ci resisto e la mangio anche subito....)
Ecco fatto. La torta sbrisolona della ormai trisavola nonna è pronta! Con questa dose di ingredienti si ottengono 30 quadrotti di torta. Da servire semplicemente cosi. Da gustare in purezza. Senza aggiunte che distraggono il palato!!

Con questa ricetta partecipo al contest:
http://profumodicosebuone.blogspot.com/2011/09/il-mio-primo-contest-le-ricettecon-la.html

lunedì 24 ottobre 2011

Caccavelle in....Sinfonia...

Questa ricetta mi era stata ispirata dai dipinti dedicati alle stagioni del grande Arcimboldo e che ho collegato ad un altro grande personaggio della musica , il grande Vivaldi , avendo in comune "Le quattro stagioni "....
Nei miei peregrinari estivi tra una libreria e l'altra , alla ricerca di un titolo che attirasse la mia attenzione , mi sono imbattuta in questo libro e non ho potuto resistere alla tentazione di comperarlo . A volte alcuni libri  passano in secondo piano , perchè magari sono di autori poco conosciuti o addirittura sconosciuti , come se fossero libri minori . Ma un libro non puo' essere maggiore o minore rispetto ad un altro . Certamente ci sono libri leggeri , da leggere in un sol fiato , che fanno ridere , libri piu' profondi che fanno riflettere e meditare , libri che fanno sognare , commuovere , indignare. Ogni libro trasmette al lettore qualcosa di tangibile . E' come se si creasse un filo conduttore , un legame invisibile tra chi legge e chi l'ha scritto . Si è cosi' rapiti dalle parole , da dimenticare e non sentire cio' che accade attorno a noi . Ci si rifugia in un mondo che appartiene a noi stessi , al personaggio o all'azione descritta , ai sentimenti dello scrittore. E si divora una pagina dopo l'altra e non si vorrebbe mai smettere di leggere per vedere come va a finire.
E questo mi ha incuriosito da subito. Ah si , il titolo...." Sifonia " di Rosa Alberoni ed. Rizzoli . Forse mi sono lasciata influenzare dalla mia formazione musicale  ed è entrato subito nelle mie corde , come si suol dire .
E' un grande romanzo storico che racconta il nostro Novecento . Ma questo non deve far assolutamente  immaginare che sia un libro barboso e pesante . Anzi , è molto avvincente perchè si narrano quattro generazioni di personaggi , con i loro drammi , amori , sconfitte , lotte politiche , sogni. Ogni epoca ha i propri protagonisti . Vicende ricche di avvenimenti e personaggi reali . Quattro sensibilità , quattro mondi , quattro linguaggi che si susseguono proprio come i quattro movimenti di una Sinfonia . Movimenti che trasmettono a chi l'ascolta emozioni indescrivibili , mosse dal susseguirsi di temi allegri , lenti , moderati e rapidi . E nel caso di questo libro , le parole , che offrono al lettore un opera di grande respiro , che si apre e si chiude nelle vicende individuali dei protagonisti , lungo il flusso inevitabile della vita , esaltante e tragico.......



Ingredienti
1 confezione di pasta formato caccavelle
50 ml Panna da cucina ViaLat Codap

per le " stagioni " :
Autunno
1 salamella mantovana
100 gr fetta di zucca
    1 cespo di radicchio rosso trevigiano
Inverno
100 gr finferli freschi
    2 spicchi di aglio
    1 manciata di prezzemolo
Primavera
1 caprino
1 carota piccola
1 zucchina piccola
Estate
1 confezione di preparato per spaghetti ( cozze , vongole , gamberetti ecc.)
1 manciata di prezzemolo
1 spicchio di aglio

