domenica 27 settembre 2015

"Tutti i colori della Marca Trevigiana", Blog Tour "Bianco".....après-midi et soir....



Dopo un breve riposo pomeridiano , la nostra giornata continua, sempre all'insegna del bianco, e in questo caso, bianco assoluto, nel vero senso della parola! Abbiamo infatti visitato la stupenda Gipsoteca del Canova a Possagno. E' la raccolta di gessi piu' importante d'Europa. Non è possibile descrivere con parole le sensazioni ed emozioni che ho provato nel vedere questo luogo. Oserei dire che mi ha "colpito" la sindrome di Stendhal, detta anche sindrome di Firenze (città in cui si è spesso manifestata), quando ho visto i suoi capolavori raccolti nelle piccole sale. Ricordo che guardando in faccia Cristina, ci siamo dette "ho la pelle d'oca, mi viene quasi da piangere"....e a parte le allucinazioni, uno dei sintomi di questa sindrome, ho provato veramente tachicardia, capogiro, vertigini, e confusione! 
Una preparatissima guida, un docente di Storia e Filosofia, Giancarlo, dopo averci fatto soffermare nello "sbrattacucina", con il secchiaio in pietra locale, ci ha spiegato la vita e le opere del grande Maestro. 
Rimasto orfano di padre a soli quattro anni, rimane a vivere con il nonno Pasino, tagliapietre e scultore locale, mentre la mamma si risposa e va a vivere nel paese vicino. Fin da piccolo dimostra una inclinazione alla scultura lavorando con l'argilla. Inizio' i suoi primi passi nello studio dei Torretti, che lo iniziarono al mestiere e lo introdussero nel mondo veneziano, in pieno fermento culturale e artistico. Lasciato lo studio dei Torretti, avvio' una bottega in proprio e a soli 22 anni si trasferi' a Roma, affinando la sua arte, diventando cosi' il piu' grande scultore Neoclassico di tutti i tempi. qui realizzo' le sue opere piu' famose, dalle Grazie, Amore e Psiche, monumenti funebri, soggetti mitologici, ritratti. Lavoro' insomma per i sovrani, principi, papi e imperatori di tutto il mondo. Per questo le sue opere sono sparse ovunque. Le sue opere nascono seguendo la tecnica degli antichi greci, dal disegno all'argilla, dal gesso al marmo, applicando la tecnica del trasferimento delle misure dal modello in gesso al marmo, con i punti metallici (rèperi). E tutti i suoi lavori rispettano queste quattro fasi: il disegno, il bozzetto in terra cotta o in cera in modo da poter vedere subito realizzata la sua opera nata dal disegno, la colatura del gesso sul modello in argilla tenera, che veniva poi distrutto, e sul quale si inserivano i "rèpere", i chiodini sparsi lungo tutte le superfici della statua (poi con un apposito compasso appoggiato sui puntini, venivano riportate le misure esatte dal gesso al marmo), e poi il marmo, di solito proveniente da Carrara, che era la parte finale dell'opera. Il marmo è difficile da lavorare. Basta un colpo di scalpello sbagliato e il lungo lavoro viene irrimediabilmente rovinato, con una perdita considerevole di soldi. La tecnica del Canova invece, è geniale per questo. 
Quando i francesi occuparono Roma, Canova ritorno' a Possagno. Ritorno' a Roma con il fratellastro Monsignor Giovanni Battista Sartori, quando la situazione ritorno' meno preoccupante. Con l'avvento di Napoleone sulla scena politica, la produzione artistica dello scultore aumento', tant'è che gli proposero di diventare artista alla corte dell'imperatore. Lui rifiuto', e dopo la disfatta di Waterloo, con una abilissima azione diplomatica, riporto' in Italia numerose e preziose opere trafugate da Napoleone. Il pontefice, per questa azione in difesa dell' arte italiana, lo insigni' del titolo di Marchese d'Ischia con un vitalizio di tremila scudi, che lo scultore devolse all'Accademia d'Arte. Mori' a soli 65 anni, ma lascio' un segno indelebile nel patrimonio artistico, sia come scultore, sia come persona. Infatti, oltre agli incarichi ricevuti, le opere create, le lingue che parlava, i viaggi che compieva, partecipava alle adunanze nei circoli e salotti di intellettuali conversando con aristocratici e nobildonne e fu un grande mecenate che si prodigava ad aiutare fondazioni e giovani artisti, salvaguardando l'immenso patrimonio artistico e archeologico italiano ( se fosse ancora tra noi....o se ci fosse un personaggio di simil immensità....)


Le sue opere di immensa bellezza, toccano tematiche ben definite. L'intelligenza e l'azione (oltre ai vari busti e monumenti funerari), quello famoso Dedalo e Icaro (che siano Canova da piccolo e il nonno Pasino?....). La fede in Dio: le Metopi, i busti dei Papi, La Pietà..... La forza dell'eroe: Ercole e Lica, Teseo in lotta con il Centauro......Il gioco e la danza:Le grazie....L'amore e la morte: Adone e Venere, Amore e Psiche (vi invito a leggere qui il significato dell'opera).......
Non abbiamo potuto scattare fotografie all'interno delle sale, ma rimangono negli occhi le immagini di queste stupende ed bianchissime opere.

