sabato 26 gennaio 2013

PICIoccheri


Stamattina alle 7 ero già in cucina a piciare...in pratica stiamo mangiando pici a pranzo e cena tutti i giorni!
E io che avevo detto che stavo sul classico,senza stravolgere l'originalità della ricetta,ci ho preso gusto,mi sono lasciata conquistare dalla semplicità e bontà di questa pasta ed ecco che la fantasia ha incominciato a pensare a come condirli in maniera originale e appetibile...e cosi ho inventato il piciocchero,che non è un errore d'ortografia o il nome pronunciato da un bambino che voleva dire pizzocchero...no,è proprio il piciocchero il nome di questa ricetta! Ne ho visti di tutti i sughi e colori,quindi perchè non azzardare questo matrimonio di sapori e di regioni diverse?
Questo poi anche perchè avendo passato 40 e passa anni di vacanze a Teglio,va da sè che il piatto tradizionale della Valtellina mi sia entrato nel sangue e lo apprezzo e cucino insieme ad altre specialità!
Pero',a parte i riferimenti storici personali che mi riguardano...non ho trovato cenni che possano unire queste due regioni cosi diverse.Solo ricordi di grandi sciate,passeggiate per rifugi,giornate passate al campo giochi con i miei amici,ad aiutare a lavare i panni nelle acque gelide del lavatoio vicino casa,un punto d'incontro per le massaie che uscivano di casa con i mastelli fumanti pieni di panni da lavare e mentre chiacchieravano, lavavano col sapone di marsiglia e la spazzola e sciacquavano sotto l'acqua corrente. Anche io avevo il mio mastellino con i calzini,i fazzoletti,le mutande,e facevo una fatica a tenere in mano quel pezzo di sapone che per me era gigantesco e dovevi stare attenta a non farlo cadere nell'acqua altrimenti andava a fondo e allora la sentivi la mamma o la nonna poi !
E a Teglio ho imparato a mangiare gli sciatt,la polenta taragna,i pizzoccheri...tutti piatti della tradizione , che sanno di tempi antichi,di fatica nei campi e del lavoro dell'uomo.
E in Toscana ho apprezzato insieme ai nostri amici,oltre al patrimonio artistico,la bontà di una enorme fiorentina mangiata a Lucca,e di tante altre specialità come la ribollita,la panzanella e i fagioli all'uccelletto e poi un piatto che mi ha cucinato la mia amica Alice,turco-toscana,la carne in salsa dolceforte,tipicamente medievale....si,perchè ci piace,quando possiamo,ma non tanto quanto vorremmo,concederci una pausa all'insegna del sapere e del gusto. Le nostre gite cult-gastronomiche. Appaghiamo l'intelletto e poi la gola!
E ora,grazie alla Patty ho imparato a fare i magnifici pici!
Concludendo...la Valtellina con la Toscana non ha niente in comune se non ricordi dal punto di vista affettivo. I pici e i pizzoccheri non hanno niente in comune,se non la semplicità e genuinità della pasta che è fatta solo di acqua e farina e per il fatto che entrambi iniziano con la lettera pi.....ma non potevo ignorare il gioco di parole che mi è balenato in mente!!

Tutti i passaggi per la loro realizzazione li trovate qui

Ingredienti
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai di olio extravergine di oliva con Dante con vitamina D
1 pizzico di sale
acqua q.b. (almeno 100 ml)
4 patate
4 foglie di verza
2 spicchi di aglio
pepe nero Tec-Al q.b.
100 gr di burro
formaggi per pizzoccheri (a piacere)
grana grattugiato q.b.

Esecuzione
Procedete come spiegato qui. Per questa ricetta ho lasciato i pici leggermente piu' grossi,per via del condimento un po' piu' "rustico"....
Questa volta ho usato un'altra tecnica...prima di adagiarli sul tavolo,li ho passati nella farina di semola (che ho travasato in un grosso contenitore perchè mi si stava disintegrando il sacco da 5 kg!) man mano che li preparavo,e poi un'altra sploverata ogni tanto sul tavolo....

i pici ordinati e infarinati....
Preparate il formaggio tagliato a piccoli dadini. Tagliate le patate a tocchetti , le foglie di verza a listarelle e fatele cuocere in abbondante acqua salata fino a quando le patate cominciano ad essere appena morbide.
Se i pici sono secchi,tuffateli dopo 5 minuti che le verdure cominciano a bollire. Se i pici sono ancora freschi,tuffateli quando le patate sono appena morbide,in quanto cuociono quasi subito,altrimenti rischiate di spappolarle.
Mentre i pici cuociono,soffriggete l'aglio nel burro.Il condimento dovrà avere un colore dorato ma non troppo scuro. Scolate delicatamente i pici poco alla volta,in una pirofila,alternandoli con il formaggio a dadini,il grana e qualche cucchiaio di burro fuso.Procedete cosi fino all'esaurimento degli ingredienti terminando con una generosa sploverata di pepe nero.
Corpite per pochi minuti con carta stagnola o altro,per dar modo al formaggio di sciogliersi....

E mentre il picio filava insieme al formaggio...avevo già in mente il prossimo condimento per il prossimo piatto! Si,perchè non penso di aver finito qui!!

con questa ricetta partecipo al contest



4 commenti:

  1. La tua descrizione delle vacanze valtellinesi mi ha colpito e mi è piaciuta la tua idea di contaminare i prodotti di due regioni cosi belle in modo"audace"!
    Brava Antonella!

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  2. Divertenti i Piccioccheri! Peccato che non si siano potute usare le farine corrette, in particolare quella di grano saraceno, perché si sarebbe snaturata la ricetta base, ma fuori gara potresti provare e vedere come vengo i veri piccioccheri alla valtellinese (per inciso, anche io adoro la Valtellina e la sua cucina così coccolosa....).
    Un forte abbraccio e complimenti per l'impegno in questa sfida!
    Pat

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  3. ahaha Patty...cosa hai combinato!!! mi hai attaccato la picite acuta peggio dell'influenza! non so se ce la faccio a prepararli per un fuori gara entro il 28...pero' ci provero' di sicuro! E mettero' due c al posto di una!! ahahahgrazie...siete voi che date il la e poi.....si esegueeeee!!!! :-)

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