Esecuzione
Preparare i diversi condimenti :
Autunno : In una padella antiaderente rosolate con due cucchiai di olio la salamella privata della pelle e tagliata a tocchetti . Aggiungete la zucca tagliata a dadini e lasciate insaporire . Aggiungete un mestolo di salsa pronta . Fate cuocere per una ventina di minuti . Spegnete e aggiungete all'ultimo il radicchio tagliato a listarelle sottili .
Inverno : In una padella antiaderente fate rosolare gli spicchi di aglio . Aggiungete i finferli lavati e tagliati a pezzi grossolani . Fate cuocere per 20 minuti . Spegnete  e aggiungete una manciata di prezzemolo tritato .
Primavera : Tagliate a listarelle sottili la carota e la zucchina . Aggiungetele al caprino , e amalgamate con due cucchiai di olio extarvergine di oliva  e una generosa macinata di pepe nero .
Estate : In una padella antiaderente rosolare lo spicchio di aglio con due cucchiai di olio extravergine di oliva . Aggiungete il preparato di pesce e fate cuocere per una ventina di minuti . Spegnete e aggiungete una manciata di prezzemolo .

Portate a bollore una pentola di acqua , salatela e versate la pasta . Fate cuocere seguendo le istruzioni riportate sulla confezione . Scolatela delicatamente e inpiattate versando in ogni caccavella il ripieno che avete preparato precedentemente.
Ecco qua le stagioni pronte per essere gustate !! Silenzio...il concerto dei sapori inizia....