Nell'Ala Nuova del Museo abbiamo visitato la mostra "Antonio Canova. L'arte violata nella Grande Guerra". Si tratta della più grande esposizione di gessi martoriati dai bombardamenti della Gipsoteca canoviana e della  campagna fotografica condotta da alcuni grandi operatori fotografici. E, novità assoluta, la presentazione di un restauro sensazionale: la Ebe di Canova, gravemente ferita dalla guerra,  con la tecnica del reverse engineering,(ingegneria inversa) cioè il processo di digitalizzazione di un oggetto fisico per la rimodellazione computerizzata di superfici geometriche, mediante apposite attrezzature e rielaborazioni, che si sviluppa in due fasi: la prima, denominata fase di acquisizione dei dati, si basa sulla “discretizzazione” del riferimento in punti contigui nello spazio che ne descrivono la forma per approssimazione. L'insieme dei punti campionati dal riferimento prende il nome di “nuvola di punti”. I punti, per essere visualizzati con appositi programmi di modellazione 3D, possono essere collegati fra loro mediante poligoni  detto mesh, che rappresenta per approssimazione il riferimento di partenza. Maggiore sarà la densità dei punti campionati, migliore risulterà l'approssimazione della mesh al riferimento. Le nuvole di punti possono essere ottenute per contatto con un tastatore o scansione laser delle superfici; La seconda fase, denominata fase di trasformazione, consiste nella rielaborazione della nuvola di punti in superfici definibili matematicamente.
Questa tecnica è stata usata per i restauri integrativi di Paolina e delle Grazie.

Vedere questi capolavori cosi' deturpati della loro integrità e bellezza, è stato come ricevere un colpo al cuore. Non ci si puo' capacitare di tale violenza su un'opera d'arte cosi grandiosa......



Terminata la visita alla Gipsoteca, ci rechiamo a vedere altre bellezze, questa volta della natura.                                               Visitiamo l'Azienda Vinicola Conte Loredan Gasparini


Siamo accolte dal sorriso solare e da una stretta di mano vigorosa di Lorenzo Palla, titolare dell'azienda, nella Tenuta Venegazzu', circondata dalle vigne, dove si erge in tutta la sua bellezza e maestosità la splendida villa palladiana Spineda, opera settecentesca dell’architetto F.M. Preti. A questa si affianca la casa colonica che ospita la cantina. I quarantasette ettari di vigneti che circondano gli edifici sono in prevalenza a bacca rossa, composti soprattutto dai vitigni Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec.
Siamo nell' Alta Marca Trevigiana, area collinare della provincia di Treviso che comprende Asolo ed il Montello, che è un rilievo collinare di forma ellittica lungo circa 13 km e largo 5 km, costituito da terra rossa che ricopre conglomerati di ciottoli calcarei, porfido e granito impastati con argilla, tutti detriti del fiume Piave e del dilavamento delle Alpi. Il punto più elevato ha un’altezza di 371 metri sul livello del mare. La superficie complessiva del Montello è di circa 6.000 ettari suddivisi in cinque comuni: Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia e Volpago del Montello.
Il terreno della riviera del Montello è caratterizzata da terreni argillosi ricchissimi di ferro e componenti minerali.
Il vino di punta dell’azienda, il famoso “Capo di Stato”, vino rosso fermo, di grande struttura, è stato inserito in una pubblicazione francese dal titolo “100 Vins de Légende” come uno fra i 100 vini al mondo che, per la loro storia ed il loro pregio, potessero essere unanimemente considerati come leggendari. Si racconta che De Gaulle e signora, in visita per la Biennale di Venezia nel 1967 all’Hotel Gritti, viene servito un Venegazzù Rosso. Il Presidente apprezza ed elogia pubblicamente questo vino e vuole sapere il nome di chi produce quello straordinario Bordeaux.
Piero Loredan, in segno di riconoscenza fa realizzare dal pittore padovano Tono Zancanaro due etichette per delle bottiglie speciali da inviare in dono alla coppia.
Dedicata alla signora Yvonne la figura di un uomo con la scritta “des roses pour madame”, ed al marito quella di una donna con la dicitura”…et pour Monsieur la Bombe”.

Ottimo anche il Prosecco Superiore, proveniente dai vigneti della zona dell’Asolo DOCG, di particolare struttura e sapidità.
Abbiamo subito degustato delle fantastiche bollicine assaporandone tutto il loro bouquet. 


....visitato "in notturna"  la vigna vecchia di 70 anni, con i suoi alti filari, come si usava una volta, e recate poi presso l' Agriturismo La Paterna di Giavera del Montello, un' antica casa colonica della fine del secolo scorso, per degustare un menu' sul tema  sempre del bianco ma annaffiato da preziosi rossi, tra i quali il fantastico Capo di Stato......


La giornata ricca di emozioni, si è conclusa all'Relais Le Betulle di Conegliano........ma la storia continua!

"Tutti i colori della Marca Trevigiana", Blog Tour "Bianco".....Le matin.....


La seconda giornata del nostro Blog Tour dedicato al tema del Bianco, piu' o meno come la notte che abbiamo passato, giusto per stare in tema, promosso dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso , è iniziata alle 5 di mattina! Si, avete letto bene. La cosa di per sè non mi ha sconvolto piu' di tanto, dal momento che tutte le mattine mi alzo a quell'ora per andare al lavoro. E nemmeno la destinazione alla Malga Molvine Binot a "soli" 1150 mt, dal momento che con i nostri amici siamo stati capaci di alzarci alle 2.30 di mattino e partire per rifugi a quasi 3000 mt!
Quindi, chi piu', chi meno sveglia, ingurgitato un caffè nero bollente, ci siamo dirette verso la malga a bordo del pulmino. Arrivate là, un freddo che non vi dico, come si puo' immaginare dalla foto che mi ritrae insieme a Tamara e Cristina. Ma subito ci hanno riscaldato la calorosa accoglienza di Serena, la proprietaria della malga, che girava con una t-shirt a maniche corte! il marito Gildo, Silvio con le sue mucche e un caffè servito in una "caffettiera" della nonna....con tanto di bottiglia di grappa.


