Sembra quasi uno scioglilingua. Invece è la mia ricetta per la sfida n. 54 dell'
Mtc proposta dai vincitori della scorsa sfida,
Eleonora del blog
Burro e Miele e il Dott. Meyers. Quando ho visto il tema di questa sfida, mi sono cascate le braccia. Ho persino pensato di gettare la spugna, perchè proprio non pensavo si potesse improntare una sfida con questo importante ingrediente, che in casa usiamo per alcune preparazioni, ma non proprio per cucinare un pasto completo!. Va da sè, che come tutte le volte, arrivo trafelata all'ultimo, con tante idee che mi sono frullate per la testa e con la convinzione di non essere degna di considerazione e all'altezza, vista la semplicità e banalità della mia proposta.
Ma quando una ha a disposizione la materia prima di un certo livello, non deve inventarsi niente di nuovo, altrimenti andrebbe a snaturare e ad alterare il gusto del piatto.
Quindi, ho pensato di servire la mia ricetta nella maniera piu' semplice e naturale possibile.
Reduce da una tourneé a Ginevra di mio marito che era a suonare con la OSR, ho utilizzato i formaggi che abbiamo acquistato prima di tornare a casa.
Mentre preparavo il tutto, pensavo a come mi ero sentita bene durante quei giorni, con la mente serena, lasciando a casa tutti i pensieri, anche se ad una certa ora del giorno, o quando ero sola, perchè lui era alle prove d'orchestra, questi cercavano di entrare forzatamente e violare quello stato di temporaneo benessere che stavo vivendo e che non volevo assolutamente intaccare con i pensieri negativi. Quindi, rivissuti brevemente ma scacciati altrettanto velocemente, ecco che i miei giorni di "grazia" e beatitudine, si sono succeduti uno dopo l'altro, facendomi sentire una "signora in trasferta". Tutte le volte che entravo nell'appartamento in affitto, e guardavo fuori dall'immensa vetrata che dava sulle case e sulle montagne di fronte, mi sentivo veramente felice. In quella cucina con poche "caccavelle" a disposizione ho preparato pranzi, pizze e focacce con grande piacere e ottimi risultati. Senza radio nè televisione. Lontano da tutto e da tutti.
Durante le giornate libere, le lunghe passeggiate sul lago o in qualche parco, e tutto il tempo solo per noi due, senza orari, scadenze, corse e altre cose che rendono la vita cosi' invivibile e poco "umana".
La consapevolezza che il suo lavoro, che una volta era stato anche il mio, è il lavoro piu' bello del mondo. La consapevolezza che ho la fortuna di potermi ritagliare un po' di tempo per me stessa e noi, quando mi è possibile, ora che la nostra bambina non è piu' bambina, e ha spiccato ormai il volo nel suo nido, e questa è sicuramente la faccenda piu' "dolorosa" che mi rattrista.
La consapevolezza, una volta ritornata a casa, e ricevuto notizie non molto belle, che mi han fatto piombare di colpo con i piedi per terra, che noi siamo di passaggio e non sappiamo veramente cosa ci aspetta domani. Nello spettacolo della nostra vita, il sipario si puo' chiudere alla fine o all'improvviso, lasciando tutto in sospeso. Il Carpe diem, sta diventando il mio modus operandi. Non sappiamo come vanno le cose, quindi voglio cogliere il massimo e l'attimo di tutto quello che mi si presenta giornalmente. Perchè " di doman non v'è certezza".... quindi, al diavolo se non ho passato l'aspirapolvere ma trascorso qualche ora in compagnia con un'amica a sorseggiare un té e guardarci negli occhi. Al diavolo se i vetri hanno gli aloni, e ho preferito passeggiare in un parco in una giornata di sole....è che purtroppo non tutti siamo liberi di gestire il nostro tempo come meglio ci aggrada. Vuoi per i mila mila impegni che ci assillano e riempiono la vita. E arrivati a fine giornata magari a dire "sarebbe bello se....". Ecco, io non voglio piu' arrivare alla fine della giornata e pensare che forse ho mancato un'occasione, o non fatto una certa cosa, che sarebbe stato bello se.....
Cosi' eccomi a trafficare con i miei "ricordi" ginevrini, dopo aver visto la fantastica
infografica della Dani sull'uso e abbinamenti dei mieli. la storia e la geografia del miele spiegato da
Annalena, il mio banale ma gustoso contributo....le waffle, il mio cavallo di battaglia ormai, che mi salva in tante occasioni, prese dal nostro libro
L'ora del paté alla pag 134, con qualche piccola modifica per l'occasione.
Ingredienti
per le waffle
2 uova
60 g burro fuso
100 g formaggio Gruyerè
150 g farina 00
un pizzico di sale
200 ml latte intero
un cucchiaio abbondante di miele d'Acacia
formaggio Reblochon de Savoie, miele di castagno e delizia di miele al caffè
Esecuzione
Sbattete le uova con una frusta, aggiungete il burro fuso e raffreddato, il Gruyerè grattugiato. Amalgamate il tutto, aggiungete il miele, la farina setacciata alternandola con il latte, il pizzico di sale e lasciate riposare il composto in frigorifero per almeno un'ora.
Versate un mestolo di impasto per volta sulla "gofriera" o piastra fino ad esaurimento degli ingredienti.
Dalla forma di formaggio, ritagliare dei dischi, o taglio preferito, adagiarli sulle waffle e aggiungere un cucchiaio di miele di castagno e sull'altro il miele al caffè.
con questa ricetta partecipo alla sfida n. 54 di
Mtc