Con questa ricetta partecipo al contest

sabato 22 ottobre 2011

Minestrone di verdure

La ricetta di oggi partecipa ad un contest molto particolare e intrigante. Uno dei miei hobby , e ne ho tanti , è la lettura e questo contest è proprio legato a questo tema....una ricetta ispirata da un libro . Che meraviglia! Ci sono libri che compri perchè te li ha suggeriti qualcuno. O perchè sei incuriosita dalla copertina  o dal titolo. O perchè sono in promozione. O perchè cercavi proprio quello .  O perchè devi partire per le vacanze e allora ti fai la scorta , si sa mai che c'è brutto tempo cosi' leggi......Io sono un po' tutto un insieme di queste cose. D'estate poi , la tappa fissa è una libreria proprio di fronte al porto , a Rimini . Una lunga passeggiata senza fretta con marito e figlia , con i piedi che affondano nella sabbia , e quando si arriva a destinazione si apre un mondo ! Sotto questo tendone bianco, il caldo è insopportabile , ma tanto si puo' visitare in costume e poi sei cosi' attirata da tutti quei libri che dimentichi tutto quanto , anche il caldo soffocante. E qua faccio una scorta incredibile di libri per noi e da regalare a Natale o ai nostri amici che ci curano la gatta mentre siamo via . Mi piace l'odore di carta  che si respira e la sabbia che si deposita sulle copertine . Sembrano libri vissuti. Con una loro anima . E succede una cosa strana : è come se certi titoli mi attirassero per essere comperati....e al ritorno siamo ognuno con il proprio sacchetto ricolmo di tesori che non aspettano altro che di esser  letti o regalati . Non è facile regalare un libro , ma se la persona alla quale è destinato la conosciamo bene sappiamo di far cosa gradita . E di solito non sbaglio mai nello scegliere il genere .
Il libro che ha ispirato questa ricetta è un libro particolare per due motivi , entrambi profondamente personali . Nessuno dei due motivi è piu' importante rispetto all'altro anzi si fondono cosi perfettamente insieme che anche io sono rimasta stupita ! Questo libro ha risvegliato in me delle emozioni che non erano sicuramente dimenticate , ma che leggerle sulla carta , mi sembrava le avessi scritte io !
Il titoli è " Al civico 6 " della Todaro Editori . Ed è stato scritto da 5 autori diversi per età e formazione. Uno di questi autori è la mia compagna delle scuole elementari e poi delle scuole medie , che ho ritrovato dopo tantissimo tempo , Quindi questo è uno dei motivi che mi hanno emozionata . L'averla ritrovata e scoprire che ha realizzato un suo sogno , cioè scrivere .
L'altro motivo è legato alla lettura del libro , che è ambientato in una casa  di ringhiera di Milano , dove la portinaia Peppina tiene d'occhio tutti e li fa rigare dritto come un generale . Dove le lenzuola sventolano sui muri scrostati e i ballatoi sono pieni di fiori , dove si intrecciano i rapporti con gli inquilini , e quando la portinaia viene sostituita , accade una serie inspiegabile di fatti e le salde relazioni esistenti si logorano , si crea uno strano disagio , sospetti , dissapori . La morte violenta di una condomina e la ricerca del colpevole pero' , rinsalda i vecchi legami e....e il resto lo leggeterete voi !!! Vi posso solo anticipare che i capitoli sono brevi, per niente pesanti e statici. Si legge davvero in un fiato ! Poi con l’intercalare di frasi in dialetto milanese…bè…che forte!!!! Sorridevo tra me e me immaginando il personaggio che diceva quelle frasi . Un libro che davvero prende per la sua semplicità e freschezza di linguaggio . Che intriga , ti fa sorridere e ti fa assaporare un modo di vivere ormai dimenticato...
Quindi leggendolo mi ha fatto tornare indietro nel tempo e rivivere alcuni episodi della mia vita… la mia nonna che faceva la portinaia in V.le Zara, io che andavo a trovare la mia amica a Busto Arsizio che abitava in una casa di ringhiera . Che meraviglia! Sentire i profumi diversi che si mescolavano man mano che passavi sulla rampa delle scale e davanti alle porte. Odore di vita quotidiana. Stazioni radio sintonizzate su canali diversi, in un intrecciarsi di note e parole… parole urlate o sussurrate . Dove tutti sapevano tutto di tutti . Una complicità a volte silenziosa ma palpabile nell'aria . Dove ci si salutava tutte le volte che ci si incontrava e si chiacchierava sul ballatoio dimenticando il tempo che passava . Quella complicità e solodarità che purtroppo si è un po' persa e una volta che chiudiamo l'uscio di casa ritorniamo nel nostro mondo .
Per chi ha vissuto o vive in una casa di ringhiera sa di cosa parlo . Per chi non ha mai vissuto in un contesto del genere , puo' scoprirlo leggendo questo libro e magari essere un po' dispiaciuto di non aver provato in prima persona questo spaccato di vita .
E ora veniamo alla ricetta ! Cosi semplice nella sua realizzazione , che è quasi disarmante ma non banale .
Parlavo di profumi e odori che si intrecciano e due profumi particolari mi colpivano quando entravo nell'androne della casa : il brodo di carne e il minestrone di verdure , che qualche massaia aveva cucinato in quantità industriale , anche perchè magari ne portava un piatto fumante alla vicina . E che potevi mangiare con i pezzettoni o ci facevi il passato . E con il brodo di carne ci facevi il lesso che mangiavi poi con la salsa verde , la senape o la mostarda.
Si , oggi ho preparato il minestrone di verdure . Ma non quelle surgelate . Quello "vero" .  E mi ricordo che quando lo mangiavamo c'era la gara a chi trovava nel piatto fumante un pezzetto di crosta di parmigiano ammorbidita dopo la cottura nel brodo . Ed era davvero come un premio ! Chissà se nella mia porzione la trovo....
Certo la fotografia non è da "urlo" .  Questo piatto è semplice ma tutta la ricchezza la trasmette nei profumi e nel calore dei ricordi di un piatto che mi riporta alla mia infanzia , grazie ad un libro scritto da una compagna di classe , un'amica ritrovata . E certi valori ed emozioni sono senza tempo.....grazie Francy !

Ingredienti
per 4 persone
2 carote
2 zucchine
2 patate
1 cipolla
1 porro
1 gamba di sedano
 fagioli borlotti q.b. (dipende dai gusti )
Sale Kala Namar Indiano viola di Tec-Al q.b.
50 gr riso a testa
olio extravergine di oliva Dante q.b.
1 dado vegetale
crosta di formaggio grana

Esecuzione
Mettete in ammollo i fagioli borlotti la sera prima . Tagliate a pezzetti della stessa dimensione le verdure . Mettete a bollire 1 lt e 1/2 di acqua con il dado vegetale e un pizzico di sale . Versate le verdure , i fagioli e la crosta di formaggio grana a pezzetti e lasciate cuocere per 30 minuti . Aggiungete il riso e fate cuocere per altri 15/20 minuti .
Servite aggiungendo un filo di olio extravergine di oliva a crudo.
Con questa ricetta partecipo al contest
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http://menta-piperita.blogspot.com/2012/01/cena-con-julie-e-marek-largo-alle-zuppe.html