Da brave blogger curiose siamo andate subito a curiosare in cerca di qualcosa da fotografare, fosse stato anche una balla di fieno! Il benvenuto del Sindaco del paese e altri rappresentanti dell'Amministrazione comunale, il Docente ed esperto in botanica Silvano Rodato e la nostra Presidentessa dell' AIFB Anna Maria Pellegrino che hanno sottolineato l'importanza di queste realtà purtroppo un po' "sconosciute" che portano avanti con orgoglio e anche fatica, nel nome della tradizione, un patrimonio che va salvaguardato, in quanto rappresenta la parte sana e inossidabile, per lo meno nei ricordi, di questo lavoro.

In effetti, se il giorno precedente abbiamo potuto constatare di come prodotti d'eccellenza, a parte qualche passaggio per forza manuale, vengono fatti con l'ausilio di macchinari costosissimi che garantiscono la tracciabilità e integrità del prodotto, oggi, abbiamo constatato come il prodotto finale che puo' essere latte, burro o formaggio, siano frutto di un lavoro faticoso, sentito e altresi' garantito in tutta la "catena" produttiva. Basta pensare al portare le mucche dalla valle alla malga, accudirle, spalare lo sterco, mungerle ad orari stabiliti, e dal loro latte tutta la procedura per ricavarne burro e formaggi...bè, non è cosa da poco! Lo abbiamo potuto constatare noi "cittadine", anche se io, avendo già girato alcune malghe della Valtellina, avevo già idea di quanto fosse non facile la vita di queste persone. Quindi la giornata di oggi si è svolta dal punto di vista sensoriale ed emozionale diversa da quella precedente.
Assistere al rituale della mungitura, e poi ad un segnale, le mucche che si mettono in fila all'unico abbeveratoio e dopo aver bevuto 50 lt di acqua!! salgono verso la montagna a pascolare, per scendere di nuovo alla sera. Qualche scatto rubato all'esterno e poi......


......tutte a vedere come si fa il burro, dalle mani di Serena che dopo aver preso un tot di burro, lo mette nello stampo di legno, dove ad ogni tacca, che è decorata si, anche per bellezza, ma anche per segnare gli ettogrammi, lo pressa, toglie i lati removibili dello stampo, e lo incarta......



....il formaggio...una volta messo il caglio, lascia riposare il latte adagiando una tazza di plastica sulla superficie. Quando la tazza non galleggia piu', ma lascia il segno, ecco che Serena rompe la cagliata e da li nascono gustosissime meraviglie!



Ma ora che abbiamo visto come si fa....vorremmo assaggiare anche i prodotti. E in un lampo, ecco sul tavolone grezzo all'esterno appaiono marmellate, burro, torte, miele, formaggi, pane, latte, caffè, tutto rigorosamente fatto in casa.



Dopo esserci rifocillate in abbondanza, eccoci pronte ad affrontare la salita, che le mucche hanno percorso un bel po' di tempo prima di noi....nel frattempo, Gildo, accende un fuoco scoppiettante e profumatissimo, per affumicare le ricotte fresche appena fatte.....


......eccoci in quota a raccogliere le erbe spontanee, dopo che il "proff" come lo chiamavamo ci ha stupito dicendoci : adesso mettetevi tutti a carponi, e guardate il prato dal punto di vista delle mucche. Che cosa vedete? Quali erbe mangereste e quali no? Dopo lo sbigottimento iniziale, abbiamo riconosciuto, sotto la sua guida, e raccolto e messo in un libriccino un po' di erbe: Piantagine, Alchemilla Potentilla, Achillea mille foglie, Cumino, Ortica di montagna, Rumex Acetosa (Lingua de vaca), Scabiosa, Timo Serpillo, Hyperico, Euphrasia, Gallium vero, Colchicum autumnale, Carlina Acaulis,Fragaria Vesca, Pederota Bonarota, visto Licheni rossi e verdi, indicatori ambientali, quando sono scuri indicano assenza di inquinamento......



.....e dopo il relax sull'erba che quasi sembravamo un quadro di Monet....siamo scese affamatissime alla Malga e divorato un pranzo dal gusto strepitoso. Fatto qualche acquisto, abbiamo dovuto salutare tutti quanti e ritornare in hotel, a riprendere un po' di forze...eh si....perchè al pomeriggio e sera ci aspettavano altre tappe di questo fantastico tour! 


ci aggiorniamo alla prossima tappa......

mercoledì 23 settembre 2015

Le Croissant sfogliati per la sfida n. 50 dell' Mtc



Dopo la pausa estiva ecco che ritorna alla grande la sfida del "gioco" piu' partecipativo e coinvolgente del web! Per la sfida n. 50 dell' Mtc, del quale festeggiamo "l'Anno Giubilare" con tante novità e un prossimo incontro dove potremo guardarci finalmente negli occhi e sentire il suono delle nostre voci, anche se qualcuno di noi si conosce già e ha proferito parole e sguardi, la vincitrice della sfida ormai lontana di giugno,  Luisa Jane Rusconi del blog  Rise of the Sourdough Preacher, dopo questi mesi di "silenzio"..."punzecchiature"...di "ho finalmente la ricetta".....ecco che se ne viene fuori bella bella con questa proposta! E quando abbiamo realizzato che cosa ci veniva richiesto di fare, un coro di amabili e innocenti "te possino" si è levato da ogni abitazione delle e dei partecipanti.....

