lunedì 25 novembre 2013

Passato di castagne con pancetta affumicata e crostini di pane al rosmarino e.....sempre ricordi


Ci sono dei piatti che sono dei veri toccasana.A volte compiono miracoli e guariscono piu' delle medicine....piatti che fanno bene al corpo e alla mente.
Al corpo per la loro composizione e alla mente perchè ci fanno tornare indietro nel tempo,e magari ci scappa anche un groppo in gola per la nostalgia!
E allora,visto il tempo che non è dei piu' miti,anzi,è proprio freddino freddino,cosa c'è di meglio di un bel passato profumato,caldo e fumante? Certamente non è propriamente dietetico,ma è ricco di potassio,
magnesio,calcio fosforo,ferro....
Un passato denso,che ti fa sentire meglio,coccolata al punto giusto. Perchè una bella pastina aggiusta tutto,come ci diceva mia mamma quando eravamo piccoli.E io adoravo tutto quello che preparava,pastina in brodo compresa! Che quando si era in montagna,estate o inverno che fosse,un piattone di pastina o di minestrone con le verdure dell'orto,non quello surgelato delle buste,che non mi ricordo nemmeno se già c'era, non mancava mai sulla nostra tavola.Si passava il pomeriggio a "mundà la verdüra" sul balcone,
salutando la gente che passava sotto e che guardava su,perchè ci si conosceva proprio tutti e veniva spontaneo buttare su l'occhio quando si passava sotto casa di qualcuno che conoscevi,anzi guai se non lo facevi,veniva scambiato come uno sgarbo, o nella piccola piazzetta sulla quale si affacciavano le poche case,insieme all'Angelina,una simpatica e attivissima vecchina,che andava a preparare il pane di segale nel piccolo forno che aveva un po' distante da casa,il pane di segale quello vero,quello bello scuro,non come quello di adesso che è cosi chiaro che per me non è piu' nemmeno lo stesso anche nel sapore.Tutte,tra una chiacchiera e l'altra ad aprire i baccelli dei fagioli e dei piselli,a scartare le foglie piu' brutte delle coste,e poi su in casa con la cesta di vimini piena,a lavare le coste e le carote,il sedano e le zucchine ,a pelare le patate.E poi a tagliarle a tocchetti. E fare cuocere il minestrone ore ,che si sentiva il profumo fino in fondo alla via.
Pranzo e cena erano scanditi da orari ben precisi:alle 12 e alle 19.E su questo non si ammettevano discussioni.Sapete che il nonno vuole mangiare a quell'ora,quindi chi c'è c'è....
Ma con questa sospensione... che se per caso ti capitava una sola volta di arrivare tardi,te la dovevi vedere con il nonno,che comunque sia,brontolava un po' e basta,eravamo sempre puntuali.

Di solito a mezzogiorno si mangiava "la pastasüta",che il nonno accompagnava con una michetta di pane e un buon bicchiere di vino rosso che faceva il padrone di casa che aveva le vigne,e  alla sera qualcosa in brodo. Perchè cosi era.Punto e basta.E per noi era naturale fosse cosi.
E nel minestrone si buttava il riso,perchè al nonno piaceva cosi e nessuno aveva nemmeno l'ardire di controbattere. Non perchè non si potesse fare,ma semplicemente perchè era come un dato di fatto!
E il nonno Armando la pastina la allungava con un po' di vino rosso e.... pure io,anche se bambina, mangiavo con tanto gusto quel liquido fumante che da trasparente diventava rosso rubino,dal gusto un po' pungente...

E ancora adesso me la allungo col vino,tra la faccia schifata di marito e figlia,che diciamoci la verità....non capiscono proprio niente!! E il minestrone lo preferisco con il riso,e si mangia alle 12 e alle 19, impegni vari permettendo...le vecchie abitudini non muoiono mai!

Purtroppo la sfida dell'MTC sta giungendo al termine,le idee sono tante,ma c'è un limite massimo di 5 ricette quindi,bisogna un attimo fare la conta per vedere la fortunata che apparirà nel blog...ahahah. Oltre al limite delle ricette anche il mio tempo scarseggia purtroppo.Quindi idee tante ma il tempo non è mai tanto quanto quello che vorrei dedicare a tutte le cose che mi interessano e che mi stanno piu' a cuore,quindi sono sempre tirata e di corsa. Ma siccome mangiare bisogna mangiare...ecco che direziono le mie preparazioni verso quello che è il tema del mese e cioè la castagna,nel caso non si fosse capito!! "Colpa" di  Serena,che già mi sta simpatica perchè è toscana e perchè adoro i pici e le castagne,dalla faccia furbetta e sbarazzina come si puo' vedere nella pagina del suo dolcissimo e bellissimo blog Pici e castagne, semplice e dalle fotografie stupende,come tutti i blog che ho avuto l'occasione di visitare e commentare,di tutte le altre Emmeticine,blog che rappresentano la personalità e caratteristica di ciascuna di loro/noi....
Serena che ci ha lanciato una sfida proprio tutta da ...pelare! Qui un po' di storia.....e via,con la mia ricetta
per affrontare tutto questo,i rigori del freddo e i ricordi che ti saltano alla mente...se deve essere un tuffo nel passato...che passato sia!
Con dei contrasti di sapori e consistenze che hanno sorpreso anche mio marito,che quando ha visto la sua porzione ha detto ...ma io mica mangio tutta questa roba qui.....Come osi chiamare questa roba qui questa delizia??!! Va bè,mangia quella che ti senti,se ti piace,altrimenti me la mangio io....tempo di assaggiare due cucchiai e....con un sorrisone da orecchio a orecchio,marito e figlia,si sono trangugiati "sta roba qui" in un batter d'occhio!
Il gusto "dolciastro" della castagna,ridotta ad una purea vellutata e morbida,con il contrasto della pancetta croccante affumicata e dei crostini di pane insaporiti con il rosmarino....è stato veramente sorprendente!

Ingredienti
Castagne q.b.
3 patate
1 carota
1 scalogno
250 g di pancetta affumicata
sale q.b.
pane
rametto di rosmarino
olio extravergine di oliva

Esecuzione
Incidete e fate abbrustolire le castagne sulla apposita padella o nel forno e pelatele. In una padella fate stufare lo scalogno tagliato sottile e la carota a dadini con un filo di olio e un goccio di acqua.Aggiungete la pancetta tagliata a dadini Fate rosolare il tutto e aggiungete poi le castagne e le patate tagliate a tocchetti.Fate insaporire,versate acqua fino a ricoprire gli ingredienti,e fate cuocere fino a quando le patate e le castagne si cominciano a disfare.



In un tegame versate un filo di olio,aggiungete il rametto di rosmarino e il pane tagliato a cubetti.Fate dorare da tutte le parti e tenete al caldo.Con un minipimer passate tutto quanto,aggiustate di sale
Servite il passato aggiungendo il pane e la pancetta,come nella foto.....

Con questa ricetta partecipo al contest


3 commenti:

  1. il passato di castagne mi piace, così come mi piaccione le cose un po' brodolose, le zuppette, le minestre..
    ma quel pane al rosmarino... quel tocco croccante che dà una marcia in più, ecco quello ci voleva.
    i profumi della tua ricetta sono strepitosi, dalla pancetta, alle castagne dolci e al ramerino profumato.
    non manca niente e tutto è in perfetto equilibrio.
    bravissima, complimenti davvero. non sbagli un colpo..

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    1. grazie mille carissima....ogni tuo commento mi lascia un segno nel cuore.....

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