domenica 9 marzo 2014

Tortelli mantovani di zucca della nonna Cornelia


Un bel...anzi, un certo giorno, ti capita tra capo e collo una notizia che mai e poi mai avevi minimamente pensato potesse arrivare. Una notizia che ti coglie cosi impreparata, di sorpresa, che inizialmente ti va in pappa il cervello, come se quella massa pensante perdesse la sua consistenza molliccia, e ti senti aggrovigliare le budella, la salivazione si azzera di colpo, e per fortuna sei seduta altrimenti potresti cadere per terra. In un nanosecondo, giusto per non far spaventare chi sta all'altro capo del telefono e per non fare la figura dell'ebete che è rimasta senza parole, cerchi di rimetterti in sesto, di far ritornare il cervello alla massa pensante iniziale, sperando che ti escano parole sensate, devi farti tornare la salivazione altrimenti esce un rantolo....cosi accusi il colpo, prendi tempo, elabori un sacco di cose, ti fai un sacco di pensieri, attendi, tergiversi,rinunci, no, aspetta e se poi...allora ci ripensi...bè in fondo cosa sarà mai, passa il tempo, ti consigli con l'amica del cuore, fai tesoro dei suoi consigli. E rimani in contatto con i tuoi fratelli che anche loro si sono trovati coinvolti loro malgrado in questa cosa e visto che sei la sorella maggiore sembra quasi che sei investita dello scettro di quella che porterà avanti la cosa, perlomeno che fa da portavoce tra chi ti ha dato la notizia e noi...ma anche no per la miseria! Io non voglio essere investita di e con nessuna carica. Voglio tornare al giorno prima di ricevere quella telefonata, in quel lontano giugno, caldo e assolato, che ha rivoluzionato la mia...nostra vita. E come è giusto che sia, ognuno di noi ha reagito alla sua maniera, chi piu' coinvolto, chi si è lasciato scivolare le cose rimanendo ai margini della cosa, e chi invece ha speso ogni istante della giornata e ogni energia della sua vita per affrontare la cosa. E sta ballando ancora adesso e chissà fino a quando ballerà!
Una situazione che mi ha portato indietro nel tempo, un dolore che non se n'era mai andato via, ma solo sopito, come sotto uno strato di cenere. Che mi ha portato a ricordare e rivivere ogni istante di nuovo, lasciandomi sfiancata e inebetita per il coinvolgimento fisico ed emotivo che avveniva su e dentro di me.
Un ritorno anzichè al futuro, come dice il film...un viaggio a ritroso con la macchina del tempo.....e immancabilmente sto ancora viaggiando e chissà per quanto tempo ancora viaggero'.....

Cosi', torna indietro di quà, pensa di là....mi ritrovo a fare la spesa e a vedere davanti ai miei occhi una bellissima zucca e mi sono ritrovata a preparare i tortelli, uno dei tanti piatti della mia infanzia...
Preparare la pasta, e pensare che questa operazione funge da antistress è un tutt'uno!
Cosi' eccomi qua alle prese con quello che ormai è il mio cavallo di battaglia,  senza pesare o misurare niente, a parte le dosi per preparare la sfoglia.
E per il ripieno....a occhio, come fa mia mamma, che quando le chiedo le dosi di una ricetta....io mi "arrabbio", ma poi mi rendo conto che davvero, quando una persona è abituata a preparare un piatto tante volte, poi non pesa piu' niente, e cosi mi riscopro ad assaggiare il ripieno, e ad aggiungere quello che manca, fino a "sentire" che è pronto, perchè con quel gusto e consistenza è cosi...buono al punto giusto....
Comunque poi le dosi le ho "estorte" a mia mamma.....

Ingredienti 
Per il ripieno:
 500 g  Zucca
 150 g Grana padano
 150 g Amaretti
 150 g Mostarda mantovana (solo di mele) Lazzaris

Per la pasta:
    4 uova
400 g farina
Sale q.b.

Esecuzione:
Preparate il ripieno il giorno prima. Tagliate la zucca a fette e fatela cuocere nel forno oppure a tocchetti in una pentola col coperchio a fuoco basso con l'aggiunta di un solo goccio di acqua.. Tritate la zucca, gli amaretti, la mostarda scolata dal suo liquido e il formaggio grana. Deve risultare un composto morbido ma “fermo”



Nel frattempo preparate la sfoglia : versate la farina e fate la classica fontana nella quale sguscerete le uova e un pizzico di sale. Con l'aiuto di una forchetta cominciate a sbattere delicatamente le uova raccogliendo man mano la farina sempre dal bordo facendo attenzione a non fare uscire il composto. Quando la farina è tutta assorbita cominciate a lavorare l'imapsto con le mani e continuate fino a quando otterrete un panetto morbido ed elastico.



Coprite la pasta con un canovaccio pulito , tagliatene un pezzetto e cominciate a tirare la sfoglia a mano o con la macchina per la pasta. Realizzate due sfoglie per volta altrimenti la pasta si secca e non riuscirete piu' a formare il tortello.
Adagiate un cucchiaino di ripieno sulla sfoglia e tagliatela a quadrati (o tagliate prima i quadrati e adagiatevi poi il ripieno). (foto 2).Piegate a triangolo con la punta verso il basso schiacciando bene i lati facendo attenzione a fare uscire l’aria altrimenti scoppia durante la cottura e a non “sporcare” con il ripieno i bordi altrimenti la pasta non si attacca. (foto 3).Unite gli altri due angoli tra il dito pollice l’indice,schiacciare (foto 4) e girare verso l’alto (foto 5) .Ecco il raviolo!

 
con questa dose di pasta ne ho realizzati 80!! (non tutti nella foto)
  

Immergete i ravioli in acqua salata bollente nel quale avrete aggiunto un goccio di olio di oliva affinchè  non si attacchino. Man mano che vengono a galla scolarli delicatamente con una schiumarola e condirli con il pesto alla salvia. Buon appetito!!
 

con questa ricetta partecipo al contest

http://colorsandfood.blogspot.it/2014/01/colors-bianco-inverno-e-comfort-food.html

4 commenti:

  1. Beh che dire Antonella , quello stato d'animo lo conosco bene anch'io.. E come te anch'io son la prima di qualche fratello (i miei sono 3 ;) e conosco anche quella sensazione che siccome dei la più grande hai una specie d'investitura, sigh!
    Va bene dai, passo ai tuoi tortelloni, che mi affascini sempre con la tua manualità! Grazie :) sono bellissimi

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  2. Che bella la tua ricetta, i tortelloni sono perfetti! ...e bello il modo in cui ci racconti le tue emozioni e i tuoi ricordi, rendendoci partecipi della tua vita.
    Ciao, e grazie!

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  3. prego...anche se sarebbe meglio non avere niente da raccontare! Almeno di cosi' forte e coinvolgente...ma è la vita....e non sempre è tenera,giusta e generosa! Ciaoooo

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