Il panico iniziale ha lasciato il posto al "dai che ce la faccio anche questa volta", per poi farmi ripiombare di nuovo in un pantano di se e ma....il tempo che manca, la dieta che dovrei iniziare, la difficoltà della ricetta, mila mila impegni.....tant'é che sono proprio arrivata all'ultimo momento.
Il risultato non è proprio come avrei voluto che fosse, ma per la serie "buona la prima", mi e ci siamo dovuti "accontentare" di questa sfornata.
Anche perchè l'inizio non è stato proprio dei piu' promettenti. Sulle note di Romeo e Giulietta di Prokofiev, alle 5.30 di mattina, dopo aver letto e riletto la ricetta non so quante volte, preparato gli ingredienti bene in vista e pesati, al posto di mettere il poco burro che necessitava nell'impasto iniziale, ho messo tutto quello che serviva per la sfogliatura. Panicoooo!! Per fortuna avevo altro burro in casa per fare almeno l'impasto di nuovo! Calcolati i tempi di riposo, corri a fare la spesa, ricompra il burro, comincia a sfogliare, riposi, di nuovo sfogliare, cena con gli amici, abbandona la cena e corri a casa a piedi (non sono molto distanti da casa nostra), mentre il pesce cuoce nel forno, verifica lo stato di lievitazione, ritorna dagli amici, finisci la cena, ritorna a casa e fai cuocere i croissant, insomma, alla una di mattina ero ancora li' che giravo per casa!

E al mattino dopo, la sorpresa, nell'aprire queste dorate delizie, che non erano proprio sfogliatissime come avrei voluto...va bè....ci ho provato. Il gusto è buono. Ci si riproverà in altri momenti meno vorticosi, senza distrazioni, con piu' calma....

Comunque, dal momento che la ricetta è collaudata alla grande da Luisa, e anche le altre partecipanti hanno sfornato delle autentiche meraviglie, state tranquilli che se seguite passo dopo passo il procedimento  riportato qui, il successo è davvero garantito!

Croissants
x circa 12 croissants

400 g farina 00, W300-330 meglio, se non possibile W350
220 ml latte
40 g burro ammorbidito a temperatura ambiente
30 g zucchero
4 g lievito di birra istantaneo
9 g sale
4 g aceto di vino bianco

200 g burro per sfogliatura


Quindi, ringraziando la Dani, che ci ha creato questo fantastico riassunto dei passaggi..............


..........passo a pubblicare le fotografie dei miei di passaggi e del risultato finale.....

il momento magico delle pieghe....

della creazione......

dell'ammirazione.....

della degustazione......

e con questa ricetta partecipo alla sfida di settembre n. 50


martedì 22 settembre 2015

"Tutti i colori della Marca Trevigiana". Blog Tour " Bianco" ...il Preludio



Eccomi qua, piena di entusiasmo e con la testa e il cuore ancora là, da dove sono ritornata,a descrivere questo fantastico blog tour, targato AIFB - Associazione Italiana Food Blogger, in collaborazione con il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, che avevo anticipato qua, descrivendo come si sarebbero svolte queste tre giornate.
Ora, che queste giornate sono state intensamente vissute, ecco le mie impressioni, su tutto cio' che abbiamo visto e toccato con mano nel vero senso della parola, io e le mie amiche socie, qua immortalate all'inizio di questa fantastica avventura!
(Precisazione iniziale....tutte le fotografie che ho scattato mi sono state autorizzate dal responsabile che ci ha fatto da guida all'interno delle aziende visitate)

Il benvenuto ci è stato dato presso il Fraccaro Cafè dalle autorità e da Luca Fraccaro, uno dei due figli dei fondatori.
Avevo già conosciuto questo Store, lo scorso Blog Tour, raccontato con parole e foto qui. Ma ci sono ritornata piu' che volentieri, perchè sapevo che cosa mi aspettava! Una fantastica pizza, realizzata con un lievito madre datato 1932! Ebbene si. La Fraccaro Dolciaria nasce nel 1932, quando Elena e Giovanni Fraccaro fondano un panificio fra le mura di Castelfranco dando inizio a una tradizione dolciaria destinata a diventare rinomata nel tempo e sempre piu' conosciuta. Nell'immediato dopoguerra viene inaugurato un secondo panificio specializzato in focacce, panettoni e plum-cake.
Il loro "segreto" è quello di utilizzare ingredienti di qualità, per prodotti che sono realizzati in modo artigianale, con la stessa atmosfera di una volta. E il lievito madre datato 1932 ne è la prova!
Per la complessità e la conservazione del lievito madre, molte aziende hanno abbandonato questo metodo di panificazione. Cosa che fortunatamente, non è successa in questa famiglia, che porta avanti con entusiasmo e convinzione, questo percorso, ottenendo cosi' ottimi prodotti che mantengono inalterati, con l'utilizzo di questo lievito naturale, fragranza, digeribilità, profumo, sofficità, alveolatura migliore. Prodotti che levitano dalle 12 alle 72 ore, senza fretta, che è nemica delle cose buone!

Lievito che viene "nutrito" o "rinfrescato"  ogni giorno con acqua e farina, che fermentano in modo naturale e nel quale sono presenti microorganismi che si cibano di questi ingredienti e trasformano gli zuccheri in anidride carbonica, facendo cosi' lievitare la pasta.

E siccome nel mio piccolo, anche io ho la mia bella "dote" di lievito madre storico, perchè è della bisnonna di una nostra conoscente, capite bene che quando ho visto questo.....


ebbene si, è stata un'emozione! Ma ci si puo' emozionare di fronte ad un canovaccio con dentro un composto di acqua e farina? Si. Si puo'. Perchè da questo prezioso lievito, che è vivo, nascono tutti i prodotti che questa Azienda produce con serietà, tradizione e amore.

E dal momento che la Fraccaro ha anche un'attenzione particolare anche per l'ambiente, in quanto utilizzano energie rinnovabili, per la produzione di energia pulita, e anche l'incarto dei prodotti è riciclabile, direi che puo' considerarsi un vanto per il nostro paese e per l'estero, visto e considerato che è stata protagonista nel 2015 a importanti manifestazioni del settore agroalimentare come nel Nord America per il Summer Fancy Food Show, A TuttoFood e Vinitaly.
E in ultimo, ma non per importanza, ha sponsorizzato un momento culturale, cosa che per una musicista come me, è un'argomentazione molto sentita.

E questo è tutto quello che ci hanno offerto al briefing di benvenuto con le autorità....una meraviglia!

E non siamo uscite a mani vuote! Ci hanno omaggiato di un buonissimo Panettone Tre Presidi e Fondazione Slow Food


Terminata la visita ci siamo recate in un'altra importante azienda del settore alimentare, la MangiarsanoGerminal, nata negli anni 70, in un momento storico dove una sorta di rivoluzione culturale contestava la civiltà industriale, i suoi prodotti ed i danni ad essa riconducibili, proponeva attraverso cibi macrobiotici e biologici un ritorno ai valori fondamentali della nutrizione, in contrapposizione con le crescenti produzioni industriali di alimenti, e la loro sofisticazione chimica e tecnologica. Questa Azienda è specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari biologici e salutistici di alta qualità, senza glutine, senza latte, senza uova, la gestione di tutti gli allergeni. Il tutto con severe certificazioni di prodotto e procedura. Prodotti  biologici realizzati con materie prime provenienti da agricoltura biologica e formulati senza l'uso di coloranti, conservanti, grassi idrogenati, che hanno un’azione benefica sulla salute o di contribuire a ridurre il rischio di malattie. Anche loro presenti ad importanti manifestazioni come Sana e Expo.
Vestite con camici, cuffie e calzari, siamo entrate nel cuore dell'azienda...dove un profumo di dolci e il movimento delle macchine, hanno rapito la nostra attenzione.....con che velocità da una dose di impasto, si realizza una profumatissima crostatina!


e dopo la visita abbiamo assistito ad una interessante lezione sull'evoluzione dei cereali, farine e grani antichi e la loro riscoperta nell'alimentazione moderna con Danilo Gasparini, docente di Cultura e Storia dell' alimentazione all'Università di Padova. Un viaggio dal Neolitico ai giorni nostri. "Passare da cacciatori a contadini, è stato per necessità. Il declino delle risorse naturali, disponibilità delle specie domesticabili a scapito di quelle selvatiche, piu' cibo = piu' popolazione e viceversa....La successione dei cereali nel tempo : farro,orzo,frumento,segale,miglio,sorgo,ancora frumento, mais....L'orzo che sparisce ai tempi dei romani che usano il frumento. Nell'Alto Medio Evo l'utilizzo della segale, sorgo, panico, che sono piu' rustici e capaci di sopportare gli sbalzi di temperatura....Nelle città la nascita di mestieri nuovi come il mugnaio, il fornaio, il panettiere. Il pane bianco mangiato dai ricchi e il pane scuro mangiato dai poveri. Il pane da carestia o Pane selvaggio, dove venivano utilizzati ghiande, semi d'uva, radici di felci. Il Pane di Natale, come marcatore temporale....." e tante altre nozioni interessantissime. E tanti nomi di personaggi famosi, medici, umanisti, studiosi, antropologi,come Piero Camporesi, Rodolfo il Glabro, Pietro Andrea Mattioli, Baldassarre Pisanelli, Michele Savonarola....



Ancora con il gusto dei prodotti degustati in bocca.....



 ......andiamo a Vedelago, all'Azienda Master, dove appena scese dal pulmino, siamo state accolte, anche se oserei dire "investite" da un profumo di patate vere bollite, nell'aria! Quello che sento in casa quando devo preparare gli gnocchi o il purè.


Le radici di Master hanno origini profonde ereditate dalle famiglie dei fondatori che storicamente operavano nel settore alimentare. Partendo nel 1980, con la commercializzazione di prodotti secchi e dolciari, hanno implementato la gamma con una linea di prodotti freschi e di gastronomia, per arrivare poi solo alla produzione degli gnocchi. Il figlio dei proprietari, Adriano, ci ha condotto all'interno del ciclo produttivo dell'azienda dove da una patata sporca di terra, nasce un morbidissimo e gustoso gnocco!
Con un sistema di controllo totale garantito dalle più rigorose Certificazioni di qualità  riconosciute a livello internazionale, quali UNI EN ISO 22000, BRC, IFS e ICEA: la certificazione di garanzia per la produzione di alimenti con materie prime derivanti da coltivazione biologica.
Anche loro hanno un occhio di riguardo verso l'ambiente, impegnandosi a non sprecare l'acqua di lavaggio sporca, che attraverso un impianto di depurazione esce pulita, energia, e scarti di produzione.

E dopo aver visto il ciclo produttivo, abbiamo potuto assaggiare questi gnocchi, in un menu' a tema "Bianco" a cura dello Chef stellato Dinato Nicola  presso il suo Ristorante Feva.
Una delizia, uno piu' buono dell'altro.


Tra una chiacchiera e l'altra, intervallata da un buonissimo vino e degustazione degli gnocchi, la giornata si è conclusa all'Hotel San Giacomo a Paderno del Grappa.
Ci aspetta una giornata intensa con sveglia all'alba. Destinazione mungitura presso una Malga....ma questa...è un'altra storia.....




venerdì 11 settembre 2015

Radicchio Variegato di Castelfranco IGP con tonno, olive, aglio piccante, noci e mandorle


Quest'anno il mio blog ha avuto un po' di alti e bassi. E questa estate una battuta d'arresto. Per  una serie di motivi familiari, che mi hanno assorbito mente, corpo, anima, lasciandomi cosi' spossata e demoralizzata, che anche lui ne ha risentito. Non avevo molta voglia e nemmeno il tempo di postare Pero' dovevo cucinare ugualmente. Cosi' tutte le volte scattavo una fotografia dicendo "non si sa mai che possa servire". Fino a quando mi sono ritrovata tante di quelle fotografie sparse tra cellulare e macchina che un giorno che ero un po' di piu' in vena e umanamente accettabile e avvicinabile, ho incominciato a riordinarle e a mettere un po' di ordine negli appunti e nelle ricette, mettendole tutte in bozza in attesa di......
Cosi', visto che mi sto un attimo riprendendo, comincero' a farlo rivivere, lentamente, con le ricette che ho archiviato, perchè altrimenti vanno a finire nel dimenticatoio. Un po' in tempo reale, un po' programmate, spero di riuscire a "mettermi in pari".....
Comincio con questa, per puro caso, ma forse anche no. Questa insalata mi era stata omaggiata dall'azienda OrtoRomi in occasione di un bellissimo blog tour organizzato nel trevigiano da Aifb- Associazione Italiana Food Blogger.  E siccome sono in partenza insieme ad altre socie sempre con la stessa Associazione, alla scoperta di altre aziende in questo territorio, forse non è un caso che mi sia capitata questa ricetta.  Ma un' insalata non è una ricetta, dirà qualcuno di voi. Invece si. Perchè anche un piatto di insalata puo' diventare un piatto ricco, interessante, unico e gustoso. 
Infatti in ufficio mi sono gustata quella al Radicchio rosso di Treviso I.G.P.con scaglie di grana e noci...


mentre a casa l'ho arricchita con tonno, olive, aglio piccante, noci e mandorle. Una bella macinata di peperoncino dell'orto della mamma, un filo di olio extravergine d'oliva (questa volta Olio Dante) e il "banale" piatto di insalata è diventato un piatto ricco e gustoso.....


e questi sono alcuni radicchi di questa importante azienda:






martedì 8 settembre 2015

BLOGTOUR COL CONSORZIO DI PROMOZIONE TURISTICA MARCA TREVISO


Si riparte!! Questa volta direzione Castelfranco Veneto e dintorni. Per un nuovo blog tour targato AIFB- Associazione Italiana Food Blogger che si terrà dall'11 al 13 settembre, alla scoperta del territorio, storia, cultura ed eccellenze enogastronomiche promossa dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso. Io insieme ad altre socie AIFB, andremo a visitare aziende che ci hanno invitato a conoscere i loro prodotti. E siccome non è il primo blog tour al quale partecipo, (ho infatti partecipato a questi stupendi eventi ricchi di emozione, storia e tradizioni : quiqui, e qui ), leggendo il programma e il comunicato stampa, mi sono già resa conto che anche questo sarà un tour stupendo!

Ecco qua il comunicato stampa del progetto 3.0 per la Promozione Turistica della provincia di Treviso per spiegare meglio il ruolo attivo che abbiamo in questo importante evento, affinchè possiate anche voi condividere con noi questa fantastica esperienza.
                                       
                                                                Comunicato Stampa:

                    AL VIA IL PROGETTO 3.0 PER LA PROMOZIONE TURISTICA
                                          DELLA PROVINCIA DI TREVISO

Dall’11 al 13 settembre un gruppo di blogger professionisti provenienti da tutta Italia si daranno
appuntamento nella Marca Trevigiana alla scoperta di storia, cultura ed eccellenze enogastronomiche. Il progetto di valorizzazione del territorio 3.0, promosso dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso per dare risalto sul web e sui social media alle bellezze culturali e gastronomiche locali, prende il via ispirandosi ai colori del suo logo. A settembre i blogger con il tema del ‘bianco’ visiteranno le malghe dove si produce il latte d’alpeggio e i formaggi, assieme al Prosecco Asolo Docg e alle opere di Antonio Canova. In autunno, con il colore ‘azzurro’, i partecipanti esploreranno i giacimenti culturali e gastronomici lungo i fiumi Piave e Sile; mentre il ‘rosso’ sarà proposto il prossimo inverno, dove i temi saranno il fuoco, lo spiedo, le carni, il radicchio di Treviso Igp e il vino Raboso. In primavera l’itinerario toccherà le tonalità del ‘verde’, vigneti, boschi e la cucina con le erbette spontanee e gli asparagi Igp dei ristoranti della Marca. Il tutto, grazie anche al sostegno della Camera di Commercio di Treviso e delle imprese partner del progetto.

Un gruppo di blogger armati di fotocamera e smartphone, un week-end denso di eventi, oltre 100
km di percorso multisensoriale tra panorami mozzafiato, bellezze architettoniche e prodotti
enogastronomici d’eccellenza. Un viaggio on the road alla scoperta del territorio trevigiano promosso e coordinato dal Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, vero e proprio braccio operativo del sistema turistico trevigiano (Provincia, Camera di Commercio, Comuni e Associazioni di Categoria) con l’assistenza dell’agenzia Serena Comunicazione, che opera da oltre 20 anni nel settore enoturistico e la consulenza del Prof. Danilo Gasparini, docente di storia dell’alimentazione all’Università degli Studi di Padova.

Prende il via da Castelfranco Veneto l’11 settembre il blog tour “Tutti i colori della Marca
Trevigiana”, un viaggio esperienziale alla scoperta della provincia e delle sue eccellenze, dedicato a un gruppo selezionato di blogger professionisti, che condivideranno “live” la loro avventura con decine di migliaia di followers attraverso fotografie, post e commenti su Facebook, Instragram e Twitter.

Un week-end intenso e ricco di esperienze da condividere che si snoda tra le colline di
Valdobbiadene, Conegliano, Follina, Possagno, Segusino e Castelfranco Veneto.
Un viaggio incantevole che inizierà proprio dalla città del Giorgione, dove i blogger potranno conoscere le storie e degustare i prodotti di aziende eccellenti come Fraccaro Spumadoro, che grazie alla collaborazione con Slow Food (verrà presentato infatti il nuovo Panettone Tre Presìdi) rientra a pieno titolo fra quei produttori agroalimentari italiani virtuosi “Eccellenti e Solidali”, che utilizzano ingredienti in via di estinzione per creare alimenti “buoni, sani e puliti”. Mentre da MangiarsanoGerminal, azienda leader in alimenti biologici e funzionali, il gruppo assisterà ad una lezione di storia sull’evoluzione dei cereali, farine e grani antichi e la loro riscoperta nell’alimentazione moderna. Con la visita all’azienda Master, produttori di gnocchi di patate fresche cotte al vapore, si chiuderà la prima giornata del tour, in compagnia dello chef stellato Nicola Dinato che proporrà la sua raffinata cucina d’eccellenza sui temi del “bianco”.

Dopo un rilassante soggiorno presso l’ Hotel San Giacomo a Paderno del Grappa l’esperienza più
emozionante per i blogger sarà l’“alba in malga”: al sorgere del sole si troveranno a 1150 metri d’altitudine in Malga Molvine Binot a Segusino, dove il direttore di Marca Treviso, Alessandro Martini, con Serena e Gildo li accoglieranno con pane fatto in casa, latte e formaggio. La raccolta di erbe spontanee con Silvano Rodato docente al "Maffioli" di Castelfranco Veneto, sarà poi un’altra emozione da poter raccontare e condividere!

Sempre in tema ‘bianco’, seguirà poi la visita al Museo Canova a Possagno rappresentato dai marmi e dai gessi dell’indiscusso maestro del Neoclassicismo e a seguire la tappa Azienda Vitivinicola Loredan Gasparini, una delle cantine storiche del territorio, ai piedi del Montello. Qui degustazioni di Prosecco Asolo Docg e passeggiate tra i vigneti dove nascono le uve del famoso vino Capo di Stato, un uvaggio bordolese creato in onore ai vari Capi di Stato internazionali che l’hanno apprezzato nel corso dei suoi 50 anni di storia.

Riposate le stanche membra all’ombra del Castello di Conegliano, presso il Relais Le Betulle, il mattino seguente la visita proseguirà alla suggestiva Pieve di San Pietro di Feletto e all’ Abbazia Santa Maria di Follina; il percorso del tour si sposterà, poi, nella ridente città del pittore Cima da Conegliano, per visitare il Museo del Caffè Dersut, con la pregiata collezione di macchine da caffè e tazzine in porcellana, alla scoperta dell’intera filiera, un viaggio dalla pianta alla tazzina. E per finire, poco più a nord, a Bagnolo, il casaro Carlo Piccoli aprirà le porte del suo cheese bar PER, uno spazio gourmand con la formula tavola-bottega, la visita al piccolo laboratorio artigianale e ai locali di stagionatura della Latteria Perenzin dove si affina il Formaggio di Bufala ubriacato al Glera, vincitore del World Cheese Awards a Londra.


“Con questo progetto – afferma Gianni Garatti, Presidente del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso – vogliamo valorizzare il nostro territorio in maniera autentica e innovativa. Grazie alla testimonianza dei blogger, che, con il sostegno economico della Camera di Commercio di Treviso, vivranno in prima persona la Marca e le sue eccellenze, condividendola in diretta con gli utenti del web. Un’esperienza, per l’appunto, di Turismo 3.0”.
L’evento, organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Food Blogger, sarà raccontato sul web tramite l’hashtag ufficiale #MarcaTrevisoinBianco.

www.marcatreviso.it

Facebook: Marca Treviso
Twitter: @marcatreviso
Instagram: @marcatreviso

sabato 5 settembre 2015

50 E NON SENTIRLE! IL GIUBILEO DELL'MTC!



Mi accorgo solo ora da quanto tempo il mio blog è in vacanza! Non è mai successo che fossi latitante per cosi' tanto tempo. Ma non è dipeso da me, dalla svogliatezza, da mancanza di idee, dal non aver cucinato o altro. Purtroppo la vita, quando meno te l'aspetti, ti mette di fronte a certe situazioni dalle quali sei facogitata e alle quali non puoi nè porre rimedio nè trovare una soluzione. E allora devi far conto solo sulle tue forze o sull'aiuto di chi ti sta accanto per cercare di "superare" e "accettare" questi momenti tragici. Ti rifugi nel tuo bozzolo ovattato, alternando momenti di euforia a momenti di tristezza, in un altalenare di alti e bassi che ti fan domandare a te stessa, ma staro' mica impazzendo. Ti sembra che tutto sia inutile e stupido. Le cose che prima ti piaceva fare ora ti sembrano scemenze. Vorresti anche mollare tutto e cancellare tutto con un click. Ma poi non lo fai perchè non hai nemmeno voglia di fare quel click. Vuoi essere lasciata in pace ma nello stesso momento vorresti che tutti fossero accanto a te per coccolarti. Insomma, sei un "po'"  instabile, ingestibile e incontentabile. E devi sperare che chi ti sta accanto non si scocci prima o poi di questo tuo stato d'animo. Ma penso che questa sia una reazione "normale" e "logica", quando si perde un genitore.......

E ci voleva questo ritorno "forzato", questo appuntamento con Mtc per "scuotermi" da questo torpore e gnagnera e instabilità. Non che sia passato tutto e che sia la medicina magica che fa sparire tutti i mali. Ma ogni evento condiviso con la community mi ha sempre portato gioia e fatto scatenare la fantasia e voglia di cucinare a mille. Quindi, prendo la palla al balzo per dire o adesso o mai piu'!
Perchè la community è sempre pronta a ridere, consolare, partecipare, condividere......pronta a capire i momenti si e i momenti no di ogni suo componente, a rispettare i suoi tempi e i suoi stati d'animo. A dire una parola di conforto e di incitamento. per questo mi voglio rimettere in gioco. Svegliarmi da questo "letargo produttivo" e iniziare un nuovo anno di sfide con questa grande festa.

Insieme abbiamo partecipato a ben 50 sfide nel "gioco" piu' divertente del web. Un gioco dal quale, una volta entrati, non si puo' piu' farne a meno! Perchè è una "scuola di cucina" senza "si chef" e senza maestri. Dove ognuna di noi si mette alla prova seguendo pari pari i consigli e le "regole" del gioco, cimentandosi per la prima volta nelle ricette proposte man mano dalle vincitrici delle sfide precedenti, con allegria, ironia, serietà, gioia, panico e tanta voglia di imparare e stupirsi.
Un "gioco" condiviso con noi e rivisto e corretto da una vulcanica donna, Alessandra .

Un gioco dove mensilmente anche chi ci sta accanto vive questa atmosfera "surreale", fatta di piatti mai cucinati prima, fotografie, primi piani, prospettive, sfondi, inpiattamenti, luci, tovaglie, stoviglie varie..."allora si puo' mangiare o devi ancora fotografare?"..."dai che si raffredda tutto".... Dovreste vedere le facce di mariti, mogli, fidanzati e fidanzate, quando viene ufficializzato il tema della sfida! Un vero spasso! Perchè di sicuro, per un mese intero, faranno da "cavie" per mangiare tutto cio' che viene in mente alla cuoca di casa! Che magari brontolano un po' ma che poi mangiano a quattro palmenti e giudicano pure e volgiono di nuovo assaggiare quella ricetta che era tanto buona. O ci si trova a fare delle porzioni ridotte perchè proprio "quella roba li' non ci penso nemmeno a mangiarla!" (successo nella sfida del Quinto quarto!! ahahah)

Tutto è iniziato con un uovo per la sfida numero zero, per passare alla Tortilla di patate. E ho partecipato a tutte le sfide, e quelle che mi ero persa le ho "recuperate" durante la pausa estiva con Le E-saltate....perchè una non sta mica ferma durante la pausa estiva! Noooo...deve "mettersi in pari" con la ricetta che non ha sperimentato per il semplice fatto che quando è stata proposta , non faceva ancora parte di questa coinvolgente community! Se volete vedere tutte le sfide potete andare a curiosare qui. Ma vi avverto. Sono veramente tante le ricette che hanno partecipato. Pensate quindi al grande lavoro che hanno dovuto svolgere i "giudici" per proclamare la vincitrice/il vincitore! Se volete filtrare la ricerca e dare un occhio solamente alle mie ricette, potete digitare Mtc nella casella di "cerca nel blog" e vi dovrebbero apparire tutte. Ma vi consiglio di vedere anche tutte le altre, perchè sono davvero portentose!

Oggi questo gioco si è guadagnato un posto davvero importante nel web, perchè anche se è un "gioco", nel senso che una cucina con allegria e senza stress da prestazione, le ricette sono affidabili.
Che trasmettono il sapere acquisito da ognuna di noi nell'arco della nostra vita, con le influenze familiari, della tradizione, notizie documentate, storia e cultura.
Perchè non siamo solo gioco e sfida e cucina e foto e bla bla bla....siamo impegnate anche su altri fronti. Ne è la prova , l'uscita de I libri dell'Mtc, tre (per ora) stupende raccolte di ricette delle sfide, scelte tra le innumerevoli arrivate alla redazione. Un vero vanto, perchè non è il solito libro di ricette. Un vero vanto perchè dietro a questo progetto ci sono impegno, serietà, gioia di fare e dare cucinare!

In questo gioco, se ne vedono delle belle. Si scopre la creatività di ognuna di noi. La "pazzia" di ognuna di noi, quella che ti fa dire, ma guarda cosa ha fatto!!. Si impara a fotografare, cucinare, osare.

Quindi oggi festeggiamo, o meglio "giubiliamo", perchè siamo contenti di tutto quello che abbiamo realizzato fino ad ora. E ne abbiamo fatte di cose insieme! Abbiamo condiviso tanti momenti e con alcune ci siamo conosciute personalmente. Ed è stata un'emozione. Perchè anche se tutto si svolge in rete, si sentono e trasmettono comunque valori autentici di amicizia, calore, serenità, complicità, ironia e affetto e lacrime quando ce n'è di bisogno.

Iniziamo per scherzo e continuiamo per davvero in fase di gara, per ritornare le "pazze" ragazze della community a ogni fine mese.

Per questo condivido insieme alle altre amiche questo momento. Perchè è giusto cosi'. Perchè la vita toglie e dà. Perchè in questo momento è uno sfogo ancora piu' prezioso e importante. Perchè io in questa community mi sento parte attiva, integrata e sempre pronta ad imparare dalle altre.

E sarà un anno ricco di sorprese e iniziative davvero uniche e speciali. Ora vado a prepararmi per i festeggiamenti...trucco e parrucco, la coccarda da appuntare sul vestito della festa e tante risate con tutte loro!